Thailandia :  Il nord e il sud                 

Periodo :   Marzo 1999   ( 24 giorni) 

Partecipanti : 2     (Paolo,Fabio)

Organizzazione : Fai da te

Mezzi di Trasporto :   Volo Quantas, Taxi, Treni, Bus, Traghetti, Aliscafo, Elefante

Ititnerario :   Bangkok, Chiang Mai, Doi Inthanon, Chiang Rai, Triangolo d'Oro, Mae Sai (Birmania), Elephant Park, Sukothai, Ayutthaya,

Bang Pa In, Bangkok, Surat Thani, Ko Samui, Krabi, Phi Phi Island, Pukhet, Bangkok.

 

                         

      Note di viaggio

 

.Chiang Mai atmosfera rilassante è la porta del nord

 Nel nord lungo il Mekong , sperduti nel triangolo d'oro

I templi di Bangkok sono di una bellezza straordinaria

Girare via terra con i mezzi pubblici è bello fattibile ed economico

Assolutamente da non perdere un giro in barca sui Klong di Bangkok

Il mare della Thailandia, meraviglioso e sempre caldo!

La gente ha sempre il sorriso, ma qualche sola si può prendere

L'arrivo a Krabi in barca con le valigie in spalla e i piedi a mollo è uno spettacolo

Pukhet è da scoprire nei suoi angoli più nascosti

 

 

Racconto del Viaggio

Dopo mesi di studio a casa tra guide, cartine e informazioni varie riesco ad organizzare il mio primo viaggio in oriente  ...  così per aprire le porte dell'Asia scelgo la Thailandia un paese aperto in cui ci si può organizzare da soli e girare senza troppi problemi.   Lo studio fatto nei minimi dettagli  del territorio dal nord al sud del paese , senza nessuna prenotazione dall'Italia , ne di hotel , ne di trasporti interni, ne di guide locali   modestamente si rivelerà perfetto!

In pieno inverno, io e il mio amico Fabio  riusciamo a liberarci dagli impegni e trovata una offerta speciale della compagnia Quantas australiana a sole 800 mila lire  sfruttiamo lo stop over di un volo per l'Australia per raggiungere la Thailandia.  Cosi  ci accomodiamo su un bel vettore con partenza da Fiumicino.  Io e Fabio non capitiamo vicini di posto,  io mi ritrovo vicino ad  una ragazza francese diretta a Ventiane in Laos, in inglese mi spiega che lavora per la FAO e stà andando li per una missione di lavoro!

Il volo è perfetto, raggiungiamo Bangkok al mattino, il caldo umido si fà subito sentire, non avevamo prenotato nulla, ma non c'è problema  poichè all'uscita dell' aeroporto ci sono degli stand pronti a proporre qualsiasi cosa a qualsiasi prezzo, capiamo subito che qui il turismo è piuttosto considerato.

Così ci sistemiamo  in un modesto albergo in città, ci riposiamo tutto il giorno e troviamo qualche difficolta ad adattarci al clima umido, usciamo solo la sera per mangiare, Bangkok ci appare una città moderna ma con delle sfumature mai viste, tipiche delle metropoli asiatiche, odori strani bancarelle, un pò di mendicanti, un notevole traffico intervallato da qualche elefante che cammina sull'asfalto, Fabio a primo impatto  rimane un pò frastornato, io invece mi sento piu curioso  e affascinato da questo mondo nuovo.

Dopo aver mangiato un pezzo di pizza capricciosa con l'ananas buona ma certamente piuttosto caratterizzata, rompiamo il ghiaccio facendoci  portare da un taxi a Pat-pong un famoso mercato notturno pieno di vita, divertimenti e attività di ogni genere, mi viene subito in mente un famoso pezzo di discomusic  anni 80 "One night in Bangkok!!",  Locali , bar , divertimenti di ogni tipo, il mio amico Fabio si riprende un pò  .  

Il giorno seguente, riprendiamo un taxi (sono convenienti ed economici) e ci facciamo portare in zona centrale, per la visita dei templi , infatti Bangkok è anche chiamate "La citta dei Templi"  e la fama è giusta, visto che sono bellissimi, sembra di essere in un ambiente surreale dove tutto luccica e tutto è tranquillo ,   per noi sono le prime influenze del Buddismo che qui regna incontrastato non solo come religione ma anche come filosofia di vita, visitiamo il Wat Pho e il Grand Palace , la loro bellezza è straordinaria, qualcosa che non avevamo mai visto prima. .

La città imperiale è piena di templi, costruiti e rivisti  da vari Re soprattutto nei regni di Rama I e Rama II tra il 1700 e il 1800, inoltre  Buddha di varie dimensioni che assumono varie posizioni , alcuni tra i piu famosi nel mondo,  passeggiamo tutta la mattina ma il caldo ad un certo punto ci stronca, così ci rifugiamo in un McDonald non tanto  per mangiare ma per godere di un pò di refrigerio.   La Thailandia infatti tra i vari paesi asiatici è decisamente uno tra i più aperti e moderni,  pur conservando notevoli tradizioni ha favorito l'insediamento di alcune catene commerciali di tipo occidentale.

Citta dei Templi

Il pomeriggio  giungiamo sotto al Wat Arun che svetta nei cieli e che certamente per la sua bellezza è da preferire a tanti insignificanti grattacieli moderni , da lì facciamo un giro in barca sui Klong, sono dei canali navigabili che passano nell'antica zona fluviale tra palafitte e case rurali dove abita tanta gente che vive di pesca e commercio, è una esperienza da non perdere, in un certo senso si percepisce tutta l'essenza della Thailandia e delle origini della capitale,  si passa tra le tipiche case , ci sono bambini che fanno il bagno e signore che in barchetta ti vendono la frutta e altri prodotti  .

Prima di rientrare in hotel passiamo nella simpatica e affollata stazione ferroviaria, destreggiandoci tra numerosi passanti, viaggiatori , turisti e altro,  facciamo la fila allo sportello e ci prenotiamo 2 posti cuccetta per il giorno dopo in direzione Chiang Mai 700 km verso il nord della Thailandia.

Arriva il terzo giorno a Bangkok, ci facciamo un giro a piedi sempre accompagnati da un caldo notevole, poi prendiamo un Tuk Tuk, cioè un' ape taxi tipica dei paesi asiatici, chiediamo al conducente di portarci in un certo posto, ma il ragazzo molto giovane ci porta in un centro commerciale probabilmente in accordo con qualche commerciante, ma a noi non interessa , così lui si stranisce e se ne và lasciandoci a piedi.  Visto che non abbiamo scelta  ci facciamo un giro dentro , siamo nella  parte moderna della città e  bisogna dire che  non hanno nulla da invidiare ai nostri, anzi! ci si mangia anche molto bene. Torniamo in albergo per prendere le valigie e salutiamo le simpatiche ragazze della hall, perche alle 18,00 parte il treno.

Ci sistemiamo in cuccetta e poi dal finestrino ci godiamo la partenza, il primo tratto è davvero uno spettacolo in quanto il treno passa piano piano tra baracche , casette, bancarelle  e gente che cammina tranquilla sui binari, norme di sicurezza inesistenti.  Per cena ci servono una buona zuppa che Fabio degusta con piacere, poi il resto del percorso purtroppo avviene quasi tutto di notte e non possiamo gustarci il panorama prima dell'alba, il viaggio è lungo e lento  visto che in media il vettore non fà neppure 100 km all'ora ma è confortevole e tranquillo.

Al mattino arriviamo nella stazione di  Chiang Mai seconda città della Thailandia, ci trasferiamo subito al Lanna Hotel prenotato da Bangkok un pò fuori città ma molto carino , ci riposiamo un pò e ripartiamo alla scoperta del centro che è racchiuso e circondato da un canale a forma di quadrato, con i suoi vari templi Buddisti, scopriamo che qui la religione è ancora più sentita, anche se è solo la mia prima esperienza in oriente in una cultura che è fuori da quella mia , di fronte ai buddha  ho una sensazione di liberazione dalle pesanti dottrine e dogmi cattolici inflitti dalla cultura dei posti da cui provengo , qui provo un senso di leggerezza dell'anima difficile da spiegare, comunque per me questo viaggio è stato molto importante per avermi  mostrato nuovi orizzonti non solo geografici .

Passiamo da un tempio all'altro , in una atmosfera molto tranquilla e rilassata, togliendoci le scarpe ogni volta che ne visitiamo uno e rispettando in maniera assoluta le loro regole di comportamento, ma ad  un certo punto incontriamo una donna dal tipico costume e portamento indocinese con delle gabbiette di legno e dentro alcuni uccellini... ci invita a liberarne uno in cambio di una piccola offerta,  ci spiega che facendo questo gesto il nostro karma si predisporrà in maniera positiva per la giornata!   Fatto stà che dopo questo episodio mi sparisce Fabio davanti agli occhi e poco dopo lo ritrovo dietro un tempio buddista a fare la pipi!! Gli dico subito di togliersi di lì .. è vero che qui sono molto pacifici , ma la polizia per certe cose è molto severa e se ti beccano non sai come possono reagire, potrebbero interpretarlo come  un mancato rispetto ad un luogo di culto, anche se non era quella la sua intenzione ma il suo karma si è predisposto cosi!    Il bello è che con il caldo che fà  tutto quello che bevi se lo succhia il corpo , durante la nostra permanenza non abbiamo quasi mai sentito il bisogno di orinare , evidentemente l'acqua veniva tutta assorbita dai nostri tessuti!

In giro ci sono molti monaci dalla tipica veste arancione che spesso amano fare amicizia con gli stranieri e spiegando il loro modo alternativo di vivere, la meditazione, la compassione e come combattere lo stress , troviamo molto piacevole la conversazione con loro e anche loro con noi , probabilmente perche viviamo agli antipodi .  Sui biglietti comprati fino ad ora per visitare i templi scopriamo di essere nell'anno 2542 anziche nel 1999, infatti il calendario Buddista cominciò molto prima del nostro, ci sembra cosi strano!

Il caldo si fà sentire molto anche qui, così rallentiamo i ritmi fino alla cena, e con il fresco ci facciamo un bel giro nel Bazar notturno,  è molto caratteristico, si vende di tutto,  ma tutto è artigianale e originale (almeno quando noi lo abbiamo visitato), in primis da ricordare gli intagliatori del tenerissimo legno tek che qui creano di tutto, poi i pittori , i tessitori , le donne che indossano vestiti colorati provenienti dalle vicine tribu indigene del nord che qui si radunano.

La sera visitiamo uno dei ristoranti migliori di Chiang Mai che guarda caso è stato fondato da un italiano , si tratta della Piccola Roma , il cibo è ottimo, l'ambiente fonde l'esotismo di questo paese con ricordi della nostra capitale,  le ragazze ce servono sono tutte molto gentili , carine e vestite con tipici abiti thailandesi,  il prezzo considerando la media della zona è alto , comunque tendono a farti consumare, non te la cavi con un piatto di pasta e via ... ma per una sera una bella rimpatriata ci stava bene!!

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Bangkok

Chiang-Mai

Ayutthaya

Bang-Pa-In

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Doi Inthanon

Doi Inthanon

Triangolo d'Oro

Chiang-Mai

Il giorno successivo non perdiamo tempo, ed effettuiamo una gita organizzata dall' hotel di  intera giornata al parco nazionale del Doi Inthanon verso ovest, quasi ai confini con la Birmania ... è un massiccio ricoperto di foreste dove il clima è anche più fresco visto che qui c'è il picco più alto del paese.

Visitiamo alcuni villaggi rurali dove la gente vive in uno stato quasi primitivo e non risulta neppure censita, poi saliamo con dei sentieri tra montagne e foreste, con una coppia di Australiani raggiungiamo una una bellissima cascata  :  per finire visitiamo le due splendide pagode simili ma di diverso colore che sorgono su due colline l'una di fronte all'altra, dedicate una al Re e una alla Regina, un posto davvero singolare che vale davvero la pena visitare nonostante le numerose scale da salire.  La sera siamo abbastanza stanchi da crollare in un sonno profondo.

Il giorno successivo altra levataccia, stavolta la gita giornaliera ci porterà a scoprire l'estremo nord, ossia il famoso Triangolo d'Oro (The Golden Triangle) al confine con Birmania e Laos.

Il percorso in pulmino è lungo, passiamo per Chiang Rai una cittadina buddista abbastanza nota, poi altri paesini sperduti, fino a raggiungere la zona di confine tra Thailandia, Birmania e Laos separate dal grande fiume Mekong, intorno ci sono vaste coltivazioni di papaveri con alcuni vecchietti che non ho voluto fotografare ma erano dei veri personaggi da cartolina , che fumano  in continuazione, è qui dove durante la stagione delle piogge la nebbiolina prodotta dalle acque del fiume favorisce (così si dice) il traffico della droga tra i vari paesi, qui si produce oppio , ricavato incidendo i bulbi ancora acerbi dei papaveri, per poi ottenere morfina ed eroina,  i governi dei tre paesi confinanti  lo sanno ma come spesso succede poco fanno per combatterlo o si scaricano le responsabilità a vicenda.  Comunque la gita in barca lungo il fiume ci regala delle indimenticabili immagini, soprattutto di bambini Laotiani che giocano e sguazzano sorridenti nell'acqua marrone. 

Il tour ci conduce fino alla cittadina di  Mae-Sai  che appartiene per metà alla Thailandia e per metà alla Birmania, anche qui non mancano i templi, le divinità e i Chedi che sono dei templi con una cupola conica arrotondata e terminante a punta, sono tipici delle  popolazioni Thai. Qui troviamo molti venditori ambulanti che cercano di vendere pietre preziose , tra cui i famosi zaffiri birmani , probabilmente potevamo fare qualche buon affare , ma nel dubbio  rinunciamo!

Con altre 5 ore di pulmino su strade di vario tipo e spesso anche dissestate rientriamo in tarda sera con il sedere praticamente piatto e molta stanchezza  a Chiang Mai, è stato uno dei giorni più impegnativi di tutto il viaggio ma siamo soddisfatti di essere stati nel famoso Triangolo d'oro!

Il giorno dopo ancora un'altra faticata per alzarci (e il fuso orario non ci aiuta!!) ed effettuare un'altra escursione stavolta all' Elephant Park, il mio amico Fabio è un pò stanco e comincia a perdere colpi ma quando entra nel pulmino che viene a prenderci  e vede due belle ragazze danesi come compagne di viaggio si riprende alla grande!!! 

Questa volta i km da fare non sono molti, il parco è pieno di elefanti, così muniti di macchina fotografica e caschi di banane effettuiamo un percorso lungo il fiume  sopra al pachiderma, su un seggiolino la cui sicurezza lascia molto a desiderare,  il paesaggio è bello , natura splendida  ma mi sembra molto turistico, amiamo gli elefanti in questo paese ce ne sono ancora tanti ma purtroppo sono pochi quelli che vivono allo stato brado, sono animali meravigliosi e intelligenti, c'è piaciuto molto stare un pò con loro ma allo stesso tempo ci dispiace vederli chiusi in un parco .

Nel pomeriggio invece saliamo su una zattera di bamboo e riscendiamo un torrente, assieme a noi salgono le due ragazze danesi e il timoniere che ci guida,  c'è un gran silenzio si sentono solo gli uccelli, all'improvviso però immerso nell'acqua ci appare dentro una ciambella salvagente un venditore di bibite, è una scena incredibile che non dimenticherò  mai.  E' stata una esperienza molto rilassante, per finire poi visitiamo un centro botanico ricco di orchidee che qui regnano sovrane e si esprimono nelle forme e nei colori più svariati.

Tornati a Chiang Mai il pulmino ci lascia in albergo, Fabio è  dispiaciuto di lasciare le danesi, alle quali regala un fiore e pronuncia le uniche parole in inglese di tutto il viaggio "It's a flower for you !", strappando un loro sorriso.

La sera come al solito ceniamo in un bel locale lungo il canale, assaporando  la magica atmosfera di Chiang Mai dove nei locali si ascoltano musiche thai ma anche musica occidentale, tra i pezzi ne prevale uno su tutti che è "You've got a friend" di Taylor , lo passavano continuamente e devo dire che si adattava benissimo alla quiete di certi posti, così se ora avete le casse accese lo sentite anche leggendo questa pagina!

Per finire rivisitiamo il Bazar notturno, come detto prima uno dei più ricchi di artigianato di tutta la Thailandia, si vendono stoffe, spezie, tappeti, pietre e splendide lavorazioni in Teak il legno pregiato del nord, un mercato davvero originale dove vale la pena fare acquisti  ma come spesso succede... anzi non compriamo quasi nulla!!

E' il momento di lasciare Chiang Mai, un posto che non dimenticheremo mai e ridiscendere verso sud, così sperimentiamo gli autobus, partiamo con un torpedone scalcinato per Sukothai l'antica culla della civiltà Thai,  il viaggio è lento e tranquillo , il mezzo non è molto confortevole, sedili in pelle ma stracciati e aperti dai quali fuoriesce la gommapiuma, un pò rumoroso ,  ma tutto sommato viaggiamo con piacere, facciamo una sosta  quasi a metà percorso nella piazza centrale di Lampang , un'altro di quei posti che avrebbe meritato una visita più approfondita è famosa per le ceramiche, il cotone e gli elefanti , riusciamo anche a scorgere alcuni templi dorati , ma poco dopo scade il tempo e il pullman riparte! 

Arriviamo in serata alcuni ragazzi ci propongono di accompagnarci in macchina presso un hotel , noi accettiamo e loro si mettono a ridere , forse perche il tratto è talmente piccolo che non valeva la pena spendere soldi, probabilmente facevamo prima ad andare a piedi.... così ci ritroviamo un modestissimo albergo, questa parte della Thailandia è più fuorimano, e non ci sono molte strutture per  i turisti, abbiamo trovato qualche difficoltà anche per mangiare,  rimane storica la scena dei maccheroni che noi abbiamo ordinato da un menu dell'albergo (con grossi sospetti)  al posto dei quali ci portane delle radici o arbusti conditi con del pomodoro, ma la nostra fame era tanta e li abbiamo mangiati senza esitare.

Qui la gente è lentissima e non è abituata a vedere molti stranieri,  ma comunque è un posto notevole da vedere, perche possiede una vastissima area archeologica con i templi Thai buddisti più antichi del paese, noi ci facciamo portare da una bicitaxi con un simpatico ragazzo pedalatore che ci ha accompagnata per l'intera mattinata , fà molto caldo tanto che io mi tolgo la maglia e giro a torso nudo, la gente però ci guarda un pò sorpresa, forse è un malcostume .  Assaporiamo una quiete insolita e alcuni angoli di campagna molto suggestivi, ti senti veramente in quel sud-est asiatico puro e genuino , perso in un remoto angolo del mondo.

Il pomeriggio decidiamo di ripartire per Ayutthaya, anche perche non c'è altro da vedere nella zona, stavolta prendiamo un bus un pò più moderno e in serata   veniamo scaricati sulla statale vicino al paese, in pieno buio, troviamo poi un tassista fermo che ci vuole accompagnare ma c'è un piccolo problema...  è ubriaco fradicio!  Qualche momento di panico per non saper dove andare e su come raggiungere l'abitato  , quando per miracolo si ferma  una signora con una grossa automobile con una bambina a bordo (la fortuana del viaggiatore solitatio)  e gentilmente ci accompagna in un bel hotel per turisti Giapponesi, noi gli offriamo una mancia per ricompensarla ma lei non accetta nulla.  Ci sistemiamo in una buona camera e affamati ci dirigiamo nel ristorante interno,   la cena è giapponese ovviamente ed è ma molto buona e varia.

Al mattino visitiamo una delle aree storiche e archeologiche più interessanti di tutto il sud est asiatico, la visita necessiterebbe di molte ore, noi lo facciamo un pò velocemente grazie a un simpatico tassista che ci scorazza tutta la mattinata in giro facendoci anche da guida, visitiamo prima il Bang-Pa-In   bellissima residenza reale, piena di giardini, alberi particolari, templi, pagode e quant'altro.... a proposito sembra che il  "Re"  di questa nazione sia adorato e rispettato da tutti, le sue immagini si trovano un pò dovunque , tra manifesti, santini e cartelloni , è un pò come il Papa da noi!

Poi visitiamo vaste aree archeologiche ricche di templi, buddha seduti e distesi in tutte le posizioni, Chedi etc. tutte molto belle ed affascinanti,  parliamo spesso con la nostra guida che ci parla della meditazione che lui come quasi tutti esercitano spesso negli orari più vari del giorno, ne parla con orgoglio e soddisfazione è la cosa più bella e importante da fare per vivere bene,  rilassamento e concentrazione son fondamentali.

Nel primo pomeriggio  ci facciamo accompagnare alla stazione del treno per raggiungere di nuovo  Bangkok in serata.  Prima di salire  salutiamo con nostalgia  il simpatico tassista, il cui nome non sono riuscito a memorizzare , ci guardiamo negli occhi come se ci fossimo conosciuti da tanto tempo .... sapendo che probabilmente in questa vita terrena non ci rincontreremo più ....nell'attesa che arrivi il treno  mangiamo un buon pollo con le mani acquistato in una bancarella locale assieme alla gente che transita nel posto.

Il treno locale è una bella esperienza, decisamente spartano e pieno di passeggeri,  non come quello che ci aveva portato a Chiang Mai di classe superiore, in compenso però è  pieno di gente del posto che ci guarda con curiosità come se fossimo degli extraterrestri pieni di borse e zainetti.

Intanto la campagna lascia spazio alla periferia della capitale, si notano qua e là edifici in costruzione , ma molti di questi sembrano abbandonati a metà dell'opera  o forse bloccati da qualcuno, Fabio però da esperto di economia , spiega il fenomeno con la mancanza di soldi o meglio questi scenari sono i segni della crisi economica che nell'ultimo periodo ha interessato il sud-est asiatico.

Così arriviamo presto nella già visitata stazione di Bangkok, possiamo dire che siamo alla metà del viaggio, sia con i tempi (11 giorni dedicati al nord) e sia geograficamente visto che da ora stiamo andando verso il sud cioè verso i mari caldi e Fabio non vede l'ora.

Il treno per il sud parte alle 22,00 prenotiamo il sedile ma non troviamo il posto cuccetta, pazienza!!   Visto che è presto e che dobbiamo attendere ancora per ore andiamo a visitare il Lumphini Park, cuore verde della capitale, è stata una ottima idea, il parco è molto bello, pieno di gente che fà sport, non solo footing ma anche palestra e body building all'aperto, scopriamo che i thailandesi cittadini sono molto sportivi, comunque lo sport più in voga è  la "Thai Box", anche il taasista che ci porta ci invita a vedere uno spettacolo che a noi non interessa particolarmente e poi pur volendo non abbiamo tempo.

Così dopo la breve gita torniamo in stazione e prendiamo il treno per Surat Thani, un tragitto di 600 km lungo la stretta penisola meridionale e seduti pe ore ed ore  arriviamo al mattino col sedere piuttosto piatto... qui il paesaggio cambia volto e scopriamo un'altra Thailandia decisamente più tropicale ed esotica, le palme da cocco cominciano a dominare il paesaggio tra le splendide vedute color celeste del mare  che Fabio non vedeva l'ora di toccare .

Da questa cittadina del sud prendiamo un'altro bus che ci porta all'imbarco dei  traghetti,  la nostra prima meta è  Ko Samui , una delle isole più belle e più note sul versante del mar cinese meridionale...  la raggiungeremo in nave come facevano gli hippies negli anni 60 quando ancora non esisteva l'aeroporto e il turismo era ancora per poche persone.   , dopo un paio di ore di navigazione  insonnoliti  e stanchi , sdraiati sul ponte e in compagnia di due turiste inglesi , avvistiamo l'isola che ha forma  molto circolare ed è ricoperta totalmente da palme di cocco che emergono dalle spiagge bianche coralline.

Quando siamo arrivati eravamo esausti dal lungo  viaggio iniziato nel nord e durato complessivamente quasi due giorni. Raggiungiamo un residence di bungalow presso la località di Hat Chaweng, mi avevano detto che anni fà su quest'isola  c'era poco turismo ma ora ci sono già molti resort  anche a mio parere se sono stati costruiti abbastanza attentamente nel rispetto dell'ambiente che qui è straordinario , ad esempio  tutti non devono superare in altezza le palma da cocco per fortuna!.

Dopo un pò di riposo assaporiamo finalmente le belle acque della Thailandia, sono caldissime, limpide, e azzurre mentre  le spiagge dell'isola sono  bianche e contornate di palme, ci sono molti ristoranti all'aperto dove si mangia del buon pesce anche se nel servire sono molto lenti, ma tutti i ritmi qui sono molto lenti. 

Anche il giorno seguente, ci rilassiamo tra mare, spiaggia,  sole e qualche violento acquazzone, cominciamo infatti a far conoscenza con i monsoni che qui al sud si fanno sentire molto di più rispetto al nord del paese  e sono in grado di allagare interi villaggi con soli 10 minuti di pioggia....anche perche mi sembra di aver capito che il sistema fognario non è dei più efficienti,  comunque la gente è abituata a tutto cio, quando capita non si dispera di certo , anzi  si toglie le scarpe , si arrotola i pantaloni o la gonna e continua come se niente fosse, noi rimaniamo sbalorditi ma pian piano prendiamo le usanze del posto!   

Il giorno successivo è una splendida giornata di sole, così ne approfittiamo e affittiamo un motorino per fare il giro dell'isola;  per primo andiamo a visitare il grande Buddha che domina su uno splendido panorama di palme da cocco, è molto lucente e suggestivo, poi percorriamo la costa nord che secondo me è la più bella e incontaminata con spiagge stupende, una luce fantastica difficile da descrivere , ci fermiamo a mangiare ottimo pesce in un ristorantino con vista sull'isola di Ko Panghan (bella e quasi disabitata alla nostra visita) pagando veramente poco.

Poi nel pomeriggio facciamo una escursione all'interno dell'isola dove ci sono delle belle cascate, ma per raggiungerle bisogna camminare molto e in caldo umido non aiuta di certo, arriviamo in cima fradici di sudore e facciamo un bagno, intorno tanto per cambiare ci sono piantagioni  di palme di cocco con scimmie addestrate alla raccolta, che salgono e scendono in un baleno portando a terra il grosso frutto. A proposito di cocchi , spesso si percepiscono dei rumori sordi e bassi tipo bomff  !!   All'inizio non capivamo cosa potessero essere , poi un giorno proprio sotto ad una palma , ci siamo visti cadere a pochi metri una grossa palla verde... un coccone di vari chili!  Quindi se passate sotto le palme attenzione alla testa!

Verso sera giungiamo a Lamai che è una delle località balneari più note e frequentate dell'isola, facciamo un bel bagno nelle acque caldissime. La circumnavigazione che fino ad ora  è andata bene, presenta grosse difficoltà sul finale , quando si scatena uno dei tanti improvvisi acquazzoni e in pochi minuti allaga tutta la zona...  in particolare proprio nel  nel tratto prima del nostro resort  viene chiusura la strada, così siamo costretti ad una avventura memorabile, a parte la pioggia che ci siamo beccati ad un certo punto Fabio è costretto a scendere dal motorino e proseguire a piedi  dietro di me , io continuo a guidare tra pozze fango e ostacoli vari come se partecipassi al Camel Trophic, alla fine ce la facciamo e riusciamo ad arrivare al nostro bungalow stanche e sporchi di melma.   La sera prepariamo le valigie ,poi ceniamo e andiamo a dormire tra i rumori e i versi degli animali  tra gli alberi, un ricordo bellissimo nella natura di questo posto meraviglioso...  al mattino ce ne andremo.  

Cosi nonostante l'avventura bella ma stancante  del giorno prima ci  alziamo presto e lasciamo Hat Chaweng con un taxi,traghetto per la terraferma e pullman con destinazione Krabi, praticamente ci spostiamo dalla costa orientale a quella occidentale bagnata dall'oceano indiano.

Dopo alcune ore di viaggio attraverso paesaggi thailandesi arriviamo alla stazione di  Krabi,  il posto dove si arriva con il bus è abbstanza  insignificante , non sapevamo ancora del paradisoche stavao per scoprire ...  da qui infatti  si parte in barca per luoghi molto belli.   Trovato il posto da cui imbarcarsi  dobbiamo attendere un pochino , nel frattempo facciamo conoscenza con una coppia di giovani e sportivi statunitensi tutti fichi con occhiali da sole dal sintomatico mistero...  lui mi parla in un americano stretto e veloce come se fossi il suo vicino di casa,  per ben tre volte lo interrompo con uno  "speak slowly please!!" ma  dopo un certo rallentamento torna sempre allo stesso ritmo, ci diciamo tra noi "ma questi sò proprio de coccio??".

Finalmente  prendiamo una barca che ci porta in un posto fuori dal mondo, raggiungibile solo via mare, non ci sono strade o altre vie di arrivo,  felicemente  siamo costretti a scendere in acqua con le valigie in spalla, sembra di essere in un paradiso,   il posto si chiama  Railay , siammo già sicuro che non lo dimenticheremo per tutta la vita.  Ci sistemiamo in un bungalow a palafitta e facciamo il primo bagno nelle acque calde e verdi dell'oceano Indiano, meraviglioso!!

Rimaniamo a Krabi altri due giorni, e facciamo anche qualche buona amicizia tra cui due ragazze tedesche di Colonia  anche loro affascinate dal posto e un personaggio sempre tedesco di nome Erik che si esibiva in spiaggia lanciando in aria birilli per poi riprenderli, , una cosa bella di questi viaggi è anche quella di conoscere le persone più impensate.

Krabi è un nome che in realta indica un area che comprende splendide spiaggie , insenature con speroni di roccia  marrone modellata e  ricoperta dal verde tropicale che scendono a picco sulle belle spiagge bianche bianche rossastre, ma anche isole molto belle, sembra di essere in un mondo a se stante questa è stata la nostra impressione.

 La natura è stupenda, tra i sentieri che passano nella foresta , abbiamo visto molti animali ,  uccelli  di vario tipo , una scena singolare  con un serpente verde che sul nostro cammino  stava inghiottendo interamente un grosso geco !    Le scimmie poi sono sempre in agguato, e cosi mentre eravamo in spiaggia ci assaltano con destrezza come un gruppo di rapinatori organizzati, alcune di loro ci distraggono mentre una arriva alle nostre spalle e ci ruba la busta con le banane, il colpo è messo a segno in maniera esemplare e nel migliore dei modi, poi spariscono dileguandosi nella foresta!

Il tempo anche qui era variabile sole alternato a violenti scrosci di acqua, ma ormai ci siamo abituati al clima  ed è anche piacevole ripararsi sotto qualche capanna e vedere un'immensità di acqua che viene giu impetuosamente...  comunque  soprattutto se si visita il sud che è la zona piu piovosa della Thailamdia  è bene essere informati su come agiscono i monsoni, noi avendo visitato il paese in marzo aprile eravamo piu o meno sotto il monsone di nord est e quindi  maggior protezione la trovi sulla costa ovest , se invece vai nella nostra estate (agosto) , si scatena il monsone di sud-ovest  e quindi dovresti trovare miglior tempo sulla costa orientale!

La vita  a Krabi scorre lenta , indimenticabile la telefonata che abbiamo fatta ai nostri  parenti da apparecchio fisso ma con un omino che girava una manopola creando il campo magnetico mentre noi parlavamo alla cornetta!  Anche per mangiare bisogna pazientare un bel pò, si lavora piano, ma poi si è ricompensati dal buon pesce come il "tuna fish", cotto nel cartoccio argentato sopra al fuoco.           

Ultima serata in spiaggia, con ragazzi di varie nazionalità che nel buio della notte improvvisano spettacoli luminosi, giocolieri e archi di fuoco che girano attorno a noi , un gran finale  bellissimo sapendo che all'indomani dopo  quasi tre giorni di permanenza dobbiamo lasciare da questo posto.... sicuramente uno dei più belli visti nel corso della nostra vita,   personalmente è stata forse l'esperienza più intensa di questo viaggio ... lo lasciamo con la speranza di tornarci, ma con grossi dubbi  se un giorno sarà ancora cosi , forse in certi posti  non bisogna mai tornare soprattutto quando ti rimane un meraviglioso ricordo che è meglio lasciare immacolato! 

 Così fermiamo un barcaiolo , di quelli che guidano le lance a motore dal tipico aspetto andamano e gridano "Krabi..Krabi!!" nel grande silenzio del posto, lo fermiamo , valigie in spalla e ci facciamo riportare nella cittadina , torniamo nella società.

Nella cittadina facciamo un biglietto per imbarcarci sugli aliscafi la cui destinazione finale (che è anche la nostra) è l'isola di Puket, con uno stop-over sulla famosa isola di Phi Phi Island, una delle gemme dell'oceano Indiano che si trova  a metà del percorso.

Dopo più di un'ora di navigazione infatti ci appare di fronte, l'isola è piuttosto piccola, ma bellissima colorata dal verde intenso delle palme, dal bianco delle spiagge e soprattutto dai  colori del mare che variano tra il celeste e il verde esaltati dal sole.

Scendiamo e facciamo un giro nel mercatino all'aperto, vogliono venderci di tutto, ma dopo un quarto d'ora siamo già in spiaggia, nella stupenda baia interna racchiusa dalla forma a farfalla dell'isola, l'acqua è caldissima e limpidissima, una esperienza indimenticabile.

In serata siamo tentati di trovarci un albergo e rimanere un'altro giorno ma poi decidiamo di riprendere il viaggio per Puket. 

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Elephant Park

Phi Phi Island

Puket

Pang-nga

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Ko Samiu

Ko Samui

Krabi

Krabi

Saliamo di nuovo sull'aliscafo, e qui abbiamo un piccolo inconveniente, ci dicono che il biglietto acquistato a Krabi per Puket non è valido, dopo varie discussioni in inglese siamo costretti a pagarlo di nuovo (non c'era altra scelta), abbiamo preso una "sola Thailandese" ma devo dire che è stato un' episodio singolare, per il resto le agenzie sono state sempre chiare ed oneste.

Il  viaggio è stata una avventura a bordo, infatti poco dopo la partenza  abbiamo ancora qualche malinteso con il gestore della barca cha ha ancora da dire sui biglietti ,  poi un papà americano seduto vicino a noi ci lascia in consegna  il suo bebe ancora in culla per andare sul ponte a fare delle fotografie al paesaggio, per fortuna è tornato.

Arriviamo finalmente a Puket  in serata, un tassista prenotato ci viene a prendere al molo e ci accompagna in un albergo di Patong Beach.

L'isola come sapevamo è molto grande e variegata, ci sono posti tranquilli  e posti movimentati  pieni di divertimenti, noi venendo da posti tranquilli (quali Krabi e Samui), non conoscendo l'isola abbiamo optato per Patong Beach che è il massimo del casino e della vita notturna anche se non era quello che ci interessava, bensì avere un punto di appoggio dal quale organizzare escursioni nei posti piu nascosti .  La sera assetati piu che affamati mangiamo in un bel ristorante , dove però la lentezza è di casa... rido ancora quando ripenso ad una scena comica:  nell'attesa che arrivi il cibo ordinato , chiediamo  2 cocacole a un cameriere, dopo un quarto d'ora di attesa, lo rammentiamo di nuovo  ad un'altro cameriere, dopo mezz'ora d'attesa pazienti e scocciati lo diciamo di nuovo al cameriere , finalmente dopo pochi minuti arrivano sul nostro tavolo ben 6 cocacole, paese che vai usanza che trovi!!   A proposito di questo ... il rutto che da noi è considerato volgare soprattutto a tavola , qui è segno di apprezzamento del cibo!

Al mattino ci buttiamo sulla spiaggia che è bella ma ben diversa da quelle più selvagge viste fino ad ora ... infatti qui in proporzione sembra di essere a Rimini,  il mare non è un gran che, anzi  ha un colore marrone che ci lascia perplessi, per il resto è pieno di locali, bar, night, ristoranti  e massaggi di tutti i tipi, ma soprattutto è pieno di ragazze adescatrici che scendono qui da tutto il paese (ma anche da zone povere dalle vicine nazioni , in particolare dalla Cambogia)  per prostituirsi con i numerosissimi turisti uomini che arrivano a flotte con voli charter da vari paesi, non ultimo l'Italia. 

Noi abbiamo girato per i vari Go-go Bar così chiamati  , solamente per consumare una birra ma siamo stati ugualmente adescati da alcune ragazze  dall'aspetto molto normale  che  dicevano di essere lì in vacanza , in realtà facevano il loro mestiere, ce ne siamo accorti quando noi per gentilezza abbiamo pagato anche la loro birra e il locale stesso ci ha aggiunto nel conto una quota surplus senza giustificazione , quando ho chiesto la causale in cassa mi hanno spiegato che era per la compagnia delle ragazze (che noi non avevamo mai chiesto!!)  ...  ma la storia non finisce qui poichè al momento di salutarle, queste pretendono di continuare la serata con noi e per fargli capire che noi siamo venuti in Thailandia per puro turismo e piacere di visitare i posti  non è stato facile,  infatti hanno cominciato ad inveire verso di noi e addirittura hanno tentato di trascinarci verso la loro casa , una di loro mi ha infilato le unghie sul braccio!  Alla fine è finita a parolacce reciproche in lingua inglese...    Ce ne siamo tornati con una certa tristezza non per l'accaduto ma per la loro situazione che è quella di migliaia di giovani ragazze del sud-est asiatico!

La prostituzione in Thailandia  è davvero un grosso problema ma anche una contraddizione, infatti pur essendo illegale e bandita dal governo viene tollerata, tutti sanno che parte dell'economia di questo paese si basa su di essa , in certi posti assume dimensioni enormi e visibili. Durante il nostro viaggio ci siamo accorti che il fenomeno è diffuso un pò dovunque ma qui a Patong  è evidentissimo... comunque è  un aspetto triste tra tanti altri belli per cui vale la pena di visitare questo paese.   

Patong Beach comunque rappresenta solo un' aspetto dell'isola di Puket, che comunque possiede dei posti bellissimi, e noi ce ne siamo resi conto nei giorni successivi, quando abbiamo cominciato a girarla.

La prima uscita è stata  una gita organizzata che ci ha portati  nel nord dell'isola a vedere le grotte del Buddha, molto caratteristiche e piene di scimmie e pipistrelli, dopo ciò ci siamo diretti verso la baia di Pang-nga uno dei posti più noti e turistici del paese, qui ci attendeva una lancia a motore con cappotta antipioggia con la quale abbiamo affrontato il mare leggermente mosso e minaccioso.

La baia divenne ancor più nota dopo che vi venne girato un famoso film di James Bond, ed è un posto dal paesaggio davvero straordinario, vi sono grosse rocce ricoperte da un forte  verde lussureggianti di vegetazione che emergono dalle acque tropicali, alcune formano anche degli archi naturali o danno origine a piccole insenature, sbarchiamo su una di queste e facciamo qualche bella fotografia,  poi  per finire riprendiamo la lancia e visitiamo un villaggio di pescatori costruito interamente su palafitte, sono i cosi detti "zingari di mare" che vivono grazie alla pesca giornaliera, una vera lezione di antropologia.

La sera lasciamo l' Hotel e troviamo una sistemazione più economica, da un milanese sposato con una thailandese trasferito qui, che ora gestisce camere e un ristorante nel quale riassaporiamo alcuni piatti di casa nostra (addirittura mozzarella e pomodoro fresco!!!) e Fabio può finalmente ordinare in lingua italiana.

Il viaggio volge al termine, i due giorni successivi affittiamo un bel motorino per visitare le spiagge di Puket: il primo giorno ci dirigiamo verso sud e scopriamo Kata, Karon e Rawai tutte belle e a volte nascoste, indosso la maschera subacquea e vedo vari tipi di pesci, l'acqua è sempre calda e credo che tra pochi giorni ci mancherà, per finire la giornata saliamo su un' altura per vedere il panorama e il tramonto di un sole rossissimo.  Durante il ritorno Fabio si brucia la caviglia con il tubo surriscaldato del motorino, così ci fermiamo e chiediamo un pò di disinfettante ma a gran sorpresa gli danno da applicare una foglia tropicale dai poteri magici!

Il giorno successivo invece puntiamo verso nord , passando in zone verdi dalla natura rigogliosa , ci becchiamo forti  acquazzoni e siamo costretti a fermarci in vari locali lungo la strada,  i gestori sono sempre sorridenti nei nostri confronti e sempre pronti a darci una mano ... così giunti sulla spiaggia ci togliamo il k-way e ci tuffiamo nel mare di Kamala , una delle cose belle che ricorderò sempre di questo paese è il clima che nonostante i rapidi cambiamenti tra sole, nuvole e pioggia non ti fà mai sentire freddo , così bagnati dall'acqua piovana non abbiamo nessun problema ad immergerci nel mare caldo e rigenerante  , per poi  mangiare in riva al mare del buon pesce.

Ci spostiamo poco dopo a Leasmin, la bella e lunghissima Bangto Bay e per finire l'ultimo bagno a Naitong una delle spiagge nelle quali le tartarughe nascondono le uova, vicin o ad una barca colorata dei pescatori  diamo l'ultimo sguardo al mare andamano mentre il sole va giù e ci riempie di malinconia.

Arriva così l'ultimo giorno, dopo decine di colazioni a base di tè piu o meno aromatici, frutta e qualche vario carboidrato Fabio sbrocca di testa  e pretende il suo cappuccino con cornetto... poi si tranquillizza anche perche il viaggio sta per finire e tra poco torneranno le vecchie e sane abitudini italiane.   Facciamo un pò di acquisti con gli ultimi Bath rimasti, a Puket si trova di tutto, tutte le marche famose vengono riprodotte  in falsi ben fatti vestiti, scarpe,orologi etc ma attenzione a non pagarli troppo, anche noi ci riportiamo qualche bell'oggetto non solo per noi ma anche per i nostri conoscenti!!

Così prendiamo il volo interno della Thai (buona compagnia) durante il quale ho memorizzato le ultime immagini aeree della lunga e stretta penisola ricca di spiagge bianche molte delle quali sono ancora incontaminate e sembrano  attenderci per un nuovo viaggio.  Atterriamo di nuovo all'aeroporto di Bangkok, stavolta per il triste ritorno,  Fabio ritira fuori il suo maglione a collo alto e lo indossa per il ritorno in Italia , con tutti i thailandesi che ridevano perche non ne avevano mai visto uno simile!!!.

 La sera  in perfetto orario riparte il nostro boing verso casa...  purtroppo in quel periodo stava per finire la guerra nel Kosovo e chi ci aspettava in Italia si è preoccupato per il nostro passaggio proprio sopra l'area Balcanica , ma per fortuna , nonostante ancora si sparava è andato tutto liscio!

 

Conclusioni

E' stato un viaggio perfettamente riuscito, le infrastrutture turistiche del paese consentono di muoversi con relativa facilità, si trova di tutto e spesso a buon mercato, la gente è molto cordiale e non ci sono stati  problemi di sicurezza personale, Inoltre credo che la Thailandia rappresenta un'ottima porta di entrata per chi si reca nel continente asiatico per la prima volta, riservando ambienti e culture di vario aspetto.    

 

Musica: riproduzione strumentale di You've got a friend di James Taylor

 

 Mail :  paolomag2005@gmail.com