ABU  SIMBEL

 

 

Abu Simbel è oggi una città ormai in parte occidentalizzata a causa del continuo e forte afflusso turistico. Ci si arriva dalla lunga e monotona strada che costeggia il lago Nasser attraverso il piatto deserto della Nubia.

Approaching Abu Simbel by boat


Il sito di Abu Simbel ha subito lo stesso trattamento destinato a Philae ed ad altri molti templi. Per evitare che venisse completamente sommerso a causa della costruzione della grande diga, fra il gennaio 1996 ed il settembre 1968, i famosi e magnifici templi di Abu Simbel furono sezionati in tanti blocchi numerati e trasferiti su di un altopiano sopra le rocce da cui erano stati ricavati. Il nuovo sito in cui i templi vennero ricostruiti fu studiato attentamente e il corridoio del tempio di Ramsete venne orientato ancora in modo tale che i raggi del sole continuassero ad illuminare il santuario. I colossi furono pronti per i visitatori del 1972.

Tempio di RAMSES II 

 

Il Grande Tempio, tecnicamente, rappresenta un'ingegnosa trasposizione nella roccia della pianta del normale tempio dell'epoca.

Grande Tempio

 

Pianta del Grande Tempio:

1,2,3,4: colossi di Ramses II;

5: sala a navata centrale;

6: sala ipostila;

7,8: cappelle; 

9: naos

La parete rocciosa infatti è stata all'esterno tagliata in forma di pilone, davanti al quale i quattro celeberrimi colossi raffiguranti il sovrano seduto (la loro altezza è di circa 20 metri), sebbene tagliati nella stessa roccia, assumono l'aspetto delle statue che si trovano davanti all'ingresso dei templi.

L'interno comprendeva una sala con una navata centrale fiancheggiata da pilastri osiriaci, e prende il posto di quel che, per esempio al Ramesseo, è il secondo cortile. Segue infine una sala ipostila in fondo alla quale sono ricavate tre cappelle, quella centrale naturalmente più grande e contenente, sempre tagliate nella roccia viva, quattro statue.

Le dimensioni dei vari ambienti confermano il tipico principio della diminuzione degli spazi architettonici dall'ingresso al santuario. Le quattro statue del naos rappresentano le grandi divinità dei tre principali centri dell'Egitto, Ptah menfita, Amon-Ra tebano e Ra-Harakhte eliopolitano, insieme allo stesso Ramses II (il terzo da sinistra) autodeificato in vita. Il coronamento della facciata è costituito da una fila di babbuini che salutano il sole nascente, il quale, due volte l'anno, faceva filtrare i suoi raggi attraverso tutto l'edificio fino ad illuminare il naos e le statue degli dei, tranne quella di Ptah, dio dell'oscurità.

(come era il tempio di Ramses II)

 

Sulla parete della prima grande sala è raffigurato il poema di Pentaur, ovvero la battaglia di Qadesh contro gli Ittiti. 

 

Tempio di NEFERTARI

  

Il Tempio Minore di Abu Simbel, o tempio di Hathor, costruito sempre da Ramses II, consta di un'ipostila divisa in tre navate da sei pilastri hathoriani, cui segue un vestibolo che immette al piccolo santuario con Hathor in forma di vacca che esce dalla parete di roccia e protegge il re.

La facciata, scavata nella roccia come anche tutto il tempio, alterna quattro statue colossali del re e due della regina Nefertari, raffigurata come Hathor, fiancheggiata da principi e principesse.

 

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