Partito dei Comunisti Italiani

Maddaloni

GUARDARE AVANTI PARTENDO DALLE NOSTRE RADICI

2° Congresso Cittadino

DOCUMENTO FINALE CONGRESSUALE

I Comunisti Italiani, per loro natura ed ispirazione ideale, sono irriducibilmente contro il terrorismo; il terrorismo che si manifesta in qualsiasi forma, senza eccezioni ed accezione alcuna. Il terrorismo che si è manifestato con gli attentati dell'11 settembre annuncia la barbarie, rende le masse passive, annulla l'agire politico, comprime la democrazia. Governi e Stati molto lontani per ideologia e cultura dagli Stati Uniti hanno espresso solidarietà a questo popolo e nel contempo la lotta al terrorismo mondiale è diventata una priorità assoluta. Va altresì messo in evidenza l'atto del Presidente Arafat che prontamente si è dichiarato favorevole alla coalizione mondiale per la lotta al terrorismo. La nostra solidarietà alle popolazioni colpite, alle vittime della tragedia che ha sconvolto l'America e il mondo intero, la solidarietà agli Stati Uniti. È piena ed indiscussa, in questa situazione per noi Comunisti Italiani diventa un obiettivo prioritario la lotta alla pace, in questa ottica e con questa visione di pace non si possono più rimandare decisioni importanti come la questione palestinese, l’azzeramento del debito, gli embarghi a Cuba ed all’Iraq.

La vittoria elettorale della Casa delle Libertà ed il conseguente governo Berlusconi stanno pesantemente mettendo in discussione conquiste decennali e storiche del movimento operaio e della società civile. La nostra stessa democrazia appare fortemente in pericolo, le azioni del governo contengono germi di una involuzione antidemocratica ed autoritaria. Il nostro governo interventista e guerrafondaio con azioni mirate sta riducendo l’intervento dello stato contro i terroristi ed la criminalità organizzata basta vedere iniziative come: le rogatorie internazionali ed il rientro dei capitali dall'estero. L’attacco violento allo stato sociale come, lo scardinamento del SSN, la cancellazione delle conquiste delle donne (194) e l’attacco violento portato alla legge 300 del 1970 da tutti noi conosciuta con il nome di Statuto dei Lavoratori. Il governo ha deciso che l’articolo 18 sui licenziamenti deve essere letto in maniera diversa, basta pagare l’indennità e chiunque può essere licenziato. Il governo Berlusconi rappresenta sempre più la gestione del governo da parte di Confindustria; questa per il momento è una prova in quanto la sospenzione di applicazione dell’art. 18 è solamente per 4 anni, il diritto al lavoro ed al licenziamento immotivato, forse non è una garanzia ma una appendice che si mette e si toglie a piacimento del governo. La proposta del governo di sospendere per quattro anni l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori è scandalosa! Alla legge, alle regole e ai diritti, frutto delle decennale battaglia del movimento operaio e dei suoi partiti, si vorrebbe sostituire il darwinismo sociale, la legge della giungla, dove a far la parte del leone sarebbero i padroni. Non ci stupisce che a partorire questo mostro giuridico e sociale sia il ministro Maroni, lo stesso che poche settimane fa ha dato alle stampe il libro bianco sul lavoro, una summa di odio di classe, di bieco paternalismo e di autoritarismo. Parlare poi di "superamento temporaneo" è una vera e propria ipocrisia. I diritti, in democrazia, non possono essere sospesi. Sospenderli equivale, di fatto, ad abrogarli, a cancellarli per sempre. La verità è che oggi il padronato ed il governo vogliono saldare i conti con i lavoratori, vogliono depennare il contratto nazionale, annullare il ruolo del sindacato ed ogni ricordo di democrazia sui luoghi di lavoro. Nel disegno di legge del governo c'è scritto in controluce un progetto di società fondato sulla diseguaglianza e sul privilegio. Bisogna sancire che i diritti acquisiti non si toccano, questo vale anche per il TFR; il TFR rappresenta nella normativa vigente un risparmio forzoso dei lavoratori nelle mani del datore di lavoro; stabilito quindi che è una proprietà dei lavoratori si possono valutare varie ipotesi di utilizzo tranne quella del trasferimento in busta paga che comporterebbe una pesante tassazione aggiuntiva tutta a carico dei lavoratori; occorre garantire la sicurezza del capitale, cosa che non avviene con la gran parte dei fondi, occorre garantire il diritto alla libera scelta del lavoratore sull'utilizzo del proprio TFR, quindi no alla procedura del silenzio- assenso. L’attacco ai magistrati ed al sistema giudiziario.

Dobbiamo riorganizzare l’unità del mondo del lavoro e l’unità delle forze del centrosinistra. La nostra unità è l’unica sbarramento a questo strapotere ed alla concezione dello stato azienda. E’ da più di un anno che abbiamo lanciato senza giungere ad approdi soddisfacenti la proposta di una Confederazione delle forze di sinistra, una confederazione che si presenti unica all’incontro con il centro ; una confederazione che non cancella le singole identità. Noi non vogliamo il partito unico, con questa semplificazione, con questo desiderio di ridurre ad unità, in un unico partito, tutte le forze della sinistra ci sembra una cosa velleitaria e sbagliata perché noi non sono socialisti, non vogliamo perdere il diritto di esistere, non vogliamo non essere comunisti. Noi Comunisti Italiani ci poniamo e rivendichiamo il diritto di mantenere una prospettiva di superamento del capitalismo, questa è la differenza essenziale nei confronti dei partiti socialisti, socialdemocratici ed a maggior ragione liberaldemocratici. La politica per noi è protagonismo, partecipazione, coinvolgimento dei soggetti che intendono determinare il proprio futuro e che respingono una concezione ed una pratica che, purtroppo, va sempre più diffondendosi: La politica come autopromozione, come carrierissmo e personalismo. Oggi la nostra parola d’ordine è innanzitutto la costruzione del Partito dei Comunisti Italiani, la nostra nascita 1998 e le continue emergenze non ci hanno permesso di costruirlo e di radicarlo sul territorio. L’indirizzo delle lotte e la radicazione sul territorio sono condizioni essenziali per la crescita del Partito. E’ in questa prospettiva che va letta ed inquadrata la nostra proposta di Confederazione, che rimane per noi l’unica ipotesi praticabile senza che si cancellino identità ed idee. La confederazione deve rappresentare l’insieme di più soggetti che si riuniscono in un progetto senza peraltro perdere o rinunziare alle loro identità. Ribadiamo la necessità che i partiti della sinistra si riuniscano nella Confederazione partendo già dalla nostra città dove proponiamo la creazione di un unico gruppo consiliare che veda uniti Ds, Sdi e Comunisti Italiani.

A Maddaloni abbiamo fatto parte del governo della nostra città a partire dal 1997 in un quadro di Centrosinistra. Facciamo parte del Governo della nostra città dopo la vittoria elettorale del 13 e del 27 Maggio. L’amministrazione nata dopo le elezioni del 1997 rappresentava per noi Comunisti un primo banco di prova. Per la prima volta avevamo una responsabilità diretta nel governo cittadino. Nel 1997 assumemmo la responsabilità diretta dei Servizi Sociali. Ai nostri Compagni che si sono succeduti alla guida dell’assessorato vanno riconosciuti meriti e capacità. I nostri compagni hanno operato sempre in emergenza, carenza di strutture, mancanza di personale. In queste emergenze abbiamo rimesso in piedi l’Ufficio dei servizi sociali e sviluppato progetti. La legge 285, il servizio civico, la legge 431, l’organizzazione degli uffici per le nuove incombenze delle pensioni di invalidità civile. I nostri sforzi ed il nostro lavoro alla fine ha pagato. Al comune di Maddaloni è stato riconosciuto il ruolo di Comune Capofila ai sensi della L. 328 del novembre 2000 nel Piano di Zona di intervento C1. Il lavoro ha pagato. Siamo il comune Capofila per gli interventi in materia di servizi Sociali di Comuni come quello di Caserta. Il nostro ruolo e le nostre capacità sono stati riconosciuto da sindaci e da Amministratori di altri Comuni, Comuni amministrati anche dal polo. La nostra capacità amministrativa è stata mirata e finalizzata ai servizi sociali, abbiamo scommesso, ci siamo misurati e con un pizzico di orgoglio e forse anche con un poco di presunzione affermiamo che abbiamo vinto la scommessa.

Gli sforzi dell’intera coalizione di Centrosinistra hanno fatto si che la Regione Campania concedesse al Comune di Maddaloni un mutuo per l’acquisto di Alloggi da destinare a senzatetto e disastrati. Abbiamo proposto e realizzato nuovi spazi verdi per la nostra città, Vedi San Giovanni, Montedecoro e Via Appia, tuttavia dobbiamo riscontrare che agli sforzi per la creazione non sono seguiti quelli del controllo della gestione e della manutenzione. Nelle amministrazioni di Sindaci Pascarella, prima, e Lombardi dopo non siamo stati capaci di intervenire, su altre problematiche, con la stessa determinazione e caparbietà. Non siamo stati molto incisivi sui Piani di Insediamento Produttivi che se di per sé potrebbero produrre lo sviluppo e creare capacità occupazionali ancora oggi non decollano. Non abbiamo saputo organizzare per tanti piccoli artigiani gli spazi necessari per l’esercizio delle loro attività. Mi riferisco a meccanici, carrozzieri, gommisti, fabbri, serramentisti etc. che sono costretti ad operare ai margini della legalità in ambienti dove norme in materia di tutela ambientale e di sicurezza dei luoghi di lavoro li mettono di fatto fuori legge. Non abbiamo saputo dare una risposta a queste categorie che di fatto rappresentano piccoli sbarramenti alla disoccupazione galoppante.

Sono state fatte opere di rifacimento e sistemazione dell’impianto idrico e della rete fognaria, dopo Natale inizieranno i nuovi lavori che riguardano il centro storico a partire da Corso I Ottobre. Successivamente sarà finalmente adottato il Piano Urbano di Traffico e la sistemazione dell’arredo Urbano.

La macchina comunale non sempre è stata efficiente, moltissime volte l’amministrazione è stata costretta a rincorrere scadenze. Con questa nuova amministrazione pensiamo che finalmente si riorganizzi la macchina comunale. Nei mesi scorsi si sono tenuti i concorsi interni e successivamente con l’inquadramento dei vincitori si darà inizio ad una serie di concorsi per coprire completamente posti vacanti e completare la pianta organica.

Tutte queste cose ci hanno parzialmente soddisfatto, parecchie volte non siamo riusciti a cogliere in pieno le aspettative dei nostri concittadini, rimanendole talvolte incomprese e disattese.

Si aspettavano grandi cambiamenti che non si sono verificati, si aspettavano ritorni occupazionale che non si sono avuti, lo stesso Interporto Maddaloni-Marcianise sembra una meteora ogni tanto ritorna, non ha finora rappresentato quel grande volano di sviluppo e di lavoro; l’azione pochi giorni fa dei lavoratori licenziati dalla ditta appaltante può dimostrare che non esistono nella Regione Campania Volontà che vogliono imprimere sviluppo alla nostra città. Chiediamo che Sindaco ci faccia il punto sull’Interporto e se è il caso di intervenire unitamente al Sindaco di Marcianise dando vita ad iniziative che facciano decollare finalmente l’interporto Maddaloni-Marcianise Vogliamo che le intese siano rese note a tutti e che non si verifichi più uno stallo politico-istituzionale-gestionale. Vogliamo che finalmente il tanto sospirato lavoro e gli spazi occupazionali previsti nell’accordo di programma diventino finalmente realtà, con il collocamento al lavoro di personale.

Il 13 ed il 27 Maggio i nostri concittadini ci hanno rinnovato la loro fiducia, si aspettano da noi altre e tante cose. Tocca a noi, anche stavolta, mantenere fede all’impegno assunto con gli elettori ed i cittadini di Maddaloni. Il programma elettorale sottoscritto deve essere onorato, bisogna mettere mano e dare inizio al progetto per la pedemontana, al recupero del centro e dei rioni storici della nostra città (Pignatari, San Giovanni etc.). Nel mettere mano al piano regolatore riteniamo che il pubblico interesse e la pubblica utilità debba prevalere alla logica della cementificazione ed al trasferimento della popolazione in una nuova periferia dormitorio. Nel mettere mano al piano regolatore, questa volta, non dimenticheremo le esigenze di artigiani e piccoli imprenditori. L’ente Comune rappresenta la più grossa azienda sul nostro territorio e sta ad essa promuovere iniziative che tendano a creare nuovi spazi occupazionali. Si parla di project financing; ebbene iniziamo questo nuovo percorso ma teniamo presente che le nostre risorse economiche, naturali ed immobiliari debbono una volta messe a disposizione dei privati dare ricadute occupazionali proporzionate al loro valore. Il project financing non deve rappresentare un nuovo mezzo speculativo e di illecito arricchimento di privati, ma un inizio di collaborazione dove ognuna delle parti ricavi i giusti profitti. L’imprenditore deve ricavare il giusto dal proprio sforzo economico, la nostra amministrazione deve guadagnarne altrettanto con ritorni occupazionali e rivalutazione del patrimonio cittadino.

È giunto il momento di dare finalmente vita e funzione ai Comitati di quartiere, incominciamo a creare quel principio di democrazia partecipativa che veda i diretti interessati diventare protagonisti e portavoce delle loro istanze. Non possiamo ignorare ancora che per i giovani non esistono spazi, dobbiamo dare vita ed impulso ad una politica per i giovani; non possiamo più trascurarli ed ignorarli; assieme ai giovani non può più essere trascurata la vivibilità.

A sei mesi dalla nascita dell’Amministrazione Lombardi, riteniamo giunto il momento per una prima verifica di programma. Riteniamo che dalle verifiche periodiche e dai confronti si possono mettere in piedi iniziative ed eventuali sforzi di aggiustamento dell’iniziativa per far si che gli obiettivi programmatici diventino risultato. Da questo nostro congresso vogliamo rilanciare la centralità dei partiti, riteniamo che i partiti debbano ritornare ai loro compiti e ruoli; i partiti devono ritornare ad essere proposizione e programmazione. I partiti devono ritornare allo studio, alla elaborazione ed al confronto. Il confronto genera dibattito, dal dibattito scaturisce la proposta. Riteniamo che vadano inserite nell’assessorato alle politiche sociali le deleghe riguardanti le periferie.

A giorni daremo vita ad una Associazione di promozione Sociale senza scopi di lucro, una ONLUS con la finalità di promuovere, in favore della comunità dei cittadini, lo studio e la ricerca sulle trasformazioni in atto nelle forme di produzione e di comunicazione, nel lavoro e nella formazione, nelle tecnologie.

In particolare sarà compito dell’Associazione affrontare i temi della pace, della globalizzazione, delle migrazioni, dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile, della bioetica, delle innovazioni prodotte dalla soggettività femminile, delle questioni connesse con il dialogo e la convivenza tra culture, stili di vita, identità differenti, dei problemi posti dal riconoscimento e dalla effettività dei diritti della persona, dei diritti sociali, dei nuovi diritti, in una prospettiva di libertà di scelta individuale e di giustizia sociale. Il numero partecipanti sarà illimitato; potranno far parte della Associazione tutti coloro che si riconoscono nelle finalità dell’Associazione; riteniamo che sia da escludere solamente la temporaneità della partecipazione alla vita associativa.

In altro passo della relazione era già stato detto, adesso lo ribadiamo con più forza e voce è giunto il momento di dare vita alla Confederazione di Sinistra, da questo congresso rilanciamo la proposta di creazione di un unico gruppo consiliare tra i Democratici di Sinistra, I Socialisti Democratici Italiani ed i Comunisti Italiani. Ai compagni di Rifondazione Comunista vorremmo lanciare un appello:

Compagni, l’ultima tornata elettorale ha dimostrato che non è con una professione di fede o lo sbandieramento di Ideali che si possono determinare i cambiamenti, a volte, ma soprattutto in questo periodo storico, è maggiormente importante un lento e minuzioso lavoro, di tante piccole conquiste e tanti piccoli risultati, conquiste e risultati che alcune volte si possono raggiungere solo con l’assunzione di grosse responsabilità e di un impegno diretto nel governo.