Morsi di animali

Anche qui come in altre situazioni, vale il detto che la migliore cura è la prevenzione, cioè: piuttosto che dover riparare il danno, è molto più proficuo mettersi nelle condizioni migliori per evitarlo, utilizzando la prudenza e il buon senso. La prima consiglia, ad esempio, di informarsi della presenza di vipere in un dato territorio e portare scarpe alte o stivaletti; il secondo, sempre per esempio, suggerisce di non tentare ostinatamente di convincere un cane randagio a diventare la mascotte di squadriglia.

Morso di cane (e altri animali)

Il morso rappresenta sempre una ferita e richiede dunque un pronto trattamento di disinfezione e medicazione come è descritto nella voce sulle ferite, con una importante particolarità: queste ferite (comprese quelle da morso umano) hanno una grande tendenza a diventare infette per il tipo di germi di cui sono inquinate.

E' dunque necessario lavarle abbondantemente come segue:

  1. con acqua e sapone, meglio se disinfettante;
  2. poi con acqua sola per rimuovere completamente il sapone;
  3. poi con disinfettanti non alcolici, Bialcol, Citrosil o Preptic molto utili per ridurre il rischio di rabbia.

Il morso del cane e di altri animali carnivori, specialmente se selvatici (gatto, volpe, pipistrello, lince, moffetta) può trasmettere al morsicato una gravissima malattia, chiamata rabbia, che si manifesta nel giro di alcuna settimane; ma che può essere completamente prevenuta mediante cure adeguate (vaccino) di competenza medica.

Chi presta il primo soccorso deve anche, se è possibile:

Morso di vipera

Premesso che il morso di vipera è un evento indubbiamente grave, va anche detto che non sempre esso è mortale, ma che anzi ciò avviene di rado nell'adulto, mentre maggiore è il pericolo quando l'infortunato è un bambino. Gli effetti più gravi e irreversibili dell'avvelenamento si manifestano nel giro di ore e ciò consente abitualmente il trasporto in tempo in un pronto soccorso medico.

Dati i possibili rischi anche gravi (magari più del morso stesso) della terapia con antidoto (il cosiddetto siero antivipera) si consiglia vivamente di riservarne l'uso al medico, eccettuate situazioni eccezionali. Il compito del primo soccorso è quello di rallentare e ostacolare l'assorbimento del veleno e trasportare l'infortunato velocemente al medico più vicino.

Prima di tutto si deve essere ragionevolmente certi della diagnosi. Se il rettile non è stato riconosciuto, bisogna basarsi su altri elementi caratteristici del morso della vipera: la presenza sulla cute di due fori distinti e vicini; dolore locale violento; il gonfiore della zona; la comparsa di ecchimosi e bolle intorno alla ferita.

Se questi sintomi non compaiono subito (è il caso più frequente) o al massimo entro 15-20 minuti, è molto improbabile che si tratti di un morso di vipera.

In caso lo sia:

1. calmate l'infortunato e mettetelo a riposo assoluto senza dare alcolici;

2. immobilizzate l'arto colpito;

3. stringete un laccio (un dito deve passarvi sotto con difficoltà) pochi centimetri sopra il morso allentandolo e riposizionandolo ogni ora (il blocco prolungato della circolazione può provocare all'arto danni gravi);

4. lavate abbondantemente la ferita con acqua e sapone onde allontanare il veleno dalla cute;

5. trasportate velocemente l'infortunato in barella (anche di fortuna) dal medico più vicino);

Se il trasporto di un ferito in un ambiente medico non è realizzabile nel giro di 15-20 minuti e soprattutto se si tratta di un caso serio (bambino, intensa e precoce reazione locale) può essere necessario favorire l'allontanamento del veleno mediante due brevi incisioni parallele sui due fori (lunghe 1 cm e profonde 0,5 cm) seguite da prolungata suzione (1 ora) anche con la bocca se priva di ferite, intervallate da frequenti sciacqui della bocca stessa con acqua.

Questa procedura è considerata molto efficace nel rimuovere il veleno, ma tenete anche presente che la sua esecuzione è sconsigliata di regola a chi non è medico. In caso di necessità, la si esegue con la lama di bisturi o una lametta da barba sterilizzata alla fiamma facendo particolar attenzione ad evitare le zone dove scorrono i vasi e soprattutto quelli arteriosi (attenzione alle zone che "pulsano" ).

Vi sono poi dei casi (rari) in cui la sede del morso (al volto, al collo o sul tronco) impedisce, in tutto o in parte, l'esecuzione delle procedure descritte (il laccio, ad esempio, non è applicabile, le incisioni sono pericolose); inoltre le punture in queste sedi rendono di solito più rapido l'assorbimento del veleno. Se poi l'infortunato è un bambino i rischi di una prolungata attesa nell'iniziare il trattamento sono ancora maggiori.

a) vipera; b) ofide innocuo.