Forza venite gente

  1. Forza venite gente
  2. Sorella provvidenza
  3. Stanotte ragazzi
  4. I miei capelli
  5. Ventiquattro piedi siamo
  6. E volare volare
  7. Posso dire amore a tutti
  8. Il lupo
  9. L'angelo biondo
  10. Venite cavalieri
  11. Tu Francesco in Terrasanta
  12. La luna
  13. È Natale
  14. La sposa di Gesù
  15. Ammazziamoli
  16. Morire sì, ma non così
  17. Perfetta letizia
  18. La povertà
  19. Semplicità, sorella mia
  20. Povero vecchio diavolo
  21. Sorella morte
  22. E piansero i lupi nel bosco
  23. Laudato sii

1. Forza venite gente (torna su)

Coro:         Forza venite gente che in piazza si va
                un grande spettacolo c'è.
                Francesco al padre la roba ridà.
Padre:        Rendimi tutti i soldi che hai!

Francesco: Eccoli, i tuoi soldi tieni padre sono tuoi
                eccoti la giubba di velluto se la vuoi.
                Non mi serve nulla, con un saio me ne andrò.
                Eccoti le scarpe, solo i piedi mi terrò.
                Butto via il passato, il nome che mi hai dato tu.
                Nudo come un verme non ti devo niente più.
Chiara:       Non avrà più casa, più famiglia non avrà.
Francesco: Ora avrò soltanto un padre che si chiama Dio.

Coro:         Forza venite gente che in piazza si va
                un grande spettacolo c'è.
                Francesco al padre la roba ridà.
Padre:        Figlio degenerato che sei!

Chiara:       Non avrai più casa, più famiglia non avrai.
                Non sai più chi eri, ma sai quello che sarai.
Francesco: Figlio della strada, vagabondo sono io.
                Col destino in tasca ora il mondo è tutto mio.
                Ora sono un uomo perché libero sarò,
                ora sono ricco perché niente più vorrò.
Chiara:       Nella sua bisaccia pane e fame e poesia.
Francesco: Fiori di speranza segneranno la mia via.

Coro:         Forza venite gente che in piazza si va
                un grande spettacolo c'è.
Chiara:       Francesco ha scelto la sua libertà.
Padre:        Figlio degenerato che sei!
Coro:         Figlio degenerato che sei!
Chiara:       Ora sarà diverso da noi!...

2. Sorella provvidenza (torna su)

Francesco: Io Francesco coi miei compagni
                Fra' Masseo e Frate Maggio.
                Piedi scalzi
                sempre in viaggio
                sulla strada polverosa.

Coro:         Poco pane
                poco pane
                per mangiare tanta terra
                tanta terra.
                Per dormire.
Francesco: Rondinelle del Signore
                è uno zingaro il vostro cuore.

Coro:         E sulla strada
Francesco: la strada stretta
Coro:         polverosa
Francesco: che porta in cielo
Coro:         d'ogni cosa saremmo senza.
Providenza: ...se Sorella Provvidenza
                non venisse incontro a noi.
                Perché siete di quelli
                che non hanno paura,
                perché siete di quelli
                che non vogliono niente, niente, niente.
                E non comprate e non vendete
                e non prestate e non riavete.
                Perché voi soli siete certi ch'io ci sia
                e seminate la speranza per la via:
                un grappolo d'uva e una fonte chiara
                non mancherà.

Alberi:        Vai Francesco coi tuoi compagni
                centomila piedi scalzi
                tasche vuote e cuore in festa.
Providenza: Dal tuo seme una foresta.

3. Stanotte ragazzi (torna su)

Amico 1:    Stanotte ragazzi che malinconia!
                Un vecchio compagno se n'è andato via.
                Qualcosa luccica negli occhi tuoi
                da quando Francesco non è più con noi.
                Il vino stanotte non ha più sapore.
                L'amore stanotte non è più l'amore.
                Noi siamo stanchi come stanchi eroi
                da quando Francesco non è più con noi.

Amico 2:    È vuota la città
                è morta l'allegria
                la vita è senza fantasia
                e non c'è più felicità.
                È vuota la città
                è morta l'allegria
                la vita è senza fantasia
                e non c'è più felicità.

Amico 1:    Stanotte ci manca quel suo viso strano
                quegli occhi che guardavano lontano
                quel suo sorriso pieno di bontà
                per questo stanotte è vuota la città.

Amico 2:    È vuota la città
                è morta l'allegria
                la vita è senza fantasia
                e non c'è più felicità.
                È vuota la città
                . . . . . . . . .

Amico 1:    Stanotte il vino non ha più sapore.
                L'amore stanotte non è più l'amore.
                Un vecchio amico se n'è andato via
                e qui rimane la malinconia.

Amico 2:    Addio Frate.

4. I miei capelli (torna su)

Chiara:       I miei capelli taglierò
                lascerò le vesti e gli ori
                e i miei pensieri.
                I miei pensieri lascerò,
                la mia cara gioventù
                le speranze mie di ieri.
                E me ne andrò
                via da tutto e via da me
                per la strada dove lui
                scalzo e povero già va...
                Qui le lunghe sere
                tra i muri bianchi
                le mie preghiere
                pensieri puri
                tra i bianchi muri
                di veste bianca mi vestirò...
Monache:   I tuoi pensieri lascerai
                la tua cara gioventù
                le speranze tue di ieri.
Chiara:       E me ne andrò
                via da tutto e via da me
                per la strada dove lui
                scalzo e povero già va...
                Qui le lunghe sere
                tra i muri bianchi
                le mie preghiere
Monache:   pensieri puri
                tra i bianchi muri
                di veste bianca ti vestirai...
                . . . . . . . .
                pensieri puri
                tra i bianchi muri
Chiara:       di veste bianca mi vestirò!

5. Ventiquattro piedi siamo (torna su)

Andiamo, andiamo
ventiquattro piedi siamo.
Andiamo, andiamo
con un solo cuore andiamo.
Andiamo, andiamo
da Messer lo Papa andiamo.
Chiediamo la mano
di Madonna Povertà.

Regola uno noi chiediamo il permesso
di possedere mai nessun possesso.
Regola due noi chiediamo licenza
di far l'amore con Sora Pasienza.
Regola tre considerare fratelli
i fiori, i lupi, gli usignoli e gli agnelli.
Per nostro tetto noi vogliamo le stalle,
per nostro pane, strade e libertà.

Andiamo, andiamo
figli delle strada siamo.
Andiamo, andiamo
come cani sciolti andiamo.
Andiamo, andiamo
con le scarpe degli indiani.
Chiediamo la mano
di Madonna Povertà.

Regola uno noi chiediamo il permesso
di possedere mai nessun possesso.
Regola due noi chiediamo licenza
di far l'amore con Sora Pasienza.
Regola tre portare un cuore giocondo
fino ai confini dei confini del mondo.
Acqua sorgente per i nostri pensieri
per nostro pane, strade e libertà.

Andiamo, andiamo
ventiquattro piedi siamo.
Andiamo, andiamo
per la nostra strada andiamo.
. . . . . . . .
Andiamo, andiamo
ventiquattro piedi siamo.
Andiamo, andiamo
per la nostra strada andiamo.
Andiamo, andiamo
ventiquattro piedi siamo.
Andiamo, andiamo
per la nostra strada andiamo.

6. E volare volare (torna su)

Alberi:        E il sole uscì color cinese
                e il suo ventaglio al cielo aprì.
                E in quel fantastico paese,
                Francesco dentro un quadro naif.
Francesco: E tutto il cielo è sceso in terra
                e uccelli a frotte ai piedi miei.
                Buongiorno piccoli fratelli
                felicità della tribù di Dio.

Coro:         E volare volare volare volare.
Francesco: Noi siamo l'allegria
Coro:         E volare volare volare volare.
Francesco: Leggero il cuore sia
Coro:         E volare volare volare volare.
Francesco: Chi ha piume volerà.

Animali:      Na na naneu nané nanà
                na na naneu nané nanà.

Alberi:        E come a tanti fraticelli
                a gufi e passeri parlò.
Francesco: Attraversate monti e valli
                e dite al mondo quello che dirò.

Coro:         E volare volare volare volare.
Francesco: Noi siamo l'allegria
Coro:         E volare volare volare volare.
Francesco: Leggero il cuore sia
Coro:         E volare volare volare volare.
Francesco: Chi ha piume volerà.

Coro:         E volare volare volare volare.
Francesco: Insieme in allegria
Coro:         E volare volare volare volare.
Francesco: Leggero il cuore sia
Coro:         E volare volare volare volare.
Francesco: Chi ha piume volerà.

                Na na naneu nané nanà
                na na naneu nané nanà.

Coro:         E volare volare volare volare.

                E volare volare volare volare.

                E volare volare volare volare.

Tutti:         Chi ha piume volerà.

7. Posso dire amore a tutti (torna su)

Chiara:       Posso dire amore a tutti
                posso dire amore a Dio
                ma non posso più
                dire «amore mio»,
                a te.

                Perché mio non è più niente
                e un amore mio non c'è
                e non posso più
                dirti «amore mio».
                Perché? Perché?

Francesco: Chiara, Chiara, no
                se ti avessi sarei ricco più di un re.
                E tu lo sai
                la ricchezza non è fatta più per me.

Chiara:       Con le mani accarezzare
                di un lebbroso posso il viso
                ma non posso più
                carezzare il tuo.
                Perché?

                La tua sposa, la Rinuncia,
                forse è bella più di me.
                Tu dai tutto a lei
                a me nulla dai.
                Perché, perché?

Francesco: Chiara, Chiara no
                se ti avessi sarei ricco più di un re.
                E tu lo sai
                la ricchezza non è fatta per me.

Monache:   Quell'amore non è più per noi.

8. Il lupo (torna su)

Lupo:         Il lupo a Gubbio sono solo io
                agnelli e vacche è tutto quanto mio.
                Se la foresta il cibo non mi dà
                io mangio carne d'uomo di città.
                Io mi travesto come meglio posso
                per ingannare Cappuccetto Rosso.
                Al mondo tutti sanno che non c'è
                un figlio di puttana come me, come, come me.

Francesco: Ed eccolo qua l'agnellino di Dio.
Lupo:         Agnellino a me? Beeeh!
Francesco: Il lupo cattivo che mangia la gente
                e che rimorso non sente mai
                per tutto il male che fa
                ma che da adesso in poi
                più mansueto di un agnello sarà.

Coro:         Dai Francesco dai
                fa' vedere chi sei
                diglielo anche tu
                non uccidere più.
                La la la la la
                la la la la la.
                Dai Francesco dai
                fai vedere chi sei.

Lupo:         Certo colpa non ha se sono al mondo anch'io.
                Cosa mangio se qui niente è mio?
Francesco: Se tu la pace fai con la città,
                vedrai che da mangiare ci sarà.
Lupo:         Si, però, però, però...
                però per via di questa brutta faccia
                la gente sempre mi darà la caccia.
Francesco: Ma se nel mondo più fiducia avrai
                perfino bello tu diventerai.

Coro:         E a braccetto...
Francesco: Frate Lupo.
Coro:         Zampa a mano
Lupo:         Frate Frate.
Coro:         Frate e Lupo piano piano
                han lasciato la foresta
                verso Gubbio tutta in festa.

                Se suor campana suona
                dan din don din don dan
                il lupo si perdona
                dan din don dan
                se suor campana canta
                dan din don din don dan
                il lupo non spaventa
                dan din don dan.

                Se suor campana chiama
                dan din don din don dan
                la gente il lupo sfama
                dan din don dan
                se suor campana squilla
                dan din don din don dan
                il cielo il sole brilla
                dan din don dan.

9. L'angelo biondo (torna su)

Angelo:      L'angelo biondo
                che ha lui nella mente
                la voce che sente
                parlargli di Dio
                sono io.
                L'angelo d'oro
                che canta nel sonno
                che splende nel buio
                che tutto fa chiaro
                per lui sono io.

                Io fatto d'aria
                e di luce celeste
                lo so, non esisto,
                non sono di queste contrade
                ma so che c'è un posto
                nel cuore di un uomo
                e che vivo nel sogno
                per lui.

(Rit. a bocca chiusa)

Angelo:      Io fatto d'aria            Francesco: Tu fatto d'aria
                di luce e di niente                       di luce e di niente
                la voce che sente                       la voce che sento
                parlargli di Dio                            parlarmi di Dio
                sono io.                                    sei tu.
                Solo mi vede                              Solo ti vedo
                lui solo mi crede                          io solo ti credo
                per lui sono sceso                       per me tu sei sceso
                tra queste contrade                    tra queste contrade
                soltanto per lui.                          soltanto per me.

Angelo:      Favola d'oro
                bisogno di cielo
                mi vesto di velo
                mi copro di piume
                gli facci da lume
                nel buio profondo
                io l'angelo biondo
                che parla con lui.        Francesco: che parla con me.

(Rit. a bocca chiusa)

10. Venite cavalieri (torna su)

Venite cavalieri, saltimbanchi e vagabondi.
Venite zoppi e dritti, miserabili e giocondi
la fiamma della fede purifica ogni pecca.
Cacciamo l'infedele, rimandiamolo alla Mecca.
Venite cani e gatti, schiavi, nobili e mercanti.
Venite coi somari, coi ronzini e i ronzinanti.
Vogliamo la gloria sui campi di battaglia.
Evviva la crociata che fa santa la canaglia.

Prenotiamoci con zelo
un biglietto per il cielo.
Prenotiamoci con zelo
un biglietto per il cielo.

Venite sognatori, venturieri e farabutti.
Laggiù c'è pane e morte, gloria e femmine per tutti.
Il giorno del riscatto già bussa ai nostri cuori.
Ingrossa come un fiume la Crociata contro i Mori.
Gerusalemme chiama, noi dobbiamo farla nostra.
avanti lancia in resta per la bella santa giostra
a morte l'infedele, rompiamogli le corna.
Siccome Dio lo vuole tutto quadra e il conto torna.

Prenotiamoci con zelo
un biglietto per il cielo.
Prenotiamoci con zelo
un biglietto per il cielo.

11. Tu Francesco in Terrasanta (torna su)

Dice che coi pezzenti suoi
per la Crociata si imbarcò
con quei poveri diavoli
in Terrasanta arrivò,
e così quell'illuso lì,
Ierusalemme conquistò,
e di gloria lui si coprì
solo perché nemici non ne trovò;
solo perché nemici non ne trovò.

Tu Francesco in Terrasanta scalzo te ne vai
tu Francesco la tua guerra come vincerai?
Senza spada né corazza ma che crociato sei?
Con un saio e un crocifisso come finirai? Mah!
In Terrasanta te ne vai.

Dice che non fu il primo lui
che dal Sultano si fermò.
Ma dei Cristiani fu il primo che
la testa a casa riportò.
E così quell'ingenuo lì
anche l'impossibile sfidò,
e col cordone del saio suo
quel gran Sultano accalappiò
quel gran Sultano accalappiò.

Tu Francesco in Terrasanta scalzo te ne vai
tu Francesco la tua guerra come vincerai?
Senza spada né corazza ma che crociato sei?
Con un saio e un crocifisso come finirai? Mah!
In Terrasanta te ne vai.

12. La luna (torna su)

Francesco: Luna luna là
                che solitaria in cielo stai,
                che tutto vedi e nulla sai...
Arabo:       Luna luna là
                che sui confini nostri vai
                e fronti e limiti non hai
                e tutti noi
                uguali fai...
Francesco: Tu che risplendi
                sui nostri visi bianchi o neri
                tu che ispiri
                e diffondi
                uguali brividi e pensieri
                fra tutti noi quaggiù...
Arabo:       Luna luna là
                mantello bianco di pietà
                presenza muta di ogni Dio
                del suo del mio
                del Dio che sa.
Francesco: Tu che fai luce
                all'uomo errante in ogni via
                dacci pace, la tua pace,
                la bianca pace e così sia,
                per questa umanità.
Coro:         Bianca luna, bianca luna...
                Bianca luna, bianca luna...
                Bianca luna, bianca luna...
                Bianca luna, bianca luna...

13. È Natale (torna su)

Francesco: Ecco la stalla di Greccio
                con l'asino e il bove
                e i pastori di coccio
                che accorrono già.
                Monti di sughero
                prati di muschio
                col gesso per neve
                lo specchio per fosso
                la stella che va.
                Ecco la greppia
                Giuseppe e Maria
                lassù c'è già l'Angelo
                di cartapesta
                che insegna la via
                che annuncia la festa
                che il mondo lo sappia
                e che canti così:

Coro:         È Natale.
                È Natale.
                È Natale
                anche qui.

Francesco: Ecco la stalla di Greccio
                con l'asino e il bove
                e i pastori di coccio
                che accorrono già.
                Monti di sughero
                prati di muschio
                col gesso per neve
                lo specchio per fosso
                la stella che va.
                Carta da Zucchero
                fiocchi di lana
                le stelle e la luna
                stagnola d'argento
                la vecchia che fila
                l'agnello che bruca
                la gente che dica
                e che canti così:

Coro:         È Natale.
                È Natale.
                È Natale
                anche qui.

Francesco: Ecco il Presepio giocondo
                che va per il mondo
                per sempre portando
                la buona novella
                seguendo la stella
                che splende nel cielo
                e che annuncia così:

Coro:         È Natale.
                È Natale.
                È Natale
                anche qui.
                È Natale.
                È Natale.
                È Natale
                anche qui.

14. La sposa di Gesù (torna su)

Chiara:       La sposa di Gesù
                starà con Lui lassù
                accanto Gli starà
                e amore Gli darà.
                Amore Gli darò
                darò soltanto a Lui
                l'amore che non ho
                a un uomo dato mai
                dato mai.
                Ma se quel giorno là
                Gesù non mi vorrà
                a chi darò più io
                l'immenso amore mio?
                Nel grande cielo blu
                sospeso resterà
                l'amore che non ho
                a un uomo dato mai
                dato mai.

15. Ammazziamoli (torna su)

A me! Ammazziamoli! Dài!
A me! Ammazziamoli! Dài!

A me! Ammazziamoli! Dài!
A me! Ammazziamoli! Dài!

Eccoli sono presi in trappola.

Non mi avrete mai

Ti uccideremo noi!

Vi uccideremo noi!

Il capo spetta a me

Eccomi, le mie mani non tremano;
il vigliacco sei tu!

No, tu!

Uomini:      Sgozzalo!
                Dagli ferro da mordere!
                Dagli! buttalo giù!

Vedrai!

Vedrai!

Pentiti!
Raccomanda l'anima!
La tua morte è qui,
su questa lama...

No!
La lama buona è mia;
sei tu che morirai.

Donne:       Fermali.
                Accorrete, si ammazzano!
                No, fermatevi no!

Donne, via di qui!
Via di qui donne voi!
La violenza siamo noi... la violenza... la forza,
la guerra siamo noi.

A te!
A te!
A te!

16. Morire sì, ma non così (torna su)

Condannato: Sì morire sì,
                morire sì ma non così...
                Sapere che da un grido in là...
                Sì, morire sì,
                morire sì ma non così.
                Pensare: il mondo crollerà
                e nulla poi
                più ci sarà.
                Qui, sopra il vuoto
                guardare l'attimo che avanza
                la certezza
                dell'ignoto
                che copre l'ultima speranza
                e tutto finirà.
                Morire sì, punirmi sì, ma non così.
                Tu, boia, tu destino mio
                tu non sei Dio, tu non sei Dio.
                Tu che mi uccidi
                ma non per odio o per follia.
                Tu l'offendi
                tu lo sfidi
                tu togli a Dio la vita mia,
                tu uomo come me.

17. Perfetta letizia (torna su)

Francesco: Frate Leone, agnello del Signore
                per quanto possa un frate
                sull'acqua camminare
                sanare gli ammalati
                o vincere ogni male;
                e far vedere i ciechi
                e i morti camminare...
                Frate Leone, pecorella del Signore,
                per quanto possa un santo frate
                parlare ai pesci e agli animali
                o possa ammansire i lupi
                e farli amici come i cani;
                per quanto possa lui svelare
                che cosa ci darà il domani...
                Tu scrivi che questa non è:

Coro + F:    Perfetta Letizia, Perfetta Letizia,
                Perfetta Letizia.

Francesco: Frate Leone, agnello del Signore
                per quanto possa un frate
                parlare tanto bene
                da far capire i sordi
                e convertire i ladri
                per quanto anche all'inferno
                lui possa far cristiani...
                Tu scrivi che questa non è:

Coro + F:    Perfetta Letizia, Perfetta Letizia,
                Perfetta Letizia.

Francesco: E in mezzo a frate inverno
                tra neve, freddo e vento,
                stasera arriveremo a casa
                e busseremo giù al portone
                bagnati, stanchi ed affamati.
                Ci scambieranno per due ladri,
                ci scacceranno come cani,
                ci prenderanno a bastonate
                e al freddo toccherà aspettare
                con Sora Notte e Sora Fame.
                E se sapremo pazientare
                bagnati, stanchi e bastonati
                pensando che così Dio vuole
                e il Male trasformarlo in Bene...
                Tu scrivi che questa è:

Coro + F:    Perfetta Letizia, Perfetta Letizia,
                Perfetta Letizia.

Francesco: Frate Leone questa è...
                Frate Leone questa è...
                Frate Leone questa è...
                Frate Leone questa è...

                Perfetta Letizia, Perfetta Letizia,
                Perfetta Letizia.

18. La povertà (torna su)

Quando quel giorno Francesco verrà
io voglio dirgli così:
dimmi se sono la tua Povertà,
io che son povera qui.
A Francesco quel giorno dirò:
tu lo sai che ricchezza non ho.
Pane e cielo io mangio con te,
ma il mio cuore leggero non è.

E lui Francesco mandato da Dio
sul cuore mio piangerà.
Che povertà - gli dirò - sono io?
E lui Francesco dirà:
Povertà, Povertà non è Dio
se sarà come qui schiavitù.
Pane e cielo sapore non ha
se il tuo pane non è libertà.

Quando quel giorno Francesco verrà
ali di rondine avrò
e su nel libero cielo con lui
io Povertà volerò.

19. Semplicità, sorella mia (torna su)

Coro:         Semplicità sorella mia
                un pane tondo un morso e via
                Semplicità a a
                semplici semplicità.

Coro + F:   Semplicità sorella mia
                un canestrello di fantasia
                semplicità a a
                semplici semplicità.

Coro:         Pensieri leggeri piccini.

Francesco: Un cuore di grandi bambini.

Coro:         E cieli turchini negli occhi
                tuoi pieni di semplicità.

Francesco: Semplicità
Coro + F:   sorella mia.
                Semplicità
                semplicità
Coro:         che nulla vuoi
                che nulla prendi e tutto dai
Coro + F:   semplici, semplici, semplicità.
                Semplicità a a.

Diavolo:     Belle stoffe
                ricche gemme
                oro argento e zaffiri
                fratello Diavalo vi dà.
                Io regalo
                tutto quanto:
                basta darmi l'anima
                e avrete la felicità.

Coro:         Nessuno nessuno ti sente
                noi siamo felici di niente
                perché semplicissimamente cantiamo la
                semplicità.

Francesco: Sorella mia
                semplicità.

Diavolo:     Il potere è con me,
                l'abbondanza con me,
                voluttà dolcissime con me.

Coro:         Semplicità
                ...
                un pane tondo un morso e via
                semplicità a a
                semplici semplicità a a.

Francesco:    Semplicità
Coro:         semplicità
Francesco: che nulla chiede e tutto dà
Coro:         semplici semplici semplicità
                semplicità a a.

                Semplicità a a
                semplici semplici semplicità.

20. Povero vecchio diavolo (torna su)

Diavolo:     Un povero diavolo
                cornuto come me
                che cosa mai può fare
                per tentare te.
                Ti sento inafferrabile
                illogico diverso
                cercare di tentarti
                è tutto tempo perso.

                Così... così
                Così... così
                Dovrei pregare ma non so come si fa.
                Così... così
                Così... così
                Dovrei saper pregare per pregarti di aver pietà.

Coro:         Ma Lucifero è dannato
                e pregare non sa più.
                Povero vecchio diavolo
                povero Belzebù.
                Povero vecchio diavolo
                povero Belzebù.

Diavolo:     I diavoli mi sfottono e ridono di me.
                Ah ah ah!
                Perché con te mi scorno
                rispondimi perché?
                Le mie più porche femmine
                con te diventan sante
                dell'oro e del potere
                a te non frega niente.

                Così... così
                Così... così
                Dovrei pregare ma non so come si fa.
                Così... così
                Così... così
                Dovrei saper pregare per pregarti di aver pietà.

Coro:         Ma l'Arcangelo Lucifero
                pregare non sa più.
                Povero vecchio diavolo... diavolo
                povero Belzebù... Belzebù.
                Povero vecchio diavolo... diavolo
                povero Belzebù.... Belzebù.

                Povero vecchio diavolo... diavolo
                povero Belzebù.... Belzebù.
                Povero vecchio diavolo... diavolo
                povero povero povero...

Diavolo:     Povero tu!

21. Sorella morte (torna su)

Donne:       Arriva la morte che taglia le teste
                arriva la notte per l'uomo che muore
                arriva la pena per l'uomo che resta
                arriva la mano che sparge dolore.
                Arriva la falce che lacera i gridi,
                arriva la morte che suscita i pianti
                arriva la mano che strazia le madri.

                Arriva la morte che tutti livella
                arriva la falce che mai si riposa
                arriva la mano che spazza e flagella
                arriva la morte la finta pietosa.
                Eppure Francesco la immagina bella
                eppure Francesco la chiama sua sposa
                eppure Francesco la chiama sorella.

Francesco: Sorella morte dolorosa e bellissima.
                Sorella morte che dal male ci liberi.
Donne:       Sorella morte che ci bagni di lacrime.
Francesco: Sorella morte che di cielo ci illumini.
Donne:       Sorella morte che ci vesti da vedove.
Francesco: Sorella morte che ci porti fra gli angeli.
Donne:       Sorella morte che deponi le lapidi.
Francesco: Sorella morte che spalanchi l'eternità.

                Sorella morte che prepari le semine
                che uccidi i giorni per far vivere i secoli.
Donne:       Sorella morte che ci bagni di lacrime.
Francesco: Uccidi l'uomo per far vivere gli uomini.
Donne:       Sorella morte che ci vesti da vedove.
Francesco: Sorella morte che rinnovi l'umanità.
Donne:       Sorella morte che deponi le lapidi.
Francesco: Sorella morte che spalanchi l'eternità.

22. E piansero i lupi nel bosco (torna su)

Angelo:      Frate Francesco è vivo tra noi
                e c'è nel cielo più luce che mai.
                Tra i Cherubini gelosi di lui,
                dell'Angelo bellissimo.

Alberi:        E tra le foglie un vento passò
                al suo respiro che andava lassù
                e la sua terra la terra restò
                deserta senza lui.

Coro:         E piansero bianche nel chiostro
                le monache date a Gesù.
                Giovanni chiamato Francesco
                non c'era più.

Alberi:        Non c'era più.

Coro:         Non era più
                con noi.

Angelo:      Solo amore, amore, amore,
                tutto amore, amore, amore fu.
                Infinito amore, amore,
                fosti solo amore, amore tu.

Alberi:        E piansero i lupi nel bosco
                le rondini, i cigni e le gru.
Coro:         Giovanni chiamato Francesco
                non c'era più.

Alberi:        Non c'era più.

Coro:         Non era più
                tra noi.

Diavolo:     Tu bastarda
                che m'hai fatto?
                M'hai rubato un'anima
                la più gagliarda
                che incontrai.
                Dimmi
                con chi lotto
                chi combatto
                se non c'è quel santo frate maledetto,
                il più perfetto tra i nemici miei?

Angelo:      Sorella dagli occhi di teschio
                quell'attimo hai pianto anche tu.
                Un gelido bacio e Francesco
                non c'era più.

Alberi:        Non c'era più.

Coro:         Non era più
                tra noi.

23. Laudato sii (torna su)

Francesco: Laudato sii mi Signore
                con tutte le tue creature
                specialemente Frate Sole
                che dà la luce al giorno e che ci illumina
                per tua volontà
                raggiante e bello con grande splendore
                di Te è l'immagine
                altissimo, altissimo Signore.
                Laudato sii mi Signore
                per Sora Luna e le stelle luminose e belle.

Coro:         Alleluia, alleluia.
                Alleluia, alleluia, alleluia.

Francesco: Laudato sii mi Signore
                per Sora Luna e le stelle luminose e belle
                Laudato sii mi Signore
                per Sora Acqua tanto umile e preziosa.
                Laudato sii mi Signore
                per Frate Foco che ci illumina la notte.
                Ed esso è bello robusto e forte,
                Laudato sii, laudato sii mi Signore
                per Frate Vento e per Sora Aria
                per le nuvole e il sereno
                per la pioggia e per il cielo.
                Per Sora nostra Madre Terra
                che ci nutre e ci governa
                o altissimo Signore.

Coro:         Alleluia, alleluia.
                Alleluia, alleluia, alleluia.

Francesco: Laudato sii mi Signore
                anche per Sora nostra Morte corporale.
                Laudato sii mi Signore
                per quelli che perdonano per il tuo amore.
                E per l'anima.
                Per Sora nostra Madre Terra
                che ci nutre e ci governa
                o altissimo Signore.

Coro:         Alleluia, alleluia.
                Alleluia, alleluia.
                Alleluia, alleluia.
                Alleluia, alleluia.
                Alleluia, alleluia, alleluia.