INDIETRO

Vai a  SALVATOR MUNDI NUM.CXXII

 

SALVATOR MUNDI

ANNO LXXVI - NUM. CXXIII

MARTIUS  2001

Sommario:

-Lettere del Padre Abate Generale

          San Paolo 6/2/2001

          San Paolo 2/1/2001

          San Paolo 23/10/2000

-Acta Curiae Generalis

-D. Luciano Bergamin - Vescovo

-Centenario del Colegio Belgrano - Salta

-Centenaire de la Grotte ND de Lourdes - Bouhay

-Ordinazioni Sacerdotali - Italia

-Profesión solemne - Argentina

-Ordinazione Sacerdotale e due Professioni - Olanda e Belgio

-Canonichesse Regolari Lateranensi - Confederazione Spagnola

-Congregazioni Canonicali in Polonia (storia)

-La Prevostura di Mstów (storia)

Necrologia:

  - D. Jacques Spee

  - Fra Francesco Deponti

  - D. Laurence Byme

  - D. Aleksander Szymborski

  - Fr. Constant Albert

  - D. José Losciale

  - D. Jesus Mendinueta

  - D. Giorgio Maggioni

  - Sig. Adolfo Guglielmi

Confratres Defuncti e gremio Confoederationis

                                      ANNO LXXVI                                          NUM. CXXIII

 

SALVATOR MUNDI

COMMENTARIUM OFFICIALE CURIAE GENERALIS

CANONICORUM REGOLARIUM S. AUGUSTINI

CONGREGATIONIS SS. SALVATORIS LATERANENSIS

 

APUD CURIAM GENERALEM

ROMAE

Rev.mus  D. Bruno Giuliani

         Abbbas Generalis

Confratelli carissimi,

Scrivo questa lettera subito dopo una breve visita ai Confratelli, che servono la Chiesa nei Caraibi, esattamente in Puerto Rico e Santo Domingo.

Fui accolto dal padre Manolo Murua, visitatore spagnolo anch'egli in visita, e dal padre Raffaele, parroco del santuario della Madonna Miracolosa in un paesello al centro dell'isola di Puerto Rico. In casa incontrammo il giovane padre Manolo, da poco arrivato dalla Spagna. C'era pure il padre Luigi della Comunità di Santo Domingo, ma che stava riposandosi per pochi giorni, dopo la morte della mamma. Assente, purtroppo un altro Confratello, appena operato, e malato grave di diabete e con il morbo di Alzeimer. Stava, provvisoriamente, nella casa di sua sorella, nella Florida.

Per causa della situazione precaria, una seconda parrocchia fu restituita, con molto dispiacere, alla diocesL

La parrocchia-santuario è molto frequentata, ed i canonici godono di grande stima. Impressionante è l'ospitalità della popolazione. Tutti volevano che passassimo nella propria casa per il pranzo o per la cena. Sta di fatto che non mangiammo mai in casa nostra.

Altro segno di amore di quella popolazione per la nostra Congregazione è la generosità con la quale aiutiamo i nostri seminaristi, Dio sia lodato per tante grazie.

Dopo tre giorni, assieme al Visitatore, viaggiai per Santo Domingo: un'ora circa di volo.

Alloggiammo nel seminario "Lateranense". È una bella costruzione, nella periferia della capitale, in mezzo ad una vasta area pastorale, in fase di crescita.

Fummo ricevuti dal dinamico superiore, padre Rumando, dal simpatico don Giuseppe, e da quattro seminaristi.

Il lavoro pastorale è svolto in due vastissime parrocchie popolari abbastanza lontane dal seminario. Partecipai, assieme al visitatore spagnolo, a varie Messe e celebrazioni. Quanta povertà, e quanta precarietà... ma quanta fede, e quanta partecipazione. Impressiona soprattutto la partecipazione dei giovani... E tra di loro non erano pochi i candidati al seminario: giovani catechisti coordinatori di gruppi animatori di liturgia. Una bellezza. A questo punto si fa necessaria una riflessione, che interessa me e voi tutti

La costruzione adibita a seminario, resa possibile per la donazione del terreno e per la collaborazione della provincia spagnola, non è terminata. Funziona solo il piano terreno. Ma manca terminare l'esterno ed il primo piano, per poter accogliere una ventina di giovani: La provincia spagnola ha fatto tutto quello che stava in suo potere. Per terminare ci vogliono più o meno 20.000 dollari, non molti rispetto al costo europeo.

Le parrocchie dominicane, come dissi, sono pauperrime. Sono abitate soprattutto da emigrati haitiani, senza cultura e con scarsa religione (quasi l'ottanta per cento non sono battezzati). Neppure i padri ricevono il necessario per il loro sostegno; sopravvivono grazie all'aiuto della Comunità di Puerto Rico.

Come responsabile generale, sentii la responsabilità di una situazione che aveva bisogno di una soluzione. Mi domandai, e vi domando:

-perché non esiste un fondo comune per i casi di emergenza?

-perché non appellare allo spirito di fraternità delle parrocchie europee?

-Perché non pensare ad un progetto missionario, elaborato e realizzato in spirito comunitario, determinando mezzi e tempi sufficienti?

Vorrei la dedizione e l'entusiasmo del superiore, e pensare che tutto stava limitato a quattro seminaristi, mentre potevano essere venti, con un ritorno garantito in pochi anni: mi fece male al cuore. Se fossi un impresario, sarei già sulla via del fallimento.

Sono sicuro che l'Europa, con gravi problemi vocazionali, potrebbe ricevere un poderoso aiuto dai paesi latino-americani, se aiutasse di più la formazione dei nostri futuri sacerdoti

Per parte mia, farò tutto il possibile per terminare la costruzione del seminario, e vederlo pieno di giovani seminaristi. Infondo si tratta di pochi soldi divisi tra le varie province.

Stiamo iniziando il nuovo millennio con nuovo ardore e nuovo entusiasmo. Dio sta con noi. Che la sua benedizione scenda su tutta la nostra amata Congregazione.

Un saluto affettuoso a tutti i Confratelli

San Paolo, 6/2/2001

 

                                                                                                            Don Bruno Giuliani

                                                                                                               Abate Generale

 

San Paolo, 2/1/2001


Carissimi Confratelli,
quando riceveranno questa circolare, l'anno giubilare avrà chiuso la porta santa.
Quante sorprese e quante grazie!
A livello mondiale le attività sono senz'altro conosciute da tutti. Un Papa vecchio, malato, e perciò fragile, ma sostenuto da una energia sovrumana, ha dimostrato ancora una volta che la Chiesa non si regge sugli uomini, ma su Dio.
A livello nazionale, la Chiesa brasiliana ha invitato tutti i suoi fedeli a vivere un anno, missionario. Poche manifestazioni pubbliche, ma moltissime iniziative diocesane e parrocchiali per lo spirito missionario.
L'anno santo è stato così il coronamento di anni di preparazione e di rinnovamento, con una partecipazione sempre più cosciente e involvente dei laici.
Già la Conferenza pan-americana realizzata in San Domingo nel 1992 aveva annunciato il protagonismo dei laici. protagonismo confermato da un bellissimo documento sul ministero dei laici, pubblicato dalla Conferenza nazionale dei Vescovi del Brasile.
Cosicché l'anno santo ci apre le porte del nuovo millennio, pieno di speranza e di un nuovo modello di Chiesa.
A livello di Congregazione abbiamo concluso l'anno santo con una nuova Provincia: la Provincia Brasiliana.
Il Capitolo brasiliano ha avuto luogo subito dopo il Natale, dal 26 al 29 dicembre.
Erano presenti il Visitatore italiano, don Giuseppe Cipolloni, due Confratelli argentini, tutti i sacerdoti della Regione brasiliana e i due professi solenni, già diaconi.
Confermata la richiesta di diventare Provincia, e da me approvata per l'autorizzazione concessami dal Capitolo generale, si è proceduto alla nomina del primo Visitatore, don AGOSTINO DINANI, un giovane confratel1o brasiliano, di origine italiana, dinamíco ed equilibrato. Con certezza saprá condurre la nuova Provincia nel cammino del servizio alla Chiesa e nella fedeltà al carisma canonicale.
Il giorno 28, interrompendo per un pomeriggio il Capitolo, ho ricevuto la benedizione abbaziale nella chiesa di Santo Antionio, dove lavoro da nove anni.
La cerimonia fu allietata dalla presenza del nostro confratello. il vescovo don Luciano Bergamin, dalla presenza del Vescovo diocesano, dai Confratelli tutti, e da molti sacerdoti diocesani. I fedeli, che riempirono la chiesa, rappresentarono le varie Comunità e Movimenti ecclesiali dove svolgo in parte il mio ministero sacerdotale.
Per fortuna eravamo nella settimana di Natale, che corrisponde al ferragosto europeo, cosicché moltissimi amici erano in vacanze al mare, altrimenti avremmo avuto un grosso problema logistico.
Le preghiere e lo stimolo di tanti amici mi sono stati di conforto ed incoraggiamento.
È arrivato così il momento di agire.
Sto già lavorando alla preparazione del Consiglio generale ampliato che realizzeremo, se sará approvato, qui nella cittá di San Paolo, nella prima settimana di luglio.
Subito dopo accoglieremo i giovani Confratelli degli ultimi dieci anni, per un incontro che andrá dal 9 luglio fino alla fine del mese.
L'incontro sarà diviso in tre settimane: la prima al sud del Brasile, nella città Caxias do Sul, ove si incontra una forte presenza di emigrati europei, italiani, tedeschi e polacchi; la seconda a San Paolo, dove abbiamo tre parrocchie, la terza nella città di Mesquita, alla periferia di Rio de Janeiro, realtà totalmente differente dalle altre. Pretendiamo che si realizzi un incontro tra Confratelli, ma anche tra diversi continenti, e differenti modelli di Chiesa.
Per la fine di questo mese spero, di visitare i Confratelli che servono la Chiesa in Puerto Rico e San Domingo. Il tempo è propizio, perché incontrerò il Visitatore spagnolo, anch'egli in visita ai Confratelli.
Non so se questa lettera circolare arriverà fino alle nostre carissime Canonichesse Lateranensi. Senza conoscerci, mi hanno circondato di amore, e di preghiere. Non so come ricompensarle. Ma certamente si sono meritate la mia riconoscenza e la mia stima.
Per tutte, e per tutti, invio i miei saluti con l'augurio di poter servire sempre il Signore.
Un felice e santo anno nuovo.
Fraternamente in Cristo.
                                                                                                            Don Bruno Giuliani

                                                                                                               Abate Generale

San Paolo 23/10/2000

Carissimi Confratelli,
Stavo recitando l'ufficio di San Giovanni da Capestrano, mio concittadino, quando ho pensato di scrivervi una lettera fraterna.
Molti mi chiedono come mi sento nelle vesti di Abate generale. Rispondo che ancora non ho avuto tempo per pensarci.
Tornato in Brasile, ho dovuto affrontare un lavoro frenetico a livello canonicale e pastorale.
Nell'ultima riunione dei consiglio della Regione brasiliana abbiamo confermato don Agostino Dinani, primo Consigliere, come Moderatore pro-tempore, fino al prossimo Capitolo, che si terrà alla fine dell'anno.
Ho continuato le visite canoniche, ed altre ne avrò nel mese di novembre, secondo il programma che avevamo già stabilito.
Stiamo preparando il Capitolo regionale brasiliano, che sarà molto importante, sia per i cambiamenti necessari dopo la elevazione di don Luciano Bergamin a Vescovo, e della mia elezione ad Abate generale, sia per i programmi di formazione alla vita religiosa, necessari per la presenza di tanti candidati.
Assieme ad una commissione nominata ad hoc, ho già preparato uno schema del mese di luglio, che riunirà in Brasile i Canonici degli ultimi dieci anni. Saranno una quarantina in tutto.
Conoscendo le date e le spese, i Visitatori potranno cominciare ad organizzarsi.
Di comune accordo, abbiamo deciso di stabilire il giorno 28 dicembre 2000, durante il Capitolo regionale, la data opportuna per la mia benedizione abaziale; saranno presenti tutti i Canonici brasiliani e, spero, molti argentini. Vorrei invitare anche i membri dei mio Consiglio, per organizzare l'incontro dei Consiglio generale ampliato, che realizzeremo qui in San Paolo, all'inizio di luglio del prossimo anno.
A livello pastorale sto organizzando i nuovi quadri dei ministeri laici (e sono molti) in vista del nuovo piano di pastorale diocesano, che inizierà nel 2001.
Siccome sono vicario foraneo di una forania che comprende dieci parrocchie con una popolazione di circa 300.000 abitanti, ho molte riunioni organizzative e formative. Ho già avvertito il Vescovo che, per la fine dell'anno, debbo essere sostituito. Da anni ho organizzato la pastorale della salute in ambito diocesano e nazionale. A livello nazionale ero vice-coordinatore, ma mi è stato facile dare le dimissioni. A livello diocesano la cosa è più difficile, perché i sacerdoti hanno grossi impegni parrocchiali, ed il Vescovo non sa chi mettere al mio posto.
Per tutti questi motivi ho deciso di rimanere nel Brasile durante il prossimo semestre del 2001. Oltre tutto avrò la possibilità di visitare con calma i Confratelli argentini, di Puerto Rico e di Santo Domingo.
Farò una breve parentesi a Roma dopo Pasqua.
Mi sono accorto che finora ho parlato solo di me: avevo bisogno di spiegarvi perché, dopo il Capitolo generale, sono... scomparso. Ho avuto appena il tempo di fare una rapida visita ai Confratelli inglesi in un momento difficile, per mostrare a loro la riconoscenza e l'amicizia di tutta la Congregazione.
Ho accompagnato altri fatti della Congregazione grazie alla dedicazione del segretario, don Vieslao, che ringrazio di cuore.
Ho promesso che, appena tornerò a Roma, farò una visita ai Confratelli polacchi. Devo questa visita per molti motivi, e lo faccio volentieri.
Ho ricevuto molte belle lettere di congratulazioni: ho incaricato il segretario di rispondere a nome mio. Confesso che non trovo un minuto di tempo...
Non so cosa si aspetti la Congregazione da me. Certo l'esperienza di 32 anni passati in Brasile mi ha dato una visione differente del modello di Chiesa, con tutti i riflessi per la vita religiosa e pastorale. Se questa esperienza potrà aiutare, ne ringrazio il Signore, in caso contrario spero di non creare conflitti.
Mi rendo conto che le realtà dei paesi dove lavoriamo sono differenti, e dobbiamo rispettarle.
Ma è il caso di analizzare se la globalizzazione sociale ed economica abbia riflessi nei giovani sacerdoti. Sarà che tutti accettano il modello attuale del ministero sacerdotale? Spero di avere una risposta nell'incontro dei giovani Confratelli nel prossimo luglio.
È la Chiesa tutta che si domanda come rispondere ai bisogni del mondo moderno.
Noi dobbiamo prepararci per dare la nostra risposta.
Spero di potervi comunicare ancora prima di Natale, ma fin d'ora auguro a tutti una preparazione personale e comunitaria alla nascita di Gesù. Il Natale è la festa della speranza. Non importa la situazione del mondo: il Natale è la garanzia che Dio ci ama sempre, e ci dona continuamente il suo Figlio.
Un abbraccio ed una benedizione a tutti

                                                                                                            Don Bruno Giuliani

                                                                                                               Abate Generale

ACTA CURIAE GENERALIS

 

Anno 1999

14 Oct.

R.D. A.E. Ruiz Lebron indultum accipit discedendi a Congregatione CC. RR. LL. ut recipiatur in dioecesi Caguan, a Congregatione IVCSVA (Prov. Hispanica).

6 Dec.

Conceditur dispensatio a votis simplicibus D. I.M. Lemos (Reg. Brasilensis).

 

Anno 2000

 13 Ian.

Conceditur dispensatio a votis simplicibus D.D. F. De Souza et M. Comes Neto (Reg. Brasiliensis).

17 Ian.

R.D. M. Klimczuk (diac.) indultum accipit discedendi a Congregatione CC. RR, LL. ut recipiatur in dioecesi Budovicen, a Congregatione IVCSVA (Prov. Polona).

1 Febr.

R.D. S. Irusta Mallea dispesationem ab oneribus in Sacramento Presbyteratus susceptis Congregatio CDDS concedit (Prov. Hispanica).

19 Febr.

Conceditur dispensatio a votis simplicibus Fr. C. Podolowski (Prov. Polona).

24 Apr.

Confirmantur electiones XI Capituli Provincialis Provinciae Gallicae-Belgicae-Batavae (3-5/04/2000 Gerpinnes):

- Rev.mi D. I.C. Sorin Provincialis Provinciae;

- Adm. R.D. B. Krieg Prioris Beauchene;

- Adm. R.D. V. Macco Prioris Liège;

- Adm. R.D. I. Vennix Prioris Gerpinnes;

- Rev.mi D. I.C. Sorin Prioris Caychac;

- Adm. R.D. G. Hoefnagels Magistri Novitiorum;

- Adm. R.D. A. Dries Magistri Professorum.

8 Maii

Confirmantur electiones XI Capituli Provincialis Provinciae Polonae (25-28/04/2000 Kraków):

- Rev.mi D. T. Ratajczak Provincialis Provinciae; - Adm. R.D. A. Oleksy Prioris Kraków;

- Adm. R.D. C. Brzozowski Prioris Gietrzwald; - Adm. R.D. P. Walczak Prioris Elk;

- Adm. R.D. S. Nalbach Prioris Drezdenko; - Adm. R.D. Z. Palus Prioris Mstów;

- Adm. R.D. M. Szczecina Magistri Novitiorum et Professorum.

8 Maii

Confinnantur electiones XI Capituli Provincialis Provinciae Hispanicae (25-28/04/2000 Salta):

- Rev.mi D. E. Murua Provincialis Provinciae;

- Rev.mi D. I. Garay Superioris Maioris Regionis Americae Australis;

- Adm. R.D. V. Aranguren Prioris Madrid;

- Adm. R.D. I.A. Caldos Prioris Bilbao;

- Adm. R.D. F. Anduaga Prioris Renteria;

- Adm. R.D. R. Peralta Prioris Sector Caribe;

- Adm. R.D. M.A. Moreyra Prioris Buenos Aires;

- Rev.mi D. I. Garay Prioris Rosario;

- Adm. R.D. M.A. Moreyra Magistri Novitiorum (Argentina);

- Adm. R.D. R. Lutz Magistri Professorum (Argentina);

- Adm. R.D. R. Peralta Magistri Sector Caribe;

- Adm. R.D. R. Narvais Prioris Jujuy (1 / 05 / 2000);

- Adm. R.D. R. FI. Paredes Cruz Prioris Salta (17/05/2000);

- Adm. R.D. P. Anduaga Prioris Ofiate (3/06/2000).

8 Maii

Confirmantur electiones XI Capituli Provincialis Provinciae Italicae (2-6/05/2000 Gubbio):

- Rev.rni D. I. Cipolloni Provincialis Provinciae;

- Rev.mi D. B. Giuliani Superioris Maioris Regionis Brasiliensis;

- Adm. R.D. I.C. Guidolin Prioris S. Agnetis Urbis;

- Adm. R.D. V. Sileoni Prioris Vercelli;

- Adm. R.D. C. Caputi Prioris Verrès;

- Adm. R.D. L. Filipetto Prioris Lucca;

- Adm. R.D. I. Busnardo Prioris Andora;

- Adm. R.D. F. Bergarnin Prioris S. Floriano;

- Adm. R.D. H. Turoldo Prioris Bologna;

- Adm. R.D. I. De Nicola Prioris S. Victoris Urbis;

- Adm. R.D. F. Canichella Prioris S. Iosephi Urbis;

- Adm. R.D. C. Pauletto Prioris Napoli;

- Adm. R.D. S. Minorenti Prioris Gubbio;

- Adm. R.D. P. Benozzi Prioris Genova;

- Adm. R.D. I. De Nicola Magistri Professorum.

Confirmantur Acta XI Capituli Provincialis Provinciae Italicae.

14 Iun.

R. Fr. S. Axisa admittitur ad sollemnem professionem (Prov. Gallica-Belgica-Batava).

30 Iun.

Confirmantur Acta XI Capituli Provincialis Provinciae Hispanicae et Acta Capituli Regionalis Regionis Americae Australis (27-30/12/1999 Salta).

Confirmantur Acta XI Capituli Provincialis Provinciae Polonae.

11 Aug.

RR. DD. A. Baggio et G. Muller De Oliveira admittuntur ad sollemnem professionem (Reg. Brasiliensis).

RR. DD. M.A. Rojas et FX Zannier admittuntur ad sollemnem professionem (Reg. Americae Australis).

4 Sept.

RR, DD. M. Chodorowski et S. Gozdziejewski admittuntur ad sollemnem professionem (Prov. Polona).

5 Sept.

R.D. A. Piccolo admittitur ad sollemnem professionem (Prov. Italica).

 29 Dec.

Rev.mus Abbas Generalis D. B. Giuliani praesens in I Capitulo Provinciali Provinciae Brasiliensis (26-29/12/2000 Sao Paulo) confirmat electiones Capituli Provincialis:

- Rev.mi D. A. Dinani Provincialis Provinciae;

- Adm. R.D. I.C. Camello Prioris Remedios;

- Adm. R.D. M. Pistor Prioris jardirn D'Avila;

- Adm. R.D. G. Bemardi Prioris Curitiba;

- Adm. R.D. D.T. De Almeida Prioris Caxias do Sul;

- Adm. R.D. A. Micinilli Prioris S. Lucia do Piaì;

- Adm. R.D. S. Bemardi Prioris Mesquita;

- Adm. R.D. A. Micinilli Magistri Novitiorum;

- Adm. R.D. I.C. Camello Magistri Professorum.

- Adm. R.D. M.A. Dos Anjos Prioris Solanea (cum dispensatione Congregationis IVCSVA super defectu temporis votorum sollemnium 22/01/2001).

 

Litteris partícipationis donati sunt:

15 Aug. 1999

-Patronato "Nuevo Amanecer con Dios" (Rep. Dominicana).

-Coniug. Edison Muñoz et Belkis Segura (Rep. Dominicana).

                                    ACTA VISITATORUM

                                    Cfr. Conspectus A.D. 2001

 

UN REGALO DELL'ANNO SANTO:DON LUCIANO BERGAMIN, VESCOVO

La notizia della nomina di don Luciano Bergamin, nostro confratello, a Vescovo Ausiliare della diocesi di Santo Amaro, in San Paolo del Brasile, ci giunse del tutto inaspettata.

Ce la comunicò il nostro Vescovo, mercoledì 5 aprile, durante la colazione, nello stesso giorno che la nomina veniva pubblicata nell'Osservatore Romano. Sorpresa, allegria, preoccupazione, furono i primi sentimenti di tutti noi.

Chi poteva immaginare che il Signore scegliesse uno di noi, così pochi e così sconosciuti in Brasile? Ci sembrava di rivivere la scelta del piccolo Davide, l'ultimo di tanti fratelli, più grandi e più robusti di lui.

Ma il Signore sa fare bene le sue scelte. Don Luciano aveva tutte le carte in regola per tale scelta.

Con una seria preparazione teologica, conseguita nella "Gregoriana", dove si distinse con ottimi voti, e con una profonda spiritualità sacerdotale, ebbe modo di manifestare le sue qualità intellettuali, spirituali e pastorali in territorio brasiliano, dove approdò missionario nel 1971.

Il Brasile è un teste severo per un sacerdote: la grande popolazione delle parrocchie, la situazione disagiata (per non dire disperata) di molti fedeli, il sincretismo religioso, obbligano un sacerdote a svolgere un lavoro ininterrotto dal mattino alla sera accogliendo, orientando, coordinando, ecc...

Don Luciano si distinse per un impegno esemplare nelle varie parrocchie dove l'ubbidienza lo mandò.

A tutto ciò si deve aggiungere l'incarico di Moderatore del Brasile che gli fu affidato improvvisamente per la morte del Moderatore, don Arì, stroncato ancor giovane da un tumore ai polmoni.

Come Superiore Maggiore del Brasile don Luciano svolse un lavoro molto fruttuoso, animando le Comunità, promuovendo incontri, sempre con rispetto e discrezione, più con l'esempio che con il comando. Le frequenti visite alle case, gli incontri dei formatori, dei superiori, dei parroci, provocarono una crescita di coscienza canonicale, e ci prepararono per assumere l'indipendenza dalla Provincia italiana.

L'anno santo ci diede così un secondo regalo: l'erezione della Provincia brasiliana, con 7 case, 23 sacerdoti, 11 professi in teologia, 21 studenti in filosofia, 5 novizi, e 23 giovani liceali.

Don Luciano ci lascia in ottima situazione.

Il suo nuovo campo di lavoro è immenso: la diocesi di Santo Amaro, nella periferia San Paolo, è un vespaio di gente: oltre tre milioni. Il parco industriale, molto sviluppato in quella zona, non assorbe tutta la mano di opera disponibile. Per conseguenza esistono molti problemi sociali: disoccupazione, violenza, malattie, disgregazione familiare.

Il vescovo diocesano, don Fernando Figueiredo, non ce la faceva più. Dopo ripetute richieste, la Santa Sede decise dargli un Vescovo ausiliare. La scelta ricadde su don Luciano.

Senz'altro non gli mancherà coraggio. Ma il compito non è nient'affatto semplice. Gli saremo vicini con le nostre preghiere, con l'amicizia e, chissà, futuramente, con il nostro aiuto fraterno.

 

San Paolo, 5/4/2000                                                                                  D. Bruno Giuliani CRL

 

Biografia

O Exmo. e Revmo. D. Luciano Bergamin nasceu em 04 de maio de 1944 em Loira, na Diocese de Treviso (Italia). Após os estudos preparatórios no Seminário "São Pio X", dos Cônegos Regulares Lateranenses, freqúentou em. Roma os cursos de filosofia na Pontificia Universidade de São Tomás de Aquino, e de Teologia na Pontificia Universidade Gregoriana, obtendo licenciatura em ambas disciplinas.

Em 02 de outubro de 1960, emitiu a profissào religiosa e, em 10 de abril de 1969, recebeu a ordenaçào sacerdotalem Castelfranco Veneto.

Em seguida foi enviado ao Brasil, onde desenvolveu os seguintes ofícios: promotor vocacional e formador no Seminário Menor dos Cônegos Regulares Lateranenses, mestre de noviços e de professos, Pároco de "São Miguel", na Arquidiocese de Curitiba; Pároco de "Nossa Senhora dos Remédios" na Diocese de Osasco, e Moderador, para o Brasil, dos Cônegos Regulares Lateranenses. Ensinou ainda filosofia no Instituto Vicentino em Curitiba, e Teologia no Instituto "Pio XI" em. São Paulo.

Lema

"Dominus lux et salus" é tirado do Salmo vinte e seis (26). Expressa da total confiança em. Jesus Cristo que nasceu há dois míl anos atrás, mas continua sendo luz e salvação para todos.

Brasão Episcopal

Escudo: Tem no centro o rosto de Jesus Cristo, o Salvador da Humanidade, Padroeiro Principal a Congregação dos Cônegos Regulares Lateranenses.

A Cruz: Significa a missão de Evangehzação de todo cristão.

O Chapéu: Com os cordóes e as seis borlas é o sinal dos Bispos.

Meu agradecimento

A Deus que é fronte de minha vida, saIvaçao e vocação.

Aos pais, irmãos e familiares que me proporcionaram a alegria do lar.

À Congregação dos Cônegos Regulares Lateranenses que me acolheu na busca vocacional.

Às Dioceses de Osasco, Caxias do Sul e Curitiba onde tive a graça de trabalhar.

À Diocese de Santo Amaro: é nela que a Divina Providéncia me coloca agora para ser irmão.

A todos que me ajudararn e me ajudarào com a oração, o exemplo e a colaboração, a fim de que seja um servidor, corno a Senhor deseja.

Que Maria, a Mãe do Salvador, interceda por todos nós, filhos seus!

                                                                                                                        D. Luciano Bergamin CRL

                                                                                                                      Bispo Auxiliar de Santo Amaro

CENTENARIO DEL COLEGIO BELGRANO - SALTA

Salta, 27 de septiembre de 1999

Queridos Amigos:

Al enviarles la presente tarjeta de invitación queremos compartir con ustedes nuestra alegría y esperanza a través de los díversos aconteciminentos comunitarios, previstos para los meses de octubre y noviembre, con los que celebraremos el Centenario de la Toma de Posesión del Colegio Belgrano por parte de nuestra Congregación: Canónigos Regulares de Letrán. Celebramos el nacimiento propiamente dicho del Colegio..

En el folleto adjunto podrán informrse de todos las fecha con sus correspondientes actos conmemorativos, para que con anticipación puedan organizarse y así compartir con nosostros y nuestra Comunidad Educativa estas ínolvidables fiestas centenarias.

Contando con la grata presencia de todos ustedes, les saluda cordialmente

                                                                                                                          D. José Antonio Jimeno CRL

                                                                                                                                        Rector y Prior

 

 

-De lunes a viernes a las 07:00: Laudes con Misa en la Capilla del Colegio.

-02-10-99 a las 21:30: Obra de Teatro "Cien años no es nada", Grupo SV. En el Salón de Actos del Colegio.

-05-10-99: Centenario de la primera misa del P. José del Campo, en la Capilla del Buen Pastor, en la ciudad de Salta.

-11-10-99 a las 08:00: Homenaje a Mons. Matías Linares y Sanzetenea.

-A las 18:00: Inauguración de la Expo-Belgrano en el Museo de la Ciudad Casa de Hernández, que estará abierta hasta el 30-10-99, desde las 09:00 hasta las 12:00 y desde las 16:00 hasta las 19:00.

-13-10-99 a las 08:00: Homenaje al P. Eusebio Lardizabal, Fundador y Primer Rector.

-14-10-99 a las 08:00: Homenaje al P. Agustfn Ochandiano, Fundador, vice-Rector.

-15-10-99 a las 08:00: Homenaje al P. Ildefonso Barandiarán, Fundador, Administrador.

-16-10-99 a las 08:00: Homenaje al P. José del Campo, Fundador, Sacristán.

-17-10-99 a las 09:00: Celebración del Dia de la Madre, en el Colegio.

-18-10-99 a las 08:00: Homenaje a Miguel Oyarbide, Fundador, Hermano Cooperador.

-19-10-99 a las 08:00: Homenaje a Balbino López de Heredia, Fundador, Hermano Cooperador.

-20-10-99 a las 08:00: Homenaje a todos los Canónigos Regulares que trabajan y trabajaron en el Colegio Belgrano.

-21-10-99 a las 20:00: Conferencia sobre la Historia del Colegio Belgrano, a cargo del Prof. Luis Colmenares, en el Salón P. Lardizabal del Colegio.

-22-10-99 a las 09:00: Celebración Eucaristica Cementerio de la Santa Cruz en memoria de todos los Canónigos Regulares difuntos.

A las 20:30: Conferencia sobre la Pastoralidad Canonical, a cargo del P. Antonio Mallea CRL, en el Salón P. Lardizabal del Colegio.

-25-10-99: Dia del Alumnado.

A las 09:00: Celebración Eucaristica de Acción de Gracias, Acto académico.

A las 15:00: Liturgia de la Palabra. Representación Teatral, por un Grupo de Padres de Alumnos-

-26-10-99: Dia del Personal del Colegio.

A las 09:00: Acto académico.

A las 19:30: Celebración Eucaristica de Acción de Gracias. Acto conmemorativo. Lunch.

-27-10-99: Dia del Ex-alumno.

A las 09:00: Acto académico.

A las 19:30: Celebración Eucaristica de Acción de Gracias.

Acto corunemorativo. Lunch.

-28-10-99: Dia de las Familias del Colegio. A las 19:30: Liturgia de la Palabra. Exhibición Gimnástíca.

-29-10-99: Dia del Centenario de la Toma de Posesión del Colegio Belgrano por parte de los Canónigos Regulares de Letrán.

A las 09:00: Misa de Acción de Gracias. Acto académico.

A las 21:30: Cena en Club 20 de Febrero.

-31-10-99 a las 21:30: Concierto con la partecipación del Coro Polifónico de Salta y Orquestra, en el Teatro de la Ciudad.

-06-11-99 a las 09:00: Celebración de las Primeras Comuniones en la Capilla del Colegio.

-12-11-99 a las 21:30: Cena organizada por los Ex-alumnos, en el Colegio.

-13-11-99 a las 09:00: Celebración del Sacramento de la Confirmación en. la Capilla del Colegio.

 

 

CENTENAIRE DE LA GROTTE

NOTRE DAME DE LOURDES

LE BOUHAY

 

Bressoux, le 3 mars 2000,

Dès 1897, les chanoines réguliers de Latran, à l'étroit dans leur résidence de Sainte Catherine en Neuvice à Liège, cherchent une petite maison à la campagne où ils pourront respirer un peu d'air. En décembre 1898, ils font l'acquisition d'une propriété située à l'extrémité de la colline de Bouhay.

C'est sur cette propriété qu'une copie de la grotte de Lourdes est construite gráce à des dons privés.

Le 1er avril 1900, la statue de la Vierge est installée dans la grotte. Ce jour-là, 8000 pèlerins escortent le char triomphal qui emmène la statue de la chapelle de la rue Tanixhe à Bressoux vers la grotte. Le Bouhay devient alors un centre de culte marial et un lieu privilégié de pèlerignage. Le Lourdes liégeois est né!

Mais, avec le temps, la ferveur envers Marie semble diminuer et la Grotte est quelque peu délaissée.

Lors d'une réunion du conseil paroissial, Père Jean a parlé du centenaire de cette inauguration; l'organisation d'une commémoration de cet événement a été décidé e à l'unanimité.

Le conseil paroissial, élargi à toutes les bonnes volontés de la paroisse, s'est donc mis au travail.

Vendredi 31 mars 2000: séance académique.

Samedi Ler avril: reconstitution du cortège inaugural, suivi d'une eucharistie et d'une veillée de chants à Marie.

Tous les samedis entre le 8 avril et le 20 mai (sauf le samedi Saint) après la messe de 18 heurs: procession aux flambeaux dans l'enceinte du Bouhay et récitation du chapelet.

Dimanche 21 mai à 15 heures, chapelet spécialement préparé à l'intention des personnes malades et handicapées.

Samedi 27 mai: clôture des manifestations par une procession aux

flambeaux au départ de plusieurs paroisses.

La journée des malades annuelle (du 31 août) sera aussi placée sous le signe du centenaire.

Nous vous invitons donc très cordialement à venir nous rejoindre pour une ou plusieurs de ces manifestations en l'honneur de Notre Dame de Lourdes.

Pour le Comité d'Organisation,

                                                                                                                          M.C. Wers

 

 

 

 

 

 

 

                        ORDINAZIONI SACERDOTALI

                                 PROVINCIA ITALIANA

 

                  D. Pasquale Criscuolo       23/10/1999     Napoli

                  D. Eduardo Parisotto        22/05/1999     Treviso

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

CRONICA DE LA PROFESION SOLEMNE

Mariano Rojas y Ferndando Zannier

Provincia hispànica/Región Sudamericana

Domingo 27/08/00 Fiesta de Santa Mónica. Víspera de la Solemnidad de San Augustín

Canónica Nuestra Seflora del Vallc Buenos Aires. Argentina

 

En esas breves líneas queremos expresar y comunicarles las distintas circunstancias que hemos vivido en el período inmediato antes de la profesión solemne, y cómo han repercutido en nuestra vida consagrada y, especificamente, comunitaria.

Una vez finalizado el primer trienio de votos temporales, en febrero del afio jubilar 2000, en diálogo fraterno con nuestro formador, el P. Miguel Angel Moreyra, hemos evaluado la necesidad de tomarnos con seriedad lo que dice el texto de las Constituciones, las cuales nos sugieren para la preparación a la profesión solemne, la práctica de un mes que se asemeje al noviciado.

Et texto al que hemos hecho referencia es el siguiente:

«Para que la profesión solemne, estando ya las cosas preparadas, adquiera toda su importancia, deberá ir precedida de un período de preparación inmediata, de cierta duración, que venga a ser corno un segundo noviciado. Esta preparación espiritual más intensa se prolongará, al menos, por un mes. El lugar donde ha de realizarse o las diversas modalidades y circunstancias prácticas deberán consignarse en el Directorio Provincial» (C.O.197).

Con esta perspectiva, hemos renovado los votos de la profesión simple (por tres afíos,, tal corno es la costumbre entre los canónigos de la Región), pensando preparar, según las necesidades de la etapa en la que nos encontramos, y las circunstancias por las que estamos atraversando, aquel período de preparación.

Durante los primeros meses del años 2000, hemos aprovechado las reuniones, o mejor, los encuentros formativos para armar lo que más tarde sería la "estructura" de aquél especie de segundo y breve "noviciado" de un mes de duración.

Como la formación para la vida común canonical se realíza viviendo en una comunidad, de la misma manera, la preparación para el ministerio se realiza Ilevando a la práctica tares pastorales. Nuestra Casa de Formación funciona en la parroquia, de modo que no hemos abandonado las tareas pastorales que nos han sido confiadas.

La estructura preparada contemplaba tres semanas de retiro, de lunes a viemes. Durante la primer semana nos dedicamos a profundizar sobre los consejos evangélicos; en la segunda semana, tratamos aspectos acerca de la historia de la Congregación y del carisma canonical; a lo largo de la tercer semana, nos hemos dedicado, propiamente a la oración y al silencio. En este tiempo, un aspecto que hemos querido destacar ha sido la práctica de la "lectio divina", pilar de nuestra espiritualidad canonical, para lo cual hemos recibido la colaboración de un abad benedictino, el P. Eduardo Giotto, del monasterio de Victoria, Entre Ríos.

Debemos incluir, en esta etapa formativa específica, dos semanas previas a dicho retiro fuera de la comunidad. Una de ellas ha sido dedicada a realizar, en la Casa de Formación con toda la comunidad, un taller de "dínámicas de grupo", que nos han preparado el P. Julio Li sj, y Guillenno Ball (un laico integrante del equipo de trabajo). La otava semana, en comunidad, hemos compartido una suerte de "convivencia comunitaria", la cual coincidía con el recesso del centro de estudios teológicos y filosóficos.

Con todo ello, hemos sumado cinco semanas que nos han servido eficazemente para completar un ciclo de preparación, convivencia y oración; todo ello sumado a la acción pastoral y a la vida comunitaria.

Una vez concluida esta etapa, nos hemos dedicado a los aspectos más prácticos y exteriores de la ceremonia, corno la confección del guión, la recepción y hospedaje de los invitados, la preparación del ágape para después de la celebración (ya que se han juntado las celebraciones de la profesión solemne, los festejos de San Augustín y Santa Mónica y la coronación del mes vocacional).

Dentro del marco del "mes vocacional", y como culminación del mismo, hemos celebrado la liturgia de la profesión solemne, presidida por el Superior Mayor Regional, el P. Juan Caray, la presencia de algunos canónicos: josé Luis Santa Cruz (Rosario) y Luis Ayastuy (Salta). Además nos ha acompanàdo una gran cantidad de fieles de cada domingo, y la presencia de todas las instituciones parroquiales, de amigos y parientes. Todo ello ha constituido un motivo de alegría para la Iglesia, la Congregación, la Región y, por supuesto, para nosostros, que hemos realizado nuestra consagración total y definitiva a Dios, para dedicarnos a la construcción del Reino de Dios, por medio de la vida sacerdotal en la familia de los Canónigos Regulares de Letrán.

Durante los momentos previos a la celebración, nos hemos percatado de que los sentimientos que nos invadían eran, por un lado de alegría y gozo, y por otro de tensión y nerviosismo. Sólo una vez finalisado la celebración y los festejos, hemos podido serenar nuestro interior, armonizar los sentimientos y alabar y agradecer a Dios y los hermanos, la ayuda para dav el paso de fe.

No queremos dejar pasar la oportunidad para agradecer las oraciones y los numerosos mensajes de felicitación y ánimo que hemos recibido de parte de numerosas comunidades de toda la Congregación. En ese momento hemos Ilegado a experimentar la vigencia del lema que hemos elegido para el mes vocacional: "una sola alma y un solo corazon".

                                                                                                                              Mariano Rojas

                                                                                                                           Fernando Zannier

 

ANNO DEL GIUBILEO: ANNO DI UN'ORDINAZIONE

SACERDOTALE E DUE PROFESSIONI

PER LA PROVINCIA FRANCO-BELGA!

 

L'anno 2000: anno di grazia, anno di giubilo, anno santo... anche per la Provincia Franco-Belga, e particolarmente per i suoi giovani confratelli.

Il 17 giugno 2000, nella cattedrale di San Cristoforo a Roermond (Paesi-Bassi), è stato ordinato sacerdote D. Joseph Geelen.

Dopo gli studi di teologia a Roma dal 1996 al 1999, egli era ritornato in Belgio nella comunità di Gerpinnes dove ha emesso la sua professione solenne nelle mani dell'Abate Primate, D. Anthony Maggs, il 5 settembre 1999; la settimana dopo, l'11 settembre, è stato ordinato diacono nell'antica abbazia dei Canonici Regolari di Sant'Agostino di Rolduc a Kerkrade (Paesi-Bassi), attualmente il seminario-maggiore della diocesi di Roermond. Da allora stava lavorando come vicario parrocchiale nel settore pastorale di Gerpinnes (9 parrocchie), affidato alla nostra comunità.

Così, circondato dai confratelli, da numerosi parrocchiani di Gerpinnes e da amici venuti da diversi paesi dove egli ha abitato e studiato, D. Joseph è stato ordinato sacerdote, insieme ai 7 diaconi della diocesi, per l'imposizione delle mani e la preghiera di consacrazione da parte di S.E.R. Mons. Frans Wiertz, vescovo di Roermond. Il giorno dopo, D. joseph ha celebrato la sua Prima Messa solenne nella chiesa parrocchiale d'origine (a Weert, Paesi-Bassi) e per tutta la settimana - come lo vuole la tradizione - nelle chiese conventualì dell'intorno (Suore di Santa Birgitta, Benedettine del SS. Sacramento, Benedettini, Francescani, Agostiniani ... ). Ritornato a Gerpinnes lo aspettava un'altra seria di Messe di Primizie: infatti, ogni volta, ciascuna parrocchia del settore aveva ben preparata e curata la S. Messa domenicale per poter ben accogliere il "suo" neosacerdote.

Dopo un anno di presenza a Gerpinnes, D. Joseph (28 anni) sta di nuovo a Roma, per la specializzazione in Diritto Canonico.

Il 27 agosto 2000 la nostra comunità di Sainte-Catherine a Liegi (Belgio) era in festa: Fra Stéphane Axisa, ha emesso la professione solenne nelle mani del neo-Visitatore, D. jean-Claude Sorin. Fra Stéphane era circondato da molti confratelli, parrocchiani ed amici con cui egli collabora in diversi ambiti (catechesi, volontariato, studio ... ). La S. Messa nella Chiesa conventuale e parrocchiale, animata dal coro dal lui stesso fondato e diretto, ha visto una partecipazione preparata e attenta. Dopo la S. Messa, nell'atrio della canonica, c'è stato un ricevimento per tutti i presenti e poi un pranzo, anche questo solenne, per i confratelli e i suoi familiari. Fra Stéphane, (28 anni) continuerà le sue attività pastorali in parrocchia e i suoi studi teologici in visto del diaconato permanente.

L'8 dicembre era festa a Gerpinnes: Fra Alain Orban ha concluso il suo noviziato ed è stato ammesso a pronunziare i suoi primi voti. La solenne celebrazione, preceduta dal Visitatore D. jean-Claude Sorin, ha avuto luogo nella cappella del nostro Collegio Sant'Agostino. Fra Alain (42 anni), però, non resterà a Gerpinnes. Infatti, ha ricevuto la sua prima obbedienza per Beauchéne (Francia) dove aiuterà i confratelli nel santuario mariano e eventualmente nelle parrocchie nostre intorno all'abbazia.

Speriamo che l'amore della vocazione alla vita religiosa e sacerdotale si sia infiammato in molti cuori con queste celebrazioni e che i giovani osino fare, con la grazia dell'Anno giubilare, anche loro, il passo dell'auto-donazione "a lode e gloria di Dio, per il bene nostro e di tutta la sua santa Chiesa". Da parte nostra, basta soltanto di continuare a porre dei segni positivi e forti dell'amore e della fede che ci abitano e che ci uniscono.

 

                                                                                                                   D. Joseph Geelen CRL

 

 

 

CONFEDERAZIONE SPAGNOLA

DELLE CANONICHESSE REGOLARI LATERANENSI

 

Ogni sei anni le Priore e Delegate delle Canoniche e dei Monasteri Spagnoli si radunano per eleggere la Madre Presidente e il suo Consiglio Federale.

Madre Natividad Torre (Palma de Mallorca) ha svolto il suo servizio per due sessenni, fino al settembre 1999. Eletta il 15 settembre 1999 Madre Isabel Genovard (Palma de Mallorca) ha potuto compiere il suo ufficio solo per nove mesi (deceduta il 21 giugno 2000).

La IX Assemblea Federale riunita nella Canonica di Sant'Agostino a Palencia dal 26 al 27 settembre 2000 ha eletto per il prossimo sessennio le seguenti persone:

M. Presidente - M. Mercedes Alonso Hemandez (Burgos),

1 Consigliera - M. Maria de Carmen Aguirre Odriozola fflemani),

2 Consigliera - M. Margarita Victoria Bruno Morell (Palma de Mallorca),

3 Consigliera - M. Maria Teresa Rodriguez Ramos (Palencia),

4 Consigliera - M. Francisca Mintegui Ayerbe (Astigarraga).

La Nuova Segretaria M. Maria Teresa Rodriguez Ramos (Palencia) ha sostituito M. Margarita Victoria Bruno Morell (Palma de Mallorca) la quale ha svolto questo ufficio per tredici anni, invece l'Economa M. Maria Sarasola (Astigarraga) è stata riconfermata per il prossimo sessennio.

Al nuovo governo della Confederazione Spagnola e a tutte le Madri Canonichessse Regolari Lateranensi (anche in Italia e nelle Filippine) auguriamo prosperità e nuove, numerose e sante, vocazioni.

 

                                                                                                                   D. Vieslao Martuszewski CRL

 

CONGREGAZIONI CANONICALI IN POLONIA

PRIMA DEL CONCILIO DI TRENTO

 

L'Ordine canonicale, che si inserì nella storia della Polonia poco dopo l'ingresso del cristianesimo(1), trovò nelle terre polacche un terreno piuttosto favorevole; ebbe perciò uno sviluppo assai rapido, rispetto agli altri Ordini. A cavallo dei secoli X11/XIII, ad esempio, su un numero totale di 54 monasteri attivi nel paese, 18, quindi un terzo, apparteneva ai canonici regolari; gli altri erano spartiti tra i benedettini - 13, cistercensi - 11, ed ordine di Malta - 12(2). L'arrivo dei mendicanti in Polonia ridimensionò, in una certa misura, sia l'espansione sia il ruolo dei canonici regolari. Tuttavia, all'inizio del XVI secolo, il numero dei loro conventi era ancora sempre rilevante, ammontando ai 120(3).

Alcuni degli storici precedenti, basandosi solo sulle supposizioni, attribuivano generalmente ai primi canonici regolari in Polonia le origini italiane e l'identità lateranense. La storiografia moderna invece vede nei primi centri canonicali nelle terre polacche i rappresentanti della congregazione di Arrovaise. Difatti, questa non molto numerosa, ma espansiva congregazione organizzata nel XI secolo, esercitava la giurisdizione sulle più antiche prepositure di canonici regolari in Polonia fino al XV secolo; anche i rappresentanti di queste convenivano abbastanza regolarmente ad Arrovaise per i capitoli annali già nella prima metà del XIII secolo(4).

La congregazione arrovesiana costituiva dall'XI al XV secolo la parte essenziale dell'ordine dei canonici regolari in Polonia; essa vi aveva infatti sei grandi e importantissimi centri con diverse dipendenze (parrocchie, ospedali, scuole), cioè l'abbazia di SS. Maria Vergine in Breslavia(5), l'abbazia di S. Adalberto in Trzemeszno(6), l'abbazia di SS. Maria Vergine in Czerwinsk(7), l'abbazia in Zagan(8), la prevostura di S. Nicola in Kalisz(9), la prevostura di S. Agostino in Mstów(10). Nella seconda metà del secolo XIV avvennero però cambiamenti nei rapporti con la curia arrovese che nel secolo XV portarono le abbazie e prevosture in Polonia nell'autonomia completa(11). Nel XVI secolo, seguendo l'esempio dell'abazia in Czerwinsk, tutte le case che facevano prima parte della congregazione di Arrovaise, chiesero e ottennero i privilegi della congregazione lateranense, chiamandosi d'ora in poi lateranensi.

Un'altra congregazione di canonici regolari che occupa un ruolo importante nelle strutture socio-ecclesialì in Polonia prima del concilio di Trento fu quella del Santissimo Sepolcro di Gerusalemme. I canonici di questa congregazione vennero in Polonia nella seconda metà del XII secolo. Comunque, negli anni 1162/1163 si stabilirono a Miechów, che in seguito diventò abbazia centrale della congregazione. Prima del concilio di Trento ebbero in Polonia oltre 30 case. Si dedicavano innanzitutto al lavoro pastorale nelle parrocchie, alla cura dei malati, all'educazione e allo studio(12). Il loro prevosto Stanislao fu autore di una delle più famose in Polonia collezioni di prediche - Opus sermonum, redatte nel 1391.

Il secolo XII vide venire in Polonia anche la congregazione dei canonici regolari premostrantesi. Si ammette generalmente che il loro primo convento fu fondato circa l'anno 1131 a Chalin. Ebbero nelle terre polacche oltre 20 abbazie e prepositure. Si dedicavano alla cura delle anime ed in particolare alla predicazione(13).

Nel 1220 il vescovo di Cracovia, Ivo Odrowaz, fece venire in Polonia la congregazione dei canonici regolari dello Spirito Santo di Saxia e li insediò a Pradnik presso Cracovia. Il suo successore nel 1244 trasferì la sede centrale della congregazione nella città, dove aprirono un grande ospedale per la popolazione e una scuola. Il fine di questa congregazione di canonici erano l'ospitalità e le opere di misericordia. Prima del concilio di Trento ebbero in Polonia 10 grandi conventi con ospedali e scuole per orfani(14).

Nel 1257 giunsero in Polonia dietro l'invito del principe Boleslaw Wstydliwy, canonici regolari della penitenza (S. Mariac Demetri de Urbe seu de Poenitentiaae BB. Martyrum). La loro sede centrale fu il convento di S. Marco a Cracovia. Il fine di questa congregazione era la penitenza. I canonici conducevano una vita del tutto nascosta ed austera. Contribuirono molto alla cristianizzazione della Lituania, dedicandosi alla cura animarum. e alle altre opere di carattere ecclesiale nei posti più difficili. Diedero alla Chiesa un beato - Michele Giedroyc morto nel 1485(15).

Nel 1260 vennero in Polonia e si stabilirono nel convento di Wkryujscie i canonici regolari della congregazione di S. Vittore. Nel 1331 si trasferirono a Jasienica presso Szczecin. Non ebbero però molto successo nelle terre polacche(16).

Verso il 1399 si sono inseriti nella storia della Polonia i canonici regolari della riforma raudnicese. Il primo centro di questi canonici fu la prevostura del Corpus Christi di Cracovia. Nel 1503 i canonici regolari di origine raudnicese, chiesero e ottennero i privilegi della congregazione lateranense e cominciarono a chiamarsi lateranensi(17).

Trattando il tema della vita canonicale in Polonia, non possiamo non menzionare almeno le canonichesse regolari. Una particolare attenzione meritano due congregazioni canonicali femminili, tuttora attive, cioè la congregazione contemplativa delle premonstratensi e la congregazione ospedaliera delle canonichesse dello Spirito Santo di Sassia. L'inserimento nell'ambiente polacco di queste comunità ebbe luogo nella prima metà del XIII secolo(18).

                                                                                                                  D. Kazimierz Latak CRL

 

(1) La storia del cristianesimo in Polonia viene fatta tradizionalmente a cominciare con l'accettazione del battesimo da parte del principe Mieszko 1 Piast nell'anno 966.

(2) Cf. j. Kloczowski, Zakony na ziemiach polskich w wiekach srednich, in Kosciól w Polsce, t.l. Kraków 1966.

(3) F. BogdaR, Ze studiów nad egzempcja klasztorów w sredniowiecznej Polsce, in Polonia Sacra 9/1957, pp. 269-298: n. 2, pp. 233-262; B. Kumor, Flistoria Kosciola, t.4, s. 114.

(4) Alla fine del XIII secolo il cronista di Arrovaise scrisse nella cronaca: Itaque apud externas gentes Polona, de fratribus nostris novellas plantationes sponte suscipiunt et praelati earum ad generale capitulum semel in anno apud Arroasiensem ecclesiam matrem suam venire consentiunt". Cf. F. Bogdan, Ze studiów nad egzempcja p. 275.

(5) Ebbe le sue dipendenze fra l'altro in: Krzydlina Mala, Brzezia Laka, Górka, Myslakóv, Sobótka, Strzelce, Wiry, Swidmickie. Cf. J. Kloczowski, Zakony na zien-tiach polskich ' p. 435.

(6) Ebbe le sue importanti dipendenze in: Góra, Gasawa, Kamieniec, Kazimierz, Ryszewo, Wylatowo. Cf. J. Chudziakowa, Klasztor w Trzemesznie w swietle najnowszych badan, p. 365-372.

(7) Ebbe le sue dipendenze in: Blonie, Krasne, Lubotyn, Lorrma, Nasielsk, Pomiechowo, Skolatowo, Borzecin, Warszawa, Wieliszew, Zuzela. Cf. AA.VV., Dzieje klasztoru w Czerwinsku, Lublin 1997, p. 7-105.

(8) Ebbe le sue dipendenze in: Grotów, Klobuczyn, Kwielice, Witoszyn Górny, Zielona Góra. Cf. J. Kloczowski, Zakony na ziemiach polskich, p. 436.

(9) Ebbe le sue dipendenze in: Kotlow, Kuchary, Miksztat. Cf. Ibidem, p. 436.

(10) Ebbe le sue dipendenze in Olsztyn, Redziny, Zdzary. Cf. M. Kantor-Mirski, Warlowny klasztor w Mstowie, Sosnowiec 1929.

(11) Solo l'abbazia di Zagan manteneva delle relazioni fraterne con Arrovaise ancora in pieno Cinquecento. Cf. L. Milis, Canonici Regolari di Arrovaise, in Deris, Il, p. 69.

(12) j. Klocz;owski, Zakony na ziemiach polskich, p. 436-437.

(13) F. Bogdan, Ze studiów nad egzempcja, p. 233-255.

(14) K. Antosiewicz, Zakon Ducha Swietego de Saxia w Polsce sredniowiecznej, in Nasza PrzesAosc 23; 1966, p. 167-198.

(15) J.M. Gizycki, Kanoiúcy regularni od Pokuty, in Encyklopedia KoscieIna, t. 19-20, 254-275.

(16) J. Kloczowski, Zakony na ziemiach polskich, p. 444.

(17) K. Latak, Prepozytura Bozego Ciala kanoników regularnych 1ateranskich na Kazimierzu pod Krakowem do konca XVI wieku, Warszawa 1998.

(18) G. Rocca, Canonichesse dello Spirito Santo di Sassia (Polonia), DIP, Il, p. 45-46; W. Knapinski, Norbertanie i norbertanki, in Encyklopedia KoscieIna, 06, s. 345.

 

 

LA PREVOSTURA DI MSTÓW E I SUOI PREVOSTI

DALLA FONDAZIONE ALLA SOPPRESSIONE

 

La prevostura di Mstów Presso Czestochowa si annumera tra i più antichi centri di vita canonicale della Polonia. Le sue origini risalgono alla prima metà del XII secolo.

Pietro Wlast un ricco feudale polacco, parentato con la casa reale di Boleslao Krzywousty, ha fondato circa l'anno 1140 l'abbazia di Santa Maria Vergine in Wroclaw (Breslavia) e la dotò fra l'altro di beni dì Mstów(1). Poco dopo i canonici regolari di Wroclaw costruirono a Mstów una casa di residenza, presso di essa una piccola chiesa di legno e vi organizzarono la parrocchia.

Nel 1193 la casa di Mstów "cum omnibus redditibus suis" venne menzionata nella bolla di protezione rilasciata dal papa Celestino III all'abbazia di Wroclaw(2). Nello stesso tempo i canonici cominciarono la costruzione di una nuova casa e chiesa. 1 lavori furono finiti prima del 1212. In quell'anno infatti Enrico Kietlicz, arcivescovo di Gniezno e grande riformatore della Chiesa in Polonia, convocò a Mstów il sinodo dei vescovi polacchi. Al sinodo presero parte cinque vescovi, fra loro fu pure il beato Vincenzo Kadlubek, vescovo di Cracovia e primo grande storiografo polacco. Durante questo sinodo l'arcivescovo Kietlicz conferii l'ordinazione a neoeletto vescovo di Poznan Paolo e consacrò la nuova chiesa.(3)

La costituzione canonica della prevostura ebbe luogo il 25 dicembre 1220 dal vescovo di Cracovia Ivon Odrowaz, alievo e probabilmente anche oblato dei canonici regolari di S. Vittore di Parigi (4) .

Nella prima metà del XV secolo la prevostura si liberò dalla dipendenza dell'abbazia di Wroclaw. L'autonomia della prevostura fu confermata e le costituzioni approvate dal primate di Polonia arcivescovo Vincenzo Kot nel 1441 al sinodo svoltosi in Leczyca(5). I primo prevosto autonomo maestro Nicola Isner riedificò la chiesa e il convento. Il complesso di edifici ottenne lo stile gotico.

Un grande incendio nel 1556 mise, però, in rovina il convento e la chiesa. Degli antichi paramenti si conservò solo il quadro di Michele Archangelo. Andrea Strzembosz, prevosto dal 1599, intraprese i grandi lavori di ristauro. La chiesa ottenne delle pitture di grande valore artistico e dei nuovi altari di stile rinascimentale sculti in legno nelle famose falegnamerie di Cracovia. Nel resoconto della visita canonica del 1636 la chiesa venne chiamata perla della regione(6).

Nel 1655, però, durante la guerra con gli Svedesi tutto fu di nuovo distrutto. 1 lavoro di ristauro intraprese il prevosto Nicola Wyzycki nel 1689. Il suo successore prevosto Giovanni Vladislao Zakrzowski continuò i lavori concentrandosi sulla chiesa. Nel 1717 il capitolo del convento prese la decisione di costruire una nuova chiesa di stile barocco. Iniziati nel 1718 1 lavori furono terminati nel 1744. Quattro anni più tardi, e cioè il 15 agosto 1748 la chiesa fu solennemente consacrata dal vescovo Francesco KobieIski. Nei documenti della visitazione canonica del 1744 il vescovo scrisse della prevostura: «Vere singularis Conventus. Per tot saecula non est inventus similis ílli, nec par ipsipotest inveniri elogium»(7).

Purtroppo nel 1772 iniziarono le spartizioni del paese dalla Russia, dalla Prussia e dall'Austria. Nel 1795 la Polonia sparì completamente dalla carta geografica dell'Europa. Durante la spartizione che durò fino al 1918 la Chiesa cattolica e con essa anche la prevostura dovette soffrire molto. Già nel 1786 la prevostura fu privata di autonomia ed incorporata all'abbazia dei canonici regolari di Trzemeszno, nel 1796 furono confiscati tutti i suoi beni e finalmente il 17 aprile 1819 con il decreto emanato dall'arcivescovo di Varsavia Francesco Malczewski la prevostura fu chiusa. I canonici furono secolarizzati e collocati presso le parrocchie diocesane. Sul posto rimasero solo due. L'ultimo di loro Michele Lechert morì nel 1874 come parroco(8).

La canonica è stata riaperta nel 1990 per la benevolenza del vescovo di Czestochowa Stanislao Nowak. I primi quattro canonici hanno abitato il convento il 19 giugno dello stesso anno(9).

La prevostura svolse nei secoli passati un ruolo importantissimo nella regione. Presso di essa già nella prima metà del XIV secolo funzionavano una scuola, un ospedale e uno scrittorio in cui si producevano i preziosi manoscritti. I documenti del XVI secolo menzionano all'esistenza di una farmacia. Ma i canonici insegnavano pure a coltivare la terra, a produrre i mattoni e le tegole. La chiesa della prevostura viene chiamata matrix multarum ecclesiarum perché nel territorio che serviva nel medioevo e poi si trovano oggi oltre 20 nuove parrocchie(10).

Alla guida della prevostura dalle sue origini fino alla chiusura nel 1819 furono certamente più di quaranta prevosti. I documenti che si sono conservati nei vari archivi riportano i nomi dei seguenti:

D. Wilhelm. 

Djan

D. Marcin de Vyncz 

D. Mikolaj 

D. Piotr Czartewicz

D. Maciej Heryng

D. Piotr

D. Mikolaj Isner

D. Adam

D. Mikolaj Butner

D.JakubD. 

Swietoslaw

D.Jakub

D. Andrzej I

D. Andrzej II

D. Piotr

D. Tomasz

D. Gaspar z Krakowa

D. Baltazar Maluski

D. Caspar

D. Mikolaj Leniek 

D. Andrzej Strzembosz

D. Jan Strzembosz

D. Anzelm Raciborski

D. Ludwik Przeczkowski

D. Tomasz Wierzbieta

D. Prosper Krylinski

D. Mikolaj Wyzycki

D. Jan Wladyslaw Zakrzowski

D. Maciej Ignacy Wikhnski 

D. Ignacy Augustyn Kozierowski

D. Ignacy Józef Raczynski

D. Wojciech Sorzynski 

D. Józef Lewandowski

D. Edward Markowski 

D. Joachim Myszkierski

D. Stanislaw Omienski

D. Andrzej Bocianski 

D. Franciszek Nalecz-Tanski 

1279

1325/1327

1372

1384

1405/1413

1413-1415(11)

1428/1436

1440/1457(12)

1457-1468

1468-1469

1469/1471

1485

1493/1498

1501/1516

+1536

1539

+1549

1549/1563

1564/1568

1568

1588-1599(13)

1599-1640

1640-1649

1649-1662(14)

1662-1674

1674/1676

1679/1689

1689-1705(15)

1705-1746

1746-1747

1747-1791(16)

1791-1794

1795-1799

1799-1800

1800-1804

1804-1807

1807-1810

1810-1815

1815-1819

 

                                                    D. Kazimierz Latak CRL

 

(1) Cf. Codex diplomaticus nec non epistolaris Silesiae, vol. 1, Wroclaw 1951, p. 162.

(2) Ivi. 

(3) K. Latak, Sanktuarium Matki Bozej Mstowskiej, Elk 2000, p. 16.

(4) Cf. Liber beneficiorum dioecesis Cracoviensis, vol. 3, p. 157-158.

(5) Cf. Zbiór dokumentów katedry i diecezji krakowskiej, vol. 4, Lublin 1973, p. 357.

(6) K. Latak, Sanktuarium, p. 35.

(7) Ivi, p. 25, 35-36.

(8) Ivi, p. 27.

(9) Cf. K. Latak, Il ritorno dei canonici regolari a Mstów, Salvator Mundi" 111 (1992), p. 27-29.

(10) Cf. Idem, Sanktuarium, p. 33-34.

(11) Capellano e predicatore del re Vladislao Jaghiello.

(12) Professore dell'Università di Cracovia. Cronista scrisse di lui: "Anno Domini MCCCCLVII obiit venerabilis magister Nicolaus prepositus Mstoviensis, vir optime vite et literatus sicut magister".

(13) Canonico del capitolo catedrale di Gniezno.

(14) Segretario del re Vladislao IV.

(15) Segretario del re Giovanni III Sobieski, vescovo di Chelmno dal 1699.

(16) Canonico del capitolo catedrale di Gniezno, vescovo ausiliare dell'archidiocesi di Gniezno dal 1762.

 

NECROLOGIA

 

D. JACQUES SPEE CRL

Comme la grande partie de nos Chanoines venant de Rotterdam, le Père Spée, fu lui aussi une recrue du Père van Ette, qui l'emmena à Gerpinnes en 1931 à l'áge de 18 ans où il acheva ses études classiques.

Ensuite il suivit la filière normale: Noviciat et Philosophie à Gerpinnes, Théologie à Liège où il fut ordonné prétre le 2 juillet 1939. Il avait prononcé ses voeux en 1934.

Ses capacités pour l'enseignement ayant été reconnues, ses obédiences pour Gerpinnes, Sluis et méme deux ans en France, lui donnèrent l'occasion d'exceller dans les langues anciennes sans toutefois négliger les langues modernes.

En 1966, un grand changement dans la vie du Confrère: Lui qui vivait dans les livres, le voici nommé curé de la paroisse d'Hyrniée. Ce sera dorénavant l'apostolat en milieu rural et sans perdre une minute il prit son báton de curé rural pour se mettre au service de ses paroissiens, les aimant, les stimulant, les réconfortant et surtout les prenant tous de quel bord ils soient pour les encourager dans le chemin du bien et de la charité.

Il avait cepedant conservé un petit air professoral et dans les discutions, il aimait avoir le dernier mot mais sans toutefois manquer à la charité. Parmi les confrères diocésains, la profondeur de sa pensée théologique était reconnue et acceptée de tous.

Le Père Spée excellait aussi dans l'art musical. Il aimait les classiques et le chant choral, cela n'a opas été oublieé lors de ses funérailles à la fin de la cérémonie on écouta un extrait de l'opéra de Verdi.

Depuis un an sa santé commenca à décliner, mais il remplit sa mission jus qu'à la limite de ses forces.

Quelle gráce ce fut pour lui de pouvoir célébrer au milieu de ses confrères et des

membres de sa famille ses 60 ans de sacerdoce, il était rayon nant, le Seigneur avant de le reprendre lui avait donné cette joie, préluddant à la récompense du bon et fidè le serviteur qui le 22 juillet s'éteignait dans la paix du Seigneur.

On ne peut terminer cette nécrologie sans citer son grand attachement à la Congrégation. Chanoine de Saint Augustin il l'était dans toutes les fibres de son étre. Ne revenait il pas chaque jour tant qu'il put le faire vivre quelques moments de vie communautaire afin de se retremper dans le quam bonum et iucundurn habitare fratres in unum.

                                                                                                D. ANDRÈ MEULEMANS CRL

 

FRA FRANCESCO DEPONTI CRL

Francesco è morto!

È morto dopo aver teso la mano alla suora che lo assisteva!

Un tendere la mano che riassume tutta la sua vita!

Se avesse avuto ancora la forza di esprimersi con quel suo fare brusco, burbero e bergamasco, avrebbe però precisato che lui la mano non la tendeva proprio a nessuno!

E invece si: in tutta la sua vita ha teso la mano per dire a tutti il suo bisogno di essere accettato, capito, amato cosi come era, perché a lui rimaneva tanto difficile essere diverso.

Avrebbero dovuto capirlo tutti da un pezzo, questo!

Eppoi era o non era da uomini non sdilinquirsi, essere burberi, di scarsi complimenti e magari, all'occorrenza, urlare? e in politica, in fondo, non si stava meglio quando si stava peggio? Fascista?

Non lo so! Certo per lui voleva dire essere uomini, essere decisi, non perdersi in chiacchiere, fare i fatti, insomma, come quando qualcuno, per scherzare, gli diceva che in Paradiso si stava meglio e lui rispondeva pronto: "cominci ad andare avanti lei! ".

Francesco amava la vita, quella sua vita fatta di sacrifici e di piccole soddisfazioni che si ritagliava nella sua giornata, più o meno sempre uguale, leggendo i suoi libri preferiti.

Francesco è morto dopo sessant'anni di fedele servizio a S. Pietro in Vincoli, servizio portato avanti col sudore, con il sacrificio che egli stesso talvolta rendeva più pesante, ma che non troppi si sono préoccupati, durante la sua vita, di rendere più leggero.

Casa e Basilica curate secondo un programma preciso e con una premura a rasentare la puntualità ossessiva.

Negli ultimi anni ripeteva sovente di provvedere ad un suo successore e, mentre tutti intanto gli raccomandavano di non stancarsi, di fare qualcosa giusto per sentirsi utile, lui non ci sentiva.

E qualcuno non sfuggiva alla tentazione di pensare che il successore, se ci fosse stato, avrebbe subìto gli ordini perentori di uno che sapeva quel che doveva farsi e che, diamine, poteva ben comandare finalmente, dal momento che lui non aveva fatto altro che ubbidire per tutta la vita, a volte, certo, a modo suo! Ma, perbacco, siamo uomini, no?! e quelli di Treviglio non scherzano.

Francesco è morto a ottant'anni e non ha mai smesso, credo, di rimpiangere quel sacerdozio che ha sempre continuato a desiderare e che gli fu negato: perché non sufficientemente intelligente e capace, fu detto, senza riuscire a scorgere, purtroppo, allora, quell'intelligenza certamente da coltivare, ma vivida e pratica che fu sua propria.

Il primo "abuso di potere" subìto nella sua vita e probabilmente determinante per la sua personalità!

"Abuso di potere" sarebbe poi diventata la sua frase storica da affibbiare all'autorità dominante anche per il solo fatto che autorità era.

Ma con chi prendersela dopo un rifiuto così doloroso, soprattutto in tempi in cui si dimenticava troppo S. Agostino e si preferiva, almeno di fatto, essere temuti più che amati?

Sentirsi dire che la razza dei fratelli laici era per fortuna una razza in estinzione non era la prosa teologica e immorale di questo abuso di potere?

Francesco è morto lasciando in camera sua una montagna di "Annuari pontifici", di cui sapeva tutto.

Avrebbe potuto esserne il curatore, l'editore e il commentatore!

Il Sacramento dell'Ordine gli era stato negato in diocesi.

Chissà che questo suo saper tutto dei confratelli, del clero, dei vescovi, dei cardinali, dei Sommi Pontefici, vita, miracoli e date perfette incluse, non sia stato per lui un tentativo di avvicinarsi il più possibile a quel nucleo che era l'Ordine sacro e che mai sarebbe stato per lui, dichiarato abile a fare il fratello laico magari dei Canonici Lateranensi!

La sua faccia seria, talvolta dura, si apriva non raramente a un sorriso, ed allora, perdendo la guardia, si rivelava il sorriso di un bambino dolce e bisognoso, che lui cercava sempre di nascondere.

Quel suo essere serio non gli impediva di avere delle premure paterne, specie per le persone indifese, per i bambini in particolare.

E si capiva, allora, che quel suo fare era sofferenza e croce poiché condivideva. Croce che lui portava con il Signore, consapevole di non farcela da solo.

Pienamente consapevole che solo per il Signore si poteva continuare ad andare avanti.

Il quaderno trovato fra le sue carte, dove annotava il giorno, il mese e l'anno delle sue confessioni sacramentali, irradia di intensa luce la sua vita. Annotava perfino il nome, o almeno la diocesi o la congregazione di appartenenza del confessore.

I propositi che sono riportati su questo numero, scritti da Francesco durante gli Esercizi Spirituali del 1997, rivelano quanto fosse intensa la sua spiritualità.

Per questo quel suo tendere la mano alla suora, prima di morire, ne sintetizza tutta la vita.

Sapeva di morire, sapeva lui, amante della Storia, che la sua storia personale era finita. E tese la mano per avere l'ultima prova, su questa terra, di essere accettato, di essere amato: nostalgia di una mamma non sufficientemente goduta, dell'amore di una sorella, di una vera amica, rappresentate in quel momento solenne e decisivo dalle Piccole Sorelle dei Poveri.

Nostalgia del Padre, infine, che solo può esaurire questa brama.

Le Piccole Sorelle dei Poveri residenti accanto a noi, e che già curavano Fr. Francesco, spontaneamente ci chiesero di ospitarlo per un certo tempo per poterlo curare meglio.

Ma il Signore lo chiamò prima dello scadere di un mese.

Alle Piccole Sorelle dei Poveri va tutta la nostra gratitudine.

Francesco ci manca.

E non solo perché, quando non sappiamo chi sia il vescovo di quella diocesi o l'età di un cardinale istintivamente pensiamo che Francesco ce lo dirà!

No: Francesco è come la "Quercia caduta" e grande è la sua mancanza.

A tavola c'è un posto vuoto ed anche se ci si siede un altro, il posto è quello Suo!

                                                                                                D. GIACOMO SALADINO CRL

 

D. LAURENCE BYRNE CRL

After Fr. Laurence died 1 was casting about in my mind trying to remember when I first came across him. My brother prompted my memory. He was the priest, he said, who used to take us to Mass. Our family lived in a remote village in Cornwall during the war and we were dependent on the Fathers of Bodmin Priory for transport to Mass and instruction in iur catechism. Fr. Laurence was one of the priests who drove out from Bodmin Sunday by Sunday to serve thee scattered Catholic community. As the war wore on they also had to look after many groups of evacuees.

Fr. Laurence entered the Order in 1935, studied in Rome and was ordained iust before Christmas 1939. It was the beginning of a life long love of Italy and Italians. He spent many years in Cornwall serving and building up the Mass centres served by the Canons and eventually taking on positions of responsability. He was Novice Master, taught theology and eventually was elected Prior of Bodmin. He was appointed Parish Priest of Truro where he inherited the vision of Fr. Wharton for a new church and presbytery. After a huge struggle that dream was realised and Truro was enhanced with a new church which was home to the Shrine of Our Lady of the Portal.

He was fortunate to have the support of a splendid parish, and what can only be described as the unique talents of Margaret Pollard who fought long and hard to have the Guild of the Portal recognised. The shrine was to become a focal point for all those who longed and prayed for Christian Unity.

Fr Laurence never refused any task. He was an assiduous visitor of the sick. He always strove to fulfil any post with care and devotion. But overwork brought him low and he had to take a break from parish work. After a periodo of rest he was appointed Secretary General to the Order and spent the next six yars in Rome. He was back in Italy and he enjoyed it. On his return he spent brief periods at Datchert and Stroud Green where ill health overtook him again and this time his infirmity was such that the entered St Anné, the home run by the Little Sisters of the Poor at Stoke Newington. He died on the 75" anniversary of his first Holy Communion and on the day when his brethren throughout the world keep the first of All Saints of the Order. I am sure they were all there to welcome him home.

                                                                                                   D. ANTHONY MAGGS CRL

 

D. ALEKSANDER SZYMBORSKI CRL

Nato il 18 febbraio 1930 a Zagosciniec presso Wolomin. Nel 1947 ha acquistato la maturità nel Liceo Scientifico di Drezdenko.

10.07.1947 è entrato nell'Ordine dei Canonici Regolari Lateranensi a Cracovia,

28.08.1947 ha iniziato il noviziato,

28.08.1948 ha pronunciato i voti semplici,

28.08.1951 ha emesso la professione solenne,

1950-1955 ha studiato presso l'Istituto Teologico dei Padri Lazzaristi,

27.06.1954 è stato ordinato sacerdote.

Ha svolto il suo lavoro pastorale in Polonia presso:

1954-1961 la parrocchia del Corpus Domini a Cracovia,

1961-1962 il santuario di Gietrzwald,

1962-1965 la parrocchia del Sacr.mo Cuo re di Gesù a Elk,

1965-1971 la parocchia a Kamien (amministratore). Negli Stati Uniti: 1972 a Indian Orchard (viceparroco), 1972-1973 a Hadley (viceparroco), 1973-1974 a Pittsfield (viceparroco), 1974-1980 a Easthampton (viceparroco), 1980-1987 a Adams (viceparroco), 1987-1993 a Ludlow (viceparroco), 1993-1998 a Pittsfield (amministratore).

Il 1 giugno 1999 è tornato al convento del Corpus Domini a Cracovia ed ivi è morto il 27 febbraio 2000. Il 1 marzo è stato tumulato nella tomba dei Canonici nel cimitero Rakowice a Cracovia.

                                                                                                            D. TOMASZ RATAJCZAK CRL

 

FR. CONSTANT ALBERT CRL

C'est à Moulins, au diocèse de Poitiers, que Constant Albert, quatrième d'une famille qui en comptera huit, vint au monde le 19 juin 1919. Il fut baptisé dès le lendemain en l'église paroissiale.

Fils d'agriculteur, il travaillera d'abord à la ferme paternelle avant d'en devenir, après le mariage de ses frères et soeurs, chef d'exploitation en collaboration avec son frère puiné. Mais dans son coeur demeurait un désir: se mettre au service du Seigneur dans la vie religieuse.

C'est alors qu'il frappe à la porte de l'abbaye de Beauchéne. Il y entre comme postulant le 27 février 1966, revét l'habit religieux le 27 aoút de l'année suivante.

Vu son expérienee, on lui confie bientót la direction de la ferme qu'il adapte aux mutations qui se font jour dans le monde agricole. Travailleur infatigable, il mène de pair l'élevage de son troupeau de brebis, les travaux du potager, la taille des arbres fruitiers sans oublier le délicat entretien du jardin d'agrément que les gens de la région se plaisent à venir visiter. Malgré les exigences de tous ces travaux, il demeure d'une assicuité exemplaire à tous les exercices communautaires de l'office choral.

Les forces déclinant avec Fáge, c'est avec beaucoup de peine qu'il se voit obligé de laisser ses activités à des mains plus jeunes. Il se tournera alors vers des táches moins pénibles mais qu'il accomplira avec la méme ponctualité: entretien de la maison, service du sanctuaire où il se rende maintes fois par jour, surveillant attentivement la provision de cierges au~ près de l'autel de la Vierge.

En septembre 1999, un examen médical dévoile une importante déficience rénale qui le conduit à l'hópital de Cholet où est diagnostiqué en outre un cancer des os. Après six mois de souffrance, atténuée par des doses de plus en plus fortes de morphine, le 8 mars, mercredi des cendres, alors que l'Eglise entre en caréme, Fr. Constant accomplit sa "paque" vers la maison du Pére.

                                                                                                        D. REMI THABAULT CRL

 

D. JOSÈ LOSCIALE CRL

No dia 12 de abril de 200, Pe. josé Losciale completava 79 anos de vida. A comunidade canonical se reuniu em seu quarto, onde se encontrava acamado devido a um derrame, conseqúéncia de fragilidade renal que sofria a trés anos, para celebrar o seu aniversário. D. Luciano, recérn eleito bispo, presidiu a Santa Eucaristia.

Ao término da celebraçào e do canto de parabéns (augúrios), D. Luciano pediulhe que dissesse algumas palavras a' comunidade. E suas palavras foram: "Trabalhern com amor!"

No dia 13 de abril de 2000, Pe. josé terminava sua caminhada na terra e voltava para a casa de Pai.

Ele nasceu em Bari (Itália) no dia 12 de abril de 1921. Ainda jovern ingressou no seminário de Andora (Savona) e emitiu. a profissáo temporánea em Vercelli no dia 01 de novembro de 1938. Recebeu a ordenaqáo presbiteral na paróquia Sáo josé em Roma no dia 29 de junho de 1946.

Foi zeloso animador junto aos jovens em Bologna. Transferido para o seminário de Andora lecionou por vários anos.

Em 1951, pediu para ir a missào no Brasil, seguindo o exemplo dos padres Arcángelo Sysk e Domingos Tonini.

0 primeiro campo missionário foi em Santa Lúcia do Piaí distrito de Caxias do Sul, Estado do Rio Grande do Sul. De Santa Lúcia do Piaí, foi transferido para a cidade de Sáo Paulo, onde em 1953, Pe Domingos havia iniciado o trabalho missionário na paróquia de N. Sra. dos Remédios na periferia da cidade, lugar onde nào havia quase nada. Pe. josé se uniu for~a aos padres Domingos e Guerrino Riciotti no trabalho pastoral e por causa disso foram apelidados de "I tre Moschettieri". Trabalharam muito para a constru~áo da nova igreja e do centro social para atender os jovens e as crianç.

Em 1986, foi transferido para a cidade de Mesquita, Estado do Rio de janeiro iniciando um novo campo de trabalho que a Regíáo Brasileira havia assumido e ali permaneceu até 1997, quando, pela doença voltou para a Comunidade Canonical N.Sra. dos Remédios em Osasco, Sáo Paulo.

A comunidade Canonical acolheur e acompanhou com muito carinho ao Pe. josé Losciale até o momento de sua morte.

A Santa Missa Exequial, presídida pelo Bispo Diocesano D. Francisco, concelebrada por muitos padres e participada por uma grande presença de fiéis foi un sínal que declarava o quanto Pe. josé amou o Povo de Deus e o serviu por amor a jesus Cristo.

                                                                                                    D. PASQUALE GRSSI  CRL

 

D. JESUS MENDINUETA CRL

Queremos celebrar, corno comunidad, la Pascua de un buen pastor, a imagen del Buen Pastor, que dio su vida por sus ovejas: el Padre jesús Mendinueta.

Nació el 25 de diciembre de 1915 eri Arbizu, un pequeflo pueblo de Navarra, eri el País Vasco, de una familia tradicionalmente católica. Cuando todavía no había cumplido los 10 afios de edad, por indicación de un pariente canónigo, el futuro Abad General de la Orden, Padre Fernando Urkía, ingresó a nuestro Seminario de Ofiati (Cupúzcoa). Hizo sus estudios de Filosofia y Teología eri Burgos (Espafia). Profesó el 17 de enero de 1932 y fue ordenado sacerdote el 23 de díciembre de 1939. Desempeflo los cargos de Maestro de Novicios y de Profesos eri Ofiati (Cupúzcoa). Hizo sus estudios de Filosofia y Teologia eri Burgos (Espafia). Profesó el 17 de enero de 1932 y fue ordenado sacerdote el 23 de diciembre de 1939. Desempeflo los cargos de Maestro de Novicios y de Profesos eri Ofiati. Después fue elegido Visitatodor de nuestra Provincia Hispano Americana. Luego fue Maestro de Profesos del Colegio Internacional de nuestra Orden eri Roma. Allí hizo su especialización eri Teologia Espiritual en la Universidad Gregoriana de Roma.

Eri 1969 pidió a sus superiores venir a trabajar a América, y fue destinado primero a Rosario (3 afios), luego a Melo (Uruguay - 9 años), de nuevo a Rosario (3 afios) y finalmente a Buenos Aires (16 afios).

Aquí, eri Bueons Aires, se dedicó corno Vicario Prroquial, a visitar a los enfermos eri los sanatorios, geriàtricos y en las casas, asesor de los Mujeres de Acción Católica (MAC), Liga de Madres, el Centro Santa Aria, los Ministros Extraordinarios de la Eucaristía (Pastoral de la Salud). Dedicaba mucho tiemo a administrar el Sacramento de la Penitencia. Tembién se ocupaba de escribir algunos artículos, crónicas y traducciones de la Orden. Daba clases de Historia de la Orden a los novicios, y participaba de todas las reuniones, retiros, encuentros, jornadas, no sólo de la comunidad canonical, sino también de los que se hacían eri toda la Región.

Sintetizaba su actuar eri los siguientes ejes:

-Vivir con una santa inquietud siempre, y no contentarse con lo que hemos hecho, antes bien, subir más y más eri las vías del Seàor, a ejemplo de Agustín, cuya vida está resumida eri esta frase tan conocida y que nunca pierde su actualidad: "Mi corazón está inquieto hasta descansar en TC

-Màs vale tener menos que necesitar más.

-Proponerse siempre un ideal elevado, aunque no logremos Ilegar al mismo, porque lo importante no es saber que caminamos hacia El.

-Amar a la Iglesia, a la Orden y a la humanidad entera en la que estamos insertados.

El día 15 de Agosto de 2000, día de la Asunción de la Virgen María al Cielo, a las 15, la Hora Nona de jesucristo en la Cruz, nuestro querido Padre jesús hizo su tránsito al Cielo, rodeado de su Comunidad Canonical, en la Parroquia Ntra. Sra del Valle de Buenos Aires.

Gratias Padre jesus!

                                                                                                D. MIGUEL ANCEL MOREYRA CRL

 

D. GIORGIO MAGGIONI CRL

È morto il 25 agosto 2000.

Abbiamo celebrato il suo funerale il 28 agosto, giorno festivo per noi, canonici regolari lateranensi, a motivo della solennità di S. Agostino. Alla concelebrazione erano presenti, con l'abate generale D. Pietro Guglielmi (che ci ha tenuto a ricordare d'aver fatto la sua professione solenne nelle mani di D. Giorgio):

D. Enrico Cinquetti, D. Vito Sileoni, D. Antonio D'Addiego, D. Luciano Filippetto, D. Giuseppe Busnardo, D. Giuseppe Canassin, D. Domenico Bergamo, D. Carlo Lazzari, D. Cesare Casola, D. Edoardo Parisotto, inoltre da parte della Diocesi e del clero locale: il Vicario Generale Mr. Giuseppe Versaldi, il Parroco D. Alberto Albertazzi, l'amico di casa D. Mario Capellino; ed altri tre sacerdoti.

Il primo commento spontaneo fatto da qualcuno è stato "L'ultimo dono che ci lascia D. Giorgio è quello di averci fatti reincontrare nel giorno di S. Agostino; di averci fatto vivere una giornata canonicale, sia pure con la mestizia del funerale di un confratello".

È stato un buon prete; un canonico regolare lateranense convinto e lieto di esserlo. Era nativo di Casalbuttano, della provincia di Cremona: 23/6/1929; professo (Vercelli) 27/10/1946; sacerdote (Roma) 28/6/1953.

Queste le Comunità in cui ha vissuto e lavorato: S. Maria Bianca (Lucca): 9 ottobre 1953 (collaboratore in parrocchia); S. Salvatore (Bologna): 7 ottobre 1958 (maestro dei professi); S. Egidio (Verres): 10 ottobre 1959 (parroco); S. Salvatore (Bologna): 25 luglio 1964 (priore); S. Giuseppe (Roma): 3 agosto 1967 (collaboratore in parrocchia); N.S. Coronata (Genova): 9 luglio 1971 (priore); S. Maria Bianca (Lucca): 21 settembre 1973 (priore - fino al 1982 - parroco); S. Pietro in Vincoli (Roma): 1 luglio 1985; S. Salvatore (Bologna): 11 novembre 1986; S. Andrea (Vercelli): 23 settembre 1988.

Dovunque ha lavorato con applicazione e semplicità, rifuggendo da protagonismi. Diligente ed affidabile, aveva coscienza di non aver particolari doti brillanti, cosi con la silenziosa tenacia delle persone umili seppe far posto ad alcune belle esperienze. Ad esempio nel periodo in cui fu parroco a S. Maria Bianca (19731985) aveva fatto nascere uno dei migliori gruppi di catechisti tra le nostre parrocchie: giovani attivi, preparati, lieti della missione che la Chiesa confidava loro. Ugualmente a Vercelli, dove era giunto nel 1988, ormai stanco e un po' frastornato dal nuovo corso della pastorale, si mise a disposizione per il Sacramento della Riconciliazione, sostando nella basilica praticamente per l'intero arco della giornata: molti lo stanno ancora rimpiangendo.

Aveva gusto e competenza per la liturgia, seppure amata e coltivata più come esecuzione rigorosa dei suoi canoni e norme, che non come applicazione attuale e creativa della preghiera di una comunità riunita; a lui si deve la compilazione dei calendari liturgici della nostra Congregazione fino a qualche anno fa, come anche la prima traduzione e stampa del "Proprio" rinnovato dopo il Concilio Vaticano Il.

La sua vita é terminata in salita ed ha molto sofferto. Colpito dal blocco renale, era legato alla dialisi più volte al giorno, con continue infezioni e conseguenti ricoveri in ospedale. Gli ultimi mesi li ha vissuti nell'Isfituto situato presso il Santuario del Trompone, a Cigliano, vicino a Vercelli, ospite dei Silenziosi Operai della Croce, che lo hanno assistito con molta delicatezza. La sua giornata solitaria terminava a sera, quando il P. Superiore lo visitava per ultimo e gli chiedeva di benedire tutta la casa e gli ospiti presenti, gesto che D. Giorgio compiva con grande trasporto, vivendo quasi in attesa di esso, prima di cercare il riposo del sonno.

La sofferenza dei nostri ultimi anni può essere legittimamente vista come l'inevitabile prezzo della nostra fragilità, tanto più acuta nella vecchiaia e nella malattia; ma può anche essere letta (e forse più rettamente) con gli occhi della fede; allora ci appare come la delicata e misteriosa purificazione che Dio opera per disporci all'incontro definitivo con Lui. Così, probabilmente, è avvenuto in D. Giorgio.

                                                                                                D. PIETRO GUGLIELMI CRL

 

SIGNOR ADOLFO GUGLIELMI

        19/4/1907                   1/5/2000

                Penna S. Giovanni

 

"Corona dei vecchi sono i figli dei figli,

onore dei figli i loro padri"

(Prov. 17,6)

 

Signore,

ce lo hai donato a lungo,

ora riposi con Te

e con i nostri cari, che lo

attendevano

per la vita eterna.

R.I.P.

 

ANNO 1999 OBIERUNT IN DOMINO

E GREMIO CONFOEDERATIONIS

 

R.D. Iacobus Spee, CRL, die 22 Iul. 1999

R.Fr. Franciscus Deponti, CRL, die 15 Sept. 1999

R.D. Laurentius Byme, CRL, die 8 Nov. 1999

 

ANNO 2000 OBIERUNT IN DOMINO

E GREMIO CONFOEDERATIONIS

 

R.D. Marcellus Ciroud, CRSB, die 10 Ian. 2000

R.Fr. Casto Reynaud, CRIC, die 23 Ian. 2000

R.D. Alexander Szymborski, CRL, die 27 Febr. 2000

R.Fr. Constans Albert, CRL, die 8 Mart. 2000

R.D. Iosephus Putallaz. CRSM, die 3 Apr. 2000

R.D. Iosephus Losciale. CRL, die 13 Apr. 2000

R.D. Iesus Mendinueta, CRL, die 15 Aug. 2000

R.D. Georgius Maggioni, CRL, die 25 Aug. 2000

 

                              R.I.P.