Segreti

di Isabella Di Paoli       censura: PT

Pairing: Piton/Naleh

Nota: parte dei personaggi sono della Rowling eccetera eccetera.

 

E' il primo settembre e Harry, Ron e Hermione stanno preparando i loro bagagli per andare a Hogwarts, dove frequenteranno il quinto anno di scuola. I tre amici hanno passato l'estate a casa di Ron e stanno finendo i preparativi nella camera dell'amico. - Ma ci pensate! - esclamò Hermione - Quest'anno daremo l'esame per ricevere i nostri G.U.F.O.! -

- Sì, Hermione - disse Ron sbuffando - E' tutta l'estate che ce lo ripeti... -

- Ragazzi! Sbrigatevi se non volete perdere di nuovo l' Espresso! - la voce di Molly Weasley distolse i ragazzi dai loro pensieri, invitandoli a scendere. Harry aveva passato delle belle vacanze, ma era comunque impaziente di ritornare a Hogwarts. I tre finirono di prepararsi e andarono di sotto, dove Ginny e i signori Weasley li aspettavano. - Era ora! - esclamò la madre di Ron - Su, salite in macchina, abbiamo già perso abbastanza tempo! - Il gruppetto si mise in viaggio per King's Cross Station dove, dopo aver attraversato la barriera ed essere arrivati al binario 9 e 3/4 e dopo i saluti e gli abbracci ormai rituali di mamma Weasley, riuscirono ad imbarcarsi sull' Espresso per Hogwarts.

Dopo un viaggio che parve brevissimo ai tre amici, arrivarono alla stazione di Hogsmeade dove Hagrid si stava dando da fare per radunare i nuovi arrivati alla scuola che guardavano da sotto in sù (fare il contrario era molto difficile) con aria sbalordita stampata sui loro volti l'omone che li chiamava. Harry, Ron e Hermione lo salutarono con la mano e si affrettarono a salire su una delle carrozze magiche. - Harry - chiese ad un certo punto Ron, un po' preoccupato - Va tutto bene? hai detto si e no tre parole durante il viaggio... - Harry distolse lo sguardo dal castello che si avvicinava sempre di più - Sì, è tutto ok, stavo solo pensando... -

Giunti finalmente a destinazione, i ragazzi con i loro compagni salirono la gradinata che conduceva al portone di ingresso e si avviarono con passo deciso verso la sala grande. Qualcuno, però, li aveva preceduti all' ingresso: - Ma guarda, Potter. Come sono andate le vacanze? - era Lucius Malfoy. - Lei cosa ci fa qui?! - chiese Harry. Sul viso di Malfoy comparve un ghigno: - Ti consiglio di portarmi più rispetto, Potter, ora che posso toglierti punti. - - Che intende dire?! - esclamò Ron - Intendo dire, mio caro Weasley, che da oggi sarò il vostro nuovo professore di Difesa contro le Arti Oscure. - rispose Malfoy. I tre amici ammutolirono. Hermione vide che Harry e Ron erano sul punto di esplodere, perciò li prese per le divise e gli sussurrò: - Andiamo, ragazzi. Non è il caso di attaccar briga con lui. - I tre entrarono nella sala grande: era ormai la quinta volta che vi entravano, ma era sempre una grande emozione rivederla. Presero posto e assistirono allo smistamento degli spaventati alunni del primo anno, poi cominciarono il banchetto. Ma al tavolo dei professori non tutti erano spensierati, anzi, il preside Silente sembrava alquanto preoccupato. La professoressa McGranitt gli si accostò: - Silente, c'è qualcosa che la turba? Di solito è sempre emozionato durante lo smistamento, ma quest'anno sembrate piuttosto impensierito. - Silente aveva appena aperto bocca per rispondere quando con un tonfo le porte della sala grande si spalancarono e una giovane donna fece il suo ingresso. La sala piombò nel silenzio e tutti si voltarono per guardarla: aveva corti capelli biondi e la metà sinistra del volto coperta da una maschera di metallo, senza il buco per l'occhio, ma che lasciava scoperta la bocca. La parte destra presentava un occhio di un verde brillante attraversato da una cicatrice che scrutava minaccioso la stanza mentre avanzava lentamente il corridoio. Portava, sotto il lungo mantello scuro, una camicia bianca con le maniche a sbuffo che lasciava le spalle, piene di lunghi tagli rossi, scoperte e un paio di jeans strappati in diversi punti che si allargavano alle caviglie. Nel vederla, Silente fece un gran sorriso e quando lei arrivò al tavolo dei professori le sussurrò: - Cominciavo a temere che non saresti più arrivata. - La ragazza accennò un inchino - Perdonatemi, Silente, avevo delle faccende da sistemare. - Poi Silente si rivolse agli studenti: - Ragazzi e insegnanti, vorrei porgere un caloroso ben venuto a Naleh, che sostituirà Hagrid nel compito di Custode delle Chiavi e guardiacaccia, lasciando al nostro amico la possibilità di dedicarsi unicamente al ruolo di professore. - poi, rivolto a Naleh - Prendi pure posto. - Lei si andò a sedere vicino ad Hagrid, dove c'era una sedia vuota. Il mezzogigante, ripresosi dalla sorpresa, attaccò subito bottone con la nuova arrivata: - Molto piacere, io sono Hagrid. - - Felice di conoscerti. Silente mi ha detto che hai un debole per i draghi. - Hagrid, leggermente imbarazzato, abbassò lo sguardo sulle manone - Beh...sì, è così... - Naleh sorrise - Sai, anche a me piacciono molto. Io sono una draghiera. - Hagrid smise di guardarsi le mani per guardarla in viso - Dici sul serio? - Mentre i due conversavano, dalla parte opposta del tavolo, Lucius Malfoy non si era ancora ripreso, ne tanto meno Piton. - Tu...la conosci, Lucius? - gli domandò. - Io...sì, la conosco da un po'... - gli rispose. "Strano" pensò Piton "eppure...sono sicuro che questa non è la prima volta che la vedo..."

Dopo aver cenato, i ragazzi si avviarono verso i propri dormitori e i professori si alzarono dal tavolo. Naleh, che si era voltata per uscire, venne fermata dalla voce di Lucius: - Naleh! - lei si girò - Ah, salve Lucius, non ti avevo visto. - - Ma tu cosa ci fai qui? - Naleh fece un ghigno: - E tu? - Malfoy sorrise a sua volta - Capisco. Sono felice di vederti. - - Sì, anch' io. - rispose lei - Se non ti dispiace, vado a dormire, sono piuttosto stanca. E poi devo ancora dar da mangiare a Beryl. - Malfoy la guardò interrogativamente: - Chi?! - Naleh indicò qualcosa fuori dalla finestra - Il mio mezzo di trasporto. - Un grande drago dalle scaglie blu e d' argento sonnecchiava vicino alla foresta proibita. - Tu...sei venuta qui con un drago?! - - Buonanotte, Lucius. - concluse lei, uscendo.

I giorni passavano veloci e piuttosto tranquilli rispetto agli anni precedenti: Ron e Hermione cominciavano a pensare che quell'anno sarebbe passato senza grandi problemi, ma Harry stentava a credere che quell'anno Voldemort non si sarebbe fatto sentire, lo trovava strano. Ma di sicuro non era più strano del comportamento di Piton: sembrava meno rigido del solito, e a volte, nelle giornate di sole, l'avevano visto nel parco, solitamente seduto sull'erba accanto a Naleh, all'ombra del suo drago a parlare di chissà che cosa. Altre volte, durante le loro scappatelle sotto il mantello dell' invisibilità vedevano invece Lucius Malfoy e la giovane discutere animatamente. Sembrava che qualcosa li accomunasse, ma i tre amici non vi avevano dato troppo peso, ultimamente.

Fino a quando arrivarono le vacanze natalizie, periodo in cui la nuova arrivata si comportava in modo sempre più strano: era più pallida del solito, sembrava malata e spesso durante la cena si alzava e lasciava il tavolo per poi sparire fino all' indomani mattina. Una di quelle sere, dopo che Naleh ebbe come ormai di consueto lasciato il suo posto, Piton si accostò a Lucius: - Ma che cosa le succede, tu lo sai? - Malfoy evitò di guardarlo in faccia - Non lo so. Tu, piuttosto. Che cosa credi di fare? - - Cosa intendi? - domandò Piton. - Guarda che se ne sono accorti tutti, persino gli studenti: tutto quel tempo che passi con Naleh... -

- Perché, non posso?! Senti, fra di noi c'è qualcosa che... -

- NON C'E' PROPRIO NIENTE FRA DI VOI, SEVERUS! - esplose improvvisamente Lucius. Piton rimase senza parole. Malfoy abbassò la voce: - Dovresti stare attento, amico mio. Quella donna non ti porterà altro che dolore. - Detto ciò, anche lui se ne andò.

Altri mesi passarono in fretta, ma neanche con lo sciogliere della neve e l'arrivo della primavera, Naleh migliorò. Anzi, si vedeva sempre meno entro le mura di Hogwarts.

Una notte, Piton, tenuto sveglio dalla preoccupazione per lei, si alzò e, rivestitosi uscì a cercarla. Vicino alla capanna di Hagrid, però, non vide altri che Beryl il drago, addormentato profondamente. Stava per rientrare quando vide uno scintillio al limitare della foresta: quando si voltò vide Naleh a terra, priva di sensi, con la schiena appoggiata a un albero. Le corse incontro, temendo il peggio e si inginocchiò accanto a lei. - Naleh! Cosa è... - ma all' improvviso accadde qualcosa: l' occhio scintillante di Naleh si spalancò e lei lo afferrò per un polso. - Perdonami - mormorò, poi vennero entrambi catapultati in un luogo abbandonato e desolato. Piton si rialzò e si guardò intorno, ma non vide la compagna. Ad un tratto, una cupa risata echeggiò nel silenzio e diverse figure coperte da mantelli neri con il cappuccio tirato fin sugli occhi lo circondarono.

- Voi?! - Piton li riconobbe subito: erano i Mangiamorte.

- Ben tornato, amico mio. - tra le braccia di Codaliscia, Voldemort, tornato uno strano, piccolo, spaventoso esserino sogghignava, soddisfatto. - Pensavi forse che mi fossi dimenticato di te? Sei contento di rivedermi? Beh, di questo bell' incontro dobbiamo ringraziare Naleh la draghiera, che ha fatto un ottimo lavoro, direi. - la figura incappucciata vicino a Codaliscia scoprì il volto, con le mani che tremavano appena. - Tu?! - Piton era senza fiato nel rivedere il viso della giovane - Io... io... ti... ti amavo... - Naleh abbassò lo sguardo, per evitare quello di lui. Voldemort ghignò ancora - Oh, povero, povero il nostro Severus col cuore spezzato... - disse beffardo - Su, non fare così. La tua Naleh non ti ha mai tradito. - i due si voltarono sorpresi e confusi verso di lui - Perché da sempre... LEI TRADISCE ME! - Ciò detto, un fascio di luce rossa partì dalle sue piccole mani e colpì Naleh che, lanciato un urlo si accasciò al suolo, vicino a Piton. Tutti i mangiamorte rimasero esterrefatti. - Signore, ma... perché l' avete colpita?! -

- Oh, è molto semplice, Lucius, mio viscido amico - rispose la vocetta stridula di Voldemort, dalle pieghe del fagotto nel quale era avvolto - Mi sembrava strano che, dopo che i suoi cari sono morti per mio ordine, fosse passata dalla mia parte. E' stato il suo terrore a smascherarla. Le avevo ordinato di portarmi questo traditore, ma lei non voleva consegnarmelo. L'ho chiamata a me diverse volte, doveva portarmelo ben prima di oggi, e questa sera, per paura che sospettassi qualcosa, finalmente si è decisa. - Intanto, lei aveva ripreso conoscenza e ora era seduta, sostenuta da Piton, con un rivolo di sangue che le usciva dalla bocca. Voldemort proseguì: - Quando ho visto che tardavi a venire, ho chiesto a Codaliscia di fare qualche indagine. E ha scoperto che avevi fatto un accordo con quello sciocco di Silente: saresti diventata la loro spia fra i miei seguaci. -

- Traditrice! - esclamò uno dei Mangiamorte - Signore, permettete che sia io ad ucciderla per voi! - - Tu non alzerai un dito su di lei. - disse Voldemort - La ragazza mi è ancora utile... - ciò detto, puntò la mano verso di lei, che si sospese a mezz' aria - Cosa vuoi farle?! - gridò Piton. - Non le torcerò un capello, Severus. - rispose la vocina - Se tu tornerai da me. - Piton si bloccò, indeciso sul da farsi. Naleh gridò - NO! NON DARGLI RETTA! MI UCCIDERA' COMUNQUE! TORNA DA SILENTE, SCAPPA! - - A-ah, non vale suggerire... - sibilò Voldemort, e la colpì di nuovo. Poi rivolto a Piton - Pensaci, mio vecchio amico. Potremmo fare grandi cose, di nuovo insieme... - - TI PREGO, VATTENE, SEVERUS! - Gridò ancora Naleh. - Va... va bene. - disse Piton - Tornerò. ma lascia andare lei. - Voldemort rise - Mi conosci, sai che sono un uomo di parola... - Naleh cadde a terra. Piton decise in un attimo: la raccolse e corse via.

- TRADITORE! - Un' altra magia partì dal fagotto, diritta verso Piton. Ma con un ultimo sforzo, Naleh si mise in mezzo, e venne colpita al posto suo. - NO! - urlò lui. - Mi... mi dispiace... - mormorò lei, e si accasciò senza vita fra le sue braccia. All' improvviso, Piton si sentì trascinare da una forza invisibile.

- RAAAAGGGHH!!!!!!! - l' urlo di Voldemort echeggiò nel silenzio, e Piton e Naleh vennero catapultati sull' erba umida di pioggia del parco di Hogwarts.

 

 Piton si risvegliò in un letto dell' infermeria. Silente lo stava guardando. - Che... cosa... Silente, ma... - all' improvviso ricordò tutto e scattò a sedere - Dov'è Naleh?! -

- Calmati, amico mio. Per lei non puoi più fare niente, ormai. -

- Lei... lei è... -

- E' morta, Severus. Mi dispiace. - Piton si nascose il volto fra le mani. E dopo tanti anni, pianse.