TELL AMARNA
Inoltre si potranno vedere:
la necropoli di BENI HASSAN
la Città di ERMOPOLIS
la necropoli di TUNA El GEBEL
il sito archeologico di TELL El AMARNA
Sulla riva destra del Nilo, questa necropoli conserva
monumenti tra i più preziosi della storia dell'Egitto antico. Delle 39 tombe
scavate nella costiera rocciosa, a una ventina di metri sul livello del fiume,
probabilmente otto appartengono ai grandi capi del nomo dell'Orice, ossia ai
governatori di questa provincia.
Caratteristico di alcune
di essa è un portico aperto scavato nella roccia, in cui l'architrave è
sostenuto da una coppia di colonne, determinanti tre aperture, il tutto
sempre non costruito ma ricavato per scavo. |
|
La decorazione degli ambienti interni è dipinta su
stucco, disteso a eguagliare le irregolarità della parete rocciosa. Le
iscrizioni biografiche sono di notevole importanza per la conoscenza del Regno
Medio. A sud della necropoli vi è lo Speos Artemidos, un tempio rupestre, fatto
costruire dal faraone donna Hatshepsut, per la dea leonessa Pakhet, che i greci
identificarono con Artemide.
L'ogdoade, il gruppo degli otto, fu una delle più
importanti elaborazioni cosmologico-teologiche del pensiero religioso egiziano,
tanto da rivaleggiare con l'enneade eliopolitana. Essa è frutto del clero di
Ermopoli, uno dei più importanti luoghi di culto del paese. La città,
capoluogo di nomo, si chiamava Khemenu (città degli otto) e il sito è
l'attuale el Ashmunein, sulla sinistra del Nilo. Veneratissimo vi era Thot, dio
di salute e saggezza, patrono degli scribi, poi identificato con Ermes, da cui
il nome di Ermopoli.
In età ellenistica e romana, la città continuò a
essere importante e l'Ermes di Ermopoli era noto come Ermete Trismegisto (tre
volte grande), da allora maestro di alchimisti e iniziati.
(Ermopolis:
dio Thot – babbuino) |
Due cinocefali o
babbuini, ricostruiti da frammenti dei quattro colossali fatti erigere da
Amenhotep III, vegliano oggi il complicato campo di rovine, nel quale più
che le vestigia del tempio di Thot, cui il babbuini era sacro, o di un
tempio di Sethi II, dai bassorilievi ancora in buono stato di
conservazione, spicca l'agorà greco-romana. Le numerose colonne di
granito rosso, molte delle quali sono state rialzate da terra, e i portici
coprono un'area considerevole. |
E' uno dei luoghi più suggestivi dell'antico Egitto
perchè evoca la personalità e l'opera del faraone "eretico"
Amenothep IV / Akhenaten. In questa zona Akhenaten decise di fondare, sul suolo
vergine, una città nuova, cui diede il nome di Akhet-Aten (l'orizzonte dell'Aten).
L'iniziativa di Akhenaten era destinata ,attraverso una rivoluzione che doveva
coinvolgere religione, letteratura ed arti figurative, a porre il sovrano
nuovamente al centro della vita del Paese. La città era destinata a contenere i
templi in cui veniva praticato il culto del dio Aten, il palazzo reale, le case
dei fedelissimi. Akhet-Aten fu abbandonata circa 15 anni più tardi, alla morte
di Akhenaten.
Vi sono state trovate opere d'arte del tipico stile
"amarniano" di grande valore, ma nella città "sono evidenti
infiniti indizi della fretta con cui furono eseguite le costruzioni" (Gardiner).
Nelle stele confinarie che delimitano la plaga della capitale erano indicate le
circostanze della fondazione. Vi si dice come "nel tredicesimo giorno
dell'ottavo mese dell'anno sesto (di regno), il re, salito su un cocchio d'oro,
fosse partito dalla ricca tenda dove aveva trascorso la notte e si fosse recato
a nord per stabilire i confini della progettata città di Akhetaten.
Dopo aver sacrificato al dio, si diresse a sud in un
punto dove i raggi del sole, brillando su di lui, gli indicarono che lì si
doveva porre il confine più meridionale. Il re giurò sul padre Aten di non
oltrepassare mai questo confine, nè gli altri due sulla riva orientale e i tre
sull'occidentale. Nella necropoli dell'anfiteatro roccioso che circonda la
capitale vi sono le tombe dei dignitari della corte amarniana, solitamente
risultanti di un atrio esterno, di due sale ipogeiche, talvolta con colonne e
della nicchia per la statua del defunto.
|
I rilievi di queste tombe
danno un quadro vivace e suggestivo della vita della corte amarniana,
secondo l'angolo visuale dei vari personaggi e delle loro funzioni. |
Vi si trovano gruppi della famiglia reale, scene di
preparazione dei cibi e di banchetti della famiglia reale a palazzo con musica,
ritorni di spedizioni con portatori di tributi negri o asiatici, cerimonie di
insignimento di onorificenza al defunto in presenza del re, ricevimenti di
delegazioni di stranieri, parate di reparti militari egiziani, sacrifici al sole
del re e della famiglia e così via. In uno uadi che si addentra nella montagna
vi è infine la tomba del re Akhenaten e della sua famiglia.
Tuna el Gebel era la necropoli di Ermopoli, al limite
delle coltivazioni sulla riva sinistra del Nilo.
(Tuna
El Gebel: Tomba di Petosiris)
Torna alle
AREE ARCHEOLOGICHE oppure
torna agli EGIZIANI