CHIUSI

   

Museo Archeologico Nazionale

 

Il Museo Archeologico Nazionale di Chiusi, istituito nel 1871, fu trasferito solo nel 1902 nell'edificio neoclassico che è la sua sede attuale.

Raddoppiato nel 1932 per ospitare i materiali delle Collezioni Paolozzi e Mieli Servadio, fu danneggiato durante la Seconda Guerra Mondiale e statalizzato nel 1963.

L'allestimento attuale, inaugurato nel 1992, è articolato in tre sezioni.

La prima sezione è dedicata alla storia della ricerca archeologica a Chiusi nei secoli scorsi, alla formazione del Museo e alla documentazione dell'attività di falsificazione dei reperti, assai fiorente nell'Ottocento. Nella sezione centrale viene delineato lo sviluppo dell'artigianato artistico locale: si segnalano tra l'altro i canopi (ossuari antropomorfi che i chiusini produssero in abbondanza), la scultura funeraria, i vasi di bucchero e le terracotte architettoniche.

                                            

           Donna con lunghe trecce                              Urna cineraria VII sec. a.C.

 

  Nel corridoio centrale è esposta la raccolta di scultura funeraria in pietra fetida di età arcaica (VI - prima metà del V sec. a. C), costituita da statue di animali reali e fantastici, tra cui la nota sfinge, xoano (busti di donne nel gesto del compianto funebre), urnette, basi e cippi decorati a bassorilievo, tra cui si distingue quello purtroppo lacunoso decorato con scene di amazzonomachia. Nella saletta sul fondo delta sezione centrate viene proiettato un documentario sulle due tombe dipinte superstiti di Chiusi, quella delta Scimmia e quella del Colle, attualmente chiuse per motivi di tutela.

Urna di Dolciano

Urna Paolozzi

Nelle due vetrine sul lato sinistro della seconda sala sono esposte quasi integralmente te importazioni di ceramica attica figurata, tra cui si segnalano alcune grandi anfore a figure nere, i frammenti di uno stamnos del Pittore di Kleophrades con l'ingresso di Eracle nell'Olimpo e lo skyphos del Pittore di Penelope con scene del mito di Ulisse, e le imitazioni etrusche: a Chiusi si sviluppò una produzione di vasi a figure sia nere che rosse che sovradipinte di buon livello, parzialmente documentata nelle stesse vetrine.  Nella terza sezione, quella topografica, che raccoglie i reperti degli scavi più recenti, è stato ricostruito l'articolato fenomeno dell'urbanizzazione di Chiusi, quello dello sviluppo delle necropoli urbane e quello dei modi di popolamento dell'agro chiusino.

Urna di artigiano

Biconico di Castelluccio

 

Bucchero a stampo

Urna di alabastro

 

Al Museo è annesso un laboratorio di restauro.

   

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