Capitolo Trentunesimo

                                                               La tomba di Merlino

 

Remus Lupin sbadigliò, uscendo con un accappatoio dalla sala da bagno.
- Dicevi qualcosa, Francesca? Non ho sentito... ero sotto la doccia... - sorrise alla ragazza, e le tirò una mela presa dal vassoio che era sul tavolo.
Kikka prese la mela al volo e sorrise -Hai dei modi poco ortodossi per dare le cose - rise, e con aria innocente morsicò la mela - prendi questo... - disse tirando un cuscino a Remus e lo colpì in pieno viso - Centrato! non te lo aspettavi vero?-

- Razza di impertinente piccola e maleducata! - disse Remus, ma stava ridendo, e raggiunta Kikka la prese tra le braccia e la portò sul letto. Si fermò a guardarla per un attimo e poi la baciò.
- Non si tirano cuscini a pericolosi lupi mannari, tesoro mio... lo sai, vero?- sorrise dolce. Ma poi... si fece pensieroso.

- Tu pericoloso? Ma non farmi ridere... - si bloccò di colpo vedendo l'espressione di Lupin - Remus, cosa hai? Ti vedo strano...-

- Non senti, Kikka? Nessun rumore... come se tutti fossero usciti. E' strano... dovrei controllare... ma se ci sono Severus e Sirius, credo siano tutti al sicuro... almeno spero. Tesoro, sono tempi difficili... anche il mutante... il sogno che ti ha inviato Voldemort per intrappolarci... è terribile... la morte di tutti quegli innocenti... -
- Prima stavo cercando di dirti che avevo sentito delle voci ma non capivo cosa stessero dicendo... ora non sento più niente neanche io... se devi andare vai, ma io vengo con te sia ben chiaro. - disse Kikka con voce ferma

-Lo so. Ma tu non devi metterti in pericolo, tesoro! Lo sai che sei preziosa... tu mi hai aiutato! Chi mai avrebbe aiutato uno stupido lupo mannaro? Ma tu hai rischiato per me... vieni qui... - e la strinse - Purtroppo non credo ci sia molto che possiamo fare, se non attendere, se sono andati via. Purtroppo... sono un ricercato ormai... non posso neanche portarti in giro.. .- sospirò - E temo di darti noia... con le mie preoccupazioni... -

- Tu non sei uno stupido lupo mannaro, sei solo stupido... - e rise vedendo l'espressione di Lupin, poi si rannicchiò tra le braccia di lui e facendosi più seria disse - io non ti ho aiutato, sei tu che hai aiutato me... e soprattutto tu non mi dai noia mi dai solo gioia... - e lo baciò.

- Grazie Francesca... grazie...t u non sai quanto ero solo... solo ed abbandonato a me stesso. Ed ora... ho tanti problemi per la testa...e forse solo grazie a te riesco ad andare avanti... .

- Ricordi il primo giorno che ci incontrammo? Io ti dissi che dovevi vivere la tua vita, tu lo stai facendo e a modo tuo lo facevi gia solo che... - Kikka diventò triste - solo che gli eventi degli ultimi tempi, non sono a noi favorevoli, capisci cosa intendo? -

- Lo capisco, tesoro... si lo capisco. E vorrei tirarti fuori da questo pericolo... ma non posso. Purtroppo non posso... ma stiamo vicini, conta solo questo. - fin che sarò con te sarò al sicuro... -vicini per sempre. e lo baciò dolcemente

Remus sorrise - Vicini... per sempre. -

  

Raistlin rispose soltanto con il suo abituale sorriso sarcastico, ma rimase in silenzio.

Severus sorrise, e ripresero ad avanzare.

Il bosco era luminoso, con le sue stradine rosse e Gwillion si guardava intorno, e sorrideva.

- Devo ammettere che questo luogo è sorprendentemente bello, Gwillion... - mormorò Severus - E mi piacerebbe tornarci con te, in tempi di pace... se vorrai... -

- Ci torneremo allora. - la giovane sorrise - L' ho ripetuto fino alla nausea che amo questo luogo... anche se la supposta tomba fa davvero piangere. -

- Fa... piangere? - chiese Severus perplesso - Non credo nel senso che tu ti commuova tanto da versare lacrime per Merlino... è tanto brutta? O forse l'apparenza non è delle migliori? Se così fosse... niente di più facile che sia davvero ciò che pretende di essere... -

- E' piccola due massi rossicci alti nemmeno mezzo metro, un albero striminzito e una marea di bigliettini... alcuni persino in italiano... Merlino aiutami tu con la scuola che non so più a chi rivolgermi... Vorrei una fattoria un cavallo e un cane... -

Severus ridacchiò - Affascinante! Mi domando cosa mai ci sarà sulla mia tomba... un giorno. Spero non cose come "Quanti occhi di millepiedi vanno in una pozione rinvigorente? Aiutami tu Severus!"... -

- Beh potrebbero essere cose del tipo... come faccio a pietrificare i miei alunni e a passarla liscia? aiutami tu... -
Fece Gwillion, e rise anche lei.

-In tal caso sarebbe meglio... il mio spirito dispenserebbe saggi consigli!-

- Non ne dubito... solo dovresti difenderti dalle frotte di alunni maltrattati decisi a profanare il tuo sepolcro... -

- E tu credi che il mio sepolcro non sarebbe più che protetto da milioni di trappole?! - rise Severus.

- Nessuno oserebbe mai metterlo in dubbio... -

- Infatti... e tu, tu verrai a pregare sul mio sepolcro, Gwillion? - rise Piton.

- Mi ci seppellirò dentro... spero però non come la matrona di Efeso... -

Severus rise, quasi con le lacrime agli occhi...

- Scusate - intervenne Raistlin - detesto interrompere una discussione così profonda, ma nessuno di voi ha la sensazione di stare girando in tondo? -

Severus guardò Raistlin con espressione... crudele?
- Stavo per dirlo io... -

- Oh, non lo metto in dubbio. -

- Temi Raistlin che sia una trappola magica? Ed infatti sarebbe... un classico... -

- Io temo. E un classico... vorresti dire una trovata... degna di un libro? -

-Beh...vedila un po' come vuoi...il concetto è quello... -
- E credi che dicendolo alla trappola lei entrerà in crisi e si farà da parte, magari? -

- E' un' idea, Raistlin. Puoi chiederglielo se vuoi. -

 

Draco guardò l' elenco dietro la copertina. Erano almeno una ventina di libri. Divisi in gruppi di tre.
- Che facciamo, prendiamo i primi sei, o i primi nove? Ecco, questi qui della seconda trilogia, guardate, - fece prendendo un libro dallo scaffale - hanno proprio il nostro amico in copertina. Vediamo un po' le ultime pagine dell' ultimo... mmm qui parla della morte del nostro Raistlin, quindi non credo che lo incontreremo nei volumi successivi. Prendiamo questi sei allora, e i due che ha trovato Fred? -

- Si, ottima idea Draco! - disse George.

Poco dopo uscivano dalla libreria carichi ancora una volta di pacchi.
- Che facciamo adesso? Torniamo a casa e ce ne andiamo in qualche parco a leggere? Insomma a me non piacerebbe essere sorpreso dal mago dorato mentre leggiamo questi libri.

- Al parco!- strillò Ginny - Cerchiamo un parco, visitiamo Londra! -

- E allora che parco sia! -

E i ragazzi raggiunsero un parco verde, dove molte persone sembravano intente a distrarsi ed a passeggiare.
Per un attimo George guardò tutto intorno.
- Mi chiedo... anche solo all'apparenza, in cosa sono diversi i babbani da noi? Anche il termine "babbano" che tutti usiamo è, in fin dei conti, dispregiativo di sua stessa natura... in cosa sembrano diversi i non maghi? Loro hanno tutte queste cose, e storie che noi non abbiamo... come è possibile che qualcuno li creda inferiori? Diversi. Ma non posso dire inferiori. Ed in fin dei conti anche noi siamo tutti diversi tra noi. -
Fred alzò le spalle - Beh, adesso è meglio pensare a questi libri, a Raistlin. -

- Il concetto di inferiorità è estremamente conveniente talvolta... - borbottò Draco - per chi è abbastanza cinico da approfittare della credulità altrui al riguardo. Ma si, pensiamo ai libri. -
E preso quello che sembrava il primo iniziarono a leggere.

- Trovato nulla di interessante? - chiese Fred sfogliando uno dei libri.

- Direi di sì... sembra che le prove dei maghi di questo Krynn facciano sfigurare il torneo tre-maghi... per quel che riguarda il tributo in vittime... -
Fece Draco, e scosse lentamente la testa.

- Draco...racconta! - chiese George.

- Ecco qua... già dalle prime pagine vediamo il nostro eroe circondato dalla marmaglia babbana... c' è persino un coso chiamato kender... e sembra che il maggior divertimento del mago sia terrorizzare tutti con il suo aspetto da morto vivente... e la colpa del suo cattivo stato di salute è a quanto pare l' esame finale alle torri di magia... e io che mi lamentavo di trasfigurazione! -

Fred e George guardarono Draco, con uno sguardo un po' strano.

- Che avete adesso? - sbottò il ragazzo - Preferisco che parliate, piuttosto che essere fissato in questo modo... -

- Sai... marmaglia babbana... -
Draco fece una smorfia:
- Volevo proprio vedere che reazione avreste avuto. -
E tratteneva a stento una risata.

- Sei davvero un... serpeverde!- rise Fred.
- Ohi Draco... sei incorreggibile! -

- Beh.. un po' lo penso quello che ho detto... un po'. -

- Oh, beh... senti Draco, io credo che tutto abbia un perchè. Tu cosa trovi nei babbani di tanto sbagliato? O di poco sbagliato... - chiese George sorridente.

- Non giudico i babbani in sè per sè. Insomma me la prendevo con Hermione il cui unico difetto è di essere troppo... perfetta! Questi babbani qui della storia mi sembrano particolarmente imbecilli però. E non sono gli unici, credo.

- Sai che leggendo questi libri, invece, io non vedevo affatto una distinzione babbani-maghi? Piuttosto uomini intelligenti-uomini stupidi... E poi la babbana di Piton sembra a posto. Tu conosci molti babbani? -

- Sì, Gwillion è a posto. Anche Mac lo è, a suo modo. E guarda caso sembra che a loro piacciano proprio un certo genere di maghi. E non conosco... insomma non era questo che intendevo. Solo osservavo che l' unica persona intelligente in questa storia... è un mago. Gli altri fanno pietà. Ma non è il libro il punto. Lo so. Datemi tempo. Datemi tempo. -

- Tempo al tempo... e noi torniamo a leggere... si... si a leggere... che tipo questo Raistlin... fa un po' paura...
- A me sta simpatico... - il ragazzo fece una smorfia - anche se è chiaramente un mezzosangue... con il fratello che si ritrova... -
E sorrise dispettoso.
- Draco Malfoy... non avevo dubbi... - disse Fred senza alzare il naso dal libro.

 

- Non si tratta di potere o non potere. Io non vorrei nascondere la presenza del ragazzo a Voldemort nemmeno se fosse possibile. - disse Victor.

- Non nascondiamola, allora... è a gente come Goyle e Tiger... che dobbiamo nasconderla... -

- Un' ottima decisione. Anche perchè, lo senti anche tu, credo, Lui ha appena fatto ritorno. -

- Si... lo... aspettiamo? - chiese Barthy, fissando Neville che si cibava.

- Meglio che sia uno di noi ad andare. - obbiettò Victor gettando un' occhiata al ragazzo - Già Paciock è abbastanza terrorizzato così com' è. Ci manca solo una discussione sul suo destino tra noi e il nostro Signore.

- In effetti... - rifletté Barthemius - Chi di noi due va? Decidi tu, per me è lo stesso. -

- E per me pure. Ma questo è il mio laboratorio e dovrei cavarmela meglio di te se qualcuno... diciamo del tipo Tiger e Goyle... decidesse di venire da queste parti.

- Allora, io vado... - disse Barthy, e gettata un'ultima occhiata a Neville, con un cenno salutò Victor... e si diresse verso Voldemort... -

 

Voldemort sorrise, e prima di adoperare le sue magie si chinò ancora una volta a baciare l' altra.

- Andiamo, mio Signore... - sorrise la Dama - Torniamo al nostro mondo... lontano dalla nebbia. -

E lui le cinse la vita. Portandola via lontano.
- Siamo tornati... - constatò Mac - Quali cure richiede adesso... il governo del Mondo?- sorrise.

- Eccoci a casa, mia sposa. -

- Ed eccoti nuovamente impegnato con le tue mille cure e preoccupazione... non che non ci fossero nella tua mente anche prima... ma nell'immediato cosa ti attende?- chiese Mac.

- Una visita di uno dei miei servitori più fedeli, credo. -

- Chi? Uno dei tuoi Mangiamorte viene da te? - chiese Mac, ma non fece in tempo a finire... che già Barthemius era davanti a loro.
- Mio Signore... - disse Barthy prostrandosi - Ho notizie... -

- Ti ascolto. -

- Tu sai che quindici anni fa...al momento della tua scomparsa eravamo disperati... alcuni di noi trovarono e torturarono un Auror e sua moglie, credendo che sapessero dove ti trovavi... adesso il figlio di Paciock è qui, ed è salvo... - disse Barthy.
- Neville... - mormorò Mac.

- Salvo? In che modo? -

- Ehm... i figli di Tiger e Goyle... lo avevano chiuso in un frigorifero... ecco perchè il veleno non ha fatto effetto, ed il giovane Neville è sopravvissuto mangiando quello che era nel frigorifero. E' un ragazzo... in gamba. -

- Veramente? -

- Si, veramente... - deglutì Barthy... ed ora che doveva dire? - Io e Victor... lo stiamo... proteggendo... non vorremmo che... ma devi decidere tu...-

 - Cosa non vorreste, per essere esatti? -

- Che morisse... perchè abbiamo già tanto preso alla sua famiglia e inutilmente... e poi non vorremmo che... vorremmo che si mantenesse fedele a sè stesso... -

- Non vorreste che ne facessi un altro traditore. -

- Si... - Barthemius chinò la fronte - Se puoi... se vuoi. -

- Temo che la mia risposta dovrà attendere. Ma cercherò di evitare ciò che vi turba tanto... se mi sarà possibile. -

- Grazie Signore... - disse Barthy inchinandosi profondamente - E poi... mia figlia e Silvia sono al castello. -

- Davvero stai diventando il paladino degli inermi, mio Barthy. -
Disse l' Oscuro con un vago sorriso.

- Non mi piace agire per amore del sangue se non c'è uno scopo, se tu non me lo ordini... - disse Barthemius piano - Hai ordini per me? Devo riferire a Victor qualcosa? E possiamo... tenere nascosto Neville, per adesso? -

- Potete. Ma informatemi prima di portarlo via dalla scuola o prendere altre iniziative. E quanto a Victor non ho bisogno di dirgli nulla. Sa quello che fa, come lo ha sempre saputo. -

- Come desideri, mio Signore. Allora io... torno da loro... - e Barthy si inchinò ancora, ed andò via.

 

 Raistlin sorrise, e non disse nulla, scotendo appena la testa.

- Il tuo amico non vuol parlare con la trappola, piccola, ti sembra logico? Ma vediamo che possiamo fare... - e Severus si guardò intorno...

- Trappola? Trappola? Dove sei? -
Fece Gwillion, ma in un sussurro. Raistlin scosse la testa, come se non sapesse se mostrarsi divertito o disgustato. Propendeva di più per la seconda ipotesi a quanto sembrava, tuttavia.

- Toh... non risponde... allora che dite, proviamo con un incantesimo? -

- A te l' onore. -
Disse il mago dorato.

- Ma grazie, mago... - fece Piton, e presa la bacchetta, disse alcune parole e la lasciò roteare sul palmo della mano.
- Beh, non è il peggiore degli incantesimi di confusione... - sentenziò Piton... non ci vuole che poco... - ed agitò la bacchetta.

- Io diffiderei di ciò che sembra semplice... -
Sussurrò Raistlin. Ma poi rimase a osservare, in attesa.

- E' ovvio... ma d'altra parte... non potevamo uscire da una prima trappola... senza farne scattare una seconda... -

- Quale seconda? -
Fece Gwillion allarmata.

- Beh, non per allarmarti... quella che sta per arrivare... -

- COSA sta succedendo? -
Fece la giovane stringendosi all' altro.
- Calma! Lo sapremo... quando arriverà... - fece Severus con un sorriso curioso.

Gwillion potè solo stringersi di più all' altro. Non che la cosa le dispiacesse, beninteso.

- Hai paura, piccola? Non dovresti... ci sono due maghi forti a proteggerti... almeno uno, che sarei io... - sorrise.
- Pensavo solo che se me ne andassi forse sarebbe... più prudente... dato che è con i maghi che il bosco ce l' ha, mentre i turisti babbani vanno e vengono del tutto inconsapevoli.

- Oh, beh... se ti senti più sicura va pure... Se siamo certi che nessun, dico nessun, pericolo possa raggiungerti... allontanati... -
- No, non me ne vado. E non per paura. Io resto accanto a te. -

- E ti assicuro che ti proteggerò, piccola... dovessi rimetterci la vita. -

- Lo so. Lo so. Ma non ti azzardare a morire. -

In quel momento un cupo boato risuonò nel boschetto.
Ed una fitta tenebra calò sul gruppetto, rendendo impossibile il vedere a pochi centimetri dal proprio naso.
- Gwillion! - strillò Severus - Gwillion... dammi la mano! Siamo del tutto esposti ad ogni attacco... maledizione! -

- Shirak... -
Si udì la voce di Raistlin. Ma nessuna luce apparve.
- Dannazione... - sibilò Severus - Ammetto di non conoscere questo incantesimo... -

- Quando ho cercato di pronunciare il mio... ho sentito le tenebre che cercavano di risucchiare la mia forza. - mormorò Raistlin - Tienilo a mente. -

- Questa tenebra dunque... assorbe le nostre energie... - mormorò Severus, riflettendo... - Ho un'idea... forse... -

- Di che si tratta? -
Mormorò Gwillion.

- Temo sia... un'idea... folle... ma... tentar non nuoce!-

- Bisogna saper rischiare! -
Disse Raistlin di rimando.

- E così sia! - mormorò Severus - Se la tenebra assorbe le nostre energie... se assorbe l'energia...
Piton infilò una mano in tasca e ne estrasse una piccola sfera di cristallo, mormorò una specie di litania e poi la tirò in aria... pochi istanti dopo una piccola esplosione... riportò la luce... -
Severus sospirò...

E Raistlin fece un cenno come un vago cenno d' approvazione.
- Ci mettiamo in marcia, - mormorò - o aspettiamo qui la prossima trappola? -

- Tra una trappola e l'altra direi che possiamo sgranchirci le gambe... - disse Severus - Madame... - e offrì il braccio a Gwillion.

- E' bello... -

- Grazie... - rispose l' altra e sorrise.

 

- Spettri, centauri e unicorni! - fece Draco dopo un po' - Questo bosco di Darken ricorda proprio la foresta proibita... non vi sembra?

- Si... si... - mormorò Ginny, ma era troppo presa dalla lettura... - I Draghi... che orrore... -

- Non ce la faremo mai a leggere tutto questo pomeriggio. - osservò Draco - E il sole già sta calando. Io mi chiedo soltanto... il bastone di cristallo azzurro per cui si battono tutti... l' oggetto taumaturgico comparso misteriosamente... Raistlin non poteva toccarlo... chissà cosa accadrebbe se fossi io... -

- Finiresti arrosto... - rise Fred.

- In quanto... Draconico? Come le creature mostruose del libro? -

- C'è una certa assonanza... - fece George.
- Oh, ragazzi... - iniziò a dire Fred...

- Cosa c' è? -

- Voglio essere un kender! Lo voglio con tutto il mio cuore! - piagnucolò Fred.

Risero tutti.
- Veste rossa, veste rossa... - mormorò Draco - eppure il Raistlin che abbiamo visto noi indossava una veste nera. Qui invece insiste molto su rosso. Che sia un caso? Ma nei romanzi certe cose non sono mai un caso. -

- Magari... troverai una spiegazione leggendo oltre, Draco... -
- Cosa facciamo adesso? Torniamo indietro? Prima che qualcuno si preoccupi per la nostra attesa. Oppure... io avrei una certa idea perfida... è un po' che guardo quella stupida statua babbana, e che ci penso... -

- Cosa vuoi fare alla stupida statua babbana?! - chiese Fred interessato.

- Pensavo... andare a casa vostra è un grave rischio... ma se la stupida statua babbana si mettesse a fare stranezze... che ne so, salutare i passanti, insultarli... chi manderebbero a sistemare le cose? -

- Nostro padre! - urlò quasi Fred.
- Papà! - fece Ginny.
- Draco... sei un genio! -
Draco sorrideva compiaciuto.
- Allora... che aspettiamo di metterci all' opera? -

- Draco... a te l'onore della prima mossa... ma prima direi di infilarci in un cespuglio... -

- Certo non ci perderemo la scena... - e dopo che si furono nascosti - Animatus! -

Fred e George fissarono i loro occhi curiosi sulla statua, sghignazzando.
Cosa avrebbero pensato i babbani?!
Solo Hermione e Ginny sembravano un po'... preoccupate.

Draco frattanto gettava un occhio alla statua e uno al libro.
- Vesti nere... si sono una cosa cattiva sembra... qui parlano di un certo Fistandantilus ed il fratellino di Raist ha il terrore che costui porti le vesti nere, dato che il nostro amico desidera ardentemente i suoi libri. -

- Buonasera sir! - disse intanto una voce gentile ad un uomo che passava. - La sera è fredda... si copra! -
Fred e George fissarono Draco - Parla davvero... da consigli ai passanti! - il seguito del discorso fu coperto da grida di babbani.

- Oh, si, ed è molto ben educata anche... almeno con le persone ben educate. -
Passarono i minuti. Le grida si erano ormai spente nel buoi della sera.
- Giovanotto scriteriato, cosa credi di fare... -
Stava dicendo in quel momento la statua teppista armato di lattina. Il giovinastro si beccò un calcio... marmoreo.

Fred e George sghignazzarono, e si affacciarono dal cespuglio.
- Buonasera! -
- Buonasera! - rispose la statua.

- Voi qui! Si può sapere cosa diavolo state combinando? E perchè siete qui poi! -
Era Arthur Weasley. Puntualmente accorso.
- Papà! - gridarono all'unisono Ginny ed i gemelli balzando sul padre, con gli occhi umidi...

- Perchè siete qui? Cosa succede? Oh che importa. Sono così FELICE di vedervi! 

- Papà! - gridò Fred - Abbiamo tante cose da dirti... così tante... sei in pericolo! -
George si asciugò gli occhi - Oh, papà... dobbiamo ringraziare Draco è lui che ha avuto l'idea... per vederci... -

- Draco? - Arthur fissò perplesso il ragazzo biondo tra i cespugli - Ma vieni fuori, e anche tu Hermione. E adesso, spiegatemi con calma cosa sta accadendo. Perchè certo se siete qui... e non ad Hogwarts... deve esserci un motivo assai serio. Adesso lo capisco. -
In quel momento un usignolo bianco scese verso di loro, poggiandosi delicatamente sulla statua animata.
- Siete maleducato signor usignolo... oh, ma voi non siete un usignolo, o mi sbaglio? 

Fred e George guardarono l'usignolo - Quello era al castello! Oh, papà...Voldemort ha preso il castello... ha imbrogliato Perce! Ed ora Perce lo serve... ha cercato di uccidere Fred... Draco ci sta aiutando... siamo con Piton... che è innocente... è tutta colpa di Voldemort! -

- Tu-sai-chi al castello... Silente mi aveva detto di stare attento a mr Liddre ma... sarebbe lui l' Oscuro? -

- E' lui! Esattamente lui! E Perce... Perce è pazzo di lui!- disse George - E non è tutto... tu dirai che siamo pazzi... ma in quell'usignolo... prima non lo abbiamo detto perchè volevamo guardarlo meglio ed esser certi che fosse proprio lui... c'è... Silente! -

- E tu, mia Dama Verde, hai nulla da aggiungere? -

- Aggiungere? Solo che Neville era un personaggio... potenzialmente interessante. Sai, ha dato una mano... in un certo senso... ci ha provato, quando il tuo vecchio e defunto nemico sconfisse Raptor... ricordi di cosa parlo, non è vero? Ma a parte quello... il suo destino sembrava interessante. -

- Sembrava... hai detto. -

- Sai... - Mac si accigliò - La prospettiva di quei libri... era molto diversa da quella che c'è qui. Lì tu non avresti vinto, Potter ti avrebbe ucciso, era chiaro. Ad un certo punto, qui... tutto è diverso, dunque anche il destino di Neville... ma io credo che possa essere ancora interessante, seppure non deleterio per il mio Signore. -

- Forse è stata la vostra venuta la causa... del cambiamento di prospettiva... ci hai mai pensato? -

- Non saprei. Come entità "aliene" è probabile che abbiamo alterato l'equilibrio della storia. E se così fosse... ne sono lieta, molto lieta, infinitamente lieta... -

- Più che probabile. Pensaci. Se Barthy non vi avesse rapite non avremmo dovuto riunire i malandrini... ed è stata la parola d' ordine che loro hanno scelto a ricordarmi dell' antica ostilità tra Black e Severus... e a mettere in moto dunque la trappola della riabilitazione. Senza di quella poi Silente probabilmente non avrebbe scelto proprio Severus ed Black per la missione nella piramide e senza Severus io non avrei mai potuto bere l' acqua... comprendi, non è forse vero?

- In qualche modo comprendo, ogni evento è la reazione ad un altro evento. E ancora non sappiamo perchè siamo finite qui... -

- Quale che ne sia il motivo, io non lo rimpiangerò comunque. -

- Lo spero. Ma spero anche di non essere io a rimpiangerlo... - sorrise - Desidero essere utile, non dannosa. -

Voldemort sorrise, e baciò la donna.
- Utile... ma per chi? -

- Utile solo per te. Farei qualsiasi cosa per darti quello che è giusto tu abbia, o almeno quello che vuoi. -

Voldemort sorrise.
- Mia sposa... -
Non aggiunse altro.

- Silenzio, orecchie indiscrete potrebbero sentire. E non è saggio che i Mangiamorte incapaci di comprendere sentano tutto questo... cosa penserebbe un Avery? O un Goyle? - sorrise la Dama        - Mio sposo... -

- Credi che io voglia nascondere la nostra unione? -

- Credo che sia saggio. Mio sposo, ti ricordo che sei tu che numerose volte mi hai parlato di maschere e di divinità. L'uomo può avermi sposata, ma il Dio? Per coloro che ti seguono solo come Dio è più saggio che io resti una specie di preda. Se un giorno tu non avessi più bisogno di maschere... Non è questo che pensi anche tu? -

- Che Dio è quello che deve lasciarsi condizionare dai suoi fedeli? E poi tu NON sei una comune babbana. -

- Cosa intendi fare, allora? - chiese la Dama.

- Vedrai, vedrai. -
L' uomo si voltò verso la finestra, e fissò con attenzione il disco del sole. Poi un cerchio luminoso comparve sulla sua mano. Un anello che sembrava fatto di fuoco.
- Anche questo è un marchio... in un certo qual modo. E non è degno di te, ma spero vorrai  portarlo. -

- Mettimelo... - sorrise radiosa la Dama, porgendo la mano sinistra al Signore Oscuro.

E Lord Voldemort obbedì, mentre l' anello continuava a brillare di luce propria.

- Ci siamo sposati alla luce della luna, ora tu mi doni la luce del sole... è tutta luce che tu mi doni... ma la tua luce è quella che bramo di più. -

- E la mia... Oscurità? -

- Bramo anche la tua Oscurità... tu lo sai. Desidero tutto ciò che tu sei... desidero tutto, Amore mio. Desidero tutto... anche se tu mi bruciassi... -

- Bruceremmo insieme. Per poi rinascere. Insieme. -

- Rinascere insieme... - la Dama Verde sorrise - Per adesso viviamo insieme... questa vita. Ma sono certa che tutte le altre vite trascorse... come quelle che verranno... le abbiamo vissute insieme... Amore mio... mio, mio, mio. -
- Amore... - sussurrò Voldemort - per te affronterò... persino l' amore. -

La Dama Verde gli chiuse la bocca con un bacio, un lungo bacio.

- Io ti... -
L' Oscuro Signore socchiuse gli occhi, come se si stesse strozzando. Non terminò la frase, e tornò a baciare l' altra.

- A volte le parole sono davvero di troppo... - sussurrò Mac, staccando le labbra da quelle di Voldemort - Che impegni ti attendono ora? Vai a vedere cosa combinano Victor e Barthy con il loro protetto? -

- Per provocarne la morte prematura? No, non direi. Ma se tu desideri andare... -

 

- Grazie Severus... -
Mormorò Gwillion, e sorrise.

- Prego, Gwillion... - rispose l'altro, e le passò una mano tra i capelli, sorridendo.
Poi fissò Raistlin - La prossima trappola sarà tutta per te, mago! -

- Come preferisci. -

- Così mi riposo, caro mago... così mi riposo! La mia salute sembra non essere salda come la tua... - Severus ghignò.
- Se desideri fare a cambio... -

- Oh, no... io mi tengo i miei acciacchi di povero mago... non mi lamento, non potrei mai... portarti via la tua salute. -

- Ringrazio la tua... generosità. -
Rispose l' altro, acido.

- Figurati prego. Lo so che sono un uomo generoso... e l'importante è saperlo... -

- Si... generoso quanto la maledizione che sento nell' aria... ma questa è facile per me... ancora spettri... nemmeno li vedrete stavolta. -
E prese a sussurrare parole strane.

- Spettri... esattamente il genere di gente che potrebbe gradire di frequentare Raistlin... - Severus sorrise a Gwillion.

- Ecco la tomba... proprio come la ricordavo! -
Esclamò Gwillion.
- Io non vedo nulla... - sussurrò Raistlin - e tu... mago senza salute? -

- Il resto di nulla... allora... siamo davvero in presenza della tomba di Merlino!-

- Ma se la vedo solo io... non credo che Merlino si degnerà di darmi udienza... -
Fece Gwillion.

- E chi lo sa, piccola... - fece Severus - Chi può dirlo... -
- Merlino... mi senti, Merlino? -

-Non so Gwillion...sarà il modo giusto di chiamare?- chiese Severus.

- Hai consigli da darmi riguardo all' etichetta stregonesca? -

- Ti confesso che oltre che qualche chiacchiera con il Barone Sanguinario... sono digiuno in fatto di discorsi davanti ad una tomba... ma Raistlin... -
- Senti Severus... il problema è individuare la tomba... e forse dovremmo approfittare del fatto che siamo in due... accerchiando per così dire la maledizione. -

- Più precisamente? - chiese Piton.

- Ci avviciniamo da direzioni opposte nel punto in cui Gwillion vede la tomba e stiamo a vedere cosa succede. E' molto semplice... ma non per questo è detto che non debba funzionare. -

- Proviamoci... allora! - e Severus si preparò a fare questo tentativo.

Gwillion dava indicazioni, i maghi si muovevano come ciechi... e questo le ricordò una certa scena su di una certa scala... ma non disse nulla al riguardo. Poi d' improvviso... sbarrò gli occhi stupita: la tomba... era mutata! Una quercia immensa cresceva tra due pilastri di pietra rossastra... e una strana aura dorata circondava il sepolcro.
Piton continuava a muoversi... in attesa di sapere... se qualcosa sarebbe successo.

 

- Silente? -
Dissero Draco ed Arthur quasi all' unisono, entrambi allibiti.

- Si... si... Silente... lo ha rivelato a Piton! Deve averlo trasformato Voldemort... e nessuno può farci nulla!-

- Silente... -
Arthur Weasley fissava sconvolto l' usignolo
- E... cosa dicevate di Percy? -

-Tu Sai Chi ha imbrogliato Percy! Adesso Percy lo serve! Ed ha cercato persino di uccidere Fred... credendo fosse un intruso a scuola... è come pazzo! -
- Terribile... stento a credervi, ragazzi, ma vi credo. E c' è altro che devo sapere? -

- Draco... ti viene in mente altro? Io non saprei... ho tanta confusione... Fred? Ginny? -
- Salutaci la mamma... - disse Ginny.

- Potter... - fece Draco in un sussurro - dobbiamo dirglielo, no? -

George strinse gli occhi - Harry... è... morto... dissezionato mentre era ancora vivo... da Voldemort... -

Arthur deglutì come incapace di parlare.
- E voi... come lo sapete? -
Era una domanda sciocca, ma non gliene venivano in mente altre.
- Eravamo al castello - mormorò Draco - abbiamo visto la scena dall' alto. I miei... i miei vecchi compagni di casa hanno... partecipato... anche se non sapeva a cosa... io avevo una lente che permetteva di vedere attraverso gli incantesimi oscuri... e non è stato... piacevole. -
- No, immagino di no. E perdonami la domanda, Draco, ma tuo padre sa che tu... -
Il ragazzo chiuse gli occhi e non disse nulla.
- Papà... il signor Malfoy ha tentato di... di... suicidarsi... per lasciare Draco libero di seguire la sua strada... ed ora è prigioniero di Voldemort... - disse Fred.

- Perdonami Draco, e stavolta non è una semplice formula di cortesia. -
- No... e anzi è giusto che sappiate anche questo. -

Fred mise una mano sulla spalla di Draco.
- Adesso noi siamo amici... e Draco ha rischiato... Draco ha deciso di opporsi a Tu Sai Chi. -
- Capisco. - l' uomo annuì solennemente - Siete con Piton dunque... e Sirius e Lupin? Avete loro notizie? -

- Sono anche loro con noi !- disse Ginny - Anche loro! Ci rifugiamo tutti assieme... -

- Non ditemi dove! E' meglio che non lo sappia, credo. -
- E poi c' è Raistlin... - aggiunse Draco - descrivetelo voi... dato che a quanto sembra io sono di parte. -

- Raistlin è.. .il mago di un libro. - fece Fred - Un po' molto cattivo ma non troppo! E' dorato ha vesti nere e un fratello scemo... capito papà? -

- Veramente no. Un po' molto cattivo? E un fratello scemo? -

- Si... il fratello è proprio scemo! Ed è cattivo, ma buono infondo! -

- E sono gemelli! -
Aggiunse Draco... con uno strano sorriso.
- Già! - fece Fred.
- Si... si! - disse George.
- E un essere amareggiato e sembra avercela con il mondo intero... e forse dico una sciocchezza nel dire che mi sembra proprio un serpeverde... ma è intenzionato a stare dalla nostra parte... e Piton sembra fidarsi di lui... a suo modo. -
Fece Draco.

- Già... il professore si fida! - disse Ginny.
- E comunque... è sempre un aiuto in più. - fece George.

- Ci sono dei libri babbani su questo Raistlin - aggiunse Draco - noi li stiamo leggendo... se vuole le posso dare le sterline rimaste... -
Fu forse un errore.
- Sterline? Libri Babbani? -
Arthur Weasley aveva una strana luce negli occhi.

- Papà adora queste cose! Papà... poi ti faremo leggere i libri, è una promessa! -

- Si, si certo. -
Draco frattanto cacciò un grosso mazzo di sterline in mano all' altro.
- Se li compri invece... dal momento che non sappiamo se ci rivedremo presto... non possiamo metterci a fare impazzire una statua al giorno non crede... e si ricordi di cambiare alla Gringott quel che rimane dei soldi... un mucchio di sterline sarebbe un souvenir troppo strano... potrebbe sollevare domande... -

Fred e George ridacchiarono osservando il padre.

 

- Desidero essere con te, non andare. E se tu fossi andato ti avrei proposto di seguirti. Se non ti sono d'impiccio, ti resterò accanto, qualunque cosa tu debba fare... nefandezze comprese. -

- No, no, è solo che credevo desiderassi dare un' occhiata al ragazzo... puoi restare se lo vuoi, puoi davvero. -

- Infatti desidero dare un'occhiata al ragazzo... ma quando sarà più calmo. Quando sarà in grado di ragionare... suppongo che adesso che Barthy è tornato da lui... sarà stupito di sapere che non lo uccidi subito. Ed a me interessa lucido.- la Dama prese le mani dell'Oscuro e le strinse, poi si chinò a baciarle, un gesto che le piaceva.

- La cattedrale... - mormorò Voldemort - qualcuno ha violato l' incantesimo nella cattedrale! -

- Cosa? Che cattedrale... che... incantesimo? - mormorò la Dama.

- Vieni, dobbiamo andare. Voglio controllare con i miei occhi. Hai mai visitato Nantes? -

- Non sono mai stata a Nantes. E' qualcosa... di cui preoccuparsi? E' successo qualcosa di cui preoccuparsi? Ma andiamo... -

- Qualcuno è in cerca degli incantesimi che mi hanno dato l' immortalità... ed io credo di sapere di chi si tratti. Se preoccuparmi o meno... questo è ancora da vedere. -

- L'incantesimo che ti ha reso immortale... io temo per te... mio Signore! Solo... solo Severus penserebbe a... a... - la Dama rabbrividì.

- Stringiti a me adesso... -
Lord Voldemort e la Dama Verde comparvero nella cattedrale.
- E' dunque questa la Cattedrale di cui parlavi? Un luogo... molto bello... - disse la Dama, fissando preoccupata Voldemort.

- Osserva le statue... ne vale la pena. -
Poi Lord Voldemort si concentrò. Tre figure comparvero nella cattedrale. Le immagini di coloro che erano entrati non molto tempo prima.

Mac non gettò che un'occhiata alle statue, troppo presa da Voldemort per degnarle di attenzione... e...s i morse le labbra.
- Musica Celtica! - fece Voldemort - La tua amica ascolta questa roba, non è vero? -

-Si, ascolta questa roba... credo che, per la verità, sia una cosa che ascoltiamo... o ascoltavamo entrambe. Insieme a tante altre cose... -
- Non era una critica ai vostri gusti... è solo che... in questo modo mi ha aggirato l' incantesimo! E senti ancora... li vuol portare a Broceliande quella piccola... innocente... se non fosse una terribile mancanza di stile mi metterei a bestemmiare. -

- Mio Signore... allora è pericoloso! Cosa possiamo fare per fermarli... non devono trovare i tuoi segreti! Non devono! - e questa volta la voce della Dama era dura, come il suo sguardo.

- Broceliande... Merlino non credo che apprezzerebbe una mia visita... e comunque ciò che mi interessa a questo punto è sapere come sono arrivati alla cattedrale... e proteggere le altre parti della formula. -

-Ma se ne avessero anche solo una parte... non è un rischio? Se non tu... può andare qualcun altro. Ed in ogni caso... si, dobbiamo proteggere il resto della formula! Cosa faremo? -

- Merlino è il babbanofilo per eccellenza... e il suo bosco non accetterebbe i miei servi... non credo proprio. E la terza parte della formula E' protetta. Mi chiedo solo se abbiano già ottenuto la prima... e in che modo.  -

- Non accetterebbe i tuoi servi... ma io sono una babbana... se serve andrò io, Signore. E i tuoi dubbi saranno risolti... ed anche se non potessi fermarli... -

- Se desideri andare... ti porterò laggiù. -

- Sarò i tuoi occhi, mio Amore... senza indugio, trasportami dove loro sono! -

- Tra le potenti magie di Brecilien? Non potrei mai. Ti porterò al limitare della foresta. E non credo che avrai difficoltà a trovare la strada. -
Poi baciò la donna sulla fronte, e sorrise.

La Dama Verde ricambiò il sorriso - Portami dove puoi... a presto... - e venne trasportata al limitare del bosco. Sollevò il bordo dell'abito ed iniziò a correre... c'era un sentiero... doveva seguirlo, ne era certa... -

 

Intanto Barthy era tornato da Victor e da Neville... ed aveva raccontato ciò che Voldemort aveva detto.

- Come pensavo. - disse Victor - Il nostro Signore preferisce non pronunciarsi... promette e non promette. Ed è già tanto. -
- Co... cosa vuol dire questo? -
Sussurrò Neville.

Barthy si voltò a guardare il ragazzo - Che per ora sei salvo. Per ora... -

- Salvo? -

- Salvo, per adesso. Nelle nostre mani. Dovrai fidarti di me e Victor... -

Il ragazzo guardò i due uomini come terrorizzato.
- Voglio la nonna... -
Mormorò in un bisbiglio.

- Beh, ora hai noi... - disse Barthy -Puoi chiamarmi... nonno se proprio.... -

- Barthy... - fece Victor come esterrefatto - Barthy ti rendi conto di quello che stai dicendo?

- Beh, Victor... con tutti gli insulti che ci sono stati rivolti... ti scandalizzeresti se ti chiamassero "nonno"?! -

- Il problema è che nonno non è affatto un insulto... al contrario... e poi... niente, lasciamo   perdere... -
E poi... potrei avere un figlio di poco più giovane di Neville se solo... l' avrei voluto e invece... ma almeno io ho un futuro... i genitori di questo ragazzo no. Le parole però gli rimasero in gola.

- Neville... - Barthy tornò a guardare il ragazzo - Neville... sei a posto? C'è nulla che vuoi sapere? -

Il ragazzo scosse la testa.
- Meno so e meglio è mi sembra... -

- Vuoi dormire? Ti metteremo...dove? Non può restare qui, vero, Victor? -

- No, non può restare qui. Oltretutto devo occuparmi di un certo cuore... e non vedo l' ora di far visita al suo proprietario... quando sarà di nuovo in condizioni di intendere e di volere... -
Aggiunse con un ghigno crudele.
- Neville... vieni con me allora... gli troverò un posto con Silvia e Rebecca... ti piacciono i neonati?

- Si... si... ma la nonna non me li lascia mai tenere... -

Barthy sorrise guardando Victor - Io mio figlio te lo farò tenere! Veramente è una bambina. Ti piacerà! Vieni con me! -

- Ah... Barthy... più tardi... credo che ad Andromaca farebbe piacere rivederti. -

- Farà molto piacere anche a me vederla! Ed ora vieni Neville... -

Il ragazzo quasi tremava. Ma seguì l' altro: che poteva fare?

- Allora Neville... ti racconto qualcosa... adesso ti presenterò Winky, lei cucina divinamente! E poi c'è mia figlia, e sua madre che non è la mia fidanzata, ma quella di Sirius Black... ed è babbana. Capito? -

- Si, si... -
Anche se in realtà non ci aveva capito gran chè.

Barthy alzò le spalle - Ma che Winky cucina bene lo hai capito? Non ti fa piacere? -

 

- Possibile che non vediate... nemmeno adesso? -
Esclamò Gwillion.
- No. Loro non possono vedermi. Non ancora almeno. -
Quella voce...
- Merlino? -
- Mi hanno chiamato anche così. -
- Cosa devo fare? -
- Spezza uno dei rami della quercia. E vedranno. -
La ragazza obbedì... e il ramo parve cadere quasi da solo tra le sue mani.

Severus Piton sgranò gli occhi...e vide.
- Santi Numi... - mormorò.

- Adesso, potete parlare... giovani maghi. -

Intanto Mac, attraversato il bosco come una furia... sentì delle voci... e si avvicinò lentamente, cautamente...

Severus guardò Gwillion e poi Raistlin - Onorevole Merlino... siamo venuti sin qui guidati dalla possibilità di trovare parte di una formula che un mago crudele, nemico dell'umanità, ha adoperato anni fa... per essere immortale... -

Onorevole Merlino? Gwillion pur non essendo troppo perplessa da questa formula non si guardò bene dal fare commenti al riguardo.
- Un mago crudele dite. Eppure anche la vostra magia non è come dire... luminosa. -

Piton fece spallucce - Non posso negarlo. Ma nessuno di noi ha agito per la distruzione dell'umanità, a modo nostro cerchiamo di difenderla, e di riparare agli errori...-
Mac, intanto, dietro un albero osservava... chiedendosi se intervenire o meno.

- Capisco. Una risposta sincera. Dunque cercate la formula che io custodisco. E già l' avete in realtà. E' nel ramo che la vostra compagna ha spezzato. Mi chiedo se ne farete sicuro. Non ne sono sicuro. Ma credo di dovervi dare fiducia. -

- Ti ringraziamo Merlino. Cercheremo di farne l'uso migliore... te lo assicuro... - disse Severus.
- E la Dama Verde si morse le labbra "Che tu sia maledetto Piton..." -

- C' è qualcuno oltre a noi in questo bosco. -
Sibilò Raistlin in quel momento.

- Si... ci sono io!- sibilò la Dama Verde, ed uscì allo scoperto.
- Tu! - esclamò Piton.

- Lei è la Dama Verde... -
- Capisco. - fece Raistlin e scrutava l' altra con espressione attenta.

- E tu sei Raistlin Majere... un nuovo aiutante di Severus!- disse lei - E tu, Severus... la formula che cerchi non ti riguarda... e farai bene a cedere le armi... -

- Aiutante? -
Il mago strinse appena gli occhi. La sua voce era tagliente come acciaio.

- Aiutante... - scandì lentamente Mac - Scordatevi quella formula... -

- Sei un po' troppo sicura di te, mi sembra. - Sibilò Raistlin - E anche del tuo signore. -

- Mai sicura quanto te, maghetto... credi forse ancora che tutti dovrebbero strisciare ai tuoi piedi?! Il mio Signore è potente, più di quanto sarai mai tu! -

- Questo è ancora da vedersi. -

- Cosa è ancora da vedersi, Majere? Che tutti striscino ai tuoi piedi o la differenza di potere tra te e il mio Signore? - chiese la Dama.
- Ora basta!- sibilò Severus -Ora basta! Che diavolo fai tu qui, l'Oscuro adesso manda le donne inermi a spiare? -
Mac sorrise - Io non sono inerme. E vengo di mia spontanea iniziativa. Severus... questa formula che stai cercando... è meglio che tu la dimentichi! Non riuscirai... e poi vuoi davvero... consegnarla al tuo amico Raistlin?! -
- Se pensi di rifilarmi dei dubbi... -
- Oh, non lo penso! Fate come credete... ma che io sia maledetta se otterrete l'intero vostro scopo... non avrete mai l'intera formula... -
Mac fissò Gwillion ed il ramo che stringeva.
- Voi non oserete... voi non oserete tentare di conoscere quella formula... - ed il suo tono era duro e fermo - Severus... tu hai da perdere più di tutti... - disse, tornando a guardare Gwillion -Se io dovessi mai temere d'essere privata di ciò che è mio... giuro che tu perderai ciò che è tuo. -
E per alcuni secondi lo sguardo della donna si incrociò con quello del mago.
E poi Mac tornò a fissare Raistlin Majere.

 

 

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