Beck

Home Up mail me summary

Pictures

 

 

BECK                                                        english version 

 

 

L'idolo della generazione X

Mescola rock, hip-hop, country e atmosfere anni ‘70. Ma non disdegna anche il funky “buono e irresistibile”. Le sue invettive politiche gli sono valse l’appellativo di “Dylan delle nuove generazioni”. E la critica lo ha già definito “geniale”. Ritratto di Beck, cantautore-rivelazione della nuova scena Usa

 

di Simone Corini

 

 

È esploso con una miscela di diversi stili musicali amalgamati fra loro e ricontestualizzati in una visione futurista e senza barriere del rock. Oggi, con il nuovo lavoro Midnite vultures, Beck Hansen (1970, Los Angeles) continua a stupire. Per l’originalità delle sue proposte e, soprattutto, per l’impressione di autenticità che traspare dalle sue composizioni.
Nato a Los Angeles, ma allevato a Kansas City dalla madre e dal nonno predicatore, Beck lascia presto la scuola e comincia a esercitarsi alla chitarra, imparando brani folk e blues del Delta, influenzato da maestri come Woody Guthrie, Blind Willy Johnson e Skip James.
Quindi, si trasferisce a New York, dove entra in contatto con la scena “anti-folk”. Tornato in California, esordisce giovanissimo nello show-business con un paio di singoli, uno dei quali curiosamente intitolato “Mtv makes me want to smoke crack” ("Mtv mi fa venire voglia di fumare il crack"). Già con il primo album Mellow gold (1994), Beck assurge a star della musica alternativa. “Non ho progetti in mente, quando mi accingo a lavorare in studio - dichiarava qualche anno fa - e se anche avessi dei piani, dopo soli dieci minuti verrebbero gettati fuori dalla finestra”.
La sua mistura di rock, hip hop, blues, psichedelica, country e atmosfere anni ‘70 è una delle proposte più originali di questi ultimi anni, nonché una delle espressioni musicali più rappresentative di quella che, dal titolo di un celebre libro di Douglas Coupland, viene definita "Generazione X", quella degli “slacker”. Le sue invettive politiche e le sue prese di posizione anticonformiste gli hanno fatto anche guadagnare l’appellativo di “Dylan delle nuove generazioni”.
Raggiunto il successo commerciale, soprattutto per merito dell’inno “Loser” (“…I’m a loser, baby, so why don’t you kill me?”: “...Sono un perdente, piccola, perché non mi uccidi?”) contenuto nel primo album, con i successivi due lavori, il country One foot in the grave e il collage rumorista Stereopathetic soulmanure, Beck sceglie di avventurarsi su strade più sperimentali. Sotto contratto con la Geffen, il musicista di Kansas City decide di avvalersi di una delle clausole dell'accordo, che gli consente di poter incidere album dichiaratamente non-commerciali per etichette indipendenti (nella fattispecie: la Flipside, legata ad una fanzine punk-rock californiana, e la K di Olympia). I due album sono registrati in economia, ma valgono a Beck collaborazioni importanti con personaggi di punta della scena "indie" americana, come Calvin Johnson dei Baet Happening e Chris Ballew dei Presidents of the United States, che partecipano a Stereopathetic soulmanure.
Nel 1996, esce O-de-Lay, che segna un ritorno alle sonorità folk del primo album. Ed è un nuovo successo: il disco conquista l’attenzione di tutte le riviste del settore, vince la maggior parte dei “Critic’s pool” e riceve varie nomination ai Grammy, tra cui quella di “miglior album dell’anno”.
Con il successivo Mutations, Beck tende a evitare quel “pout-pourri” di generi che ha contraddistinto le sue prove più note, proponendo variazioni sul tema del country, contaminato con echi di “space age pop”, psichedelia e venature brasiliane. Tutto nel segno di un futuribile “folk-rock dell’era spaziale”, come lo definisce l’autore.
Ma con il suo lavoro più recente, Midnite vultures, ancora una volta Beck spiazza tutti, concedendosi una digressione funky all’insegna del divertimento puro. Il disco, dedicato al sesso, è infatti imperniato attorno a un sound gioioso e appiccicoso, figlio del funk degli anni Settanta, ma contaminato con elettronica e hip hop, ed è plasmato in modo originale da un artista che dimostra sempre più di essere un vulcano di idee.
L’anima del disco è la “black music” più sensuale e festaiola: canzoni da party, ritmi saltellanti, cori, bassi, fiati, “groove” a go-go e voci in falsetto sono gli ingredienti di un lavoro che vuol essere un atto d’amore verso la musica e la spensierata allegria che si può trarre dal suo ascolto. D’altronde, spiega Beck, “il funk buono è irresistibile, tocca delle corde dello spirito umano che lo rendono piacere, gioia pura”.
Al sesto album in cinque anni, il cantautore di Kansas City si conferma dunque un musicista onnivoro, un vero e proprio frullatore di suoni in grado di creare una personalissima miscela di stili disparati.

 

 

BECK

 

The idol of the X-Generation

 

He melts rock, hip-hop, country and seventies atmospheres. Ma he also likes "the good and irresistible funky". His political slogans worth him the title of "Dylan of the new generations" and critics defined him as a genius. A portrait of Beck, one of the songwriter revelation of the new american scene

 

by Simone Corini

 

He exploded with his mixture of different musical genres, like a futuristic picture,  unbounded from any rock frontier. Now, with his latest work Midnite vultures, Beck Hansen (1970, Los Angeles) is continuing shocking, thanks to the originality of his proposals, but mainly due to the authenticity of his compositions.
Born in LA, but grown up in Kansas City with his mother and his grandfather, who was a preacher, he left soon school for guitar, learning folk songs and blues. He was influenced by masters like Woody Guthrie, Blind Willy Johnson and Skip James.
Then he moved to NY City, where he kept in touch with the "anti-folk" scene. Gone back to California, he debuted in the show business with a couple of songs, one of them curiously named “Mtv makes me want to smoke crack”. His first album, Mellow gold (1994) made of him a star of the alternative rock. " I have no special projects in mind, when I start working in a studio, and even if I had, ten minutes later I'd have thrown them out of the window", he said some years ago.
His music is a pot-pourri of rock, hip hop, blues, psychedelic, country and seventies atmospheres and can be considered as one of the most innovative proposals of the last years, and also one of the most representative expressions of the "X-generation", as in the Douglas Coupland's famous book. His political slogans and his anticomformistic attitude worth him the name of "Dylan of the new generations".
The commercial success came with the hymn “Loser” (“…I’m a loser, baby, so why don’t you kill me?”) included in his first record. With his following two works - the country One foot in the grave and the noisy Stereopathetic soulmanure - Beck undertook more experimental path. Despite the contract with the Geffen records, he decided to use the provision that would allow him to cut non commercial records with indie labels (such as Flipside and K). The two albums were recorded with small expenses, but they put him in contact with Calvin Johnson of the Beat Happening and Chris Ballew of the Presidents of the United States, that worked on Stereopathetic soulmanure.
In 1996 the album O-de-Lay was his return to the folk sounds of the debut. And it was another success. The record was recommended by all specialized magazines, it won a lot of "Critic's pool" and received some nominations for Grammy Awards, best album of the year included.
With the following album Mutations Beck left the well known mixture of genres for a simplier digression on country, with echoes of "space age pop", psychedelic and brazilian themes. In the sign of a sort of "space age folk rock", as he defines it.
His latest work, Midnite vultures, marked another change, towards the enjoyable funky. Beck twisted his fans once again. The record, dedicated to sex, is the son of the seventies most funny funk music, crossed by electronic and hip-hop. It is shaped in an original way by an artist who seems to be more and more creative.
Songs for parties, jumping rhythms, choirs, bass, "groove" and falsetto voices are the elements of a work made to be an act of love towards music and to generate joy in the listener. In fact, as Beck explained, "good funk is irresistible, it touches the human soul. It's pure joy". Six albums in five years, the Kansas City songwriter is an omnivorous musician. A blender of sounds that can create a unique mixture of styles.

 

(Tratto da www.ondarock.it)