Pairing: Severus Piton/ Leyla Monteleoni Plus Draco e Lucius Malfoy e altri
Censura:Vm 16
Per il copyright è necessario informarvi che quasi tutti i personaggi(se siete pottermaniaci come me li riconoscerete) sono della Rowling..altri di mia squisita invenzione hihihi ;)
PS:Vi consiglio di leggere l’altra mia fanfic “Specchiati nelle mie note” per capire i rapporti tra i personaggi.
D’amore e morte
parte
prima
Antefatto: E’
passato del tempo e Voldemort è ormai definitivamente eliminato. Tuttavia ci
sono ancora dei Mangiamorte e dei seguaci fanatici che cercano di vendicare il
loro padrone eliminando spie e traditori. Severus Piton è ancora in cima alla
lista nera di Voldemort, ma per arrivare a lui è stata catturata per usarla
come esca Leyla Monteleoni. La ragazza si trova ora nel covo dei Mangiamorte
che l’ hanno catturata.
Leyla iniziava a riprendere conoscenza. Sentiva vagamente lo sgocciolio di acqua da qualche parte intorno a lei e l’aria umida che le pizzicava le narici. Il velluto consunto della sedia dove era stata messa sapeva di muschio e di bagnaticcio. Fece per muoversi ma si rese conto di essere legata stretta a quella sedia, anche se non ricordava nulla degli avvenimenti precedenti,di come fosse finita in quel luogo spettrale,di chi ce l’avesse condotta. Qualcuno dovette aver sentito i suoi mugolii e i movimenti perché una figura ammantata di nero si affacciò dalla porta di rimpetto: lei non riusciva a mettere bene a fuoco ciò che aveva davanti così tentò di mormorare il nome di Severus.La figura fece un vago cenno e accanto a questa ne spuntò un’altra, insieme si diressero verso Leyla: non era Severus, ma non era nemmeno nessun altro di sua conoscenza. Iniziò ad avvertire i primi brividi di paura e le accelerazioni frenetiche del suo cuore mentre la figura più alta si chinava per essere all’altezza dei suoi occhi. Parlò con una voce bassa ma chiara in una maniera che metteva i brividi: <<Sei sveglia, riesci a sentirmi?>> Leyla accennò di si con la testa che si era fatta pesante mentre la voce continuava <<Sai cosa ti è successo e perché sei qui?>> <<No…>> <<Sei stata schiantata e catturata,grazie a te forse riusciremo a mettere le mani su quel bastardo di Piton..>>. Alla menzione di Severus la testa di Leyla si raddrizzò <<Che gli volete fare?>> <<Solo eliminarlo naturalmente..e poi eliminare te!>>. Un moto di rabbia la fece scattare in avanti ma era impedita dalla corda che le teneva i polsi legati dietro lo schienale della sedia. L’incappucciato di fronte a lei fece uno sbuffo ironico e si fece passare la coppa che l’altro teneva in mano: <<Bevi>> le ordinò. Lei scrutò quello che c’era nella coppa, pareva acqua ma sicuramente era Veritaserum <<NO!>> <<Ho detto bevi stupida ragazzina>> le disse quell’altro tenendole rudemente il mento tra le dita, le appoggiò la coppa alle labbra e le fece bere il contenuto. Leyla ancora non aveva ingoiato,fu un attimo e senza nemmeno pensarci sputò quello che aveva in bocca sulla faccia del Mangiamorte che le stava ai piedi. Quello si ritrasse infuriato, si alzò e le dette un ceffone sulla guancia che le fece voltare la testa di scatto. Il cappuccio era scivolato dal capo scoprendo una faccia dai lineamenti appuntiti, gli occhi lupeschi e freddi. <<Malfoy..>> boccheggiò Leyla, la guancia arrossata dall’impatto con la mano dell’uomo: <<Già...Draco>> disse rivolgendosi all’altro incappucciato <<portamene dell’altro e stavolta mi sincererò che mandi giù tutto!>>. Questa volta dovette ingoiare, la sua testa si riempì di una vacua densità e la sua voce rispondeva alle domande contro la sua reale volontà.
<<Sai dove ti trovi?>>
<<No>>
<<Pensi che Piton ti verrà a cercare?>>
<<Sicuramente si>>
<<Da quanto sei la sua donna?>>
<<Quasi due anni ormai>>
<<Dov’è ora Piton?>>
<<E’ a Hogwarts, tra poco inizia il nuovo anno>>
<<E lui ti ama?>>
<<Si, dice che mi ama più della sua stessa vita>>
Questa risposta sembrò soddisfare pienamente Malfoy, che si lasciò andare ad una risatina stridula quanto ironica…<<Bene bene bene>> osservò <<Se è davvero così aspettiamo di ricevere al più presto il tuo salvatore>>. Poi le puntò la bacchetta contro e l’effetto del liquido svanì di colpo. Draco la slegò assicurandosi comunque che non scappasse da nessuna parte. << Vuoi accompagnare la nostra ospite nella sua “camera”?>>. Il ghigno sul volto del ragazzo,che nel frattempo si era tolto il cappuccio, si allargò mentre le porgeva un’altra coppa intimandogli di bere. Leyla riconobbe subito che si trattava di una pozione soporifera così mandò giù tutto senza fare storie e crollò tra le braccia di Draco.
***
Malfoy l’aveva condotta in una specie di cella. L’aveva sdraiata su di un letto spartano che era sistemato nell’angolo più buio e ora la fissava alla luce della bacchetta. I capelli erano rimasti morbidi nonostante l’umidità diffusa e ricadevano a ciocche spioventi sul viso. L’espressione era stranamente rilassata ma le guance bianche tradivano la paura e l’agitazione. Il ragazzo spostò i capelli corvini alla base del collo di Leyla e tirò fuori dalla tasca dell’abito un coltello, cercando con le dita e con gli occhi il punto migliore in cui tagliare.
<<Me l’hai portata?>> sibilò Lucius al ragazzo che gli si avvicinava. Draco annuì porgendo al padre una ciocca dei capelli di Leyla. Il mago la prese e la legò accuratamente con un nastrino verde cupo, poi prese dal tavolo una catenina d’oro bianco con un ciondolo a forma di stella su cui era incisa la lettera L . Ghignò: <<Era al collo della ragazza>> la fece scintillare per un momento alla luce della torcia e poi la chiuse in una busta sigillata insieme alla ciocca di capelli e un biglietto <<questo dovrebbe bastare a Severus per capire che la sua donna è in pericolo.>> aggiunse mentre portava alla finestra un enorme falcone con la lettera legata alla zampa. Sporse il braccio dalla finestra e l’animale prese il volo spiegando le grandi ali. L’uomo si girò <<adesso non ci resta che aspettare..>>
Leyla non sapeva dire se fosse passato un giorno o poche ore. Si risvegliò nella stanza umida e vide che qualcuno era entrato lasciando del cibo su di un vecchio mobile scheggiato accanto al letto. Chissà che schifezze ci hanno messo dentro, pensò ma poi i crampi allo stomaco la costrinsero a mangiare <<Peggio di così…>>. Divorò tutto e poi rimase a fissare il buio che l’avvolgeva mentre dalla finestrella sulla porta passava una tremula luce arancione. Stava per addormentarsi nuovamente, tutto pur di non pensare, quando udì dei passi del corridoio. Non sapeva dire da dove venissero ne dove andassero poiché rimbombando in tutti gli angoli era come se non una, ma dieci persone passeggiassero in su e in giù. Il chiavistello della porta fu tolto ed entrò Draco che reggeva una torcia accesa, la fissò ad un aggancio di ferro e si avvicinò al letto: <<ah, sei sveglia ...e hai mangiato..bene>> <<Che ci avete messo dentro? Veleno? Altro Veritaserum?>> <<No nulla, non abbiamo bisogno di mezzi subdoli per farti bere qualcosa>> e si sedette sulla sponda fissandola malefico. <<Che vuoi Malfoy?>> in risposta le afferrò il collo che si irrigidì sotto le sue dita <<Sei carina>> sussurrò avvicinando la bocca a quella di lei che si scanzò <<Oh su.. ti sei divertita col professore e ora non vuoi divertirti con me? Sono sicuro che andremo molto d’accordo.>> la sua voce melliflua la distrasse per un momento dalle mani che subito si misero a vagare sul suo corpo, rudi e invadenti. <<Non sono la tua serva, schifoso toglimi le mani di dosso!>> urlò cercando di svincolarsi dalla stretta. Lui le fu sopra di peso, inchiodandole le braccia sopra la testa <<Si che lo sei. E starai anche buona e mi asseconderai>> <<Allora ammazzami perché finchè sarò cosciente farò di tutto per togliermi il tuo fiato dalle orecchie!!>>. Draco ghignò <<L’hai voluto tu..>> ed estrasse la bacchetta <<in fondo è meglio, odio le persone petulanti. IMPERIO!>>: gli occhi di Leyla divennero vacui, riusciva a percepire vagamente i gemiti rochi di qualcuno ma non riusciva a muoversi intrappolata in un torpore senza uscita.
Dopo un po’, o forse era passato parecchio tempo, sentì che era di nuovo padrona del suo cervello. Si rifiutava di credere, ma al tempo stesso pensava che poteva essere perfettamente possibile, che Draco avesse fatto veramente una cosa del genere, ma poi lo vide coricato al suo fianco completamente nudo come del resto lo era lei. Il lenzuolo copriva il ragazzo fino all’ombelico e l’espressione era quella di un uomo soddisfatto: <<Farabutto>> inveì singhiozzando. Quello aprì gli occhi <<Oh sei stata fantastica>> disse con un’enfasi stracarica di sarcasmo <<ma sai cosa ho capito?>> <<Non mi importa, dio quanto mi fai schifo!>> <<ho capito>> continuò lui come se non l’avesse sentita <<che piuttosto che incosciente ti preferisco petulante, così ora..>> e la abbracciò con forza lasciandole un segno rosso sulla pelle. Leyla cercò furiosamente di liberarsi, tuttavia era in minoranza sotto ogni aspetto. Malfoy era sopra di lei e la schiacciava con tutto il suo peso, benché avesse un fisico piuttosto asciutto pesava sicuramente almeno una trentina di chili in più di lei, e poi aveva una bacchetta..e non solo: repentino estrasse un piccolo pugnale lucido le e puntò la lama di taglio sulla gola <<Non costringermi di nuovo ad usare l’Imperius, perché non mi accontenterò di nuovo di una bambolina di pezza>> lei annuì col fiato mozzo e come lui spostò la lama Leyla cercò di toglierselo da sopra. <<Sgualdrina! Stai ferma e buona o non rivedrai il tuo Severus nemmeno per un’ultima volta!!>>. Severus.. all’improvviso le venne in mente il volto di lui, ma Draco aveva poggiato la punta del pugnale sul suo ventre <<Così impari a non disobbedire..>> disse duro facendo scorrere la lama. Non era un taglio profondo ma il panico ha il potere di amplificare il dolore,ed a Leyla sembrò l’arma gli fosse arrivata al cuore.
Accucciata ai piedi del letto la ragazza pensava se avesse potuto mai imparare a contrastare quel maledetto Imperius. Senza Severus le sembrava di aver perso una parte di se stessa..ma doveva provare a reagire, non poteva rimanere inerme a farsi usare da un gruppo di uomini che li volevano entrambi morti..<<non potrei fare molto poi..>> disse tra sé con una piccola risata amara <<non ho nemmeno la bacchetta. Chissà se l’hanno presa loro dal momento che non mi sembrava di essermela portata appresso>> fece per alzarsi, voleva sgranchirsi un po’ le gambe ma quando il suo busto si stese nell’alzarsi un bruciore la invase e rapidamente si dissolse. Leyla si mise la mano sotto la maglia toccando delicatamente i tagli: quel bastardo di Draco ci aveva preso gusto..troppo gusto..
Severus Piton riordinava le carte nel suo studio. L’inverno precoce si avvicinava e gli spifferi rendevano la stanza gelida. All’insistente becchettare sulla finestra si girò e vide un falcone immobile su davanzale, gli aprì e quello si posò sul tavolo con espressione altera. Severus scorse la busta legata alla zampa e la prese, credendo che fosse una lettera di Leyla, che per le vacanze era tornata nel suo paese e tra pochi giorni avrebbe finalmente rivista.Sapeva che sarebbe partita con una settimana di anticipo e avrebbe alloggiato con Max dalla sua amica Kathy, in modo da poter tranquillamente andare Diagon Alley a comprare il necessario per il nuovo anno. Dando un’occhiata al sigillo si rese conto di essere in errore, strappò la busta e ne cadde la catenina, la ciocca di capelli ed un breve e lapidario biglietto: “O lei O te”. Si sentì mancare mentre il cuore rischiava di saltar fuori dal petto battendo all’impazzata: i capelli erano di Leyla e inequivocabilmente quella era la sua catenina: ma si, quante volte gliela aveva vista al collo?Credeva di impazzire ma si costrinse comunque alla calma e alla razionalità. Chi erano gli unici mangiamorte ancora in circolazione? Molto facile a dirsi.. e l’unico luogo dove avrebbero potuto accamparsi,visto che tutti i rifugi conosciuti erano stati sigillati o distrutti, era il vecchio maniero arroccato di Shadygroove. Quanti giorni erano poi passati dalla partenza della lettera all’arrivo? Ipoteticamente un paio.. Senza nemmeno pensarci si avvicinò ad un grosso oggetto in un angolo, coperto da un consunto telo viola scuro, lo tirò e apparve quello che poteva sembrare uno specchio antico. Il mago stava per aprire la bocca e parlare quando fece dietro front e ritornò al tavolo: di cosa avrebbe potuto aver bisogno? La bacchetta sicuramente, forse qualche distillato? No..cosa ne avrebbe fatto? Con passo risoluto si avvicinò allo specchio e con voce dura ordinò <<Shadygroove!>>: lo specchio si fece scuro per un attimo e poi sembrò che al suo interno cominciassero a formarsi onde schiumose, Piton vi infilò un braccio, poi il resto del corpo e sparì inghiottito nello specchio.
Con un debole pop si ritrovò dall’altra parte del cancello arrugginito: le torri inquietanti del maniero si appuntivano verso il cielo plumbeo. I battenti si aprirono cigolando senza alcun preavviso.
Lucius sorrise, poi si rivolse agli altri uomini nella stanza << Ce ne ha messo ad arrivare. Ma non abbiate fretta di eliminarlo..prima divertiamoci un po’>> quelli annuirono sadicamente.
<<Draco portami la ragazza>>.
La porta della cella si aprì cigolando, Leyla si tirò su dal letto a fatica, intravide il ragazzo che si avvicinava <<Sei venuto a divertirti un po’?>> chiese stancamente <<Per ora no>> rispose quello e le porse una tunica nera col cappuccio <<Mettila da brava,abbiamo visite e poi forse ci divertiremo un po’>>. La ragazza abbassò gli occhi e non si mosse, spazientito Draco la intimò di vestirsi <<esci, non mi svesto davanti a te>> <<oh su, non fare la preziosa..non ora che ci conosciamo così bene>> le rispose avvicinando le labbra al suo orecchio e fissando una tremante Leyla che si infilava la veste rabbrividendo per il freddo, poi strattonandola la condusse per le scale.La portò in quello che sembrava un antico salotto, il tepore invadeva la stanza e vi giravano circospetti altri individui in nero, il capo Malfoy si avvicinò alla ragazza parlandole affabilmente, lei si divincolava alzando la voce, quello spazientito tirò fuori la bacchetta << se non vuoi collaborare..>> sibilò <<IMPERIO!>> un lampo di luce colpì nel mezzo del petto la ragazza che sembrò accasciarsi ma poi si rimise in piedi <<Dimmi che farai quello che voglio>> disse l’uomo <<Farò quello che vuoi>> rispose lei.
Dopo qualche minuto entrarono due mangiamorte, tra di loro Piton si guardava con circospezione. Malfoy gli andò incontro con una falsa cordialità <<Severus, che piacere vederti!accomodati!>>. Il mago lo guardò velenoso, gli occhi che saettavano come a voler scrutare le fattezze sotto i numerosi mantelli neri: <<Dov’è Leyla? Fammela vedere prima di tutto..cosa le hai fatto bastardo!?>>. Si slanciò verso l’uomo ma fu trattenuto a forza da dai due che l’avevano scortato all’interno del maniero. Leyla era ferma immobile su di uno dei divani, il viso completamente oscurato dal cappuccio e accanto a lei Draco. Non era riuscita a sconfiggere del tutto la maledizione ma riusciva più o meno a rimanere semi cosciente; le parve improvvisamente di sentire la voce di qualcuno che era familiare, sentiva che chiamava il suo nome ma era come se venisse da molto lontano. Come iniziò ad agitarsi, cercando di scrollarsi di dosso quel torpore, si senti afferrare dalle mani del ragazzo biondo: l’aveva presa per il fianco sinistro premendo la stoffa su di un graffio fresco. Il dolore la penetrò acuto facendola uscire brutalmente dal suo stato di prostrazione: oltre il cappuccio e i capelli spioventi vide due uomini che si fronteggiavano, uno con i capelli di un biondo abbagliante, l’altro con i capelli corvini e l’espressione dura. Severus. Represse l’impulso di correre attraverso il salone e buttarsi tra le sue braccia,almeno l’ultima volta ma si trattenne: forse nessuno avrebbe notato che la maledizione si era dissolta.
<<Vuoi sapere dov’è mh? Non ti preoccupare>> disse Lucius girandogli intorno lentamente <<sta bene, è il mio Draco che se ne prende personalmente cura.>> <<Come se fossi in grado di occuparti di qualcuno che non sia te stesso Malfoy>> lo redarguì Piton. Questi alzò un sopracciglio <<Mi risulta invece che siano in ottimi rapporti..sai,lui la va a trovare tutte le sere..>>. Severus riuscì a reprimere l’istinto folle di saltare alla gola di Malfoy ed ucciderlo a mani nude: l’idea che qualcuno potesse anche solo sfiorare la sua Leyla lo faceva completamente impazzire. <<Tuttavia dato che sei così impaziente te la farò vedere. Leyla vieni immediatamente qua>> ordinò il mangiamorte. La ragazza tremante andò verso di lui con passo lento e lentamente si levò il cappuccio dal viso. Severus sentì il rumore sordo del suo cure che si spezzava: la ragazza aveva il viso bianco cereo, gli occhi vagamente cerchiati e un graffio sulla guancia sinistra mentre i capelli ricadevano scomposti sul viso e sulle spalle. La sua espressione era atterrita e sembrava più piccola e indifesa che mai; <<Avanti, digli che non hai più bisogno di lui,digli di quanto è stato inutile e controproducente che lui venisse qui con tanta sollecitudine..>> la voce di Malfoy arrivava alle sue orecchie in poco più che un sibilo, tuttavia deglutendo a fatica Leyla si avvicinò a Severus, gli pose una mano sulla guancia e lo guardò intensamente negli occhi sperando che capisse <<Io..>> accennò senza riuscire a continuare. Lucius si girò verso suo figlio che lo fissava con aria incredula, era impossibile che fosse riuscita da sola a vincere l’aggiogamento . Draco estrasse la bacchetta dalla veste, la puntò verso la ragazza mormorando “imperio”. Ci fu come un tremito nel corpo di lei e gli occhi assunsero all’istante un’espressione vuota. Severus la prese per le spalle scotendola mentre lei ripeteva meccanicamente quello che poco prima aveva sentito da Lucius: <<Maledetto, la tieni sotto controllo con la maledizione Imperus!!>> Leyla al suono della voce di lui si riscosse e prima che fosse veramente troppo tardi si gettò convulsamente tra le sue braccia, solo per esserne strappata quasi subito e scaraventata dalla parte opposta della stanza.
<<Ma bene! Abbiamo anche imparato ad opporci adesso. Non mi sei mai piaciuta ragazzina e adesso meno che mai. Crucio!>> sibilò Malfoy puntandole la bacchetta contro.
Leyla credette di non riuscire a sopportare un tale dolore. Era assolutamente indescrivibile, credeva di avere ingoiato del fuoco che si fosse rapidamente diramato a tutti gli arti, mentre la testa pensava le scoppiasse. Emise un grido soffocato e svenne.
Piton era riuscito con uno strattone a liberarsi e stava correndo verso la ragazza quando una voce alle sue spalle ingiunse velenosa << dopo faremo i conti anche on te! Stupeficium!>> la forza dello schiantesimo si rovesciò sulla schiena dell’uomo che si accasciò a terra privo di sensi.
D’amore e morte
parte seconda
D’amore e morte
parte seconda
Ore dopo Severus si svegliò indolenzito, ma era
logico, lui stesso aveva a suo tempo fatto le stesse identiche cose: schiantato
e trasportato nell’incoscienza in cella, cosicché non capisse quale strada
avessero preso.Ma era anche troppo esperto della topografia del maniero per non
capire dove lo avessero portato: le mura gelide, un buio nero impenetrabile,
niente finestre: ala Nord, 4° livello profondamente interrato. Si tastò gli
abiti in cerca della bacchetta ma inutilmente, dovevano avergliela tolta e
messa chissà dove. Si sedette stancamente sul letto pensando: almeno aveva
visto Leyla. Il fatto che fosse riuscita, da sola, a contrastare in parte la
maledizione lo rincuorava un po’ ma, per la prima volta in vita sua, l’ex
Mangiamorte non riusciva a vedere alcuna via d’uscita.
Parecchi piani più sotto Leyla piangeva e un po’
tremava. Aver rivisto Sev le aveva fatto realizzare quanto ancora volesse
vivere e quanto volesse avere lui accanto. Chissà dove lo avevano portato? E se
lo avessero già ucciso? Dopo essere svenuta(anche se lì per lì si era sentita
più vicina alla morte) si era ritrovata nella sua cella. Severus avrebbe dovuto
avere una bacchetta per forza ma sicuramente gliela avevano tolta: <<Ma
perché non posso far uscire la mia magia direttamente dalle mani? Lo fa
Silente, lo fa anche Sev..non può essere così impossibile..>>. Si e poi
cosa avrebbe fatto? Sarebbe scesa e avrebbe affrontato tutti quei maghi oscuri
molto più potenti di lei?Da sola? Faceva quasi ridere. Un sorriso amaro la
attraversò.. <<tanto più di così..che ho da perdere?>>. Cercò di
ricordare un facile incantesimo per illuminare leggermente la stanza ma
sembrava che la testa le si fosse svuotata, non riusciva a pensare a niente che
non fosse Severus. Proprio per lui si risolse di tentare, almeno una volta.. si
concentrò quanto più poteva e sussurrò <<Illumino!>> ma non
successe assolutamente niente; forse stando con le mani in grembo senza
muoverle avrebbe solo peggiorato la situazione, quindi si alzò in piedi e
desiderando ardentemente una fonte luminosa che spuntasse dal palmo della sua
mano ripetè la formula. Un piccolo guizzò di luce schizzò in aria per poi estinguersi subito. L’entusiasmo
cresceva vieppiù che il guizzo manteneva stabile la propria luminosità.
Finalmente sembrò che l’incantesimo funzionasse bene, un cono luminoso si irradiava
dalla sua mano rimbalzando sulle pareti grige. Un rumore di passi la fece
sobbalzare <<Finite incantatem>> e il cono sparì. Leyla sentì il
chiavistello che scorreva e la porta aprirsi cigolando: mentre Draco entrava
con un’espressione più truce del solito lei non ci stette a pensare due volte:
gli andò incontro abbracciandolo e baciandolo sulle labbra con un falso
trasporto che il ragazzo parve non notare, anzi rimase piacevolmente stupito di
quell’arrendevolezza. Era veramente stufo di vederla scalciare e graffiare ogni volta. Leyla si stava forzando, ma se doveva
fare una cosa era necessario farla bene. Mentre era a Hogwarts non le era
difficile constatare che Malfoy, pur essendo antipatico,maleducato e
Serpeverde, poteva anche essere passabile,ma adesso si sentiva salire la nausea
mentre lo spogliava lentamente e gli baciava il torace, risalendo nell’incavo
del collo, dietro le orecchie. Lui sembrava soddisfatto, non la teneva per i
capelli,né le costringeva le braccia dietro la testa, ma anzi si era
addirittura arrischiato a passarle una mano sul viso e sul busto(non aveva
evitato però di premere con le dita sui tagli come a ricordarle di non fare
mosse false) prima di prenderla definitivamente. L’idea di un corpo estraneo
dentro di lei non le piaceva per niente. Le veniva da piangere e dargli un bel
calcio piazzato adesso che lui non sospettava. Lui la guardò un momento e poi
la sua bocca si stese in un maligno sorriso di superiorità
<<Finalmente>> le disse con la voce che era ormai poco meno che un
sussurro spezzato <<hai capito chi vale di più..eh? Ma si che l’hai
capito.Finalmente la faremo finita con quel bastardo..>> <<non
l’avete ancora ucciso?>> disse lei passandogli una mano trai capelli e
trattenendolo gentilmente sulle sue labbra “ te li strapperei questi capelli”
pensava <<Oh certo che no…l’abbiamo..>> lo sentì irrigidirsi per un
momento, i muscoli del ventre si contraevano e gli occhi si scurivano travolti
dall’ondata di brividi che saliva sulla schiena <<rinchiuso..in
profondità>>. Il corpo del ragazzo vibrò per un momento e poi si accasciò
su di lei. La ragazza avvertiva sgradevoli le contrazioni dei muscoli del
ragazzo che le era sopra. Riuscì a farlo spostare e si girò di spalle. Sapeva
che ora, senza il minimo riguardo, si sarebbe addormentato: infatti le cinse la
vita col braccio carezzandola distrattamente e si addormentò mentre Leyla
pensava a tutti i modi per raggiungere la cella di Severus, senza che nessuna
soluzione le paresse applicabile. L’unica cosa era la più inutile e
controproducente, la più rischiosa ma anche l’unica che lei si potesse
permettere: sarebbe uscita e,confidando in qualche divinità,avrebbe raggiunto
il punto in cui si trovava il mago. Che avrebbe fatto dopo non lo sapeva.
Finse di dormire per quella che le parve
un’oretta circa,quando Draco si alzò,si rivestì e uscì tirando il chiavistello
dall’esterno; quando i passi si furono spenti si alzò anche lei. <<Non
posso proprio girare vestita così..sono troppo evidente>> e si ricordò
della tunica nera che aveva gettato in un angolo in un impeto d’ira. Si concentrò
profondamente, stese i palmi e <<Illumino!>> ma non successe
assolutamente nulla.Ci vollero altri dieci minuti per riuscire a mantenere
stabile il cono luminoso,quindi Leyla prese la tunica e se la infilò tirando il
cappuccio sul viso, fece sparire il cono e allungò le mani verso la porta. Per
riuscire ad aprire lo sforzo di concentrazione fu enorme: all’inizio il
chiavistello si era limitato a cigolare indolentemente, poi aveva iniziato a
scorrere pigro e finalmente la porta si era socchiusa. La ragazza si sentiva
come se avesse corso per chilometri,il sudore le gocciolava sulla fronte.
Decisamente era più facile usare la bacchetta. Tremando da capo a piedi uscì
dalla cella. Il corridoio era scarsamente illuminato, in vari punti gocciolava
acqua dal muro e il rumore rimbalzava sulle pareti.Enormi spazi d’ombra
contribuivano a rendere ancora più spettrale la visione; <<Dove cavolo
vado ora?>> si disse mordendosi il labbro..le parve poi di ricordare che
i passi di Draco di solito provenissero dalla sua destra così si incamminò in
quella direzione in punta di piedi. Girato il primo angolo una tortuosa scala a
chiocciola pareva snodarsi per diversi piani verso il basso: c’erano il 99,9 %
delle possibilità che qualcuno salisse mentre lei scendeva e in questo caso le
conseguenze sarebbero state fatali..si spremette le meningi per ricordare un
piccolo incantesimo di cui aveva letto distrattamente, consentiva di alterare
le emanazioni della propria aura evitando di essere percepita. Era come se
tutti ti passassero davanti vedendoti perfettamente, ma non avessero la
cosciente percezione di chi tu fossi.Purtroppo si trattava di magia parecchio
avanzata, praticamente sarebbe stato impossibile per lei applicare
quell’incantesimo tanto più che le sarebbe costato un dispendio di energie non
indifferente: <<Meglio riservarle per un momento più opportuno>> si
disse e ricominciò a scendere i gradini di pietra.
***
Albus Silente aspettava l’insegnante di Pozioni già da mezz’ora ormai. Non era
un’abitudine di Severus arrivare in ritardo ma man mano che il ritardo cresceva
vieppiù la preoccupazione si insinuava nella mente del preside. Così per fugare
ogni dubbio prese da un barattolo una polvere e gettandola nel fuoco esclamò
<<Severus!>> ma nessuno si presentò all’appello. Insospettito si
diresse allo studio del professore incrociando Minerva Mc Granitt nel
corridoio: <<Minerva, hai visto Severus per caso? Doveva essere da me
almeno tre quarti d’ora fa..>> <<No Albus non l’ho visto dal questa
mattina>> rispose la donna <<Pensi sia successo qualcosa?>>.
L’uomo la guardò alzando un sopracciglio <<No non credo, forse si è solo
addormentato..ti farò sapere>>. Congedatosi, prese a scendere verso il
sotterraneo fermandosi di fronte ad una scura porta di quercia recante una
piccola targhetta argentata con il nome del proprietario della stanza: Silente
bussò forte ma nessuno venne ad aprire,nessun rumore proveniva dall’interno.
Entrò di soppiatto scannerizzando la stanza con lo sguardo: il fuoco era quasi
spento, sul tavolo erano sparpagliate alcune cose, il letto intatto e un
mantello poggiato sulla sedia. Tutto normale se non fosse stato per un enorme
falcone che raspava vicino alla finestra e per uno specchio nell’angolo, ai
piedi del quale era stato buttato un telo viola(non rammentava che nella stanza
di Piton ci fossero mai state quelle due “suppellettili”). Nell’avvicinarsi
all’oggetto il preside vide qualcosa brillare sul tavolo: la catenina di Leyla
scintillava accanto alla ciocca di capelli e al biglietto;
<<Minerva!>> disse rivolto al fuoco,
dal quale subito uscì la professoressa aggiustandosi gli occhiali. Lo guardava
con apprensione quando le fece cenno di avvicinarsi al grosso specchio e le
mostrò il biglietto.
***
Lucius Malfoy ed altri due Mangiamorte erano
entrati nella cella di Piton. Guardavano il mago da sopra in sotto con un’aria
sprezzante quando Malfoy fece un passo avanti, dal nulla fece apparire una
sedia e intimò agli altri due di sgombrare il campo:
<<Come ti sei ridotto..avanti vecchio
amico, a me puoi dirlo..>>
<<Non ho nulla da dire a te,
“amico”>> sottolineò Severus con una voce dura e sarcastica.
<<Oh nonononono>> cantilenò l’altro
con la stessa voce con cui si rimprovera un bambino capriccioso <<c’è
così tanto da raccontare invece. Perché ci hai lasciato, ad esempio? E perché
sei caduto così in basso.Mio Dio Severus! È una..una.. Mezzosangue!>>.
Severus fece uno sforzo enorme per non reagire
alla provocazione, socchiuse gli occhi scrutando il suo avversario, ma prima
che la coscienza gli suggerisse che adesso Lucius era un avversario troppo
superiore alle sue possibilità si era già scagliato su di lui colpendolo con
tutta la sua forza. Come udirono i primi colpi i due che erano fuori dalla
porta si precipitarono dentro cercando di strappare Piton da sopra il loro
capo.
<<Ma di quanti fottutissimi gradini è fatta
questa scala?>> si ripeteva Leyla. Pareva che le gambe non la reggessero
più e ogni minimo rumore la faceva trasalire. Finalmente dopo l’ennesimo
scalino vide che era arrivata in un altro ampio corridoio. Le giunsero delle
voci concitate, si sporse furtiva e vide tre incappucciati che uscivano da
un’intersezione del corridoio e proseguivano diritto. Dietro di loro atri due.
<<Ma vanno sempre in gruppo questi qua?>>. L’ultimo del gruppetto
che gesticolava frenetico si fermò nel mezzo del passaggio, girò la testa
circospetto e rimase fermo come in ascolto di qualcosa <<Hey
Kingsley!>> lo richiamò un altro <<Che fai li impalato muoviti! O
senti le voci un’altra volta?>> e scoppiò in una risata cattiva imitato
dagli altri. Quello si limitò a scuotere le spalle <<Strani odori>>
ribattè e ripresero la marcia. Leyla era arrivata da un punto morto, dove
sarebbe dovuta andare adesso? Destra, sinistra, avrebbe dovuto prendere la
stessa strada dei mangiamorte, quella opposta? Uno spiffero gelido le
schiaffeggiò il volto, ma sembrava che le avesse portato la risposta che
cercava..era anche tutto molto logico e la ragazza si lasciò sfuggire un
sorrisetto mentre svoltava a sinistra rasentando il muro: se l’avevano messo in
una qualche cella sotterranea forse li avrebbe fatto più freddo che nelle
stanze superiori ben riscaldate.Ma poteva anche essere il contrario,tuttavia
conveniva proseguire per quel corridoio che sembrava infinito.
***
<<Pensi che sia ancora vivo?>> la
maga scrutava ansiosa il viso di Albus che, assorto, osservava le onde fumose
che ancora si agitavano nello specchio: <<Non credo Minerva. Tutti voi
tendete a sottovalutare Severus..>> si girò e la fissò intensamente dai
suoi occhiali a mezzaluna poi si voltò di nuovo <<non è affatto uno
sprovveduto.Ma non credo che in ogni caso possa farcela da solo.>> si
diresse verso la porta e lì si fermò <<non so quanto tempo abbiamo, ma
per favore chiama immediatamente Vitious. Io vedrò di far funzionare questo
specchio, dobbiamo raggiungerlo.>>
La professoressa McGrannit tremò
impercettibilmente ma non lo diede a vedere e velocemente sparì a cercare il
suo collega. Silente intanto aveva tirato fuori la bacchetta dall’abito e
puntandola contro lo specchio mormorò <<Prior incantatio>>..
Faceva freddo, dannatamente freddo e l’alito si
condensava in una nube biancastra ad ogni sospiro: da quanto tempo stava
camminando,scendendo scalini, voltando angoli seguendo quella scia ghiacciata?
Non sembrava che ci fosse il tempo che passava,i minuti resi più liquidi e
scorrevoli da una solitudine esasperante quanto sospetta. All’improvviso un
grido da brivido fece sobbalzare Leyla che si appiattì contro il muro; l’urlo
fu seguito da uno sbattere di porta e dal rumore di passi che si avvicinavano
sempre di più,triplicati, quadruplicati e amplificati dall’eco che percorreva
quel castello sinistro..la ragazza si sentiva in trappola, schiacciata contro
un muro nel mezzo di un corridoio nel quale non c’era un luogo che offrisse un
po’ di protezione. Non sapendo cosa fare, cercò di concentrarsi per quanto le
era possibile, raccolse tutte le sue forze e cercò di ricordare le parole
dell’incantesimo di annullamento dell’aura ma mentre le ripeteva le sembravano
più vuote e inutili che mai. Vide chiaramente Malfoy e altri due Mangiamorte
con una faccia truce saettare lungo il corridoio nella sua direzione: Lucius
aveva, se possibile, una faccia ancora più crudele del solito, un rivolo di
sangue scendeva dal labbro spaccato..si avvicinavano sempre più mentre lei si
appiattiva contro al muro col cappuccio calato sugli occhi..si avvicinarono, la
sorpassarono e tirarono dritti.
<<Oh gees!>> e tirò un sospiro di
sollievo, e senza ritegno si mise a correre nella direzione da cui erano venuti
i tre: ormai non importava più se l’avessero scoperta, l’essere vicina alla
meta le toglieva ogni altro pensiero dalla testa. Sboccò in un altro ampio
corridoio che aveva da ciascuno dei lati tante porte tutte uguali di legno, con
pesanti chiavistelli e piccole inferriate: non rimaneva che guardare dentro
ognuna.
In punta di piedi si sporse per osservare
l’interno di ogni cella, ma la ricerca si faceva sempre più infruttuosa finchè
<<Oh mio Dio Severus!>> bisbigliò, mise la mano vicino al
chiavistello <<Alohomora!>>. D’un tratto sembrò che le energie di
Leyla fluissero direttamente e solo sulla porta mentre quella si apriva
lasciando lei sempre più debole: la testa girava forte e tremava tutta ma la
ragazza si costrinse ad andare avanti comunque, spinse la porta ed entrò.
Severus si era appiattito in un angolo appena
aveva sentito l’approssimarsi di passi vicino alla porta, stava lì fermo come
una tigre che punti la sua preda, gli occhi che scintillavano nella
concentrazione: come vide la figura incappucciata non perse tempo e gli fu
sopra schiacciandola sul pavimento freddo <<Non ti conviene scherzare con
me e non provare a muoverti…>> intimò. Quello che successe dopo non lo
aveva previsto nemmeno nelle sue più intime speranze. Dal cappuccio nero uscì
una voce flebile come un pigolio <<Sev..>>
<<Leyla!!>> le disse togliendole il
cappuccio dalla testa e scoprendo il volto della persona che credeva non
avrebbe mai più rivisto.Resistendo alla tentazione di stritolarla tra le sue
braccia l’aiutò ad alzarsi <<Come diavolo sei arrivata qui, stai bene,
che ti hanno fatto?? Leyla..oh Leyla credevo di…>>. Lei si mise un dito
sulle labbra <<Non abbiamo molto tempo e dobbiamo assolutamente uscire di
qui.Non so nemmeno io come ci sono arrivata qua, ma non ho la bacchetta ho
dovuto usare me stessa..e mi sento molto affaticata perciò.. usciamo di qui ti
prego, non posso stare in piedi ancora a lungo.>>.Lui annuì, le cinse la
vita con il braccio per aiutarla: la ragazza represse una smorfia di dolore
<<Che succede, ti ho fatto male?>> stava per dirgli tutto, ma non
poteva..non doveva <<No scusa, ma mi sento così debole..>> mentì.
Dalle onde confuse dello specchio stava emergendo
nitida l’immagine di un vecchio maniero arroccato con le sue torri che
puntavano dritte verso il cielo intorno. Nel frattempo la professoressa era
arrivata con Vitious informato dell’accaduto. Silente non dette adito a
chiacchiere o spiegazioni che non fossero essenziali e senza indugiare infilò
un braccio nello specchio, poi la testa e infine tutto il resto portandosi
dietro Minerva e il piccolo professore di incantesimi. Dopo aver vorticato nell’oscurità furono sgarbatamente
lasciati cadere in mezzo ad una ingarbugliata sterpaglia: dal bosco in cui
erano precipitati era chiaramente visibile il maniero. I tre si avviarono
silenziosamente mentre il cielo intorno si faceva plumbeo.
All’interno Severus e Leyla percorrevano i
corridoi intricati, attenti ad ogni minimo rumore. La ragazza sentiva addosso
una grande stanchezza, le faceva male dappertutto e i tagli rossi urlavano
sotto la pressione della stoffa ruvida <<Sev non ce la faccio a
proseguire..ti prego lasciami qui, vai a chiamare Silente…sono solo un peso,
non ce la farai mai ad uscire!>> <<Stupida ragazzina, non ti
lascerò mai per nessun motivo..non ora, ti prego fai un ultimo sforzo…>>.
In quella li raggiunse una risata acuta, fredda e sarcastica. Appresso a quella
scia, altre,tutte della stessa intensità e cattiveria. <<Ma che scenetta
romantica! Allora Piton vuoi fare l’eroe romantico? Pensavo volessi morire con
un po’ di dignità…>> Malfoy si fece largo tra la folla dei suoi fedeli,
la bacchetta pronta a sferrare un colpo fatale. La via era bloccata da tutte le
parti, i Mangiamorte stringevano un cerchio impenetrabile attorno a loro. Leyla
non riusciva quasi più a distinguere niente quando all’improvviso una mano la
strattonò prepotentemente facendola rovinare in ginocchio <<Ecco dove eri
finita. Me lo dovevo immaginare..avrei dovuto ammazzarti quando
potevo!!!>> la voce di Draco si levò alta dal mezzo del cerchio e poi la
mano del ragazzo colpì in pieno viso la figura che gli stava ai piedi.
<<Leyla!>> gridò Piton cercando di raggiungerla per tirarla su
<< Bastardo non la toccare!!>> <<Oh e immagino che sarai tu a
fermarmi..ma ti riservo il piacere di questo duello dopo che sarai
morto>> aggiunse ghignando <<anche se.. allora non avrai più
nemmeno la tua puttana da difendere>> e così detto afferrò Leyla per i
capelli facendole reclinare la testa all’indietro tirando fuori un coltello
dalla lama lucida che puntò alla gola della ragazza. Nel contempo Lucius aveva
puntato la bacchetta contro l’ex Mangiamorte. L’ultima cosa che vide furono
lampi di luce rossa e verde mischiarsi nell’aria mentre strane voci rombavano
nelle orecchie, e Leyla che si accasciava lentamente come un corpo senza vita.
***
Severus si svegliò. I suoi occhi ci misero un po’
per abituarsi al bianco che lo circondava: era sdraiato su un letto con le
coperte ben rimboccate e strane apparecchiature vicino. Accanto a lui Albus
Silente sorrideva <<Ben svegliato>> <<P..Preside..d.. dove
sono? Cosa è successo?Che cos’ è tutta questa roba?>> chiese indicando
gli apparecchi accanto al letto. <<Sei all’ospedale di Hogsmeade Severus. Minerva, Vitious ed io abbiamo
usato indebitamente in tuo specchio per raggiungerti, ti abbiamo preso poco
prima che finissi fulminato da un Avada Kedavra>> poi subito continuò
come se avesse intercettato i pensieri del professore <<gli altri sono
stati tutti schiantati o comunque messi fuori combattimento. Se ne sta
occupando il Ministero della Magia.>>. Piton guardò il preside, chinò gli
occhi ma poi tornò a fissarlo <<Leyla?>> chiese sommessamente.
Albus lo guardò grave <<E’ viva
anche lei, ma sta male, molto. Non reagisce a nessuno stimolo, è molto debole,
un corpo troppo giovane non può subire il peso di incantesimi tanto potenti
senza riportare delle conseguenze. Leyla ha impiegato quel briciolo di forza
che le rimaneva per usare la magia senza la bacchetta cosa che, come saprai,
richiede molta concentrazione ed energia.Penso che tu la possa vedere se vuoi,
è ricoverata nella stanza qua accanto.>>
Leyla giaceva inerte sul letto. Gli occhi chiusi,
il corpo abbandonato la facevano sembrare preda di un sonno profondo che non
era scosso nemmeno da un gemito o un piccolo movimento. Quando Piton entrò
nella stanza vi trovò dentro Max e Kahy entrambi con gli occhi gonfi e rossi di
pianto, lui la vide e incapace di accettare la dolorosità di quella situazione
prese la ragazza per le spalle e la scosse parlandogli, cercando di svegliarla
con il suono delle sue parole. Fu tutto inutile,la testa ricadeva sul petto
come quella di una bambolina, il respiro era flebile e il movimento della cassa
toracica faticoso. Severus la strinse a sé mentre calde lacrime gli rigavano le
guance pallide.
<<Buonasera signori>> disse piano
un’infermiera entrando nella stanza, si rivolse gentilmente a Piton dicendogli
che poteva essere dimesso subito se avesse seguito, una volta tornato a casa,
uno scrupoloso riposo. Poi guardò gli altri <<siete familiari della
signorina Monteleoni?>> tutti annuirono, e lei si avvicinò al letto
<<oltre al grave danno che il corpo ha subito a causa degli incantesimi,
la signorina ha riportato altre lesioni fisiche. Forse vi farà un po’
impressione..>> aggiunse mentre sbottonava delicatamente il pigiama di
Leyla. Tutti trasalirono vedendo le cicatrici e il tagli che si rimarginavano,
formando un intricato reticolo sul
ventre della ragazza <<chi…>> iniziarono Max e Cathy ma
furono interrotti dalla voce dell’infermiera <<Non sappiamo ancora come
abbia sopportato la potenza degli incantesimi cui è stata sottoposta:
schiantesimi, la Cruciatus, la Imperio..e qualche altro intruglio che le hanno
fatto bere..>>. Severus che fino a quel momento era stato in silenzio,
ammutolito e basito dalla vista delle ferite, si riscosse e con una voce
spezzata disse <<Tra quanto si risveglierà? E’ così perché le avete dato
del sonnifero vero?>> si alzò fissando l’infermiera con aria così
minacciosa che quella fece un passo indietro, ma si riprese subito
<<Veramente, non sappiamo dire nulla al momento. Non siamo nemmeno sicuri
che si tratti di un coma..sembrerebbe un sonno autoimposto, come se fosse lei che coscientemente non avesse
affatto intenzione di svegliarsi. Purtroppo in questa situazione..non sappiamo
cosa fare..>>.
Piton si sedette sul bordo del letto prendendo la
mano di Leyla tra le sue: era fredda e fragile più che mai così la strinse
accarezzandola per cercare di portare un po’ di calore in quel corpo
abbandonato. Le scostò i capelli dal viso sfiorando la guancia e l’orecchio ma
nemmeno l’ombra di un sorriso apparve sul volto della ragazza.
<<Leyla..Leyla ti prego non te ne puoi
andare così, svegliati io lo so che mi senti..>>, improvvisamente l’uomo
sentì tutta la rabbia salire dallo stomaco e propagarsi veloce in ogni angolo
del corpo: rabbia e impotenza, rabbia e rabbia e rabbia per quelle parole che
lui voleva sentir salire dalla gola di lei ma che, ostinate, si bloccavano
nella bocca: <<Ragazzina, sarà meglio per te ritornare oppure io…io che
posso fare?>> le disse con voce dura. Albus Silente era riuscito a
trascinare Piton fuori dall’ospedale. Avrebbero mandato immediatamente un gufo
se ci fosse successo qualcosa ma erano passate due settimane e ad ogni visita
veniva loro ripetuto che la situazione era stazionaria, che non c’erano stati
miglioramenti né peggioramenti. Il mago sedeva per lunghe ore accanto al letto
finchè qualcuno non veniva a portarlo di peso fuori dalla stanza; era più
suscettibile del solito, pallido e nervoso anche se, segretamente, dopo essersi
strenuamente battuto per non cedere a questo pensiero, si stava convincendo che
non ci fosse più nulla da fare.
Leyla dormiva profondamente, nuotando e annegando
in un mare di pensieri nero pece. Una parte di lei cercava di uscire dal
pantano, di svegliarsi e reagire ma era solo una flebile vocina che si spezzava
facilmente quando la parte più spaventata di lei la convinceva che era meglio
non svegliarsi più <<dormirai, mi prenderò cura io di te. Se aprirai gli
occhi potrebbero succedere le stesse cose che hai dovuto già subire..>>
la sua vocina suadente cantilenava e lei rimaneva immobile incapace di aprire
gli occhi.
Poi una notte la ragazza si svegliò e si sedette
di scatto avvertendo distintamente la presenza di aghi nelle sue braccia. Il
buio la attanagliava e avvolgeva di un silenzio ovattato e spaventosamente
vuoto. Non riconosceva il posto e non vedeva niente, la cosa più logica che le
venne in mente di fare fu urlare con quanto fiato aveva in gola: un urlo acuto,
lungo e penetrante che riempì il piano dell’ospedale nel quale si trovava.
Accorsero due infermiere che la trovarono fuori dal letto, accucciata in un
angolo della stanza. Come le vide prese a tremare ancora più forte mentre un
lampo di luce verdina usciva dalle sue mani: una delle due infermiere si
accasciò a terra.
Il gufo raspava insistentemente alla finestra del
preside: Albus non dormiva benché fosse estremamente tardi così si alzò ed
aprì, leggendo il breve biglietto che l’animale gli porgeva. Veniva
dall’ospedale e lo informavano che la signorina Monteleoni si era
svegliata ma sembrava fuori di se,
nessuno riusciva a calmarla e aveva più o meno schiantato un’infermiera.
<<Severus, svegliati dobbiamo andare in ospedale>> il mago sentendo
la parola “ospedale” si era alzato subito e, gettatosi un mantello sulle spalle
si era lanciato di corsa verso la porta.
I medici condussero i due nella stanza della
ragazza: Leyla non si era spostata dall’angolo, era sveglia ma tesa, sembrava
spaventatissima e probabilmente non riconosceva le persone che gli erano
davanti: <<Leyla, sono io…sei sveglia..>> le disse Piton
sommessamente cercando di avvicinarsi a lei, ma come lo vide, vestito di scuro
e con il mantello che si agitava ai suoi passi si appiattì ancora di più contro
la parete mentre un alone verde si formava tra le sue palme aperte:
<<Leyla no..sono io Severus.. così ti stancherai solamente, ferma non
voglio farti nulla..>> le disse ma lei sembrava non aver capito quello
che le aveva detto, vedeva solo un uomo vestito di nero che le si avvicinava
sembra di più, lento e inesorabile, mentre tra le sue mani cresceva
l’incantesimo <<Leyla..>> Piton ripeteva il suo nome per cercare di
calmarla ma invano; dietro alle sue spalle Silente si teneva pronto intuendo
quello che la ragazza avrebbe fatto di li a poco. Ma quello che successe fu
imprevisto; la quantità di energia che la ragazza aveva sprigionato per
convertirla in uno schiantesimo le aveva tolto tutta la forza, così la luce
verde si spense mentre lei si accasciava sul pavimento, appena capace di tenere
gli occhi aperti. Severus la prese in braccio per portarla sul letto
<<Sev…sei tu?? oh mio Dio Sev cosa ho fatto?? Dove sono..portami via non
voglio rimanere qua da sola..>> lui la strinse leggermente <<Piccolina
adesso devi riposarti, non pensare ad altro, per favore…>>, mentre la
posava sulle coperte lei ricominciò a tremare <<Non toccarmi!>>
intimò <<toglimi le mani di
dosso..>> ripeteva mentre le lacrime le bagnavano le guance accaldate.
<<Leyla io non voglio farti nulla perché non vuoi che ti tocchi?>>
<<M..Malfoy…>> era l’unica cosa che riuscisse a ripetere senza che
né il mago né gli altri riuscissero ad afferrarne il significato, poi si
addormentò sfinita.
***
Durante le altre due settimane che seguirono la
situazione di Leyla oscillava tra alti e bassi. C’erano momenti in cui
ricordava quello che era successo e prendeva a tremare respingendo tutti quelli
che aveva accanto, ed altri giorni in cui era tranquilla e serena, si alzava e
camminava senza barcollare.Si era scusata con l’infermiera che aveva schiantato
anche se non aveva il permesso di tenere la bacchetta fino al suo ritorno alla
scuola…evidentemente temevano qualche scatto d’ira! Finalmente la dimisero e
potè ritornare ad Hogwarts, cercando lentamente di riprendere la routine di
tutti i giorni. Al suo arrivo al castello i suoi due migliori amici erano
davanti al portone ad aspettarli, sorridenti e un po’ emozionati:
<<Leyla!>> le gridarono correndole incontro a braccia aperte <<finalmente
sei tornata, some stai?>> le disse Max cercando di abbracciarla; lei fece
una strana smorfia e lo allontanò guardandolo nervosamente <<sto
bene,almeno credo..>> <<ah>> fece lui un po’ interdetto
<<beh, allora forse è meglio che entriamo..fa fresco qua>>. Kathy
si limitò a sorriderle e tutti e tre si avviarono, un po’ imbarazzati, alla
torre dei Grifondoro. Leyla cercava in tutti i modi di nascondere i sentimenti
che si agitavano dentro di lei. Non era più in grado di fidarsi di nessuno e di
stare tranquilla anche se si trattava di star seduta in un posto pieno di gente
alla luce del sole. I suoi pensieri venivano traditi dall’andatura incerta e
dallo sguardo circospetto che saettava in ogni angolo, gli scatti fulminei
delle mani verso la bacchetta. Lungo la strada per la torre incontrarono
Silente, che veniva loro incontro sorridente e tranquillo: <<Signorina
Monteleoni, bentornata!>> <<Grazie signor Preside>>
<<Se non le dispiace vorrei vederla nel mio ufficio prima di cena, facciamo
due chiacchiere e poi scendiamo assieme>>, Leyla annuì e sorrise
debolmente: non le piaceva l’idea di trovarsi da sola con un uomo anche se si
trattava di Albus Silente..tuttavia non avrebbe potuto declinare l’invito in
alcun modo così quella sera fu costretta a salire nello studio.
Il preside la fece accomodare sulla poltrona
davanti alla scrivania. Il fuoco mandava un intenso bagliore riempiendo di
calore la stanza, ma la ragazza evitava di guardare in faccia l’uomo che aveva
davanti, così si concentrò insistentemente su Fanny che dondolava sul suo
trespolo gorgogliando allegra. Silente si schiarì la gola e Leyla abbassò lo
sguardo. <<Signorina Monteleoni, non ha motivo di avere paura di me, non
ha più motivo di temere di nulla, adesso è tornata tra amici..>> e
sorrise con aria molto rassicurante <<lo so..>> rispose lei con un
pigolio. La conversazione non stava prendendo una piega molto incoraggiante. Il
Preside le aveva raccontato quello che era successo prima del suo risveglio in
ospedale e poi si era interrotto <<Ma io so che è successa un’altra cosa,
che riguarda lei più strettamente, non è così?>>. La ragazza si morse il
labbro <<no..non è successo niente..>>. Silente alzò un
sopracciglio,poi parlò con molta dolcezza <<i medici dell’ospedale mi
hanno informato di quello che ha fatto il signor Draco Malfoy>> iniziò
mentre lacrime amare scorrevano sulle gote di Leyla <<che con suo padre e
tutti gli altri Mangiamorte sta subendo diversi processi. Non devi avere paura
perché non è stata colpa tua, nessuno ti punirà. So che è difficile ma dovrai
parlarne anche ai tuoi amici e a Severus, sia per lealtà verso di loro che per
il tuo benessere…>> <<No, non posso dirgli nulla…lei non ha detto
niente vero?>> <<No perché sarai tu a farlo quando te la sentirai.
La persona più adatta sei solo tu>>
e le sorrise comprensivo. Leyla si
passò una mano sul viso stancamente <<Forse…non so se ce la
faccio..>> <<Beh adesso non pensiamoci, piuttosto scendiamo per la
cena, ho una fame!>> rispose il mago ammiccante. Il banchetto era come al
solito gustoso, i ragazzi vociavano e ridevano allegri. Leyla andò a sedersi
accanto a Max e Kathy rilassandosi e conversando con i suoi amici; nel mezzo
della cena alzò gli occhi verso il tavolo dei professori: Severus indossava i
suoi soliti abiti neri, lo sguardo torvo attraversò tutta la sala per poi
posarsi sulla ragazza che vide gli angoli della sua bocca distendersi in un
impercettibile sorriso che lei ricambiò.
Non furono giorni facili quelli che seguirono.
Leyla faceva fatica ad addormentarsi la notte per via dell’oscurità della
stanza e più volte dovette ricorrere al sonnifero, si agitava se si trovava da
sola con qualcuno e il pensiero di quello che avrebbe dovuto raccontare a Max,
Kathy e Severus la tormentava..come avrebbe trovato le parole? Così pensò che tanto
valeva togliersi il peso immediatamente: rintracciò i due amici e li portò
senza alcuna spiegazione verso il sotterraneo gelido, si fermò di fronte alla
porta dello studio di Piton e bussò forte. Il mago venne ad aprire quasi subito
e una espressione di contentezza mista a sorpresa si dipinse sul suo volto.
<<Devo parlarvi>> disse Leyla con un’ espressione che voleva
sembrare risoluta. Severus li fece entrare tutti e tre e accomodare davanti al
camino. Prima di sedersi a sua volta mise le mani dietro al collo e ne sganciò
una catenina con un ciondolo a forma di stella che porse a Leyla <<E’
tuo..>> le disse con dolcezza, poi prese posto accanto a lei.La ragazza
trasse un profondo sospiro, aprì la bocca ma non ne uscì alcun suono, le parole
sembravano morirle in gola riluttanti ad uscire dalle sue labbra.
La mano di Kathy si posò dolcemente sulla spalla
dell’amica in un gesto affettuoso e incoraggiante. “Adesso o mai più” pensò
Leyla e, fissando insistentemente la fiamma che guizzava nel camino, iniziò a raccontare
tutto quello che era successo senza riuscire più a fermarsi.
Il racconto parve durare ore e lasciava vieppiù
sconvolte le tre persone sedute attorno a lei.
Max si teneva le mani trai capelli ripetendo
<<Non è possibile..non è possibile..>>, Kathy aveva gli occhi
sgranati e la mano premuta sulla bocca..e Severus..pareva semplicemente senza
parole, gli occhi scuri dardeggiavano, i pugni serrati facevano impallidire le
nocche della mano…Alla fine Leyla tacque con gli occhi fissi a terra..non sapeva più che dire così non
trovò nulla di meglio da fare che scoppiare in un pianto dirotto e liberatorio
con la testa sprofondata tra le braccia della sua amica.
I minuti trascorsero senza che nessuno riuscisse
ad aprire la bocca,come se ogni piccola parola potesse risuonare insulsa e
inopportuna. Severus riuscì ad allentare la tensione facendo apparire un grande
vassoio carico di dolcetti e con 4 tazze di the che si sollevarono per aria
andando a depositarsi tra le mani dei commensali. <<Hey non state così
tutti zitti, mi mettete ancora di più in imbarazzo..>> sussurrò Leyla.
Severus la fissò <<io non parlo perché potrei scoppiare…vorrei andare ad
Azkaban a riempirli di botte quei..quei..>> ma si interruppe non trovando
un epiteto adatto a definirli. <<Sono con lei prof!>> se ne uscì
Max alzando la tazza incautamente e rovesciando metà del suo contenuto:
<<Si certo…non sei nemmeno capace di tenere in mano una tazza..dove vuoi
andare?>> sorrise la ragazza.
Quella battuta sembrò dissipare l’atmosfera
pesante, e i volti dei 4 si distesero. <<Quello che vi dovevo dire ve
l’ho detto, ma per favore non parliamone più..non ora..>> la voce della
ragazza era quasi implorante,così che nessuno osò contraddirla.
A cena Leyla vide che Severus si era seduto
accanto al preside e i due uomini parlavano fittamente tra loro..immaginava che
stessero discutendo di quello che era successo a lei durante la sua prigionia
tra i mangiamorte; alzò gli occhi al cielo e sospirò, poi ritornò a fissare
Albus: in quella il vecchio mago si voltò e incrociò lo sguardo, poi le sorrise
e alzò il pollice in segno di vittoria…Leyla strizzo l’occhio di rimando.
Una sera
era davanti allo specchio con la maglietta tirata su: lunghe,bianche,rosse
cicatrici le percorrevano la pancia e i fianchi, orribili tatuaggi di notti
infernali. Inizialmente aveva sperato che passassero da sole, ma si illudeva e
sapeva benissimo che le cicatrici, quelle più profonde, non se ne sarebbero
andate mai. Si era guardata a lungo poi,furtiva,
era uscita incamminandosi nei sotterranei bussando alla camera di Piton.
L’aveva fatto per disperazione, non che credesse in un rimedio; voleva essere
rassicurata, consolata e amata: <<Dimmi che le puoi togliere>> gli
aveva detto mostrando il ventre. Lui aveva annuito ed estratto un vasetto verde
smeraldo dallo scaffale sopra la scrivania, lo aveva aperto e aveva preso sulle
dita un po’ della cremosa sostanza che vi era contenuta. Ma quando aveva
avvicinato la mano alla pancia di Leyla questa aveva fatto un salto indietro
abbassando contemporaneamente la maglietta <<Leyla, se fai così non posso
mettere questa crema e non posso farti passare le cicatrici..>> le aveva
risposto lui guardandola però con dolcezza <<io non ce la faccio..ogni
volta mi viene in mente…>> <<Lo so…ma tu mi conosci..sai che ti
puoi fidare..>>. Così l’aveva fatta sedere comodamente e l’aveva
rassicurata, parlandole all’ orecchio,
baciandola lievemente sui capelli finchè lei, anche se l’aveva fatto rimanendo
tesa, pronta a scattare, si era distesa sul letto mentre Severus applicava
l’unguento.
<<Hai visto, sono sparite del
tutto!>> sorrise Leyla a Kathy una settimana dopo, mentre si guardava
allo specchio: la sua pancia era come prima, la pelle liscia e compatta senza
un minimo segno. Il piccolo piercing con il brillantino azzurro luccicava
ammiccante, mentre neglio occhi della ragazza riaffiorava quel luccichio vivace
che tutti amavano in lei. Scesero per colazione, e al loro tavolo era seduto
Max che rivolse loro un grande sorriso <<Come sei carina oggi..>>
disse sincero alla sua amica (<<ha bisogno di riacquistare la fiducia in se stessa e negli altri..>> li
aveva informati il preside) che indossava un maglioncino nero e un paio di
pantaloni jeans scuri <<Grazie>> rispose Leyla con un sorriso un
po’ malizioso <<ho un appuntamento galante più tardi>> aggiunse
strizzando l’occhio a Piton che prendeva posto al tavolo degli insegnanti in
quel momento..
<<Beh questo può voler dire una cosa
sola:>> sentenziò Max <<Cosa?>> chiese Leyla <<Che, se
dopo aver rischiato la vita e il coma, sei ancora innamorata di quello
là..l’amore è proprio cieco!>>. La ragazza rise di gusto e, per la prima
volta dopo parecchio tempo, riscoprì il gusto di un abbraccio affettuoso, sotto
lo sguardo geloso di un Severus che
però sapeva che a lui sarebbe spettata la parte più grande e profonda del cuore
di Leyla.