Parte V

Piton si sentiva improvvisamente troppo stanco per elencare ingredienti e consimili, così prese un foglio da un block notes lì accanto, e lo riempì della sua scrittura spigolosamente ordinata.
- Ecco, non devi fare altro che seguire questo alla lettera, ed io nel frattempo continuerò a vigilare. le dimenaradici ad esempio, a che punto sono? -

- Direi che sono ad un buon punto! E' sicuro che... basti seguire quello che ha scritto qui? -
Petunia guardò il foglio... non che fosse molto chiaro.
"Boh... proviamoci..."

A quel punto Severus e Petunia furono interrotti dal suono del campanello, con somma irritazione di Severus che detestava venire disturbato mentre faceva pozioni.
Petunia si accinse ad aprire e sulla porta si presentò un uomo, con i capelli che cominciavano ad ingrigire e due pesanti ombre sotto gli occhi.
Porse gentilmente la mano alla padrona di casa e si presentò .

- Buona sera signora Dursley, io sono Remus Lupin. -

Remus Lupin! Severus strabuzzò gli occhi: che ci faceva lì? Rispondeva ad un disperato appello di Harry oppure era stato Silente a mandarlo, dimostrando così tutta la fiducia che riponeva in Piton? E poi era davvero Lupin, o si trattava di un mangiamorte travestito? Chissà perché Piton non riusciva a scordare un certo Barthy Crouch...
- Lo faccia entrare. -
Disse poi. In ogni caso la soglia di casa non era il luogo più adatto per simili discussioni. E mentre diceva così già aveva tirato fuori una fiala di veritaserum.

- Ciao Severus - disse Lupin - è un piacere vederti. Avevo assolutamente bisogno di vederti e così Silente mi ha detto dove trovarti. Sai, sono rimasto senza Pozione Antilupo e si avvicina la luna piena... ma dov'è Harry? -

- Pozione Anti-lupo? - ripeté Piton in un ringhio maligno - Stavolta non puoi accusare me di andare in giro a diffondere il tuo segreto -
E fissava l' espressione perplessa di Petunia
- Ma come faccio a sapere che sei realmente ciò che dici? -

Dudley sondava il nuovo arrivato con aria di disgustata superiorità: i vestiti dell'uomo lasciavano capire senza orma di dubbio che fosse un pezzente. Rattoppati, strappati, come se fosse stato picchiato da poco, e poi pallido, magrissimo. E poi parlava con quello che prima aveva quasi identificato con un mago. Il nuovo arrivato, dato le sue condizioni poteva essere uno zombi!! Stava chiedendo qualcosa come una pozione Anti-Lupo…
L'immaginazione di Dudley galoppò verso gli sconfinati regni della fantasia, dove le bestie fameliche come i Lupi ricercavano e si nutrivano con la carne dei Non-Morti, lacerando i brandelli di carne putrefatta…
Il suo stomaco cominciò a gorgogliare e fare sforzi di vomito.

Vernon si era ormai del tutto spietrificato, ma rimaneva immobile completamente attonito. Tutte le persone in quella casa lo stavano deliberatamente ignorando!!
Ma la cosa che più non capiva era se Petunia faceva quel che faceva perché ne fosse costretta o se ne fosse pienamente consapevole. Dai suoi discorsi e dall'espressione sul suo volto, Vernon non voleva crederci, sembrava che si stesse divertendo...

Petunia stava iniziando a dare segni di fastidio. Pozione...Antilupo?! C'era da finire quella per Duddy, prima!
E poi chi diavolo era quest'altro tipo che si era fiondato a casa sua?! Lupin aveva detto... un amico di Slythering?!
- Signor slythering...devo dirle due parole - disse, e fece cenno al mago di seguirla - Non le sembra esagerato invitare anche i suoi amichetti a casa mia?! Vorrei una spiegazione, se non le dispiace. E la garanzia che quel tizio non si fermerà a lungo...è uno di voi, vero? -

- Accidenti - pensò fra sé e sé Lupin - questa volta Severus ha proprio ragione, sono stato un vero idiota a parlare di Pozioni davanti agli zii Babbani di Harry, ma cosa diavolo mi è saltato in testa???? -

Si maledisse il povero licantropo
-  Ehm vede signora Dursley" biascicò tentando affannosamente di rimediare al plateale pasticcio che aveva combinato - Io sono un vecchio amico di Harry... mi ha scritto perché ha dei problemi con dei compiti di scuola e così ho pensato di venire a vedere come se la cavava.... -

Continuò Remus sudando freddo, ben sapendo che si stava arrampicando sugli specchi.

- Come ha appena detto Remus lui non è un amico MIO, ma di Harry... - intervenne Severus con una smorfia - e anche del suo padrino se proprio ci tenete a saperlo. Per quel che mi riguarda spero che si fermi il meno possibile, ma prima di ogni altra cosa dovrò assicurarmi che sia lui il vero Remus, e per questo c' è il filtro della verità. -

Petunia si lasciò cadere sul divano.
- Oh, ho mal di testa! E' un mago, vero? Si sbrighi...mio figlio si sta allargando... e la nostra pozione attende... -

Il piccolo Dudley ebbe una percezione improvvisa del suo corpo, straordinariamente più largo di quando si era svegliato quella mattina. Il ragazzo fu preso dal panico e cominciò a gridare istericamente e a sbattere contro tutto quello che si trovava in cucina.

"Mago…" Vernon aveva sentito proprio bene, sua moglie aveva appena pronunciato la parola "mago" senza problemi o brividi. Allora stava facendo tutto di suo volontà…
- Tesoro, - Vernon si sedette accanto a lei prendendole le mani nelle sue - cosa diavolo sta succedendo?!
Le parole uscirono dalla bocca a denti stretti dell'uomo come un sibilo. Le sue mani quasi stritolavano quelle della moglie.

- Per la pozione... intanto bisogna levare le dimenaradici dall' acqua e poi arrostirle. E poi... avete dei formicai in giardino? Servono delle formiche vive.
E tu Remus, intendi startene lì a cuc... immobile come un idiota e costringermi a cacciarti in gola il filtro o lo bevi di tua spontanea volontà? -

Duddy gridava da una parte, Vernon la assillava dall'altra, Slythering parlava delle dimenaradici... e Lupin guardava.
Petunia aveva mal di testa sempre più.
- E già che ci siamo... una pozione per sdoppiarsi no, eh? -
Petunia guardò Vernon - Niente tesoro, è solo un rapido incidente di percorso... passerà presto, non farci caso! -
Fissò Slythering - Le radici...sì, sì...ora vado! -
E Lupin - E lei faccia presto! -
Di nuovo Slythering - Formiche, eh? -
E Vernon - Stai tranquillo! -
Poi Harry - Và da Duddy...e digli che stia buono! E che lavoro per lui! E se non sta zitto lo trasformerò in un suino! -
- Ooooooops! - guardò Vernon -Scusa caro! Non hai sentito quello che credi!
Petunia corse in cucina.

- Ricorda di eliminare tutte le eventuali radici inverdite, Petunia! Non vorrai avvelenare il piccolo Duddy! -
Esclamò Piton, anche se quest' ultima eventualità non gli sarebbe spiaciuta poi così tanto. E tornò a fissare cupamente il lupo mannaro.

Remus Lupin decise che non aveva molte vie d'uscita, d'altronde lo doveva quasi a Severus, dopo il pasticcio che aveva combinato, quindi si volse verso Severus con aria di chi deve affrontare l'inevitabile e disse: - Eccomi pronto Severus, dammi pure il Veritaserum. -

Severus sorrise gongolante e passò all' altro l' azzurra boccetta. Quasi non attese che l' altro finisse di bere, per cominciare con le domande:
- Come ti chiami? Perché sei qui? Solo per l' antilupi o c' è dell' altro? E ora due domande meno contingenti: sei stato tu a dare ad Harry la mappa stregata? E (è meschino chiederlo, ma sarebbe ancora più meschino non domandartelo) SAPEVI, sapevi Remus dello scherzo... e sai di quale scherzo sto parlando. -

Anche la testa di Vernon cominciava a creare dei problemi: un po' per lo sforzo di capire qualcosa, un po' per le grida di suo figlio, un po' per quei due strani individui, un po' per la presenza terribilmente fastidiosa del nipote… Vernon decise di creare un po' di ordine, almeno dove era certo che la sua autorità non fosse discutibile.
- DUDLEY! Piantala di strillare! È tutto sotto controllo! Ti faremo tornare come prima se stai zitto!! -
Dudley non abbassò di molto il suo tono, quel tanto che bastava per poter sentire quello che suo padre stava per dire a Harry, di certo un rimprovero. Vernon scrutava il nipote, con due maghi in casa non era il caso di punirlo severamente, anche perché teoricamente era già in punizione; non si ricordava affatto di avergli dato il permesso di uscire dalla sua camera. Comunque, visto che ormai c'era…
- HARRY! Non fare l'ebete e da una mano a tua zia, o meglio, tieni compagnia ai tuoi amici… -
Dudley rimase molto deluso: suo padre stava perdendo l'autorità perfino su Harry! Si mise a strillare ancora più forte di prima.

Remus afferrò la boccetta con mano tremante e la portò alla bocca, trangugiando il contenuto in un solo sorso. Sentì la lingua sciogliersi e non poté fare a meno di rispondere alle domande di Severus :

- Sono Remus Lupin, e sono qui per assicurarmi che Harry stia bene, dato che è nella stessa casa con Severus, Silente non si fidava molto che non aspettasse la prima occasione per combinarne qualcuna al ragazzo. La mappa ad Harry non l'ho data io la prima volta, ma la seconda quando me ne sono dovuto andare dalla scuola grazie a quel figlio di buona donna di Piton. Dello scherzo alla stamberga strillante non sapevo nulla, Sirius non l'aveva detto a nessuno per paura che qualcuno di noi tentasse di fermarlo. -

Dudley continuava a gridare come un ossesso migrando ora in cucina ora in salotto.
(possibile che non abbiate un minimo di cuore? quando un animale soffre a quel modo lo si abbatte N.d.A.)
Vernon guardava disgustato quello che la moglie stava trafficando un po' incerta senza azzardarsi a chiedere cosa fosse.
Harry si avvicinò al professor Lupin mentre Piton era girato. Avrebbe tanto voluto chiedergli se avesse potuto lasciare quella casa più presto del solito, ma preferiva non farlo fintanto che Piton era nei paraggi.

E Severus girate le spalle all' essere innominabile che l' aveva chiamato figlio di buona donna tornò a voltarsi verso Petunia, e verso la pozione che era ancora ben lontana dall' essere pronta. Poi, come per un ripensamento si rivolse di nuovo a Remus:

- Harry sta bene, almeno per adesso. E dato che io sono qui per ordine di Silente mi chiedo come mai Silente non abbia mandato te sin dal principio. E adesso che intendi fare? Ti ritiri in buon ordine o già che ci sei vedi di scroccare qualche pranzo? Sappiamo tutti delle tue laute finanze... Ma se non erro dovrebbe essere rimasto un po' della squisita cenetta nell' originale stile inglese che Petunia mi ha propin... gentilmente offerto ieri sera. -
E sarebbe stato lieto Severus di lasciare il suo posto di sorveglianza all' altro mago, ma adesso non più, non dopo aver risvegliato i poteri di Mrs. Dursley. No, proprio no...

 - Scusate...ma qualcuno vorrebbe degnarsi di controllare questa brodaglia?! -
Petunia scoccò un'occhiata malevola a Slythering e al suo amichetto pezzente.
- Ho sistemato le radici. Ho le formiche...ed ora? -

- Le dimenaradici adesso vanno tritate, e bisogna gettare nel calderone una formica per ogni chilo che va eliminato - disse Piton, e frattanto continuava a guardare Lupin - Scusa se ho fatto riferimento alla tua situazione finanziaria, - disse poi - è stato ingiusto da parte mia. Ma dato che ti trovi in casa dei parenti di Harry, e tu sei quasi un amico di famiglia, perché non approfittiamo del veritaserum e rompi un po' il ghiaccio dicendo ai Dursley cosa pensi di loro? -

-Una formica per ogni chilo...si...Duddy, corri sulla bilancia!
Petunia guardò il capriccioso figlio.
-Corri subito sulla bilancia!- intimò.

 - Non dici più nulla Lupin? -
Sussurrò intanto Piton con la voce piena di veleno.

- Ma ce l'hai con me stasera forse Severus? - domandò Remus con un tono decisamente più duro di quanto non fosse generalmente il suo - non ti conviene stuzzicarmi, perché sotto l'effetto del veritaserum potrei dire cose pericolose, come per esempio che sei un untuoso idiota... e che tutti gli studenti ti odiano, specialmente Harry - (e qui Harry diventò improvvisamente simile alla fotocopia umana di Nick quasi testa) - e i parenti di Harry poi.. il ragazzino sembra un grasso e brutto porcello, la donna davvero non si capisce come possa essere sorella della nostra e dolcissima Lily e il baffone beh... tale padre tale figlio... -

- Che posso dirti Remus, la sincerità è una dote da troppo tempo sottovalutata. Ma tu mi chiedevi la pozione... - e dicendo questo il mago prese un flacone del colore dell' ossidiana dalla sua valigetta - l' avevo preparata per i lupi di colui che non deve essere nominato... dell' oscuro buffone, come viene chiamato da queste parti. E' molto concentrata, e a berla così com' è brucerebbe il cervello, ma se la diluisci mettendo dieci gocce di pozione in un litro d' acqua, e poi fai bollire il tutto, potrai adoperarla senza problemi. E detto questo potresti anche andartene, visto che il ragazzino è illeso, e l' hai visto con i tuoi occhi. Ma qualcosa mi dice che non sarà così facile farti sloggiare. -

Petunia lasciò perdere Duddy.
- Signor Slythering, adesso avrei bisogno di apprendere qualcosa in più sulla magia...non so, formule d'attacco. In quanto al pezzente, lo inviti a prendere la strada della porta...se non vuole che io me la prenda un po' troppo... -

- Mai lasciare un lavoro a metà, Petunia, MAI. Quindi intanto pensiamo a quelle venti formiche, e devono essere venti, perché è per venti chili che abbiamo preparato la pozione... non vorrai certo rischiare di far del male al tuo figliolo diletto. Quanto a Remus... mettiamola così: se ci tieni tanto ad imparare delle formule d' attacco ti servirà qualcuno contro cui sperimentarle, ed io non sono disponibile per quel ruolo. -

- Petunia, cara, tu sai che io ho piena fiducia e stima in te, - "posso ancora affermare questo? Ha ancora stima di mia moglie dopo tutto quello che sta accadendo in casa mia?" - ma gradirei sapere cosa stai combinando con quelle schifezze, perché tutto d'un tratto parli senza problemi con quel tipo che fino a ieri cercavi di avvelenare, perché nostro figlio non riesce più nemmeno a passare dalle porte e chi diavolo è quel pezzente insolente in salotto?!!??
La voce di Vernon era andata in crescendo, ormai era al limite della sopportazione… -

- Non c'è problema...sono ANSIOSA di apprendere... -
Petunia tornò alle sue formiche, senza smettere di sfidare con lo sguardo Lupin.

- Beh io non vorrei disturbarvi mentre state lavorando alla vostra pozione, quindi bevo la mia e me ne sto qui buono buono a leggere la Gazzetta del Profeta. Mi sembrate tutti piuttosto agitati, dovreste rilassarvi un po' secondo me... -

- Calma? - fece Piton - Con che coraggio vieni a parlarmi di calma quando sei uno dei motivi che contribuisce a mandarla in fumo la mia calma? -
Ma forse era meglio lasciar perdere il lupo mannaro, e tornare a occuparsi della pozione.

- Puah! Ma chi è quel tipo là? - chiese Petunia - Non mi sembra che tra voi scorra miele... -
Tornò a concentrarsi sulle formiche e sulla pozione, con l'aiuto di Slythering.

- PETUNIA EVANS DURSLEY! Piantala di ignorarmi e rispondi alla mia domanda!! -

- Vedi, Petunia, fino a quando le formiche rimangono vive, nonostante l' alta temperatura dell' intruglio, vuol dire che tutto procede come si deve. Adesso la pozione deve cuocere a fuoco lento per un' ora, e poi dovremo versarla in gola al pupo... e se dovesse opporre resistenza posso sempre insegnarti l' incantesimo di pietrificazione.
Quanto a me e Remus... certo non corre buon sangue tra noi, ma non posso negare che sia una brava persona, tuttavia ha tra gli altri difetti anche quello di essere un fervente membro dell' Harry Potter Fan Club. Se vuoi maggiori precisazioni dovresti chiedere a lui (specie adesso che è sotto l' effetto del mio filtro) ma come prima cosa credo che dovresti degnare il tuo maritino della tua attenzione... anche perché sono interessato pure io a sentire la tua risposta ad almeno una delle sue domande... quella sull' avvelenamento mio per intenderci... -

Petunia era totalmente assorta...
- Mio marito? Oh...già!
Petunia si girò verso Vernon - Scusami, caro! Ti prego, perdonami... ma... cosa mi avevi chiesto, di grazia? -

Vernon inspirò profondamente. Doveva restare calmo. Ma essere calmo mentre nella stanza aleggiava un puzzo terribile, un calderone bolliva un liquido azzurrognolo schifoso, con un pezzente insolente sulla soglia, un transilvano forse pluri-omicida a fianco, un figlio che ormai aveva raggiunto la larghezza di un camioncino, ma soprattutto restare calmo quando la persona con cui hai passato più di quindici anni di matrimonio non ti ascolta nemmeno e anzi sembra quasi di non conoscerti, è molto, ma molto difficile. 
Inspirò di nuovo, cercando di non fare caso all'odore nauseante.
- Volevo sapere COSA sta succedendo a Dudley, CHI diavolo sono realmente questi tizi, COSA diavolo stai combinando con queste schifezze, e soprattutto PERCHE' PARLI TRANQUILLAMENTE DI MAGIA E ALTRE COSE ANORMALI CON LUI!!
Vernon evitò di riaccennare al tentativo della moglie di avvelenare quel lui il giorno prima; se fosse stato veramente il padrino di Harry, avrebbe potuto essere pericoloso.

- Duddy... beh, Duddy... potrei dirti che è ingrassato, ma no. Il signor Slythering gli ha dato della robaccia che lo farà espandere a dismisura... a meno che io non faccia una pozione che lo salvi! Questi tizi sono due maghi... gente che conosce Harry... davvero orrendo, no? Ed io... sto facendo una piccola pozione, te lo ho detto, per aiutare Duddy... e detto tra noi questa gente crede che io sia una strega! Ma, no, no... -
Petunia fece spallucce.

In quel momento un pacchetto sul tavolo del salotto attirò l' attenzione di Piton: non era suo, non gli sembrava che l' avesse portato Remus, e tuttavia vibrava di potere.
Senza esitare aprì la busta che lo accompagnava, anche se non era indirizzata a lui:
"Sono lieto di restituirti la tua bacchetta, Petunia Evans, adesso che la tua magia si è risvegliata. Probabilmente tu nemmeno ricordi il giorno in cui sei venuta a sceglierla nel mio negozio (a dire il vero ti trascinavano i tuoi) e molte cose sono state cancellate dalla tua mente, poiché non eri in grado di accettare la magia nelle tue vene. Ma adesso forse sarà diverso.
Olivander. "
Piton non disse una parola nel porgere all' interessata il messaggio, forse per pregustare ancor di più la sua sorpresa quando l' avrebbe letto.

Petunia prese il biglietto e lesse. Sgranò gli occhi, e lasciò cadere il foglio.
- O...Oli...Oli chi? Io non sono mai stata in un posto del genere! Cosa... cosa volete ancora da me, voialtri? -
(Petunia gettò un occhio a Vernon...e deglutì)
Ma Piton le passò la bacchetta,e lei la strinse...

- Una bacchetta di sorbo rosso - mormorò Piton - del colore del sangue... una buona bacchetta... -
 Petunia prese la bacchetta...era una sensazione inquietante... era come essere attraversati dalla corrente elettrica...
Fissò Slythering - Cosa significa questo? -
Per un attimo aveva persino dimenticato Duddy e Vernon; ma era come aver ritrovato una cosa che si era perduta...quale ne era il senso?

- Significa che sei una maga, è da ore ormai che sto a ripeterlo e sinceramente inizio a stancarmi. Ma l' arrivo della bacchetta è stato provvidenziale, e forse non è nemmeno l' unica cosa che ti serve. Magari dovremmo fare un salto a Diagon Alley quando la pozione avrà terminato di cuocere, anche se con quel vestito fucsia... rischieresti di sembrare normale tra gli anormali. -
- No, no... Non mi lascerai solo con quel mostro a casa, mamma! - strillò Duddy in quel momento con tutto il fiato che aveva in gola, e indicò Lupin con un dito somigliante ormai ad un salsicciotto - E' un uomo lupo, un mangia zombie, ma qui zombie non ce ne sono, e hai sentito ha appena fatto dei commenti sul... sul mio peso... -
Piton era incerto se rassicurare il ragazzino, magari spingendolo contemporaneamente a fare qualche domanda imbarazzante a Lupin (tutt' ora sotto l' effetto del Veritaserum) oppure mettersi a sghignazzare come un matto. Alla fine magnanimo, scelse la seconda delle opzioni.

- Diagon che?! Io non ho mai sentito di una strada con questo nome! Immagino sia un quartiere malfamato, pieno di drogati e sbandati...che seccatura! Il mio vestito è di Dior, ha capito? D-I-O-R! -
Petunia sbuffò è pestò i piedi.
- E tu, Duddyno caro, non dire sciocchezze! Quel tizio non ti toccherà nemmeno con un dito! È amico di Harry? Beh, noi siamo gli zii di Harry, e se quel tizio si mettesse di mezzo... beh, Harry potrebbe averne qualche seccatura! .
Tornò a fissare Slythering - Sa cosa? Questa storia ha qualche lato positivo, solo qualche, ma è già qualcosa, no? E non faccia quella faccia! -

- Oh, nel quartiere dei maghi esistono anche delle traverse malfamate, ma non era mia intenzione condurti fin là... e comunque sappi che i maghi più pericolosi non sono quelli che vestono come straccioni... come il nostro Remus, ma altri... persone che magari non esistereste a far accomodare nel vostro salotto. -

- Oh, ma se anche così fosse... almeno sarebbe gente di buon gusto! Crede sia poco? Eh, no, no...il gusto conta! Si guardi... sembra un corvo, anzi, un pipistrello... se si conciasse un po' meglio, forse ispirerebbe più fiducia. Vediamo... io ho concesso tanto, perché non prova lei a conciarsi meglio, e non da becchino! -

- Con camicie da notte color confetto o giallo canarino, tanto per cominciare? Mi piace il nero... e non sono certo come Gilderoy Allock, che se ne va in giro con i suoi completi color malva e turchese. Senza contare che questa non è nemmeno la mia tenuta abituale, indosso un abito babbano, senza l' abituale mantello nero che quello sì, è parente dei pipistrelli, deliziose creature notturne. Se poi hai dei consigli da darmi sono pronto ad ascoltarli... anche se non è affatto detto che poi li metterò in pratica. -

- E chi è questo Gilderoy Pollok...o come si chiama? Deve essere un uomo raffinato se gli piacciono certi colori! In quanto a lei credo che un brillante celeste le starebbe d'incanto! Certo... e un po' d'esercizio fisico per i muscoli... -

- Più che esercizio per i muscoli direi che il nostro Severus ha più bisogno di esercizio per il cervello - disse Lupin, che ovviamente soffriva ancora degli effetti del veritaserum. A quell'espressione del suo professore preferito Harry non poté proprio evitare di scoppiare in una risata.

- Mi vestirò di celeste... il giorno in cui tu accetterai di entrare ad Hogwarts come alunna! E quanto a te, Remus, vedi di stare zitto, altrimenti continuerò con le domande, e ti obbligherò a rassicurare il piccolo Duddy sui suoi timori, e a dirgli TUTTA la verità... non so se mi spiego... qualcuno potrebbe dire che è meglio che il mio cervello non ne faccia di esercizio, perché quando si mette in moto pensa cose CATTIVE... e tu rientri tra le mie vittime preferite -

- Hogwarts? Quel postaccio...non lo nomini più! - Petunia scosse la testa, disgustata. Ma poi un sorrisetto le si disegnò sulle labbra - Però...per vederla vestito d'azzurro sgargiante...potrei quasi pensare di rivestirmi da scolaretta. -
Petunia guardò, poi, Lupin: - Quale verità? -

- In quel postaccio io ci insegno prego! -
Disse Severus mostrandosi come offeso... e forse così avrebbe distolto l' attenzione di Petunia da Lupin... in fondo aveva fatto una promessa, ed il fatto che l' avesse violata una volta non gli dava il diritto di tornare a farlo... non in maniera troppo sfacciata, almeno.

- Ci insegna lei? Oh, ma questo spiega tutto! T-u-t-t-o! Ha capito? Spiega tutto! -
Per un istante Petunia si domandò cosa la rendesse a tal punto caustica. Non che ne fosse certa...ma erano tante cose assieme. Si doveva sfogare su qualcuno... Slythering era il bersaglio giusto. In fin dei conti... era lui che aveva portato scompiglio! Lui rischiava di farle perdere Vernon, e Duddy ormai la guardava timoroso. Rischiava di dover davvero andarsene a vivere in qualche vicolo malfamato... Però... se Vernon l'avesse lasciata, lei gli avrebbe propinato qualche filtro amoroso! La magia poteva far comodo, a volte.
Petunia guardò Lupin... -Le ho chiesto, quale verità sul suo conto? -

- Remus è davvero un mannaro, anche se non ha l' abitudine di mangiare cadaveri... almeno non che io sappia. - fece Piton con una smorfia, tanto ormai... - E cos' è che spiega il mio ruolo di insegnante ad Hogwarts? -

- Oh, ma lei lo sa! Lo ha capito! Spiega t-u-t-t-o! -

- Forse posso anche aver capito... ma preferirei che fossi tu a dirmelo... o non ne hai il coraggio? -

Vernon era rimasto come pietrificato dalla sorpresa appena aveva visto Petunia stringere quella bacchetta con quello che sembrava un sorriso, si era sentito molto più di pietra in quel momento che quando era sotto l' incantesimo del mago vestito di nero. Ora aveva gli occhi aperti e ascoltava la moglie, SUA moglie, canzonare quel Slythering. Perché lo voleva vedere vestito di turchese? Da quando SUA moglie si occupava di vestire degli estranei? Si alzò a sedere. Petunia era sempre sua moglie, non importava cosa fosse. Vernon era certo che stesse facendo quello che stava facendo veramente SOLO per Dudley. Tutto sarebbe tornato NORMALE, poi. Ma allora perché Petunia aveva espresso la possibilità di andare a Hogwarts da scolara? Solo per deridere Slythering?
Vernon doveva in tutti i modi screditare quel bellimbusto insidiatore di mogli altrui!
- Signor Slythering… questo è il suo vero nome? -
Visto che si era introdotto a casa loro senza un motivo apparente, aveva mentito sulla sua professione, quel pezzente l'aveva chiamato anche in un altro modo, e per di più era insegnante in quella scuola di anormali! Perché non avrebbe dovuto mentire anche sul nome?
- E… lei NON è parente di Harry, vero?  -
Vernon si alzò barcollando, sperando che questa sua ultima domanda incutesse un po' di paura in sua moglie, quel tanto da farle perdere la confidenza con quel tipo. Qualunque cosa rispondesse avrebbe avuto sempre il dubbio che stesse mentendo ancora.

Il volto di Piton divenne di color prugna alla sola idea.
Parente di Harry Potter... un senso di nausea gli torse lo stomaco.

- Ripetete ancora una volta un simile insulto e vi farò diventare nuovamente di pietra, signor Dursley, e per un tempo molto più lungo, stavolta. -

Piton respirò profondamente, cercando di ritrovare la calma perduta:

- No, non c' è nessuna parentela tra me ed Harry Potter... il che è un bene, poiché vorrebbe dire che altrimenti anche noi finiremmo col ritrovarci parenti, per quanto acquisiti... ed ho come l' idea che un simile pensiero non sorrida neanche a voi. -

 - Davvero? E come dovremmo crederle visto che da quando è arrivato, ci ha mentito sulla sua professione su i suoi rapporti con Harry e magari anche sul suo datore di lavoro ieri sera... -

Vernon era un po' deluso, anche se più tranquillo.

- Ma Slythering è almeno il suo vero nome? -

Petunia osservava suo marito e Slythering che discorrevano non...non amichevolmente. Decise di intromettersi tra i due.

- Voleva sapere cosa intendessi dire, Slythering?! - sorrise cattiva - Non mi manca il coraggio. Volevo dire che un individuo tanto bislacco (e probabilmente di costumi non del tutto puliti) non può essere che come la scuola in cui insegna! O la scuola come lui... faccia lei! -

- Il mio nome è Severus Piton. - disse l' uomo rivolto a Vernon - E perdonatemi se non mi sono presentato alla vostra porta presentandomi come il maestro di pozioni di Harry Potter... perché se l' avessi fatto solo con la forza sarei riuscito ad entrare in questa casa, o volete negarlo?
Quanto a te Petunia, se appaio bislacco ai tuoi occhi non mi importa poi troppo. Anche se devo ammetterlo, i maghi hanno fatto un errore disinteressandosi così tanto della società babbana, isolandosi nel loro piccolo mondo. Un errore a cui i miei superiori stanno cercando di rimediare... entrambi... anche se in modi diametralmente opposti. Io sono qui, intanto, e potrei cercare di imparare qualcosa da voi, nel bene e nel male.
Anche se fin' ora ho fatto una sola domanda... chi fosse quell' Alan Rickman... e non ho avuto risposta. -

- Vuol dire che lei è servo di due padroni? - Vernon abbozzò un sorriso divertito- Conosce la commedia italiano con questo titolo? Il protagonista, Arlecchino, che di certo non le assomiglia per il modo di vestire, che è appunto come lei servo di due padroni, volendo servire contemporaneamente entrambi, tra loro molto diversi, come nel suo caso dal suo accenno… Arlecchino appunto dicevo, fa una brutta fine… -
- Ed è probabile che la faccia anch' io - mormorò Piton parlando quasi a se stesso, e poi, alzando un po' il tono della voce - ma tanto a chi importa di quello a cui vado incontro? E come ha detto qualcuno non molto tempo fa bisogna assumersi la responsabilità delle proprie azioni... ed io intendo farlo, a qualsiasi prezzo. -

- Mio Dio! E' un eroe! Mi scusi se non piango, signor...Piton? Ma ho finito i fazzoletti... Doveva lavorare all'Accademia d'Arte Drammatica...avrebbe avuto un successo strepitoso. Che interpretazione, che carattere! Credevo di aver davanti Laurence Olivier redivivo.-
Petunia era piccata. Non sapeva proprio dire perché, ma da quando quel signor... Piton, Slythering o come diavolo si chiamasse davvero, era entrato in casa, aveva avvertito il desiderio di metterlo a disagio. Si chiese se ci stesse riuscendo. E perché volesse ottenere un simile effetto... forse era solo per il caos che si portava dietro.

- Un eroe? - ripeté Piton sprezzante - Auguratevi di non dover scoprire mai quanto io sia lontano dall' essere un eroe... -

 Improvvisamente Petunia avvertì una nota stonata. C'era qualcosa in quel Piton che non la convinceva... forse era la sensazione di duplicità che l'uomo emanava. "Strano" si disse "Non si riesce a provare soddisfazione fino in fondo a pungolarlo."
- Che vuol dire? -

- Oh, sono sicuro che Harry o Lupin saranno più che lieti di raccontarti i miei crimini, questo indipendentemente dall' influsso del filtro che ho somministrato al nostro nuovo ospite. -

Il silenzio era profondo. Nessuno accennava a parlare. E infine Piton decise che sarebbe stato lui stesso a farlo.
- Sono un assassino. Ho ucciso. Ho provato piacere nel farlo. Sono tornato forse troppo tardi a quella che viene comunemente chiamata parte del bene. E non c' è altro da aggiungere. -

- Lei è...cosa? Un assassino? Cosa vuol dire... che le sue mani sono lorde di sangue?... -

- E' quello che ho detto. -
Rispose Piton senza la benché minima inflessione. Dopodiché si voltò verso la pentola ribollente, poiché ormai era tempo di spegnere il fuoco. Anche se dovette girare tre o quattro manopole prima di indovinare quella giusta.

 

 

[continua]    [indietro]