L’EROE PER MANZONI

Il concetto dell’eroe è un tema ricorrente nella letteratura romantica.

L’eroe per Manzoni si differenzia da quello degli autori precedenti in quanto è riscattato dalla religione che assicura, dopo la morte, l’inizio della vera vita dove Dio sarà garante della giustizia e dove colpe e meriti saranno valutati.

Per comprendere il significato dell’eroe per questo autore romantico prendiamo in esame i principali personaggi : Ermengarda, Adelchi, che da il nome alla maggiore delle tragedie dell’autore e Renzo , protagonista dei Promessi Sposi.
Ermengarda, definita unica eroina romantica, è un personaggio molto commovente, dilaniata da un amore totalizzante per il marito Carlo. Questo sentimento è tipicamente romantico, è infatti globale, vissuto in maniera pudica e inespressa e rappresenta, per lei, un ideale per sempre perduto che si scontra con la realtà, che la tormenta e le comporta sofferenza acuta che non può essere attenuata.
E’ un’eroina triste, malinconica, che non si rassegna e che agisce secondo il criterio del sentimento, a differenza di Carlo e Desiderio che agiscono secondo il criterio dell’utile.
La sua sconfitta è meno dura di quella di Ortis (eroe sconfitto di Foscolo) non solo perché la sua morte non è procurata ma perché Ermengarda arriva alla morte certa di accedere a un’altra vita, consolata dalla provvida sventura e convinta che Dio l’aspetti per abbracciarla.
Adelchi è un esempio di eroe romantico perché in lui si dibattono due anime: quella del principe guerriero e quella del cristiano che non vuole combattere una guerra di conquista contro il papa che egli sente ingiusta. Egli è dunque travolto da una vicenda di cui si sente responsabile, mentre nel suo cuore vive una delusa brama di bontà e giustizia.
Adelchi definito antitesi del padre, è dubbioso insicuro ,dilaniato e condannato all’inazione; questo non perché sia un debole ma perché il suo dissidio è profondo.
Adelchi, uno degli ultimi eroi romantici, attivo e combattivo è convinto che la giustizia si possa realizzare nella storia grazie all’impegno di molti. La sua figura si può definire Ortis convertito al cristianesimo.
Il destino comune ad Ortis, Adelchi e agli eroi alfieriani è caratterizzato da infelicità e sconfitta. Adelchi tuttavia, a differenza di questi ultimi, non è un ribelle, ma una vittima.

La vicenda di Renzo viene definita romanzo nel romanzo . Renzo è impegnato in una "ricerca" ed è soggetto a una sorta di "educazione". Rappresenta , in un certo senso, il modello borghese perché è laborioso, onesto, ha spirito imprenditoriale e vive un’emancipazione sociale diventando così un piccolo imprenditore.
E’ un personaggio che si evolve perché vive diverse esperienze, è costretto a cambiare, ad adattarsi alle situazioni, a maturare e a modificare la sua personalità.
Questa ricerca, oltre che sostenuta dalla volontà di ricongiungersi con la donna cui è promesso, si carica di valori etico-ideologici e di significati simbolici, dal momento in cui si trasforma in un’esperienza dei meccanismi prevaricanti della giustizia e del potere.
Durante il romanzo la ricerca si svolge parallela alla maturazione di Renzo, grazie ad una serie di progressive trasformazioni come quelle di ordine morale, intellettuale e sociale che mutano la figura del personaggio dalla situazione di partenza a quella finale.
Questa figura è soggetta anche a una "educazione" durante il tragitto dalla campagna alla città, dando i canoni del "romanzo di educazione".
Durante il romanzo Renzo assume ruoli diversi ( fuggitivo, viaggiatore, pellegrino e cercatore) ma tutti collegati con il suo tipo di eroe "cercatore".
Renzo è definito il "vero protagonista" dei Promessi Sposi invece Lucia, altra protagonista non subisce un’evoluzione perché non si trova mai a contatto con il mondo esterno, rimane sempre chiusa all’interno delle quattro mura famigliari e del piccolo paese di provincia e per questo non ha bisogno di cambiare e di adattarsi alle diverse e svariate situazioni.

Leggendo le opere di Manzoni si nota che i tipi di personaggi descritti nelle tragedie e nelle odi non sono più gli stessi presi in esame nei Promessi Sposi. Infatti, i protagonisti delle opere in poesia sono grandi e famosi personaggi, come Napoleone, e popoli storicamente ben definiti, come i Longobardi; mentre nel romanzo Manzoni rivolge la sua attenzione al mondo dei contadini, degli osti, dei traghettatori, insomma a tutta quella gente di "piccolo affare" e umile.
Comunque, anche nelle opere poetiche i poveri sono sempre coloro che subiscono le ingiustizie, soffrono le grandi sciagure e pagano le colpe dei potenti.

Ma come il sol che, reduce,
l’erta infocata ascende,
e con la vampa assidua
l’immobil aura incende,
risorti appena i gracili
steli riarde al suol;
ratto così dal tenue
obblio torna immortale
l’amor sopito, e l’anima
impaurita assale

 

Sgombra, o gentil, dall’ansia
Mente i terrestri ardori;
leva alll’Eterno un candido
pensier d’offerta, e muori:

 

Te collocò la provida
sventura in fra gli oppressi:
muori compianta e placida;
scendi a dormir con essi:
alle incolpate ceneri
nessuno insulterà.

Cit. da "Adelchi" (coro atto IV)

 


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