Biografia

P&C

 

Veniva dall'Abruzzo, Guido: occhi azzurri come il cielo, carattere buono e dolce. Veniva dal Piemonte, Francesca: allegra, simpatica, geniale e piena vita.

Francesca e Guido Iezzi, lei casalinga e lui impiegato d'assicurazioni, si conobbero e si sposarono a Milano. Francesca aveva sempre sognato due gemelle, da vestire uguali e perfette: il 27 Febbraio del 1973 nacque un bambina bionda, gli occhi azzurri del padre.. e fu Chiara.. il 30 marzo 1974 nacque la sorellina, mora e con carnagione abbastanza scura.. e fu Paola. Le due sorelline, cresciute come gemelle nei vestiti e nei gusti, ebbero un educazione moderna ma anche rigorosa. L'adolescenza fu essenziale: Chiara frequentò un liceo artistico e Paola un liceo classico; "prima la scuola e poi la musica, disseo i genitori". Da subito si strinsero amicizie fondamentali ,con compagni di classe: un ragazzo biondo, Michele Monestiroli ed un ragazzo moro e riccioluto, Jacopo Corso: nacque da subito l'amicizia e quel gusto innato per la musica, che portava la compagnia (anche più numerosa) a riunirsi e suonare assieme. Chiara, la più grande, sviluppò da subito una sua personalità: un carattere più lunare (della sorella che fu sempre solare), ribelle e tendente ad un iniziale iniziazione metallara: oltre al metal, la bionda, fu attratta dalla musica Jazz e fondò anche un gruppo jazzistico, interessante ma di vita breve. Urgeva una scuola di musica: oltre al canto, Chiara imparò a suonare la tromba e Paola il basso elettrico. Questi furono gli anni degli "Eclipse": gruppo di ragazzi uniti da una passione inossidabile per i Pink Floyd, che si riunivano a Novi ligure (luogo storico di vacanza per le due sorelle) e riempivano i locali del luogo con il talento e le meravigliose canzoni dei Pink Floyd.

Nel frattempo, le due sorelle, iniziarono a trovare appoggi professionali (sicurezze nel caso di un fallimento nella musica), durante un ardua scalata musicale: Chiara cominciò a lavorare in una società di designer e Paola scelse l'università di medicina, a causa di un dovuto ringraziamento ad un medico. Dopo vari episodi e gruppetti di locali milanesi, le sorelle si ritrovarono nel primo, vero, gruppo formato: gli Elefunky. Il gruppo, specializzato nel suond funky, stava esibendosi al "Bolgia Umana" di Milano, solita e banale serata milanese, quando la fortuna entrò nel locale: naso lungo, viso a punta.. Claudio Cecchetto. Si raggelò il sangue dei ragazzi sul palco ma il talento era rovente e Cecchetto ne rimase profondamente colpito: cercando febbrilmente un gruppo di accompagnamento per Max Pezzali, nel frattempo "diviso" da Michele Repetto, trovò negli "Elefunky" i degni strumentisti degli 883. Fu così che le due sorelle lasciarono i fumosi localini di Milano per calcare i palchi di mezza Italia, compresi quelli stregati come il festivalbar: sempre elogiate da Max Pezzali, esse divennero coriste e suonarono chitarre e trombe. Subito dopo un degno album, "la donna, il sogno ed il grande incubo" ed un grandioso tour, le ragazze libere scelsero una via indipendente e decisero di diventare soliste.

Fatale come un lampo fu la visione di "Braveheart" ed un mitico viaggio in Irlanda: trascinate dai luoghi magici, un mitico viaggio "on the road" e da un senso della libertà tipico dell'Irlanda. Le ragazze tornarono da Dublino ispirate da tante canzoni in saccoccia: prendi la chitarra e vai, così fu il criterio della scelta di un casa discografica che le prenotasse e fu la Sony ad aprire le prime porte. Non solo notevole era l'abitudine di vestirsi uguali ma anche di cantare all'unisono (tecnica molto facile da comprendere ma difficile da usare) ed ancora più sorprendente la bellezza e l'originalità delle canzoni. Subito si pensò a Sanremo: colto al volo fu l'opportunità della selezione di Sanremo Giovani del 1996. L'esibizione di In viaggio, pezzo affascinante anche solo per il testo, catalizzò l'interesse: molti fans, da subito, si avvicinarono alle due ragazze e non solo attratti dalla loro rara bellezza, piccole di statura ma proporzionate coi loro lunghi capelli, ma anche dal grande talento. Scontata fu la vincita del festival di Sanremo, sezione "giovani", del 1997: eteree, come due fatine irlandesi, dai capelli lunghi (mori e biondi) e dai significativi tatuaggi sulla pancia, segni incancellabili della loro irlandesità. La canzone, Amici come prima, stregò tutti grazie ad un ritmo lento ma sognante fatto di prati e boschi d'Irlanda. Da subito uscì il loro primo album: Ci chiamano bambine: un misto assennato di rock, pop e testi molto interessanti. Le due ragazze scrivono e compongono le loro canzoni, accompagnate da validi musicisti e da Phil Palmer, loro produttore e chitarrista anche dei mitici Dire Straits. Le vendite furono alle stelle e, le sorelle, ebbero subito delle grandi soddisfazioni: una serie di concerti come "aperture" di Michael Owen, famosissimo ed appena sopravvissuto dall'esperienza dei Take That; la mitica apertura dell'unico concerto italiano di Michael Jackson, le ragazze suonarono davanti allo stadio "San Siro" di Milano, pieno come un uovo; la possibilità di incidere la colonna sonora dell'ultimo film della Disney, "Hercules" (la loro versione italiana fu Ti vada o no). Gloriosa l'estate del 1997: grazie al rinnovato successo della trascinante Bella, un testo serio legato ad un amica anoressica, sui palchi del Festivalbar. Tutto un lavoro accompagnato da validi musicisti, vecchi amici d'infanzia: Jacopo Corso e Aurelio De Santis alle chitarre; Alessandro Branca al basso e violoncello e Raffaello Pavesi alla batteria.

Le sorelle si prepararono anche per il loro primo tour invernale, a Gennaio: un mini tour nell'Italia del nord. L'anno nuovo generò molti mutamenti in Paola e Chiara: subirono una radicale tagliata i lunghi capelli, divennero corti, quasi a caschetto, il cui colore di Chiara tornò all'originale, biondo cenere; abbandonarono la "Replay", e quindi i vestiti adolescienziali e per benisti, optando per la "Onyx", più rude e rokkettara; gli stessi vestiti si diversificarono, lasciando l'abitudine del vestirsi uguali. Come vuole un regola non scritta, Paola e Chiara parteciparono tra i "Big" al festival di Sanremo 1998. Fu questo il primo assaggio, per le due sorelle, del pane duro di una critica ingiusta: i loro indumenti furono aspramente criticati ed anche la canzone, una frizzante e scatenante Per te, fu duramente presa di mira dai giornalisti. Per te ebbe un clamoroso successo radiofonico, le due ragazze veleggiarono fino all'estate sulle ali di questo successo. Il Maggio del 1998 segnò un ennesimo cambiamento di vestito: leggermente allungati i capelli, Paola e Chiara, adottarono (e tuttora adottano) degli indumenti eleganti, abbandonando, almeno nel look, una certa aria tipicamente rock e sbarazzina. Dopo una lunga attesa, finalmente, nell'autunno del 1998, uscì il secondo album della loro giovane carriera: "Giornata Storica". Un disco davvero voluto e creato da loro: un produttore italiano, Massimo Luca (già famoso, tra gli altri, per aver lavorato con Battisti) e la loro band, che dava un sound genuino al disco. Un album più maturo, sia nel rock che nel pop e testualmente, ma sempre venato da colori irlandesi. Purtroppo, e non certo per colpa della sua pregevole fattura, il disco non diede gli effetti di vendita sperati e si aprì una lunga crisi per Paola & Chiara.

Galoppò la grande voglia di cambiare, nel look prima di tutto: Paola esibì delle ciocche di capelli rosa e poi blù (intonando, col nero-azzurro, i colori sociali della sua Inter) ed amò vestirsi con curiosi "kimoni" giapponesi; Chiara stupì con una boa rosa attorno alle spalle, delle manette ai pantaloni ed una coroncina in testa. Cercarono di spaziare, approfittando della loro innata simpatia, nelle diverse forme di arte: cominciarono a presentare, con successo, programmi radiofonici e televisivi.

Accentuarono, infine nell'ultimo periodo del 1999, la passione di sempre per la musica acustica (ossia le canzoni come sono inizialmente create, come amano dire loro): accompagnati dalle loro chitarre e dal semplice violino di Fulvio Renzi, girarono l'estate del 1999, attraverso Festival musicali e teatri, proponendo i loro brani in versione acustica (tra cui un inedita e bellissima Elena Fragola, già presente su Giornata Storica ma mai suonata dal vivo). Non disperarono, si rimboccarono le maniche e buttarono indietro il passato, vivendo il presente: Vamos a bailar (esta vita nueva).

La vita riprese durante la lavorazione al loro terzo album, qualcosa stava cambiando: Television uscì alle porte dell'estate del 2000. Un lavoro più raffinato, meno rock e molta dance, ed elettronico: collaborando con strumentisti più adatti ad un pop elettronico, le due sorelle, ebbero il privilegio di avere arrangiamenti dell'orchestra filarmonica di Londra, di Will Malone. Un disco di così pregevole fattura fu proiettato in avanti da Vamos a bailar, il primo singolo, destinato a diventare la "canzone regina dell'estate 2000" (disco di platino e 1° posto per 6 settimane consecutive nelle chart).

La grande novità, già preannunciata in Giornata Storica, fu l'abbandono dell'unisono e la valorizzazione di due voci diverse quanto eccellenti. La canzone fu trasmessa in continuazione dalle radio e le sorelle parteciparono, vincendo il premio come miglior singolo, ad un trionfale Festivalbar del 2000. Paola e Chiara uscirono dalle frontiere italiane, spostandosi in Europa ed avendo rinomanza in parte del mondo, ed ebbero la geniale idea (le prime in Italia) di farsi accompagnare da bravissimi ballerini sul palco, il cui coreografo, Tommasini, creò degli spettacoli meravigliosi. I video clip ebbero un mutamento concreto: più studiati e meno sbarazzini, si avvicinarono al mondo europeo e accentuarono la forma d'arte della sensualità. Paola & Chiara si dedicarono ad azioni considerate "scandalose", per il pensiero dell'ipocrisia benpensante: una copertina di GQ le immortalò senza veli e , grazie al terzo singolo Viva el amor! (eletto ad inno del Gay Pride del 2001), divennero le madrine e le beniamine del mondo Gay (partecipando a Gay Pride e serate Gay). Grazie all'uscita di altri tre singoli meravigliosi, Television, veleggiò sul successo per due anni. Mai paghe, Paola & Chiara, si accinsero, nel 2002, a pubblicare il loro quarto album, Festival, con la canzone trainante del nuovo album "Festival", la quale arrivò velocemente alla vetta nelle chart radiofoniche. Definitivamente lontano dal primo rock pesante ma anche diverso dalla dance di Television, Festival, sempre accompagnato dall'orchestra magnifica, insegue ancora più la raffinatezza e scopre un lato più intimo del mondo di

Paola & Chiara.

chiara

tutti quanti abbiamo un fuoco dentro.
Il compito di tutti i nostri sogni e' quello di non farlo spegnere... mai...


Paola & Chiara

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Chiara

paola

 

 

 

 

 

 

 

 

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Chiara

 

 

 

 

 

 

 

 

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Chiara

paola