Il prato rustico. Bello ma soprattutto... da vivere.
- consiglio per il Sig. Marco P. -

PERCHE' UN PRATO RUSTICO? Il prato rustico rappresenta la soluzione al problema della sistemazione del terreno per tutti coloro che non hanno il tempo o la possibilità di curare delle colture. Inoltre consente; di impedire il ritorno allo stato spontaneo della copertura vegetale, con i problemi che esso comporta (crescita di rovi, arbusti, erbe infestanti, ecc.); di mantenere la fertilità, la struttura, l'aerazione del terreno e di contrastare l'effetto erosivo delle piogge; di formare un ampio spazio per il gioco dei bambini; di piantare qualche albero da frutto; di abbellire la zona con la presenza di gruppi di cespugli; di creare angoli riparati.
LE FASI DELL'IMPIANTO. Lavori preliminari
Sono strettamente legati alle condizioni del luogo: alberi e ceppaie da estirpare, presenza di rovi, erbacce tenaci con radici profonde, sassi, detriti, ecc.
Estirpatura - Gli arbusti andranno estirpati cercando di strappare la maggior parte delle radici. Se sul terreno vi sono grossi ceppi che compongono problemi di estirpatura, si deve provvedere parecchi mesi prima a intervenire con questo preparato (0,8 1 di arbusticida a base di 2,4-D e 2,4,5-T e 10 1 di petrolio.
Un'altra possibilità per la distruzione consiste, successivamente al taglio dell'albero, nel praticare alcuni fori nel ceppo (7-8 per un tronco di 30cm di diametro), profondi 20cm da riempire con clorato di sodio e da tappare con mastice. Riempiendo 2-3 volte i buchi la distruzione avviene in circa 3-4 mesi; a questo punto è bene versare nei buchi della benzina e incendiare il ceppo (fare attenzione).
Decespugliamento - Bisogna tagliare i cespugli, lasciarli rigettare e poi trattarli con un arbusticida.
Diserbo - E' importante liberare il terreno dalle erbe infestanti a radici profonde (convolvolo, cardo, gramigna, ecc.). Usate prodotti specifici a base di tiocinato di ammonio e aminotriazolo lasciandolo agire per 3-4 settimane prima di iniziare la lavorazione.
Taglio dell'erba - Si può eseguire con un microtrattore della potenza di 10-15 cv o con una falciatrice.
LE FASI DELL'IMPIANTO. Le lavorazioni del terreno
Si tratta di due serie di operazioni da eseguire a intervalli di un mese durante l'estate. Dapprima si effettua un passaggio con il trattore o con un motocoltivatore potente allo scopo di rivoltare la terra non lavorata da tempo: la potenza e il peso della macchina devono essere abbastanza elevati per poter raggiungere profondità di lavorazione sufficienti. Solo un aratro monovomere o bimovere può svolgere questo lavoro. Segue immediatamente una rullatura che comprimendo il terreno favorisce la decomposizione dell'erba interrata e limita l'evaporazione. Dopo un mese si compie una fresatura che rimescola e sminuzza la terra, rompe le radici, distrugge le erbe che hanno ricicciato. Se la terra appare troppo sciolta (terra sabbiosa) occorre una seconda rullatura.
Questa seconda fase termina dopo un'erpicatura che sminuzza ulteriormente le zolle e livella la superficie del terreno.
Dopo la preparazione del terreno lo si lascia riposare una decina di giorni e poi si semina. Se però la preparazione è stata compiuta troppo tarrdi e la temperatura è ormai troppo bassa, è consigliabile rimandare la semina alla primavera successiva.
La semina -
La semina si effettuerà con queste graminacee:Lolium Perenne, Festuca pratensis, Festuca arundinacea, Festuca rubra, Agrotis tenuis, Poa pratensis, Poa trivialis, Dactylis glomerata, Phleum pratense.
Potete risparmiarvi la fatica del dosaggio acquistando un miscuglio già pronto in un negozio specializzato. La quantità media di semi da utilizzare è di 2-4Kg/100mq se il miscuglio è privo di loglio o loietto, e di 3-5Kg nel caso contrario. In genere si sconsiglia la semina a mano perché è necessaria molta pratica per distribuire omogeneamente i semi. Se la superficie non supera i 1000mq si può utilizzare un distributore a manovella oppure uno spandiconcime a spinta. Oltre i 1000mq si rende necessario l'uso di una seminatrice meccanica autotrainata, a tramoggia di distribuzione, che si può affittare come un pò tutte le macchine necessarie per questo ed altri lavori nel vostro terreno.
La semina è seguita da un'erpicatura al fine di interrare i semi e metterli al riparo dagli uccelli. L'ideale sarebbe di coprire i semi con uno strato di terriccio, ma questo è impossibile in terreni grandi.
L'operazione di semina si conclude con una rullatura che ha essenzialmente lo scopo di mettere bene a contatto i semi con la terra, per facilitare la loro germinazione. Se le condizioni climatiche sono favorevoli (temperatura intorno ai 15°C e umidità regolare) i semi germineranno in circa un mese. Una volta spuntate le piantine sarà utile una nuova rullatura, per favorire l'attecchimento e l'accestimento.
Le cure - Le cure da apportare al prato rustico dipendono dall'aspetto che gli si vuole conferire. Se volete semplicemente avere uno spazio verde dall'aspetto ordinato, la vostra sola preoccupazione è quella di evitare che l'erba vada a seme, altrimenti ingiallisce. Perciò saranno sufficienti due tagli (uno in maggio-giugno e l'altro in settembre) il primo anno e tre o quattro gli anni successivi. A questo punto potreste decidere, data la semina di graminacee e l'accurata preparazione del terreno, di trattare il vostro prato rustico come un vero e proprio tappeto erboso. In questo caso però, le cure si moltiplicano. Per la concimazione, in primavera potrete distribuire con lo spandiconcime, per ogni 100mq, 2Kg di solfato di potassio. Se il terreno è umido e favorisce la formazione di muschi si aggiungano 5Kg di solfato di ferro. Ogni tre anni si distribuiscano anche 25Kg di terriccio prodotto con l'erba dei tagli con l'aggiunta, se necessario, di torba.