Spagna : Formentera           

Periodo :   Giugno 2003   ( 7 giorni )

Partecipanti : 6         (Paolo,Massimo,Marilda,Daniele,Silvia,Manuele)

Organizzazione : Pacchetto (Volo + Appartamento)

Mezzi di Trasporto :  Volo charter, traghetto, motorino a nolo 

Itinerario :   La Salina, Es Pujols, Illetas, El Arenal , Pilar de la Mola,   San     Fernando, Cap de Barbaria, San Ferran, Playa de Migjorn.

 

                                       

 

Note di viaggio

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Isola con aspetti caraibici nel mar Mediterraneo

Le spiagge sono molto belle soprattutto al nord

Mangiate di sera in un locale a Es Pujols piena di vita

Belle sono le scogliere come il Pilar de la Mola e Cap de Barbaria

Purtroppo a me è sembrata una colonia italiana , piuttosto che Spagna

Cenate una volta nel mitico ristorante Fondapepe un tempo ritrovo hippies

Le spiagge del sud meno turistiche ma forse piu tranquille

 

 

Racconto del viaggio

Nonostante è il mese di Giugno, riusciamo con difficoltà a trovare presso una agenzia di nostra fiducia, un pacchetto volo + appartamento formula roulette per Formentera, la piccola delle Baleari, isola della quale molte persone ci avevano ben parlato e consigliato. 

Il viaggio di andata però risulta  lungo e travagliato, partenza con ritardo da Roma Fiumicino, scalo ulteriore su Treviso, deciso all'ultimo giorno , arrivo ad Ibiza aeroporto, pullman, traghetto di breve durata per raggiungere l'isola, e di nuovo pullman fino all'alloggio, totale 9 ore di viaggio, come un'intercontinentale,   !! Molta gente perde la pazienza  e protesta giustamente con l'agente del tour operator, in effetti è stato un trasferimento davvero massacrante considerando quanto questa isola sia vicina all'Italia.

In compenso però, arrivati nel porto di La Salina,  ci dice bene, per quanto riguarda l'assegnazione dell'appartamento, poichè con la formula roulette si può essere sbattuti in qualsiasi parte dell'isola, anche in posti troppo tranquilli e rurali che a noi non interessavano,  a noi invece ci spediscono a Es Pujols, che è proprio il posto dove volevamo andare, ossia il centro più movimentato e attrezzato dell'isola, e allo stesso tempo possiede bellissime spiagge di sabbia bianca bagnate da un mare di un limpido celeste. 

  Case di pescatori     

Ci sistemiamo che è quasi mezzanotte, e raggiungiamo i nostri amici Marilda, Daniele, Silvia e Manuele che invece erano arrivati il giorno prima ed alloggiavano verso le saline. Affamati consumiamo una meritata cena a base di carne.

Il giorno seguente, ci preoccupiamo subito di affittare un motorino, che è il mezzo ideale ed indispensabile per girare, visto che le distanze non sono mai molto lunghe, l'isola infatti si estende per soli 82 km quadrati, comunque molte strade non sono asfaltate, ed è bene moderare  la velocità ed indossare sempre il casco, pena severe multe.

I nostri amici ci portano subito ad Illetas, la spiaggia più famosa, rinomata e probabilmente più bella che abbiamo frequentato durante la vacanza; praticamente si estende lungo la punta nord  dell'isola, lato occidentale con splendide sabbie bianche, e  mare limpidissimo di un celeste tropicale. Ovviamente non si è mai da soli, infatti è anche la più frequentata dai bagnanti, vi abbondano barche e motoscafi di tutti i tipi e dimensioni, non è difficile incontrarvi qualche famoso personaggio della tv o del pallone, anche per questo i prezzi sono altissimi, costa tutto, anche l'ombra che in quest'isola non esiste da nessuna parte. 

 

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Illetas

Illetas

Es Pujols

Es Pujols

Pilar de la Mola

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Es Pujols

El Arenal

Cap de Barbaria

Espalmador

Pilar de la Mola

Il giorno successivo invece abbiamo visitato le spiagge sulla costa sud, sino a fermarci ad El Arenal, una località spostata verso il promontorio  est dell'isola, ci rendiamo conto che il litorale sud è più selvaggio e menu sfruttato, ma anche più monotono,  il mare è bello ma forse un pò meno cristallino rispetto al nord, comunque è da visitare. Nella stessa giornata approfittiamo per fare una gita in motorino fino al Pilar de la Mola, dove sorge un faro che domina su alte scogliere popolate da gabbiani, se si ha tempo è sicuramente un posto molto suggestivo da visitare, ma attenzione a non sporgersi troppo! 

Nei giorni seguenti torniamo a fare il bagno ad Illetas, che è un vero paradiso, anche in acqua è facile avvistare pesci di vari colori, ricci, scorfani e meduse, segno sicuramente positivo quando si parla di mare,  solo dopo ho saputo che la bellezza di questo mare celeste e limpido è dovuto non solo alla sabbia bianca ma alla crestica di una particolare pianta chiamata "posidonia" che crea enormi distese di erba  verde  attorno all'isola proteggendo le sue coste e  purificando le acque .

A piedi poi mi sono spinto un pò più a nord fino a scorgere il cosi detto Espalmador, un isolotto selvaggio e disabitato, sulle belle spiagge poco frequentate ci si deve adattare poiche non ci sono strutture di nessun tipo. Dalla costa  è raggiungibile grazie a barche-taxi per circa 10 euro, ma noi non ci siamo stati.   

Il sole picchia nonostante è ancora Giugno, ed è impossibile passare la giornata al mare senza ombrellone e creme protettive, così mentre i miei amici si sfidano ripetutamente a carte sotto l'ombra io prendo il motorino e giro un pò la parte occidentale dell'isola nel tentativo di scattare qualche bella foto;  Passo per le saline, ormai abbandonate, arrivo a San Fernando, che sorge nella parte interna ma non ha nulla di caratteristico e mi dirigo così verso il Cape de Barbaria, la strada passa attraverso casette, campi e pinete questa parte dell'isola ha più vegetazione rispetto al resto: realizzo ciò che avevo sentito dire ossia che con l'avvento del turismo negli anni 90, è stata trascurata qualsiasi altra attività del passato, come la pesca, l'agricoltura e le saline che producevano il sale. 

Dopo salitelle e curve giungo alla fine della strada ossia ai piedi di un'altro faro situato sul pizzo di una spettacolare scogliera che guarda verso sud, è il Cape de Barbaria, si dice che questo sia un posto magico e magnetico dove un tempo si radunavano gli hippies e dove venivano a suonare anche celebri gruppi o a scrivere i loro testi  in posti tranquilli e dimenticati,     si può visitare anche la torre dalla quale si scende presso una terrazza sul mare, ma il sole ancora picchia e io me ne ritorno in spiaggia. 

Una sera accettiamo la proposta Marilda e Daniele di andare a cena a San Ferran, un paesino all'interno dell'isola, esattamente al ristorante degli hippies denominato Fondapepe , questo infatti era uno dei punti di riferimento dei figli dei fiori negli anni 60, sembra che qui (o almeno in altri punti dell'isola) siano passati importanti personaggi come Bob Dylan e Jimmy Hendrix, nonche i Pink Floyd e i Led Zeppelin,  noi però pensiamo al presente , affamati  mangiamo un'ottima paella e del buon pesce accompagnati come ogni sera dalla rossa sangrja. 

Intanto comincio a fare alcune considerazioni sul posto, e mi rendo conto che a Formentera ho trovato uno dei mari più belli che ho mai visto, dal punto di vista naturalistico si rimane davvero soddisfatti;  volendo però fare qualche critica, devo dire che è una Spagna piuttosto cara rispetto alle altre che ho visitato, ho pagato un gelato Magnum anche 3 euro, per una cena al ristorante abbiamo sempre speso più di 20 euro.  Inoltre anche se siamo in Spagna, la presenza di italiani è davvero impressionante, tanto che ho incontrato anche il mio medico di famiglia, spesso non si sente neppure parlare spagnolo, gli isolani parlano e capiscono perfettamente l'italiano come se vivessero in  una nostra colonia, e siamo solo a giugno, immagino cosa può essere in agosto!!!   

Nella seconda metà della settimana, riproviamo a spostarci al sud, arrivando sulle sabbie della lunga Playa de Migjorn, ma non ci entusiasma molto, scopriamo invece che a Es Pujols proprio vicino alla nostra base, andando verso sinistra ci sono delle spiagge bellissime, bianche, divise da scogli e qualche ristorante sperduto, anche il mare è stupendo e cristallino, alcune non sono neppure troppo affollate, invece sono presenti cosi come un pò in tutta l'isola un buon numero di nudisti, che circolano disinibiti con le chiappe al sole, la maggior parte di loro non sono giovani.

La sera a Es Pujols, ci riunivamo sempre per andare a cena, e devo dire che abbiamo sempre mangiato bene e vario, passando dalla paella, al ristorante argentino "El Caminito", un pò caro ma ha una carne buonissima,  alla pizza di quello italiano e alle tapas di quello spagnolo. Poi dopocena si può girare per il mercatino lungo il mare dove si affacciano tante bancarelle, spesso gestite da personaggi caratteristici ed anticonformisti (magari ex-hippies), che rivelano tutto sommato parte del carattere di questa isola, era lì che Silvia e Marilda si scatenavano nelle compere costringendoci ad andare a bere fiumi di sangrja nell'attesa, in uno dei tanti locali all'aperto!      

Giunge così l'ora del rientro, lasciamo Formentera con due differenti voli da Ibiza, rilassati e belli coloriti.

 

Conclusioni

E' l'ultima delle Baleari, ma sicuramente la prima per il suo mare cristallino, caratteristica per la quale vale passarvi una vacanza, magari non troppo lunga. A differenza di altre isole che ho visitato, sconsiglierei di recarsi in loco senza  avere un alloggio prenotato, visto che gli alberghetti e gli appartamenti sono sempre contenuti come numero e dimensione e si rischia davvero di rimanere all'aperto.

    

Musica: riproduzione strumentale di musica spagnola  

 Mail :  paolomag2005@gmail.com