Anno 7 n° 1 - 19 Giugno 2004
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Indice:

Dissesto
eno-gastronomico

Una rondella per la vita

Pali Educational Cianel

Varie

La segale cornuta

Domatori di tempo

 

La segale cornuta e il “grano sprone”

Ci vollero secoli per stabilire quale nesso esistesse tra il fuoco sacro e un avvelenamento da funghi dovuto ai corpi fruttiferi della Claviceps purpurea, che si sviluppano come piccoli “corni” sulle spighe della segale e degli altri cereali. Si sapeva che la piaga era più frequente negli anni di carestia, quando i cereali scarseggiavano e venivano adoperati anche quelli di qualità più scadente. In genere il fuoco sacro colpiva di più la gente povera poiché i mugnai tenevano il grano migliore per uso esclusivo dei nobili. Benché i contadini conoscessero gli sclerozi neri e duri della segale cornuta, pure non erano in grado di realizzare che la malattia era conseguente all'ingestione del pane fatto con la farina ricavata da queste piante. Fino a quando il complesso ciclo vitale del fungo responsabile non venne chiarito nel 1853 da Tulasne, non si poté scoprire quale ruolo avessero la segale cornuta e il cosiddetto “grano sprone” nel provocare ia malattia. Casi di ergotismo (nome attuale del fuoco di Sant'Antonio) si verificarono a Torino nel 1798, a Milano nel 1795, in Russia nel 1926 e infine nel 1 951 nella città francese di Pont-St-Esprit: qui più di duecento persone soffrirono di strane allucinazioni, sonnolenza e altri disturbi dopo aver mangiato pane contaminato, e cinque di questi morirono. Benché il referto tossicologico imputasse l'incidente a un insetticida usato per il grano, vi è ragione di credere che la segale cornuta ne fosse responsabile. Grazie ai severi controlIi stabiliti per i cereali si può sperare che l'ergotismo per l'umanità sia ormai un ricordo, mentre ancora può colpire il bestiame, dal momento che il foraggio viene controllato meno rigorosamente.