Tour  Europa1 : Germania, Danimarca, Norvegia, Svezia e Repubblica Ceca         

 

Periodo :   Luglio, Agosto 1996   ( 18 giorni) 

Partecipanti : 7  (Paolo,Massimo,Fabio,Giuseppe,Leo,Massimiliano,Max)

Organizzazione : Fai da te

Mezzi di Trasporto :   Furgone Ducato Diesel 9 posti,  traghetti.  

Itinerario :         Italia (Roma-Chiasso), Svizzera(S.Gottardo), Germania (Karlsrue-Amburgo), Danimarca(Legoland-Alborg-Hirstal),    Norvegia(Kristiansand-Stavanger-Oslo) , Svezia(Goteborg,Helsingborg), Danimarca(Helsingor-Copenaghen), Germania(Rostock,Berlino), Rep.Ceca(Teplice-Praga-Karlstain), Germania(Monaco di Baviera-Dacau-Neuschwastein),Austria(Fussen), Italia(Brennero-Roma).

                 

 

                                

      Dieci note di viaggio

 

E' stato una continua scoperta di frontiere

Studiare il tragitto in base ai tempi è fondamentale 

La natura del sud della Norvegia al primo posto

In 7 persone in agosto senza prenotazioni si rischia di dormire qualche volta in auto 

Praga un gioiello tra i più belli d'Europa

Le campagne Danesi belle e tranquille

Il salmone sempre presente nei pasti dei paesi nordici

Berlino in fase di ristrutturazione totale, una grande esperienza

La Baviera con la sua birra ci ha reso felici

Infine ma non ultima: Amburgo e la celebre Hertertstrasse

   

 Racconto del Viaggio

Era ancora inverno quando si vociferava di fare un grande tour in auto, per varcare e conoscere le frontiere dell'Europa, così l'idea ha coinvolto ed esaltato tutti gli amici del bar, tanto che a luglio eravamo addirittura in 7 pronti a partire, un numero elevato che ci ha costretto a lasciare le nostre auto private ed affittare un bel Ducato rosso Diesel 9 posti, una vera bestia da "Overland", anche se all'interno  piuttosto spartano , un modello più da lavoro che da viaggio ma a noi va bene lo stesso.

Così, documenti a posto, una mattina di fine luglio ci siamo dati appuntamento alle 6  giù in strada nel nostro quartiere , quasi tutti puntuali tranne qualcuno che come al solito arriva in ritardo...  comunque col senno di poi ... sta per cominciare uno dei viaggi storici e indimenticabili della nostra vita!

Le prima tappa è stata lunghissima e pesante, con vari cambi alla guida , sperimentiamo anche i sedili che sinceramente non sono il massimo della comodità , ma in compenso di spazio ce ne è abbastanza.  Varchiamo  il confine italiano presso Chiasso, effettuiamo il primo cambio di soldi in Svizzera, dove ci costringono a comperare anche una viacarta del valore di 50 mila lire per accedere alle loro autostrade per un'anno intero anche se a noi serve solo per un giorno! Furbi questi Svizzeri!! Ci sanno fare con i soldi!!  ....Sono le nostre prime esclamazioni,   poi dopo aver mangiato un panino passiamo tra le montagne alte, belle e suggestive  scendiamo anche dal pulmino a causa di una una discreta fila in attesa di passare il tunnel del San Gottardo uno dei più lunghi d'Europa qui l'arietta si fà piu fresca, intanto , Giuseppe è un pò preoccupato per la percorrenza in galleria perche a lui non piace stare chiuso sotto i tunnel  troppo a lungo , poi pero si accovaccia di dietro senza troppi problemi,  usciamo dopo chilometri  e siamo proiettati sulle ordinate strade svizzere , nonche  i vari laghi    e  nel pomeriggio finalmente  entriamo  in Germania, Fabio stende subito la bandiera italiana nel vano posteriore sopra i bagagli ben visibile e già i crucchi ci guardano strano!

 

Ci rendiamo subito conto della grande organizzazione tedesca in fatto di strade e autostrade, veramente comode, sicure, scorrevoli e assolutamente gratuite, ci hanno consentito di risparmiare non pochi soldi.  Siamo stanchi e cominciamo a cercare un posto fare la prima tappa,  decidiamo di uscire a Baden-Baden una bella località nella Foresta Nera , ma il nostro gruppo appiedato di ricognizione in cerca di alloggio torna con brutte notizie, è tutto pieno oppure prezzi altissimi , visto che questa è una delle città termali frequentate dai ricchi!  Così continuiamo e come leggiamo  "Ausfahart" cioè uscita ci buttiamo dentro  Karlsrue , cittadina meno significativa ma comunque carina, dove ci siamo riposati  presso un gradevole hotel gestito da una signora dividendoci in camere doppie e triple,   qui comincia il teatrino della suddivisione delle stanze, che poi si ripeterà per tutto il viaggio... chi vuole la doppia , chi vuole la tripla , chi entra , chi esce e cosi via ..... 

La sera abbiamo così  l'occasione per fare un giretto in centro alla ricerca di un buon hot dog, visto che la fame è tanta e di tanti....   la cittadina è accogliente e tranquilla anche perche siamo in agosto ,  con locali all'aperto nel centro illuminato,  tra noi poi c'è  sempre l'esperto ci calcio di turno che si ricorda che questa è la città di Oliver Bierhoff, attaccante militante in squadre italiane di quel periodo.

Il giorno successivo siamo ripartiti con calma, sfruttando con piacere le autostrade tedesche , sosta  in autogrill per un pranzo tipico a base di wurstel e patate, poi ripartenza e arrivo  nel primo pomeriggio ad Amburgo, grande porto sull'Elba  e anche città storica tedesca incendiata e ricostruita in tempo di guerra.  

Arriviamo furgonati come al solito e cominciamo la solita ricerca di un posto dove sistemarci ....  Max si preoccupa di poter avere una buona stanza , ma Leo lo redarguisce subito  in lingua inglese  "You sleep here, tonight !! " (cioè nel furgone!!) tra le risate di tutto il gruppo !!    L'ambiente alberghiero ci sembra un pò  particolare, capiamo che alcuni alberghetti sono in realtà  case di appuntamenti,  poi però troviamo un buon posticino gestito da un gentile signore tedesco e scarichiamo le valigie.

Facciamo subito un giro nel centro passeggiando attorno ai grossi canali d'acqua dell'Aussenalster dove si affacciano antichi edifici,  poi la torre mozzata dai bombardamenti ,  la sera invece siamo stati al Luna Park che ha un fascino tutto suo, dove abbiamo mangiato  ottimi  Wustel tedeschi accompagnati rigorosamente dalla  birra che ci ha consentito di brindare per il compleanno del nostro Massimiliano, uno dei partecipanti del gruppo, da ricordare anche una bistecca che è volata sul piede di Fabio.

Se dobbiamo dire la verità, quello che ci ha colpito di più di Amburgo, oltre a le sue torri, è stata la mitica Herbertstrasse una via del quartiere  di St.Paulida dove si affacciano in vetrina ragazze di una bellezza straordinaria e indimenticabile, noi ci siamo passati  per curiosità , anche perche se vieni da queste parti un salto ce lo fai per forza.... e comunque al di là del fatto che sia giusto o no che siano li a lavorare ,  non si puo negare che siano  tra le cose belle da menzionare....    gran parte della città ruota intorno a questo quartiere dove girando ci si mescola a stranieri, tedeschi e gente multietnica, nonche lavoratori portuali e lavoratori di dubbia attività, comunque una zona assolutamente da non perdere piena di locali notturni negozi e quant'altro!

Il giorno dopo siamo andati via, un pò a malincuore, e dopo alcune ore siamo entrati in Danimarca, il paese è completamente pianeggiante, pulito e molto verde, in questa fase abbiamo percorso tutto il braccio occidentale di terraferma, pieno di prati e di casette in stile nordico, fattorie , animali , eravamo diretti verso la punta nord dove si prendono i traghetti per la Norvegia, volevamo visitare Legoland ma ci voleva troppo tempo, così dopo varie discussioni il gruppo ha deciso di proseguire.  Verso l'estremo nord della punta il paesaggio cambia si fà più brullo, la temperatura più fredda il giorno dura sempre di più e c'è meno popolazione  , tuttavia si incontrano dei paesini molto tipici come Alborg, e proprio in punta Hirstal  dove finalmente ci siamo fermati, è un posto al quale non siamo abituati,  paesaggi spopolati , senza alberi  ma con erbe alte verdi, poi il mare di fronte dal colore un pò grigetto, nel quale qualcuno avvista qualcosa di grosso che si muove nell'acqua, probabilmente una balenottera! Nel frattempo Giuseppe, uno dei pochi di noi dotato di telefono cellulare  in riva la mare intraprende una costosa e lunga telefonata con Roma, probabilmente per nostalgia e lontananza dalla capitale!

Affamati riusciamo a stento a trovare un posto dove rifocillarsi , niente meno che una spartana anonima pizzeria gestita da un signore turco che ci ha salvato.  Per dormire altro problema, alla fine abbiamo trovato rifugio in un tipico ostello Danese, tutto di legno e pieno di bambini, fortunatamente ci hanno accolto ...anche se ci siamo dovuti arrangiare a dormire in 7  nell'unica stanza libera di 20 mq dotata di letti a castello  . Comunque una bella esperienza da ricordare. 

Al mattino sveglia presto e corsa verso il traghetto e imbarco del furgone, eravamo tutti impazienti di raggiungere le coste norvegesi, le navi sono molto belle ma piuttosto costose, come tutte quelle che varcano i mari del nord.

Al mattino la giornata è splendida e solare e dopo 5 ore di navigazione appaiono le coste norvegesi  alte e frastagliate con le prime tipiche casette nordiche colorate. Scendiamo a Kristiansand un bel paesino, ho i primi contatti con alcune persone anziane  norvegesi sedute in panchina a prendere il sole, alle quale chiedo gentilmente se hanno da cambiare una piccola banconota in soldi spicci , ma loro mi guardano strano come se li volessi rapinare !! A dir poco  mi sembrano un pò restii nei miei confronti, paese che vai usanza che trovi!!   Poi però veniamo ben accolti in un ufficio turistico nel quale chiediamo informazioni, le ragazze che vi lavorano sono belle e disponibili e ci fanno cambiare idea..

Così  via sulla statale 39 che costeggia l'impervia regione, costiera, lo scenario naturale è stupendo, passiamo attraverso montagne verdi ricche di fiumi, laghetti e baite scarsamente popolate, a volte infatti ci sentivamo solitari, abbiamo fatto varie soste  dove siamo scesi dal furgone e a piedi ci siamo immersi in angoli stupendi di natura selvaggi, una vera meraviglia!

Dopo ore di cammino siamo giunti a Stavanger dove ci siamo allocati in un accogliente Bed and Breakfast gestito da un simpatico signore norvegese, ben presto ci siamo resi conto che il costo della vita era piuttosto elevato, non tanto per dormire, ma per i pasti e per altri lussi, ad esempio abbiamo pagato un pacchetto di sigarette anche 18.000 lire (scusate se è poco). Ovviamente  la qualità della vita  è eccellente, la poca densità di popolazione rispetto all'estensione e alle ricchezze del paese consente di vivere in maniera agevole e tranquilla, rimanevo impressionato quando compiendo il primo passo sulle righe pedonali le autovetture cominciavano a frenare anche a 100 metri di distanza, proprio come nella nostra capitale!!

La sera , facciamo spesa per cena rimediata in camera a base di salmone (ormai ingrediente fondamentale), anche perche una pizza margherita da sola al menu del ristorante si aggirava intorno alle 20.000 lire (.. e che pizza!!)    Poi   ci  siamo gettati in un pub dal nome non proprio norvegese , il "Bellini" dove si ballava e si beveva senza limiti, abbiamo conosciuto tanta gente locale incuriosita dai nostri colori scuri dei capelli tra tanta gente bionda, tra cui anche la simpatica Linda , una donnona robusta che se si fosse arrabbiata ci avrebbe addobbato  a tutti e sette !   Ci siamo divertiti e  abbiamo scoperto che i norvegesi sono meno freddi di quanto sembravano , soprattutto quando bevono  e anche molto  simpatici

Il giorno dopo ci siamo svegliati con calma, e abbiamo fatto una ricca colazione a base di salmone (una delle poche cose economiche e  sempre presente sulle tavole), poi una bella gita organizzata in barca attraverso i fiordi della regione, il Lysefiord, che entra per ben 40 km all'interno e le sue pareti si innalzano fino a toccare i 1000 metri,  un bellissimo spettacolo, stupendi colori  anche se il tempo improvvisamente peggiora e il freddo che si fà sentire nonostante siamo in agosto ci costringe ad indossare i giubotti invernali.  

Passiamo sotto una altissima roccia chiamata Pulpit Rock, mentre il  nostro Max sempre pronto con la guida a darci informazioni sui posti , leggendo cose interessanti , stavolta ci spiegava che li sopra venivano consumati dei concerti rock, questa notizia a tutti parve un po strana ed infatti scoprimmo che si trattava di una minchiata!!!    Una volta scesi dalla barca all'interno di una insenatura, un pullman ci ha portati in cima ad una scarpata dalla quale abbiamo potuto ammirare lo splendido nordico panorama, inoltre una ragazza norvegese seduta vicino a me mi ha raccontato un pò di vita del posto sia estiva che  invernale .

Nel  pomeriggio  facciamo una escursione  non lontano dalla città, verso Sola (che non è la sola che si intende a Roma!), visitiamo  il grande monumento alle “Spade nella roccia”, tre armi vichinghe che spuntano dagli scogli, sul luogo in cui il re Harald Bellachioma sconfisse gli avversari unificando la Norvegia, il nostro Fabio invece tira fuori la bandiera dell'Italia e ci dedichiamo una foto di gruppo.  La sera  ci concediamo di nuovo un pò di meritata vita notturna con relativa birra alla mano  e alcuni di noi stringono conoscenze con alcune ragazze norvegesi...  peccato che all'alba dobbiamo ripartire come da programma.   Qualcuno ci rimane male , ma quando fai questi viaggi si fanno i patti come i Cavalieri della Tavola Rotonda, il programma non si può cambiare per te...  a meno che non decidi di rimanere  lì da solo ....  ma  in questo caso la mattina dopo ci ritroviamo ancora tutti insieme sul furgone e la spedizione on the road continua.   

Al mattino ennesima  ricca colazione a base di salmone e tutti in piedi....   ora dobbiamo decidere se continuare a salire ancora verso nord  fino a Bergen, ridente località turistica  o entrare all'interno per cominciare a scendere fino a Oslo, dopo varie discussioni nonchè  litigi vince la seconda possibilità, d'altra parte il tempo che avevamo andava ben razionato anche per la fase di ritorno altrimenti in questi casi rischi di farti un'ammazzata a meno che non hai un tempo illimitato...

La rotta si inverte , Bergen la vedremo un'altra volta , ripartiamo passando per una insolita rotta nell'interno montuoso, l'indimenticabile statale 45, tortuosa e dimenticata dal mondo.  Proprio per questo per prima cosa mettiamo gasolio, nei paesi nordici le pompe sono collocate di fronte ai supermercati, ci si serve da soli, poi si entra e si paga alla cassa; in quella occasione però dopo esserci riforniti di gasolio, tutti e sette ci dimentichiamo di pagare e ripartiamo tranquilli, solo dopo qualche km qualcuno si ricorda dell'omissione e da bravi ragazzi torniamo indietro a saldare il debito, anche perche i Norvegesi sono bravi ed è meglio non farli arrabbiare!  

Dopo pochi km si apre un paesaggio dei piu singolari: aspro, brullo, selvaggio e disabitato, ma il suo fascino è unico e indescrivibile, una natura senza pari, per di più ci si mette anche il tempo brutto, freddo e piovoso . Percorriamo km di strada senza incontrare nessuno solo qualche gruppo di capre e pecore norvegesi incuriosite dalla nostra presenza, probabilmente non vedevano nessuno da un pezzo (vedi foto). Poche anche le indicazioni stradali, anche sui nostri atlanti portati dall'Italia non riusciamo più a seguire la strada ,  cosi siamo costretti a bussare a qualche casetta isolata nella speranza che qualcuno ci aiuti.... anche perche sbagliare strada in zone cosi impervie sarebbe stato un grosso inconveniente di viaggio , inoltre non vedevamo più nessun distributore di gasolio .. e  ci potevamo  benissimo ritrovare nel mondo fiabesco dei  Trolls , personaggi gnometti della mitologia nordica , le cui riproduzioni erano vendute in molti negozi da noi visitati.  Alla fine però qualcuno ci apre la porta e ci dà i consigli giusti per il giusto proseguimento! 

 

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Amburgo (Germ.)

Hirstall (Dan.)

Flekkefiord (Nor)

Stavanger (Norv.)

Statale 45 (Norv.)

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    Fiordo (Svezia)

Copenaghen (Dan.)

Frederiksborg (Dan.)

Gedser (Dan.)

    Berlino (Germ.)

Viaggiamo tutto il giorno attraverso vallate rocciose, laghetti e poi boschi di conifere sempre a quota elevata, dove la natura regna sovrana,  finche nel pomeriggio cominciamo a scendere verso zone  più popolate , piccoli paesini e  qui il nostro caro furgone mostra qualche problema di surriscaldamento dei freni , viste le molte discese  ma niente di grave, con qualche pausa si risolve tutto.  Nel pomeriggio ci avviciniamo alla capitale, ricordo bene una grande azienda del legno che lavora grossi tronchi di color marrone chiaro lungo  il fiume.

In tarda sera finalmente arriviamo ad Oslo, ci mettiamo subito  alla ricerca di un albergo, eravamo molto stanchi e provati  ancor di più  i guidatori, a proposito bisogna riconoscere che il nostro Giuseppe ha dato un grosso contributo macinandosi da solo migliaia di km, un vero guidatore di razza!!!   Ci siamo ripresi dopo una desiderata cena presso un pub irlandese a base di pizza e  facendo una bella passeggiata nel gradevole centro.

Al mattino seguente il tempo sembra migliorato, il sole splende così cominciamo la visita della capitale, una città molto ben organizzata, pulita e con varie attrattive che non ci aspettavamo di trovare, la città si estende su un lungo fiordo con un'alternarsi di quartieri moderni, con tipiche casette colorate norvegesi nonchè resti storici di antiche popolazioni vichinghe, bellissimo anche il Vikingskipshuset, cioè  il museo a loro dedicato con le antiche navi  le quali oltre a solcare i mari venivano usate anche come bare nei funerali dei nobili.   Passiamo davanti al Municipio di Oslo che sembra un casermone ma ha la sua fama in quanto qui si svolgono le premiazioni dei premi Nobel per la pace,  poi entriamo in una fortezza di cui non ricordo il nome, ma ricordo Fabio (Octopussy) che si fà una foto appecorato con il sedere davanti al cannone pronto a sparare  tra lo stupore dei passanti norvegesi che sicuramente avranno detto "I soliti Italiani!!".

Un altra cosa che ci ha colpito è stata la presenza delle numerosissime bandiere crociate  rosso,bianco,blu  dimostrazione del forte senso civile e nazionale di questo popolo, non numeroso ma molto attaccato alla propria patria.

Lasciamo Oslo, che non ci ha deluso, e cominciamo la discesa  verso sud lungo la costiera in direzione della Svezia, verso il confine diamo un passaggio ad una bella vichinga bionda del posto che fà l'autostop ...  nonostante siamo 7 uomini stranieri  a bordo non si fà alcun problema a salire, a noi sembra un pò strano.  Chi stava dormendo si rianima subito  , parliamo un pò del suo paese, rideva sempre, forse però aveva bevuto!  E' l'ultimo ricordo di questo magnifico paese dalla  natura fantastica e spesso incontaminata.  

Entriamo in Svezia,   il paesaggio continua con foreste di conifere molto belle e pulite  e sporadici laghetti,  ci fermiamo alla frontiera per effettuare l'ennesimo cambio di moneta, fortunatamente avevamo ben 3 laureati  in economia, due dei quali si sono interessati della gestione e del cambio dei soldi. 

Anche oggi di km ne facciamo tanti e la sera arriviamo finalmente a Goteborg, città storica ma a tratti anche modernissima  piena di vita e di gioventù, ma c'è un problema  , scopriamo  che abbiamo beccato proprio oggi  il "meeting dei golfisti riuniti" un evento rarissimo,,, e ti pareva!  Con il furgone ci spostiamo tra uffici turistici e hotel sulla strada , ma non riusciamo a trovare una sistemazione per la notte.

 Decidiamo così di puntare al centro storico...  accostiamo vicino un giardino  e facciamo partire   le squadre appiedate alla ricerca di un posto per dormire tra i vicoletti.... io e Massimo rimaniamo vicino al furgone, nel frattempo  facciamo conoscenza con due rifugiati provenienti dall'Europa dell'est che ci spiegano come sono finiti proprio a Goteborg...

Dopo un'oretta tornano i compagni di viaggio cercastanze  ma con facce tristi ci dicono che è tutto pieno anche nel centro!   Alla fine  decidiamo  di rinunciare  , è tardi  mangiamo dei tramezzini rimediati  fatti da noi al mattino fortunatamente  (e con il solito Fabio Octopussy che allunga il tentacolo della mano per afferrarli senza curarsi se gli  altri ne hanno mangiato almeno uno..)  e poi  proseguiamo viaggiando tutta la notte fino a Helsingborg dove con un traghetto lasciamo la Svezia con una certa amarezza per non aver potuto visitare Goteborg ma con la promessa di tornare presto.  A parte il guidatore crolliamo da seduti nel sonno e ci svegliamo storditi che siamo di nuovo in  Danimarca,  è stato uno dei momenti più pesanti di tutto il viaggio.      

Il tratto in nave è breve, i due stati quasi si toccano, scendiamo cosi ad Helsingor stanchi morti  e rimbambiti e continuiamo fino a Copenaghen dove finalmente riusciamo a trovare un albergo con cucina thailandese per la gioia di Massimo che la detesta, situato proprio di fronte  a un caratteristico sexy-shop.

Dopo un breve riposo cominciamo a conoscere  la città e andiamo subito alla ricerca di cibo, vista l'ora...  in 7 persone non sempre ci troviamo d'accordo su dove andare , parte del gruppo propende spesso per i fast food , come il diffuso Mac per capirsi, io invece che boicotterei questi locali anche se stessi per morire di fame preferisco dirigermi a volte anche da solo in posti più genuini e  casarecci anche se su questo viaggio trovarne non è di certo facile.  E' il nostro secondo passaggio in Danimarca, stavolta per visitare la parte orientale che è anche quella più turistica, in particolare la grande isola di Sielland  dove sorge la capitale, che è anche piu cara, i prezzi sono altissimi per qualsiasi cosa.

Siamo rimasti nella capitale per diversi giorni, anche perche ne valeva la pena, ci sono molti castelli, monumenti, musei ,residenze reali, curiosità , irrinunciabile è una gita in barca tra i canali del  Nihavn  con le sue case colorate, un classico  della città,  assieme alla sirenetta che raggiungiamo con una lunghissima passeggiata a piedi  tra tanti altri pedoni e ciclisti che girano per le strade!  Per mangiare di sera scopriamo un ristorante Italiano, vicino il parco "Tivoli" un pò deludente direi, ma meglio dei fast food lo è di sicuro.

Un giorno siamo usciti dalla città approfittando di un bellissimo sole nordico con il nostro ormai mitico furgone alla scoperta dei numerosi luoghi storici,  primo fra tutti il castello di Kronborg, cioè la casa di Amleto, per vederlo siamo tornati  nella Selandia del nord vicino Helsingor deve eravamo sbarcati, grazie alla bella giornata abbiamo modo di metterci a maniche corte e prendere un pò di sole davanti al mare   poi  quello di Fredriksburg  circondato da magnifici giardini ,  poi  visitiamo alcuni paesini tipici danesi  tutti molto belli e tranquilli, dove la vita è molto rilassante e di buona qualità, in particolare  Roskilde  antica capitale della Danimarca del 1400, che guarda il mare da un altro versante dell'isola di Sielland.

Sazi di girare e anche un pò stanchi  facciamo ritorno verso la capitale ,  il nostro Max navigatore di turno tutto sicuro di se, incappa in una serie di errori stradali e ci perdiamo per il quartiere islamico,  nonostante siamo in Danimarca!  Alla fine però riusciamo a ritrovare il nostro alloggio. 

La sera usciamo di nuovo  .... ci sono molti  pub e disco-pub, i danesi sono molto precisetti , a volte anche troppo  a proposito ricordo che una sera Massimo  dovette tornare in albergo a cambiarsi le scarpe da ginnastica per poter entrare in un locale, ci sono piaciuti più i norvegesi , ma sono solo impressioni personali !

E' giunto il momento di lasciare a malincuore il grande nord, così abbandoniamo Copenaghen, prendiamo la statale 47 che scende verso sud , lasciamo l'isola di Sielland dove sorge la capitale e passiamo su quella più piccola di Falster , fino all'imbarco  presso la località di Gedser,  prenotiamo un passaggio traghetto dall'estremo sud della Danimarca , e dopo qualche ora di navigazione approdiamo nella ex Germania dell'est,   a proposito i traghetti da queste parti sono molto efficienti, moderni ma anche cari , soprattutto quelli danesi.  Sbarchiamo a  Rostock, un grosso porto tedesco  del baltico, ero molto curioso di vedere l'altra parte di Germania ex-comunista  che in questo periodo stava vivendo il passaggio di accorpamento con quella dell'ovest più ricca e moderna.

Infatti facendo i primi km in direzione sud per raggiungere Berlino, ci accorgiamo subito delle differenze, basta notare le strade molto più precarie, l'asfalto non è dei migliori ,  le case in stile periferico sovietico, molti edifici sono fatti di classici mattoncini rosa  e anche la gente sembra un pò diversa, ci sono meno soldi  e sicuramente più incuriosita del nostro passaggio !!!

Dopo ore di strada, passando in una splendida foresta di conifere  ci arriva una  sassata  sul vetro del nostro fedelissimo Ducato , probabilmente da una sgommata di una vettura che ci precedeva, che provoca un piccolo buco (pena cambio del deflettore a Roma a nostre spese),  pazienza fà parte dell'avventura!!Arriviamo molto curiosi a Berlino, la città è in piena fase di ricostruzione o ristrutturazione, ci sono cantieri dappertutto, e il famoso muro è stato quasi interamente demolito, tranne qualche pezzo da museo.

Dopo aver trovato un buon albergo, nella parte ovest grazie all'ufficio del turismo  , giriamo a piedi curiosi, questa parte è molto europea moderna, piacevole piena di negozi e possiede anche discreti monumenti storici, come la porta di Brandeburgo, la serata si conclude con una bella cena di bistecche e patate .

La mattina successiva invece cerchiamo gli ultimi  pezzi di muro   lasciati a scopo ormai turistico e  le rimanenze di check point , come il Charlie con  torrette per il controllo dei passaggi dalla  parte orientale a quella occidentale.

Così  passiamo curiosi nella parte est,  nonostante il muro sia caduto 7 anni fà, cioè nel 1988  le differenze erano ancora visibilissime nonostante i lavori;  facciamo un giro partendo da Alexander Platz tra i dormitori e le case dell'est, è una città unica al mondo in piena trasformazione, ma ancora piena di forti ricordi, ci chiediamo quale sarà il suo futuro.

Personalmente credo che Berlino  abbia rappresentato uno dei punti più toccanti di tutto il viaggio, anche se sei giovane (come eravamo) , qui la storia a cui appartieni la senti , anche se non hai vissuto la guerra ....   è qui che è stata fermata  la più grande follia nella storia dell'umanità, e se oggi viviamo in una Europa moderna e democratica lo dobbiamo a tutti coloro che sono intervenuti.    A Berlino est poi ,al di la delle ideologie personali ,  mi viene di far una proiezione e chiedermi come sarebbe stata l'Italia se ci avessero liberato i Russi anzichè gli Alleati , se avremmo dovuto chiudere le nostre opere rinascimentali dentro le casette di mattoni rossi !    

Il tempo stringe, bisogna ripartire, così continuiamo la nostra discesa verso sud, attraverso un interessante susseguirsi di zone agricole contadine di una Germania più povera fino ad incontrare boschi e le prime montagne della selva Boema, il nostro prossimo obiettivo è  Praga.

Passiamo con il furgone per il centro di Dresda, bombardata durante la guerra con migliaia di vittime , a me appare di sfuggita molto bella   nonostante la pesantezza e l'oscurità dei suoi monumenti  , peccato che non abbiamo tempo per vederla a piedi , passiamo un caratteristico  ponte sospeso sull'Elba  e cominciamo a salire tra le montagne per raggiungere la capitale ceca, il tragitto richiede diverse ore  prima di arrivare al confine con la Repubblica Ceca, qui ci controllano i passaporti (siamo nel 96)  ,  qualche problema per quello di Leo ma poi ci lasciano andare.

Entriamo nella ex  Cecoslovacchia, continuiamo a guidare piuttosto  stanchi, ma quando incontriamo il primo paese cioè , Teplice   ci ravviviamo subito per una esperienza unica, infatti  sul bordo della strada il nostro pulmino viene assaltato da un gran numero di donne del posto che ci salutano come se fossimo gli alleati della liberazione durante l'ultima guerra mondiale... scopriamo subito però che erano tutte prostitute, un intero paese di prostitute!!  Una cosa del genere non l'avevamo mai vista, rimaniamo spiazzati e continuiamo a  diritto,  anche perche il posto era piuttosto squallido, malandato e zingaresco , cominciano a venirmi dei dubbi se tutta la Republica Ceca poteva essere così!!

Invece no, quando a sera arriviamo a Praga ci rendiamo conto che la situazione è ben diversa, è piena di turisti, tanto che non siamo riusciti a trovare un posto per dormire, abbiamo dovuto ripiegare in un ostello (Hostel Slpus) ex caserma dell'armata rossa, ma per me è stata una esperienza interessante in una camerata modello militare sovietico, un posto  al di fuori dei soliti alberghi e itinerari  turistici.

 La sera abbiamo mangiato  in un piccolo ristorante del posto, all'entrata c'era un minaccioso falco poggiato sul braccio di un robusto energumeno locale ,  che ci guardava fisso negli occhi,  nessuno di noi voleva passare per primo ,, ma poi  abbiamo capito che era tranquillo. Qui ci siamo resi conto che finalmente eravamo in un paese in cui il costo della vita era decisamente più basso, (almeno in quel periodo) cosi con circa 10000 lire si poteva mangiare alla grande!!  Carne e birra su tutte.

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Praga (R.Ceca)

Praga (R.Ceca)

Karlstein (R.Ceca)

Monaco (Germ.)

Neuschwanst.(Ger.)

Il giorno seguente, era una bella giornata così ci siamo tuffati nel centro della capitale ceca per visitarla, è bellissima piena di monumenti, ponti roccaforti e scorci panoramici, la si può girare tutta a piedi perche è abbastanza raccolta, noi avevamo solo un giorno pieno a disposizione e ci siamo veramente spaccati in  due per visitarla fino all'esaurimento fisico, ma è una città che già da sola merita un viaggio.   Praga è una città in continua e rapida evoluzione, si sente il suo passato represso dal comunismo sovietico ma nello stesso tempo la sua apertura verso il futuro , a vederla sembra volersi occidentalizzare rapidamente, ma speriamo che non lo faccia troppo e che conservi anche quel fascino antico che la contraddistingue da molte altre città europee. 

 Tra le tante attrazioni ricordo la Piazza della città Vecchia, dove mentre eravamo presi a far fotografie , Max uomo di cultura del gruppo , viene avvicinato da un turista  americano affascinato dal suo giaccone senza maniche e  gli chiede "Where did you buy your jacket ??"  cioè  dove lo hai comprato, ma Max  colto di sorpresa , balbetta qualcosa e poi conclude in stile  Paolo Villaggio con uno storico "Io no speack english!" ,  poi  il Castello,la cattedrale di S.Vito, il vicolo d'Oro con le casette che è un vero gioiello di quartiere , la chiesa di Loreto e il Ponte Carlo, dedicato al famoso Re del Sacro Romano Impero,  dove clamorosamente Max incontra  sua sorella in vacanza , senza essersi dati nessun appuntamento, il mondo è davvero piccolo!!

La sera stanchi ma ancora curiosi di girare  siamo andati anche in discoteca, l'allor famosa "Music Park" , bella e disposta su due piani, piena di stupende ragazze (altra caratteristica di Praga) che ci guardavano interessate come se fossero stregate dalla nostra bellezza , o almeno dalla nostra presenza, ma ben presto ci siamo resi conto che molte lo facevano di mestiere ed erano alla ricerca di polli da spennare!

Giunge così il giorno della ripartenza,  cerchiamo di alzarci ad un orario decente , ma dopo la nottata in discoteca non è cosa facile, io tra l'altro ero sempre uno degli ultimi ad essere pronto, invece il nostro caro Leo è stato forse fondamentale per dare i ritmi e le puntualità del viaggio, incaricato della sveglia ed estremamente puntuale!

Cosi lasciamo l'ex-caserma che ci ha ospitato e usciamo da Praga,  una città molto bella nella quale varrebbe la pena ritornare per dedicargli una visita più approfondita .... come ultimo obbiettivo del viaggio ci proponiamo Monaco di Baviera in Germania, il tragitto richiede ore di viaggio (come al solito), facciamo una tappa a metà del giorno presso il castello di Karlstain in Boemia,  circa 30 km a sud-ovest della capitale,   la zona è molto bella e verde,  il castello è legato alla storia di Carlo IV di Lusemburgo che qui nascose i gioielli della corona. 

Prima di ripartire approfittiamo di un rustico ristorantino boemo dove mangiamo benissimo e spendiamo poco, per la gastronomia , la Repubblica Ceca in questo viaggio vince su tutti,  a pranzo qualcuno di noi appassionato di calcio si ricorda di  Zeman , ai tempi allenatore della Lazio e intavola una lunga disquisizione su di esso visto che  proviene proprio da queste terre.

Si riparte attraverso rilievi montuosi e zone pianeggianti, fino a rientrare nella bassa Germania, Monaco di Baviera  è una città molto pulita, ben organizzata e piacevole, troviamo un buon albergo e la sera la passiamo in una famosa birreria Bavarese, storica e caratteristica, con birra a volonta, wustel e orchestrine locali, ci siamo veramente divertiti cantando con i tedeschi, inoltre all'improvviso compaiono davanti a noi un gruppo di ragazze americane che avevamo qualche giorno prima conosciuto a Praga , come è piccola l'Europa!!

Il giorno successivo facciamo un giro al centro e capitiamo nella  piazza centrale dove c'è il famoso Carillon di marionette che si aziona in certe ore del giorno con musichette varie. Mangiamo e poi usciamo dalla città, decidiamo insieme per una cosa pesante , cioè di andare a visitare le rimanenze del campo di concentramento di Dachau...  per trovarlo non è facile, non ci sono indicazioni, sembra come se qualcuno volesse nasconderlo, ma alla fine lo troviamo:  è stata una esperienza molto molto  forte e di grande riflessione, tralascio qualsiasi altro commento.

Torniamo in città decisamente non allegri, e visitiamo il celebre castello di Monaco, molto bello con giardini verdi e fontane d'acqua zampillante, ci sono molti cigni uno dei quali si arrabbia e si avvento contro Fabio (Octopussy corre in ritirata).

La sera di nuovo grande festa in birreria HB tanta bella gente tedesca e non, ci siamo divertiti di nuovo, abbiamo vagato un pò di notte e poi a letto, visto che il giorno dopo ci attende il grande rientro.

Il viaggio volge al termine, ci alziamo al mattino e lasciamo il simpatico albergo, promettendoci di tornare per l'October Fest, chissa!!  Partiamo verso sud, con l'occasione passiamo a visitare il celeberrimo Castello di Neuschwanstein nelle alpi Bavaresi, veramente bello e incantato sembra di essere in una favola, , un sogno realizzato dal Re Ludwig II, un re considerato pazzo, che decise di continuare il progetto del padre per la ricostruzione del Castello di Hohenswangau, lo abbellì così tanto che sbancò le casse dello stato.

Ma il tempo stringe e dobbiamo ripartire, attraversiamo le alpi Austriache, facciamo una sosta per mangiare una pizza a Fussen in un tipico paesino alpino immerso nel verde e poi via verso il Brennero, dal quale rientriamo in Italia, per finire sosta vicino a Bologna in serata per riassaporare un bel piatto di pasta nostrana, ultimo sforzo e arriviamo in tarda notte a Roma stanchissimi, ma soddisfatti e vincitori !!

 

Conclusioni   

E' stata una esperienza bellissima senza precedenti, piena di bellezze, paesaggi, sorprese, e ricchissima di esperienze culturali, un vero abbattimento  delle frontiere europee..  modestamente la nostra organizzazione del viaggio è stata quasi perfetta e a misura considerando i lunghi tragitti e le varie difficoltà che si potevano incontrare, inoltre il fatto di ragionare con 7 teste diverse spesso può comportare notevoli problemi e perdite di tempo, ma a parte qualche normale discussione siamo sempre riusciti a gestire la situazione e andare d'accordo....

A proposito ci ringraziamo da soli per l'organizzazione :  Max con le sue guide sempre pronto a spiegarci qualcosa , Giuseppe primo e instancabile guidatore, gli economisti Massimiliano e Massimo che hanno gestito le spese e la cassa comune, Leo che ci ha dato il ritmo giusto e le sveglie al mattino, Fabio (detto Octopussy) che ha pensato solo a magnà e a farci ridere e io a promuovere strade e le rotte con atlanti e cartine alla mano!  

I costi del viaggio sono stati contenuti, favoriti anche dal fatto che eravamo in 7 e quindi abbiamo ammortizzato molto sul costo del veicolo e del carburante, nonche sulle spese alberghiere.   

 

Musica: riproduzione strumentale di Forever Young degli Alphaville

 

  Mail :  paolomag2005@gmail.com