NOLA

 

L' Abitato e la Necropoli

 

La restituzione topografica dell'abitato antico è sinora stata possibile solo parzialmente, poichè su si esso insiste il moderno insediamento. Un profondo conoscitore delle antichità campane, Julius Beloch, nella sua monumentale opera dedicata alla Campania, ipotizzava che l'originario nucleo abitativo di Nola fosse situato alle falde delle adiacenti colline, ampliatosi poi, in epoca sannitica, in una serie di piccoli pagi. Più di recente altri studiosi hanno inteso individuare il centro dell'abitato preromano in corrispondenza dell'incrocio fra la Circumvesuviana e le Ferrovie statali. Ma di fatto è rimasto disatteso l'auspicio di colmare le lacune che ancora al tempo di Amedeo Maiuri gravavano sull'archeologia nolana, se ancora nel 1930 non si avvertivano consistenti incrementi al quadro delle conoscenze su questa città dalle origini dibattute. In località Polveriera, in una zona nord-orientale del centro, il recupero di terrecotte architettoniche (antefisse e lastre fittili) indizia l'esistenza di una fase dell'abitato preromano risalente alla metà del VI secolo a.C..

Negli anni Trenta e, successivamente, negli anni Cinquanta furono scavati alcuni plessi cemeteriali, tra i quali il più noto resta la necropoli Ronga. Le tombe abbracciano un arco di tempo compreso tra la seconda metà del VII sino al II secolo a.C. e documentano le due principali fasi culturali della città, la prima sino all'occupazione sannitica e la seconda corrispondente alla piena sannitizzazione del centro sino alla conquista sillana. Le sepolture del periodo più antico, fra la seconda metà del VII secolo sino alla metà del secolo successivo, erano del tipo a fossa scavata nella terra, con corredi ricchi di ceramiche (impasto, bucchero e ceramica di imitazione corinzia) e bronzi. Nei decenni a cavallo tra il VI e il V secolo a.C., accanto alle tombe a fossa, fecero la loro comparsa anche le sepolture cosiddette alla cappuccina, con copertura di tegole, e corredi con parsimoniose apparizioni di ceramica dipinta sia a figure nere che a figure rosse.

Durante il IV secolo a.C. nella necropoli prevalsero invece, secondo l'uso sannitico, le tombe a cassa con decorazione dipinta sulle pareti, rinvenute già a partire dagli anni Trenta, e con iconografie non sempre conservate al punto tale da individuare in maniera compiuta l'intero sviluppo delle figurazioni, che comun- que privilegiavano le effigi dei defunti stanti accompagnate da elementi accessori quali ghirlande vegetali e frutta. Negli anni ottanta un lotto di tombe dipinte sono venute a luce in un'altra zona sepolcrale ubicata a nord-est: il repertorio di temi appare in questo caso più variegato e abbraccia il tradizionale ambito sannita con immagini di cavalieri, affiancati da scudieri e altri personaggi, donne assise in trono ecc.

 

 

Torna a 

Nola

Etruria Campana 

Aree Archeologiche Etrusche

Etruschi