Il nome Etruria Campana è improprio, ma è stato impiegato dall’autore per sottolineare la presenza degli Etruschi nella Campania, non come fondatori di città, ma come luogo di contatto con altre civiltà: Greci, Lucani e Sanniti. Possiamo dire che da Roma in giù gli Etruschi si insediano presso villaggi villanoviani, dando loro un assetto urbanistico ed apportando un’evoluzione societaria. Nel corso degli anni, questi villaggi, divenuti quindi vere e proprie città, hanno visto diversi dominatori, sono state “contaminate” da diverse culture, ma in linea di massima possiamo dire che l’impianto e l’assetto iniziale dato loro dagli Etruschi è rimasto immutato.
In Campania gli Etruschi entrano in contatto direttamente con i Greci (presenti, in particolare, nel napoletano ed a Cuma), mentre nel resto dell’Etruria la frequentazione è di tipo artistico-commerciale. Il risultato di questo contatto diretto è la guerra che culmina con la sconfitta nella battaglia navale di Cuma del 474 a.C che vide affermare il dominio marittimo di Siracusa ed il crollo dell’alleanza etrusco-cartaginese. E’ da questo momento che si assiste al declino della società tirrenica, a cui viene inferto il colpo di grazia dall’egemonia romana.
La Campania è una terra ricca di colture, per cui, nel corso dei secoli, ha destato l’interesse di numerose popolazioni. Questo territorio è anche ricco di numerosi santuari religiosi (Diana Tifatina presso Capua, Hera Argiva presso Paestum, Atena presso Punta Campanella a Massa Lubrense - Sorrento), ed è qui che la religione etrusca entra in contatto con quelle italiche, dando vita a continui scambi culturali.
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