Darkness.
Autrice:Kikka
Censura:PT
NOTE: i personaggi sono stati quasi tutti creati
dalla Rowling.
RINGRAZIAMENTI: a chi sarà cosi gentile da leggere e commentare questa storiella.
Un
nuovo anno ad Hogwarts era iniziato, lo smistamento era in corso e i ragazzi
del primo anno apparivano impauriti e allo stesso tempo eccitati, i piccoli
tremanti si sedevano sotto il capello che urlava il nome del dormitorio a loro
assegnato. Per la gioia di tutti lo smistamento finì e Silente, come ogni anno,
cominciò il suo discorso “benvenuti alla scuola di Magia e Stregoneria di
Hogwarts, ormai… come di consuetudine, abbiamo una nuova insegnante di difesa
contro le arti oscure” nella sala echeggiarono mormorii “una donna?” “si avete
capito benissimo, una donna!” continuò Silente, in quel momento una figura
oscura entrò nella sala, aveva un cappuccio, cosicché nessuno poté vedere il
suo volto.
“Chi è?” “Non ne ho la più pallida idea” “Non
riesco a vedere” erano le poche frasi che si sentivano nella sala grande.
Tutti
erano curiosi, i professori si sporgevano dal tavolo per osservarla, la figura
si voltò e scoprì il suo viso, dove avere poco più di trent’anni, la pelle
rosea, lunghi capelli castani che scendevano sino alle spalle, e gli occhi…gli
occhi sembravano fatti di miele, infondevano la stessa dolcezza che può dare il
sapore zuccherino del miele stesso, tutti erano rimasti in silenzio a
contemplare quella figura, solo uno sobbalzò nel vederla… Silente si schiarì la
voce “colleghi…ragazzi… questa è la signorina Heaven Mclight, la nuova
insegnante di difesa contro le arti oscure”
Harry: “che bel nome…sembra fatto
apposta per un insegnante di difesa contro le arti oscure”
“pieno di significato…” disse Ron sospirando,
Harry si mise a ridere mentre Hermione aveva incrociato le braccia
indispettita. Silente riprese a parlare “deve sapere, signorina Mclight, che
ormai è una tradizione cambiare ogni anno il professore di questa particolare
materia…” l'insegnante sorrise “me lo hanno raccontato, non si preoccupi, spero
di riuscire a rompere questa…come dice lei…tradizione…” detto questo si sistemò
tra la professoressa Mcgranitt e Piton, dopodiché Silente diede inizio al
banchetto.
Heaven
stava colloquiando con la Mcgranitt
Mcgranitt:
“Heaven…ho
gia sentito il suo nome, è possibile?”
Heaven: “Forse! Ho studiato qui non
molto tempo fa…”
Mcgranitt:
“Davvero?”
Heaven:
“Si”
Mcgranitt: “E a che casa apparteneva?”
Heaven: “grifondoro”
Mcgranitt: “Il suo cognome… mi sembra
di non averlo mai sentito…”
Heaven: “Evidentemente… non ho dato
preoccupazioni a nessuno, durante il corso dei miei studi”
Piton
di poco non si affogava con il vino, Heaven si girò verso di lui e lo aiutò
“sta bene?” “non sono cose che la riguardano!” rispose sgarbato
Mcgranitt: “Severus!”
“non sì preoccupi… scusi come ha detto?” chiese
Heaven quasi sicura di aver sentito male
Mcgranitt:
“Ho detto
Severus”
“Severus?” Heaven non sembrava molto entusiasta
Piton
non era sorpreso della reazione suscitata “si sono io…”
Heaven:
“Non è
cambiato affatto…”
Piton:
“Se sapesse…”
Heaven
rimase a guardare il volto inespressivo di Piton, ma fu interrotta dalla
Mcgranitt
Mcgranitt: “Vi conoscete?”
“credo proprio di si…”affermò Heaven mal celando i
suoi dubbi
Mcgranitt:
“Non mi
sembrate molto convinti…!
Piton
si alzò in modo brusco “infatti! L’unica Heaven che conoscevo era un egoista, e
poi…è morta tanto tempo fa!” e se né andò…
Heaven
abbassò gli occhi e non disse nulla, mentre la Mcgranitt si faceva domande cui
non trovò risposta… incontrando gli occhi tristi della collega disse “non ti
preoccupare…si comporta cosi con tutti, ha uno strano modo di socializzare…è
sempre stato solo…per lui solo i serpeverde erano degni di essere ricordati,
tutti gli altri… erano semplici persone prive di significato…” Heaven fece un
sorriso forzato e si alzò ma fu fermata “dove va?” “sono stanca… credo che
andrò a dormire” la Mcgranitt annuì e salutò Heaven, che scomparve dietro la
porta.
I
dubbi assillavano Piton che durante i giorni seguenti, aveva rovistato negli
annuari di Hogwarts e l’intera biblioteca per trovare informazioni sulla sua
nuova collega, tuttavia non riuscì nell’intento e a malincuore decise di
abbandonare le ricerche…
I
giorni passarono in fretta e le lezioni si dimostrarono molto interessanti, la
professoressa Mclight scoprì l’odio che provavano i serpeverde per i grifondoro
e viceversa, un giorno, nella classe di difesa contro le arti oscure, una
piccola aquila era adagiata sopra la cattedra, i serpeverde e i grifondoro si
sistemarono ai loro posti e, come sempre, Draco stava bisticciando con Ron,
quando Malfoy alzò la bacchetta l’aquila si posò su di essa, fissando il
ragazzo negli occhi, Draco rimase immobile a guardare l’animale, il suo
piumaggio era marrone scuro ma secondo come si guardava sembrava nero, la cosa
che più colpì il ragazzo furono gli occhi color miele che gli ordinavano di
abbassare la bacchetta, Draco non sopportò a lungo quello sguardo e lo caccio
via “stupido animale vattene” urlò e l’aquila ubbidì sistemandosi sulla
cattedra per assistere allo spettacolo: grifondoro contro serpeverde, nel caos
generale nessuno si era accorto che seduta sulla cattedra al posto dell’aquila
c’era la professoressa Mclight “ragazzi!” gridò per farsi sentire, tutti
rimasero immobili come pietrificati, Hermione scosse la testa, gia prevedeva
quello che sarebbe successo, infatti per punizione tutti gli alunni furono
caricati di compiti per le vacanze di natale e furono levati 50 punti ad
entrambe le case…
Tutti
si chiedevano da dove fosse spuntata la professoressa il giorno in cui c’era
stata la rissa, lei aveva affermato che la sua aquila l’aveva avvertita, così
era corsa in aula, e nel caos generale nessuno si era accorto di lei…
L’aquila
della professoressa Heaven stava spesso e volentieri in compagnia degli
studenti, in particolare del trio dei grifondoro che si dimostrava sempre
disposto a coccolarla, la cosa più strana e che l’aquila compariva sempre
quando vicino ai grifondoro c’erano i serpeverde sventando i loro tiri mancini,
inoltre non l’aveva mai vista nessuno in compagnia della sua padrona.
Tutto
cominciò quando Draco ebbe una vivace discussione con Harry, la professoressa
Mclight comparve dal nulla, prese in disparte i due ragazzi e li rimproverò,
Draco guardò gli occhi della sua insegnante con aria innocente ma si sentì mancare,
non aveva mai sopportato quello sguardo sin dalla prima volta che lo aveva
visto, Harry vide il viso pallido dell’“avversario” e seguì il suo sguardo, il
respiro gli mancò, evidentemente lei se ne accorse e li lasciò andare senza
alcuna punizione, dopo di che corse via.
Nel
dormitorio dei grifondoro Harry raccontava l’accaduto hai suoi amici “i suoi
occhi sono uguali alla sua aquila, persino il suo sguardo…” ripeteva Harry
Ron: “Di cosa ti preoccupi?”
Harry: “E se fosse…”
Hermione: “Un animagus?”
Harry: “esatto
Hermione!”
Ron:
“Finitela!
Come potete dire una cosa simile? Sarebbe registrata…e almeno Hermione se lo
ricorderebbe” la ragazza chiamata in causa lo guardò truce e lui deglutì
lentamente
Harry
protestò “i quattro malandrini non erano registrati”
Ron: “Ma erano i quattro
malandrini! E ti ricordo che c’era anche tuo padre!”
Harry:
“ e se
fosse una spia di Voldemort? Come Peter Minus?”
I
tre ragazzi rabbrividirono al solo pensiero, Hermione si alzò di scatto “voglio
indagare! Magari è registrata e noi non lo sappiamo…” Ron alzò gli occhi al
cielo mentre Harry correva verso la biblioteca accompagnato da Hermione.
Intanto
nello studio di Piton, Draco Malfoy aveva raccontato l’episodio al professore
di pozioni,
Piton:
“ e cosi mi
stai assicurando che la professoressa Mclight è un animagus?” Draco era
convinto “non ho dubbi professore, sono gli stessi occhi…” Piton annui e fece
segno al ragazzo di andare, ma Draco insisteva “professore dico la verità” “vai
Draco! Non farmelo ripetere un'altra volta” lo minacciò il professore. Così
Draco si ritrovò in biblioteca a cercare informazioni sugli animagus, e non si
stupì molto quando vide anche la secchiona fare la stessa cosa accompagnata dai
suoi due amici…tutto fu invano, nessuno riuscì a trovare informazioni su di
lei, persino negli annuari di Hogwarts il suo nome sembrava essere sparito o
semplicemente mai esistito, il che faceva pensare che lei non aveva mai messo
piede in quella scuola prima di allora, l’unico che sembrava conoscerla era
Piton, il quale era perennemente inseguito dall’aquila della sua collega,
durante i pasti lui imboccava sbuffando il piccolo volatile che accettava
volentieri le sue attenzioni, anche questo suscitò qualche pettegolezzo,
qualcuno diceva che il professore era impazzito, altri insinuavano che tra
Piton e la Mclight ci fosse una storia, ma questa ipotesi cadde subito visto
che lui e la professoressa evitavano di parlarsi, e quando lo facevano le
parole diventavano presto discussioni.
Le
vacanze di natale arrivarono… la sera del 24 era stato organizzato un cenone,
tutti erano agghindati a festa, le danze erano gia iniziate e, alunni e
insegnanti si scatenavano sulla pista da ballo, solo la professoressa Mclight e
il professor Piton rimanevano in disparte a chiacchierare
Piton:
“Io non li
capisco…cosa troveranno di divertente nel ballare?”
Mclight: “Lei non è mai stato un
patito per la danza…”
Piton: “E tu?”
Mclight: “Che facciamo? Ci diamo del
tu?
Piton: “Solo oggi che è natale”
Mclight: “Vedo che siamo tutti più
buoni…”
Piton: “Non proprio tutti”
Mclight: “Che cosa intendi dire?”
Piton
cambiò discorso “desideri ballare?” Heaven era quasi sconvolta dalla domanda
che gli era stata rivolta, tuttavia accettò, durante il ballo, Piton scrutava
gli occhi della collega convinto di averla gia vista, il problema stava nel
ricordare dove… era talmente immerso nei suoi pensieri che non si accorse che
tutti i presenti in sala erano disposti in cerchio e li guardavano tra
l’incredulo e l’attonito “io non mi ricordo di te Mclight” disse infine “sono
passati tanti anni…” rispose lei “mi ricordo di una Heaven ma…” “ma è morta
tanto tempo fa… giusto?” aggiunse Heaven “si…” rispose lui continuando a
fissarla negli occhi “mi dispiace… magari non le fa piacere parlarne…” si scusò
lei accorgendosi di aver toccato un tasto delicato “no… ci sono abituato alle
indiscrezioni e non mi stupisco se la gente fa domande, quindi… non mi
preoccupo” disse Piton con fare non curante, poi gli venne in mente una cosa,
mentre la guardava “ci sono degli alunni che sospettano che tu sia un
animagus…” Heaven sgranò gli occhi guardandosi attorno “ci stanno guardando
tutti”così dicendo si sciolse dall’abbraccio del collega e scappò lasciandolo
solo al centro della pista, un Piton furibondo lasciò la sala travolgendo i
poveri passanti.
La
mezzanotte era arrivata e il piccolo aquilotto era appollaiato nel balcone
della stanza della Mclight, un piccolo serpente argenteo per il riflesso dato
dalla luna, entrò nella camera attirando la sua attenzione, non fece nulla per
impedirgli di avvicinarsi, l’aquila disse solo “Severus se avessi bussato ti
avrei lasciato entrare” il piccolo serpente prese le sue sembianze umane, ora
Severus Piton era appoggiato alla ringhiera del balcone e guardava il volatile
accanto a lui “allora sei veramente tu?” l’aquila si trasformo nella
professoressa Mclight, “sì Severus” “Darkness” mormorò lui, e lei annui “ti
ricordi ancora?” “come potrei dimenticare la fonte dei miei problemi…
tuttavia…devo riconoscere che è stato grazie a te che sono diventato un animagus”
rispose Piton
“gia…un piccolo serpente nero, che diventa argentato
sotto la luce della luna…” sorrise
Heaven: “Tu ne andavi fiero…”
Heaven: “Gia… tu invece mi chiamavi
Darkness…”
Piton: “Mi piacevano le cose oscure…le trovavo misteriose…quando ti ho
visto nella sala grande ero senza parole…forse perché non potevo credere che
eri tu… ma quando ho guardato i tuoi occhi mi è venuto il dubbio… e ho voluto
indagare, se eri Darkness non avrei mai trovato una tua foto negli annuari di
Hogwarts, e così è stato… nessuna traccia di Heaven Mclight poi…Draco è venuto
a raccontarmi dei tuoi occhi… e mi sono ricordato di una cosa” Piton uscì una
piccola fotografia stropicciata “questa era nel mio album personale…” Heaven la
guardò e una lacrima percorse il suo viso, Piton guardò le stelle “quella fu
l’ultima volta che vidi i tuoi occhi…”
la sua collega abbassò lo sguardo, Piton le voltò le spalle “mi hai
lasciato solo, non mi salutasti…è solo colpa tua se ora sono ridotto così” se
ne stava andando ma fu fermato dalle parole di Heaven “i dissennatori…”non
riuscì a dire altro le lacrime sgorgavano senza sosta arrossando i suoi candidi
occhi, Piton non seppe cosa fare all’inizio rimase impassibile, provava piacere
a vederla in quello stato, ma una piccola parte di lui soffriva e prima che se
ne accorgesse la stava abbracciando per
cercare di confortarla “persino una condanna così crudele non mi ha cancellato dalla tua memoria…” il
suo pianto crebbe, Piton non voleva ammetterlo ma si sentiva in colpa forse era
stato uno dei suoi brutti ricordi per quello si ricordava di lui… molto
probabilmente Heaven capì i suoi pensieri perché tra un singhiozzo e l’altro disse
“non fai parte dei miei brutti ricordi…ti ho ricordato perché anche io, come
te, possiedo quella foto… e pian piano, nella mia memoria, si è fatta strada la
tua figura… il tuo segreto… il mio…il modo in cui me ne andai senza dirti
nulla… mi dispiace…”
Piton:
“pensavo
che fosse evidente..”
Heaven:
“non il
fatto che tu eri affezionato a me…non mi hai mai voluto bene veramente, ti
interessava solo diventare un animagus, perché così ti aveva ordinato
Voldemort”
Piton
era sconvolto “come?”
Heaven:
“come ho
fatto a scoprirlo? Me lo ha detto Lucius!”
Piton:
“maledetto!”
Heaven:
“non dare
le colpe a lui, avevo sperato che tu me lo dicessi ma… non fu cosi…”
Piton: “dovevo dirti che ero un
assassino?”
Heaven: “non eri un assassino”
Piton: “si che lo ero… dimmi la
verità! mi disprezzavi e per questo motivo che te ne sei andata…”
Heaven:
“no…non
puoi capire…”
Piton:
“no sei tu
che non capisci, sei stata un egoista! ho perso la vita il giorno in cui tu te
ne andasti!”
Heaven
scosse la testa “ti sbagli Severus io ho perso la vita quel giorno, andai da
Voldemort, la tua vita in cambio della sua mi disse, e così accettai, mi misi
al suo servizio per questo quando scoprì che tu eri un traditore non ti uccise,
io finii ad Azkaban e in seguito…grazie a Silente qui…”
Piton
era furioso“lo sapevo! è per questo che ti odio!”Heaven chinò il capo “io
volevo solo renderti la tua vita…”, Piton, con tutto l’odio che aveva in corpo,
urlò “e invece me la hai tolta!se ora vuoi farmi felice…sparisci dalla mia
vita!” la professoressa sentì la porta chiudersi alle sue spalle, Severus era
uscito furente, lei si getto nel letto e pianse per tutta la notte, pensando
che forse il suo collega aveva ragione… i due professori non si parlarono più
per mesi, Piton evitava persino la piccola aquila che si posava nel tavolo
degli insegnati all’ora dei pasti, fino a quando, Hermione corse da Harry e Ron
nella sala grande “Harry, Ron ho trovato! È un animagus ma non è registrata
sotto il nome Mclight ma Mcdark, sotto forma di animale si chiama Darkness, è
ricercata da anni, dicono che sia al servizio di voi-sapete-chi, e che ora
fugga dai dissenatori sotto forma di aquila” i ragazzi si guardarono “bisogna
avvertire Silente” disse Ron ma Harry capì che qualcosa non andava, se avrebbe
voluto ucciderlo avrebbe potuto farlo in varie occasioni ma questo non era
successo “no…non diciamo nulla a Silente” “Harry! Dicono anche che porti
l’oscurità in qualunque posto vada” affermò Hermione “hai ragione Hermione
DICONO! Non sono sicuri” controbatté Harry la discussione tuttavia terminò
nello studio di Silente che con grande ilarità disse ai ragazzi di non preoccuparsi
e che sapeva quello che faceva ma soprattutto di non raccontare mai a nessuno
quello che sapevano perché poteva essere pericoloso, Draco che aveva sentito la
conversazione dei grifondoro in sala grande, corse immediatamente a dirlo a
Piton che si dimostrò più freddo della prima volta “hai detto Darkness?” chiese
Piton con fare non curante “si, Darkness” “vedrò di fare degli accertamenti”
“ma professore…” “non discutere! Sparisci!” tuonò Piton e Draco si precipitò
fuori dal ufficio, deciso a rivelare il segreto della professoressa a tutta la
scuola e al ministero…la sera del primo Giunio, Heaven si trovava alla torre,
ormai la voce che lei era un animagus e che in realtà si chiamava Mcdark si era
sparsa per tutta la scuola, non avrebbe tardato a raggiungere il ministero,
doveva andarsene… si trasformò, stava per prendere il volo quando voltandosi
per vedere Hogwarts l’ultima volta, scorse la sagoma di Piton, e si ritrasformò
“te ne stavi andando senza salutare?” chiese il professore in tono freddo “come
sei entrato?”
Piton: “sono un piccolo serpente
curioso ricordi?” ci fu una pausa… poi Piton riprese a parlare “ho riflettuto
molto su quello che è successo…” “cosa intendi dire?” chiese lei “mi hai
mentito! e guardami quando parlò” la fece voltare a forza per vederla in volto…
“sto andando Severus…” “perché?e dimmi la verità!” pretese lui “hanno scoperto
che sono qui…se mi trovano…” non ebbe il coraggio di finire la frase, Piton
capì sapeva che per lei restare era uguale a morire, ma prima di lasciarla
andare la strinse a se “ti odio!” urlò e lo ripeté al infinito nella sua testa,
Heaven aveva gli occhi pieni di lacrime che non volevano uscire, sapeva in cuor
suo che non l’avrebbe più rivisto, respinse Severus e andò decisa verso il
balcone, senti l’uomo urlare “lo sai perché sono diventato un animagus?” lei
non rispose continuò ad allontanarsi “per incontrarti la sera mentre tutti
dormono, sapere che per te sono speciale…” imperterrita e con le lacrime che
sgorgavano impetuose la ragazza continuò a camminare, si stava per lanciare nel
vuoto quando si senti afferrare il braccio, “perché desideravo vedere i tuoi
occhi brillare solo per me, perché volevo che tu mi stessi vicino nel momento
del bisogno, perché volevo averti tutta per me, perché io… ti amo” disse Piton
stringendola forte a se, le baciò la fronte, le guance e infine arrivò alle
labbra, Heaven strinse Severus in un
caldo abbraccio e rispose al bacio con tutto l’amore che aveva nel cuore… Piton
allontanò il suo viso da quello della sua collega “ho scoperto perché tu sei
una grifondoro e io un serpeverde…” “perché?” chiese lei “perché tu hai
dimostrato coraggio rinunciando alla tua vita per salvarne un'altra,
infrangendo tutte le regole dei maghi… io invece, guidato dall’ambizione ho
solo pensato a me stesso prima di tutto e di tutti, vivevo solo per raggiungere
i miei scopi…” Heaven carezzò i capelli
dell’uomo “ho sempre desiderato baciarti…” disse tristemente “e perché non lo
hai mai fatto?” “non pensavo che un ragazzo con il cuore di pietra come il tuo
potesse amare…” “ti sbagliavi…” stava
per ricominciare a baciarla ma lei lo fermò “non posso più trattenermi con te…”
“solo una sera…” la supplicò lui “aprì gli occhi… non servirebbe a niente…”
disse lei guardandolo intensamente
“vengo con te!” “non puoi!” obbiettò lei, Piton non resistette la sua
mente diceva di lasciarla andare ma il suo cuore diceva che non doveva, così
prese la decisione che sembrava più giusta, estrasse la bacchetta e la punto
nel viso di Heaven, lei lo guardò e sorrise “fallo! Che aspetti? metti fine a
tutte le tue sofferenze!” lo incitò lei, “ava…” iniziò a dire lentamente Piton
“avanti! che aspetti? vai…”concluse e la bacchetta scivolo volontariamente
dalle mani di Severus cadendo in un tonfo, si guardarono per alcuni istanti, la
mente diede spazio al cuore, e i due ricominciarono a baciarsi sapendo che
sarebbe stata l’ultima volta che sarebbero stati insieme...
Era
notte inoltrata quando Heaven si svegliò nella camera di Piton poteva sentire
il dolce profumo del suo amato, girò il viso e
vide Piton addormentato accanto a lei, era così bello quando non aveva
la sua solita espressione imbronciata… tentò di alzarsi ma non ci riuscì, più
cercava di sforzarsi più si sentiva premere contro il letto, vide Severus
sghignazzare mentre lei, invano, cercava di alzarsi, “lasciami andare!”
protestò, “ e perché dovrei?” disse lui con un velo di tristezza “non c’era
bisogno che…hai capito vero?” mormorò lei “si…ma sei sicura che...” disse Piton liberandola “si Severus non
posso restare…” lo interruppe lei andando ad aprire la finestra “verrai a
trovarmi?” chiese lui “certo! Appena sarà possibile!” si abbracciarono e si
baciarono per l’ultima volta, dopodiché lei si trasfigurò in un aquila e
scomparve nella notte senza neanche voltarsi, Piton la seguì con gli occhi sino
a quando la sagoma della donna che amava scomparve confondendosi con l’oscurità
del cielo.
Il
mattino seguente arrivarono i membri del ministero con i dissenatori, la scuola
era nel caos totale, Silente discuteva con il primo ministro “dove la ha
nascosta? Sappiamo che è qui!” affermava il ministro, in quel momento Piton si
avvicinò e guardò con odio prima i dissenatori e poi il ministro “non la
troverete mai… è morta molto tempo fa a causa vostra… e solo perché ha amato qualcuno”
disse infine “ma cosa sta dicendo professore? Non dovrò passare tutta l’estate
a cercare un nuovo professore di difesa contro le arti oscure?” chiese Silente
“ha capito bene! La cattedra di difesa contro le arti oscure è libera, la
professoressa Mclight o Mcdark non c’è più…” Piton si voltò per non far vedere
le lacrime che gli rigavano le guance e se ne andò mormorando l’incantesimo
“patronus” al richiamo il patrono comparve annientando tutti i dissenatori.
Piton
era nel suo studio e leggeva la gazzetta del profeta in prima pagina si poteva
leggere:
Darkness c’è riuscita
ancora.
Nonostante
il ministero abbia mandato i suoi membri migliori, accompagnati dai
dissenatori- i quali sono misteriosamente deceduti- non sono riusciti a
catturare l’animagus sfuggito da Azkaban, 15 anni fa si scopri che Heaven
Mcdark era al servizio del Signore Oscuro, così fu arrestata e subì la peggiore
delle condanne: il bacio dei dissenatori. Tuttavia riuscì a fuggire dalla
fortezza e raggiungere Hogwarts sotto il nome di Heaven Mclight.
Darkness
così chiamata quando prende le sembianze di aquila, è scomparsa nuovamente,
riportiamo qui sotto le parole del preside della scuola di Magia e Stregoneria
di Hogwarts, Albus Silente: “è venuta come se ne andata: nell’oscurità.”
Piton alzò gli occhi dal
giornale, nella sua mente aveva vivo il ricordo della sua Darkness specialmente
il suo profumo e i suoi occhi che lo ho avevano stregato sin dal primo momento
che l’aveva vista, guardò fuori dalla finestra e vide un ombra oscurare il
sole, aveva la forma di un aquila, il professore sorrise e trasformandosi in
serpente raggiunse il giardino di Hogwarts dove era sicuro che ha notte
inoltrata avrebbe trovato un aquila appollaiata in albero, e come tanti anni
prima avrebbe potuto ammirare la donna che aveva portato la luce nella sua
vita.
The end.