Trauma cranico

Un colpo sulla testa può determinare lesioni esterne, come contusioni o ferite (che di solito sanguinano molto) ma anche lesioni del cervello.

Queste hanno alcune particolari caratteristiche:
possono essersi verificate indipendentemente dalla gravita delle lesioni esterne che sono talvolta minime;
si manifestano con disturbi della coscienza che vanno da uno stato confusionale, al sopore, all'insensibilità anche agli stimoli dolorosi (coma profondo) e che possono durare minuti, ore, o fino alla morte;
possono associarsi a convulsioni;
possono manifestarsi anche a distanza di ore dal trauma. In questo tempo l'infortunato può essere completamente normale (intervallo lucido);
quando il paziente recupera la coscienza, spesso non è in grado di ricordare gli eventi che hanno immediatamente preceduto il trauma (amnesia retrograda).

Di fronte ad un traumatizzato cranico che presenta disturbi della coscienza, leggeri o gravi, si deve:
mettere il paziente su un fianco o prono con la testa rivolta da un lato;
mantenere controllata la respirazione, perché le condizioni del paziente possono aggravarsi rapidamente;
tenersi pronti alla possibile insorgenza di convulsioni;
coprire il paziente e provvedere per il trasporto urgente (se possibile in ambulanza e in ospedale);
tenerlo tranquillo rispondendo alle sue eventuali domande ed evitare di farne: spesso non può ricordare;
medicare e coprire delicatamente eventuali ferite.

Di fronte ad un traumatizzato cranico che non presenti disturbi della coscienza:
è necessaria la visita di un medico in presenza di un trauma non lieve; mal di testa, soprattutto se forte; di ferite da suturare;
in ogni caso, anche in coloro che tornano da una visita medica negativa (il dottore non ha trovato nulla che non va), anche se è stata eseguita radiografia del cranio con esito negativo, si devono considerare come segni premonitori di una improvvisa comparsa di danno cerebrale dopo "intervallo lucido": il vomito, specie se improvviso e non preceduto da nausea; il mal di testa intenso; la comparsa di sonnolenza (e disturbi della coscienza, ovviamente); una marcata riduzione della frequenza cardiaca. In tali casi procedere come quando sono presenti disturbi della coscienza.