Portogallo : Lisbona, Sintra e Algarve                            

 

 Periodo :   Giugno 2017  ( 9 giorni) 

 Partecipanti :  2   

 Organizzazione : Semiorganizzato - Volo e Auto a nolo

 Mezzi di Trasporto :   Aereo, treno, tuk tuk, Auto a nolo

 Itinerario :   Lisbona, Sintra, Algarve (Albufeira, Carvoheiro, Marinha, Lagos, Ponta Piedade), Belem

 

                                                             

    

    Note di viaggio

Lisbona città moderna e sorprendente da girare

Il fiume Tago è immenso che sembra un mare

Sintra è un gioiello immerso nel verde

Ascoltare il Fado, una bella esperienza

Algarve .. natura spettacolare sull'oceano

La Torre di Belem , ti fà tornare ai tempi di Vasco de Gama

Il bacalao domina su tutti i tavoli dei ristoranti...

 
 

   

   Lisbona

  

Racconto del Viaggio

 

Sull’onda dei viaggi non troppo lunghi,  stavolta decidiamo di visitare un paese europeo a noi ancora sconosciuto… il Portogallo.  Personalmente erano anni che ero incuriosito  da questa cultura con la quale non ho mai avuto nulla a che fare, seppur  attratto sicuramente  dal Brasile o dal Mozambico ,  ex colonie, credo che  prima di tutto sia meglio visitare il paese madre che ha influenzato queste regioni,  così partiamo per un breve viaggio di 9 giorni  alla scoperta di Lisbona, Sintra e il sud della nazione ovvero l’Algarve, viaggio in parte organizzato con alcuni hotel prenotati e auto a noleggio , in parte lasciati al destino.

Il volo Ryian Air decolla dall’Aeroporto di Ciampino, dove arriviamo con le valigie troppo piene, al check-in però siamo fortunati poiche la signorina di turno ci consente di togliere qualche indumento dalla valigia grande per metterlo dentro i bagagli a mano, evitando così di pagare il peso in eccesso.   Il cielo limpido  trasforma il nostro volo in una lezione di geografia fisica, passiamo sopra la Sardegna, poi le Baleari da noi tanto amate , la bassa Spagna e finalmente scendiamo verso la baia di Lisbona,  vediamo i grossi ponti che tagliano il largo fiume Tago,  l’atterraggio  sembra avvenire dentro i quartieri collinosi, la pista infatti è posizionata proprio a ridosso della città…  una esperienza davvero emozionante e  spettacolare!  

Ritiriamo il bagaglio, facciamo la fila per il taxi ,  saliti a bordo tento di contrattare il prezzo avendo letto che dall’aeroporto spesso i guidatori approfittano della situazione , ma senza risultati, infatti a fine corsa paghiamo 20 euro , circa il doppio di quanto previsto ( al ritorno non sarà cosi),  il ragazzo tassista per il resto è gentile , ci mostra alcuni riferimenti attorno al nostro hotel e dopo aver preso i soldi termina con “Obrigato!! Obrigato!!” io con la mia ignoranza di lingua portoghese mi chiedo tra me e me “ma obbligato a fare che? ”  poi scoprirò subito che è una delle parole piu comuni e che significa “grazie”  !!

Prendiamo possesso della stanza dell’Hotel Miraparque , in una bella zona moderna ma  vicino al centro, con bel panorama sui giardini del Parco Edoardo VII ,  proprio durante il nostro arrivo si svolge la finale di Champion tra Real Madrid e Juventus e cosi approfitto per ascoltare una mezzora di cronaca in portoghese, poi usciamo e abbiamo le prime visioni sulla città con le sue colline,  salite e discese e sulle grandi piazze circolari come quella dominata dalla statua di  Plombar , che per noi sarà il punto di riferimento per le nostre uscite  … mangiamo in un piccolo locale per assaggiare il primo bacalao del viaggio piatto tipico del Portogallo.

Il giorno seguente, di nuovo  tempo bello come sarà per tutto il resto del viaggio,  partiamo di buon ora , gambe in spalla per scoprire tutto il centro della città… scendiamo per Avenida de Libertade e abbiamo già una sensazione di pulizia ed eleganza, forse più di quello che ci aspettavamo, dopo un paio di km arriviamo alla Baixa, ovvero la Bassa, quella parte di centro che si estende in piano tra alcune colline, distrutta e ricostruita dopo il terribile terremoto del 1755,  prima cosa prendiamo un caffe con stecca di cannella, da Nicola  un bellissimo e caratteristico bar sulla piazza Don Pedro IV e poi ci perdiamo tra i vicoli incrociati pieni di negozietti, alcuni anche caratteristici e artigianali, alla fine arriviamo sulla Praca de Commerico, uno dei simboli di Lisbona, enorme edificio giallo sede oggi di uffici governativi e come dentro un film cominciano a sfilare gli antichi tramvetti colorati pieni di gente.

Dopo una sosta , decidiamo di salire per il quartiere del Chiado, commerciale di giorno, elegante e frequentato storicamente da gente benestante, poi continuiamo a salire per il Barrio Alto, qui meno negozi , ma più localini e ristoranti, in uno di questi mangiamo…  il cameriere senza chiedere nulla ci  porta degli antipasti dicendoci che li avremmo pagati solo se consumati, ma noi non abbiamo toccato nulla  all’infuori di quello che avevamo ordinato  . ( Questa è una usanza abbastanza comune, conviene rispedire subito indietro quello che viene proposto da loro e che non interessa ).

Riscendiamo un po’  e ci fermiamo in una bella piazza , dove passano anche i tram,  un ragazzo portoghese comincia a predicare ad alta voce la storia del suo paese , ad un gruppo di giovani turisti tutti seduti ad ascoltarlo con pazienza e con le facce sbalordite per l’impeto che ci mette.

Lisbona

Ci riposiamo seduti per una mezzora , dopo ore di cammino tra piani, salite  e discese,  cerco di informarmi per prendere qualche tram , ma non riesco a concludere, poiche alcuni di questi sono turistici e ti chiedono 12 euro a persona per fare un pezzetto di centro, mentre quelli di  linea, sono cosi pieni che non si riescono a prendere, considerando pure che il caldo a quest’ora si fa sentire e non stimola a salire, a stimolarci invece è una bella e storica pasticceria dove assaggiamo alcuni dolci a cornetto che pensavamo ripieni di marmellata invece erano pieni di uovo zuccherato, comunque il dolce tipico che regna sovrano dovunque si vada  rimane la “Pastel de Nada” , una sorta di sfoglia rotonda  con crema al centro. 

Dopo questo  decidiamo di continuare a piedi per raggiungere l’altra collina del centro dove sorge una delle parti più caratteristiche di Lisbona, ovvero il quartiere di Alfama.  Lo raggiungiamo salendo come caprioli per raggiungere la principale porta di accesso, ovvero la Cattedrale di Santa Maria, principale luogo di culto della capitale,  facciamo una sosta seduti e poi scopriamo che all’interno della chiesa piena di gente, si stà svolgendo un concerto,  una elegante ragazza vestita di rosso e con una splendida voce, intona canti in lingua portoghese,  accompagnata chitarra ed altro strumento simile…. È un vero piacere ascoltarla e alla fine di ogni pezzo scatta l’applauso….   Il fado qui all’Alfama si esprime in tutte le sue forme , lo si canta in strada, nei localetti e anche in posti più storici come questo.

Proseguiamo il cammino , in salita fino a raggiungere il Mirador de Santa Lucia, lo troviamo in ristrutturazione, ma una parte è accessibile , qui veniamo ripagati della lunga camminata , con una stupenda vista su una parte di Lisbona,  il gigantesco Tago , con i centri del distretto di Setubal sull’altra riva del fiume.   Abbastanza stanchi invertiamo la rotta in direzione del nostro hotel,  passiamo sotto il Castelo Moresco  di San Jorge che domina tutta la città (anche qui la lotta con gli arabi non è affatto mancata nel corso dei secoli) e poi ci inoltriamo per altri vicoli di Alfama, ci rendiamo conto che in una certa area è molto turistica, poi improvvisamente cambia e diventa quella che è sempre stata, cioè un quartiere dove vive gente povera , pescatori e artigiani, incontriamo anche qualche ambiguo personaggio, ma nessun problema.

Riscendiamo nella Baixa e ripercorriamo a piedi tutta la strada per il nostro hotel… arriviamo stanchi ed affamati , gambe legnose  ma contenti di aver visitato tutto il centro principale di Lisbona.

Il giorno seguente decidiamo di effettuare una escursione di una intera giornata , nella vicina Sintra, un posto davvero particolare che sorge in una selva  poco a nord di Lisbona,  patrimonio dell’Unesco, concentrazione di storia, arte, natura   sicuramente un classico da non perdere se si viene in Portogallo.

Sintra

Per raggiungerla decidiamo di utilizzare il treno,  quindi ci rechiamo nella graziosa e caratteristica stazione centrale di Rossio, dove troviamo una bella fila per fare i biglietti, ma fortunatamente per noi scorre abbastanza, il biglietto costa poco 4 euro a persona andata e ritorno , 40 minuti il tragitto.

Fatti i biglietti , l’impiegato mi fa cenno di sbrigarmi perche il treno parte tra 4 minuti, ci mettiamo a correre, timbriamo per superare i tornelli, ma come nei film… ci chiudono le porte in faccia, che tristezza! Dobbiamo aspettare il prossimo tra 40 minuti.

Il tempo passa e cosi finalmente troviamo posto a sedere, il vettore parte e  dai finestrini scopriamo altri sobborghi di Lisbona, come quello di Benfica ….  Facciamo conoscenza con due giovani ragazze canadesi che come primo viaggio in Europa hanno scelto il Portogallo.

Arriviamo nella stazione di Sintra, il paesaggio è stupendo , siamo circondati dal verde degli alberi, boschi e foreste ricoprono alcuni picchi rocciosi, su uno dei quali si intravede il forte Moresco.  Decidiamo di fare il primo pezzo a piedi, fino a raggiungere il centro della cittadina, molto animata e colorata, piena di locali , ristoranti e percorsa da mezzi di ogni tipo al servizio dei turisti che qui arrivano da ogni parte del mondo.

Ci posizioniamo   davanti al bianco Palacio Nazional , del XVI secolo,  uno dei più belli del Portogallo, che si distingue con due enormi camini,  qui si fondono vari stili,  il gotico, il moresco e il portoghese coloniale.

La fame è tanta e ci costringe a cercare un ristorante dove assaggiamo il bacalao tutto spezzettato e cotto in forno a forma di piramide ,  poi dopo una pausa ci organizziamo per vedere il resto dell’Area, contrattiamo un passaggio con una apetta tuc-tuc , che con 10 euro a persona ci porta fino al Castello de la Pena, la strada comincia a salire sempre più ripidamente, , tra alberi e vegetazione anche tropicale ed è anche piena di curve, veniamo un po sballottati da destra a sinistra ma  ci divertiamo molto, ci precedono e ci susseguono mezzi di ogni tipo,  pullmini, macchine cabriolet e anche di epoca, moto , vespe biciclette, non so perché mi sento un po’ come Phileas Fogg nel film “Il giro del mondo in 80 giorni” poi ci sono gli amanti del trekking che in questa zona trovano sentieri davvero emozionanti …. Saliamo per centinaia di metri e raggiungiamo il Castello Moresco che domina tutta la valle, una fortezza mastodontica costruita da i mori nel X secolo in difesa di Sintra,  poi  proseguiamo e arriviamo a quota 528 metri di altezza dal livello del mare …. e finalmente raggiungiamo il Castello de la Pena , faticoso ma come suggerisce in nome “ne vale la Pena”  una meta imperdibile per chi visita il Portogallo.

Paghiamo il biglietto di 14 a testa ed entriamo in uno splendido giardino tropicale con piante colorate sia di basso che di alto fusto e poi arroccato davanti a noi ci appare Castello eccentrico e magnetico per il so colore giallo prevalente  …. La prima sensazione è quella di essere in una fiaba per bambini torrette, camini, mura colorate, scalette e finestrelle lo rendono davvero unico nel suo genere….  Fu dimora di Ferdinando II e poi di altri discendenti  oggi è patrimonio dell’Unesco.

La vista panoramica dalle stradine interne laterali è mozzafiato,  una fitta selva verde davvero lussureggiante tutta attorno e  più lontano  si scorge l’Oceano Atlantico verso ovest, mentre a sud appare un altro mare che geograficamente all’inizio mi disorienta, ma  poco dopo capisco che è il grande Tago che passa a Lisbona.    Anche gli interni sono molto belli, ricchi e ben conservati,  con stanze piene di mobili, opere e oggetti dell’epoca.   Certo di turisti ce ne sono tanti , ma è un posto davvero unico.

Riscendiamo con un’altra apetta e altro simpatico  conducente,  ci mostra una vecchia casa dove abitarono Jonh Lennon e Yoko Ono e poi ci porta di nuovo in stazione.   La mia paura era quella di dover fare l’assalto al treno per il ritorno , invece devo dire che l’organizzazione è stata molto buona, ci sono varie partenze  ogni ora , sono puntuali e ci si siede con facilità.   Torniamo stanchi in hotel.

Così arriva il giorno di lasciare Lisbona per poi tornarci alla fine del viaggio,  dopo la colazione mi reco a piedi in una agenzia dove avevamo prenotato un’automobile per il proseguimento del viaggio verso l’Algarve….  il dilemma se andare verso nord o verso sud è rimasto un pò fino all'ultimo, ma poi considerando la stagione calda ha prevalso l'ipotesi di andare verso il mare .

Svolgo le pratiche burocratiche e torno in hotel con una Citroen bianca per caricare i bagagli ……  parcheggiando di retromarcia, becco un paletto di ferro basso e  colorato che serviva da segnalatore di fronte all’hotel  e quindi inauguro la bella biancona stampandogli dietro una striscia rossa..  e vai! Speriamo che non me la fanno pagare al rientro!!

Si parte… fortunatamente imbocco subito  la strada giusta e dopo un tunnel passiamo sullo spettacolare Ponte 25 de Abril , data che ricorda la storica Rivoluzione dei Garofani del 74 , quando parte dei militari si rivoltarono contro il regime autoritario di Salazar durato fino alla fine degli anni 60 , una pagina pesante nella storia del Portogallo.

Facciamo qualche foto , sul grande canale (sembra il Golden Gate di San Francisco) e poi ci appare la cittadina di Almada dove spicca alto  il Cristo Rei , una grande statua bianca che domina tutta la baia e ci fa sentire un po’ a Rio de Janeiro, procediamo in direzione di Setubal e prendiamo la superstrada, per fortuna in agenzia abbiamo attivato il Via Verde, un pass che consente di transitare e pagare automaticamente le autostrade, perche come avevo già previsto prima del viaggio, non si capisce bene come bisogna fare, infatti al nostro ingresso oltre alla corsia Via Verde  , c’è un’altra corsia con ingresso ma senza sbarra che si apre , volendo passi e nessuno ti dice nulla… alla fine non ho capito come è meglio fare.

Percorriamo la A2 che scende verso sud,  passiamo per Alcacer do Sal , ultimo paese e poi nient’altro solo terreni coltivati pieni di olivi e, querce e altri alberi,  non vedi più nessuno, nessun paese,  le terre assolate ci fanno compagnia per tutto il viaggio.

Dopo diverse ore scorgiamo il mare di fronte a noi, siamo arrivati nella regione dell’Algarve e visto che avevamo una notte prenotata , ci mettiamo alla ricerca dell’hotel che si trova nella località di Albufeira.

Albufeira  è davvero “una Bufeira!!” ci appare tutta bianca, con case ammucchiate , le une su le altre, l’hotel decisamente brutto per quel che è stato pagato , è vicino al mare ma è incastonato tra locali, pub e negozi, non cito il nome ma pessimo!    Attorno musica e fumi vari di ristoranti,  gente che beve birra  ovunque,  realizziamo presto di aver sbagliato posto….siamo tentati di andarcene ma ormai avevamo la notte pagata e così scarichiamo le valige in stanza…  ci sono grossi problemi anche di transito e di  accesso con la macchina , non ci sono parcheggi, l’unico parking  che troviamo è davvero costoso, ma siamo costretti a metterla li, intanto in questo vai e vieni con l’hotel , riesco a perdermi una bella giacca sahariana che non ritroverò mai più, peccato!!

Poco dopo  demoralizzato dal posto scelto , vado a spostare l’auto evitando di pagare  una bella somma di euro e riesco a portare la vettura poco fuori del centro.  Dopo un momento di crisi , usciamo a fare due passi….  Il paese che era un villaggio di pescatori, si è trasformato in una località  estremamente sfruttata e sacrificata al turismo di massa,  locali e drink dappertutto , mi sembra di rivivere i miei giovani tempi di Magaluff a Palma de Maiorca….   Qui è il posto giusto solo se appartieni alle seguenti categorie “Ubriaconi di birra col bicchiere in mano tutto il giorno”, “ragazzetti che girano di notte in cerca di avventure”, “gay maturi che qui si ritrovano”,  ma noi ci aspettavamo ben altro,  così  al mattino facciamo colazione in un posto anonimo e scappiamo via alla ricerca del vero Algarve.

Il dubbio è se andare verso est , cioè verso Faro oppure se andare verso ovest cioè verso Lagos, mi fido dei miei studi e scegliamo la seconda possibilità, percorriamo stradine di campagna , coltivate a olivi, fichi, carrubi, agrumi che a volte lasciano alche il posto a piante subtropicali, come  palme da dattero e banani siamo su un terreno molto fertile di sedimentarie sul mare e granitiche verso l’interno dove crescono numerosissime querce che fanno del Portogallo uno dei primi produttori di sughero al mondo.

Praia de Marinha

Arriviamo ad Armacaò de Pera, un nome che così scritto sembra aspro , ma quando lo si pronuncia come… “Armasao gi Pera !!” esce tutta la bellezza della lingua portoghese che per i suoi suoni è probabilmente la più bella del mondo.  A parte questo il paese da lontano appare tutto bianco, lo visitiamo all’interno, ma ci rendiamo conto che a parte la lunga spiaggia e il gradevole lungomare piuttosto tranquillo , il resto è abbastanza anonimo , è un posto  dove l’edilizia ha davvero esagerato.

Ripartiamo un po’ delusi , ma poi fortunatamente entriamo in una area molto bella, dove si cominciano a scorgere posti interessanti  e le spiagge che avevo visto nelle cartoline ….  E così la prima foto la faccio sul promontorio di Senhora de Roca , splendida spiaggetta gialla con un mare verde smeraldo,  continuiamo e scopriamo Praia de Marinha , stupenda regina dell’Algarve con i suoi  faraglioni  e la spettacolare Benagil  famosa per la grotta (che noi però non visitiamo), piuttosto scendiamo a piedi nel paesino arroccato alla ricerca di un posto dove alloggiare ma non riusciamo a trovare nulla,  in compenso ci scappa una bella conversazione in inglese con un pensionato olandese , che si è ritirato in una splendida casetta bianca e blu parlando ci conferma una cosa che avevamo sentito … cioè che paga meno tasse in Portogallo che nel suo paese d’origine.

Su consiglio di quest’ultimo continuiamo per Carvoeiro alla ricerca di un posto dove alloggiare e proprio quando cominciavamo ad essere stanchi , anche per il notevole caldo , ci appare uno splendido resort con delle belle casette immerse nel verse, non ci pensiamo due volte e ci prendiamo subito un appartamentino per qualche giorno, nel quale fare base.

Il posto si chiama Rocha Brava, poco distante dal mare che si può raggiungere a piedi in vari modi,  il prezzo di 100 euro a notte ne vale la pena, le casette sono un po’ arrotondate e stilizzate in portoghese , all’interno spaziose e ben arredate, complete di terrazzo e tutto quello che serve per poter cucinare.

Dopo aver fatto spesa e mangiato,   nel pomeriggio a piedi raggiungiamo la vicina Praia de Centinaes,  carina di sabbia gialla a grana grossa tipica di queste parti e qui posso fare il mio primo bagno nell’Oceano Atrantico,  l’acqua è un po’ freddina e i cavalloni continui, però ha un bel colore verde.

Il giorno seguente ci scateniamo in cerca di posti : al mattino scendiamo nella bella Praia de Marinha, che avevamo visto solo di passaggio, stavolta ci accomodiamo sulla sabbia e nello spettacolare paesaggio dominato dai faraglioni, da archetti naturali e da guglie di roccia gialla calcarea, mi faccio uno splendido bagno tra i cavalloni che spesso si innalzano anche di alcuni metri e ti sbattono a riva impetuosamente, attenzione al costume che si riempie di sabbia e rischia di andar via!

 Nel pomeriggio invece percorriamo la costiera in direzione ovest così  passando prima per Lagoa dove facciamo rifornimento e per Portimao, arriviamo a Lagos dove parcheggiamo la macchina e  curiosi facciamo un bel giro a piedi.

Lagos

Lagos è una cittadina bianca e sonnolenta, interessante anche storicamente considerata la scarsa storia che puoi trovare in Algarve,  il forte domina a sud del borgo storico, dopo il periodo dei mori da qui partirono le caravelle dei navigatori portoghesi verso l’africa.

 Arriviamo con un caldo bestiale e siamo solo all’inizio di giugno, ci riprendiamo in un ristorante del centro dove mangiamo delle ottime sardine giganti con contorno , un piatto tipico di queste parti… buonissime!

Poi in giro tra salitelle e discesette del centro, tra botteghine e palazzetti a volte colorati molto carini, è una cittadina che ha un certo fascino,  un po’ coloniale, un po’ portoghese ,  un po’ fantasma sicuramente da visitare,  sul lato opposto del centro scorre un lungo canalone contornato di palme , dove passano le barche che entrano via mare.

Dopo il giro, riprendiamo la macchina e continuiamo verso sud , sul promontorio  Ponta de Piadade, una spettacolare serie di scogliere gialle , grotte spiaggette che fanno sicuramente questo luogo uno dei più belli di tutta la regione, il panorama è stupendo si arriva  vedere tutta la costa fino a Sagres,  mi affaccio anche su Praia do Camilo dall’alta scarpata solitario a scattare delle foto, mentre mi sento osservato  da alcuni individui seduti in automobile dalle facce poco raccomandabili , ma tutto ok… forse è stata solo una mia impressione!

Lasciamo questa zona che sicuramente è una delle più interessanti dell’Algarve e torniamo a Carvoeiro in serata,  stanchi ma soddisfatti.

Il giorno seguente giriamo all’interno del resort Rocca Brava, scopriamo che ha diverse piscine , una addirittura ti consente di fare il bagno con vista del mare, è un posto che consiglierei a tutti come base dove alloggiare.

Nel pomeriggio invece riprendiamo la nostra citroen e ci dirigiamo a Praia de Carvoeiro, il paesino è grazioso, si adagia sulle colline che scendono al mare e grazie a queste si può godere di splendidi panorami, anche la spiaggia ha il suo fascino con alcune cassette vivacemente colorate che si susseguono a mò di pelurinho brasiliano, ma la cosa più bella è stato il tramonto, una luce stupenda che ha cambiato tutti i colori e pian piano si è mixata con le luci serali che si accendevano una dopo l’altra nel porticciolo , il tutto accompagnato dalla musica di un bravo cantante chitarrista ….   E’ stato forse il tramonto più bello che ho visto nella mia vita ed una occasione di scattare splendide foto e girare un bel video, davvero indimenticabile!!

Ricordo inoltre che da Praia de Carvoeiro cosi come un po’ in tutto l’Algarve , ci sono dei bei sentieri contornati da staccionate e tavole di legno che si snodano lungo i crostoni rocciosi, per chi ama il trekking è una occasione da non perdere!   A notte fonda riprendiamo la macchina per tornare al nostro resort, ma prima soccorriamo una donna inglese che girava sola e ubriaca, barcollando per la strada, poi un piccolo cane nero che sfreccia tagliando la statale , ci fermiamo  e lo riconsegnamo ai padroni che però non se ne preoccupano piu di tanto .

Termina così la nostra permanenza in Algarve, Il mio giudizio su di questo è sicuramente positivo ma con dei “se” e con dei “ma”, non tutto ci è piaciuto , bisogna saper distinguere le zone, alcune sono anonime, piene di costruzioni moderne che hanno usurpato la splendida natura circostante,  altre invece sono davvero belle e selvagge dominate dalle onde dell’oceano , comunque il paesaggio seppur spettacolare dal punto di vista naturale alla lunga nella sua indubbia bellezza può diventare monotono, quindi secondo me, se non si ha molto tempo  non vale la pena affrettarsi a voler visitare troppo. Conviene concentrarsi su alcuni punti,   tra quello che abbiamo potuto vedere noi consiglierei sicuramente due zone dove stare come riferimento , una quella di Lagos e il suo promontorio a sud, l’altra quella racchiusa tra Senhora della Rocca e Carvoeiro. 

Il giorno seguente , salutiamo il Rocha Brava, un posto che ricorderemo con grande  e con la nostra auto riprendiamo la statale , per poi riprendere l’autostrada stavolta verso nord…. Il caldo ci accompagna per tutto il viaggio, rientriamo a Lisbona, cerchiamo il nostro hotel già prenotato situato a Dona Estefania, vicino alla  zona di quello dell’arrivo, stavolta è un Eco Hotel, bello ma con meno panorama rispetto all’altro,   posiamo i bagagli , facciamo un riposino distrutti dal caldo e poi di nuovo in macchina per raggiungere la Torre di Belem, un posto che non si può perdere se si visita la capitale.

Essendo situata leggermente fuori della città , per trovare la strada non è proprio semplice ma senza navigatori mi oriento in base allo scorrimento del grande Tago e dopo qualche peripezia arriviamo proprio li davanti.    

 La Torre di Belem  (di Betlemme) , patrimonio dell’Unesco è un importante riferimento storico, punto di difesa, ma anche punto di partenza per  le caravelle  portoghesi, verso l’africa e il sudamerica, alla scoperta di nuove terre , per me è un posto pieno di fascino  e di bellezza,  ti fa sentire un po’ come ai tempi di Vasco De Gama!!

Torre di Belem

Intorno il paesaggio è di ampio respiro , con l’immenso Tago e i giardini verdi, in estate è un posto molto caldo, bisogna mettere il cappello e la crema, a mio parere la zona  è un po’ meno sicura rispetto al centro di Lisbona.

Riprendiamo la macchina e cerchiamo di tornare all’hotel, ma stavolta ritrovare la strada a vista mi rimane molto più difficile,  scelgo di passare il centro per  lungo Tago , ma una volta superata Praca de Commercio, mi imbatto inevitabilmente  nei vicoli dell’Alfama, pieni di divieti, salite e discese inoltre  essendo sabato sera è colmo di gente che cammina , nonche festeggia con dei barbecue all’aperto, fumi dappertutto, personaggi a dorso nudo , sembra un altro quartiere rispetto a come lo avevamo visto all’andata….  Alla fine riesco ad uscire piu a nord e ritrovare il mio riferimento di sempre , cioè Praca de Plombar e quindi il nostro hotel.

La sera usciamo a piedi e mangiamo in un posticino molto tipico e allegro,   si chiama  “Honorato”  è una lunga galleria con divanetti comodi  dove fanno delle genuine hamburger artigianali e si beve della buona birra portoghese.

Arriva la Domenica, giorno di ripartenza …. Al mattino riconsegno l’automobile che ci ha consentito di visitare molti posti e a mio giudizio è stata un’ottima soluzione , anche se a livello di pratiche , consegna e riconsegna all’interno di una grande città in alcuni momenti mi ha fatto innervosire ….

A piedi ci facciamo un ultima passeggiata su Praca Duque de Saldanha  in cerca di qualche regalino, poi taxi e aeroporto, stavolta paghiamo il giusto, cioè 10 euro,   il Volo Ryan Air ritarda un pochino, è stracolmo anche grazie ad un gruppo di partecipanti di un matrimonio…  ancora spettacolari vedute dal cielo e poi atterraggio finale  a Ciampino!

 

Conclusioni

Avendo spesso sentito parlare del Portogallo come fanalino di coda dell’Europa , le mie impressioni  sono state  migliori di quelle che pensavo prima di visitarlo, per quel che ho potuto vedere  lo ho trovato un paese abbastanza organizzato, vivibile e tranquillo, anche la gente è socievole e accogliente , mi è sembrato un popolo ordinato e tranquillo, magari meno allegro rispetto ai vicini spagnoli….  

Smentisco alcune cose che avevo sentito prima della partenza, come ;  che i portoghesi sputano sempre per terra, che Lisbona è una città piena di spacciatori, che vendono scarpe da donna bruttissime , cosi come smentisco che il Portogallo è un viaggio economico, non mi sembra che costi meno rispetto ad altri paesi europei  come l’Italia e la Spagna.

Purtroppo pochi giorni dopo il nostro rientro , sono divampati alcuni grossi incendi , a causa dei quali hanno perso la vita numerose persone , una vera tragedia che  ha rattristato il nostro ricordo di questo bel viaggio!

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