A Nord del
Vesuvio, Nola sorgeva al centro di quella ferace pianura che confinava a Oriente
con le montagne dell'lrpinia e del Sannio, aperta dunque ai contatti con i
centri dei comprensori più interni della penisola. La ricostruzione integrale
del profilo storico-archeologico della città, che pure rivestì particolare
importanza nel quadro della presenza etrusca in Campania, non ha potuto tuttavia
poggiarsi su una documentazione che consentisse il pieno e completo recupero
delle sue antichità. Nola fu infatti abitata almeno sino al V secolo d.C. e
proprio la continuità insediamentale, unitamente ad altre vicende che minarono
la conservazione stessa del suo patrimonio quali ad esempio le invasioni
barbariche, ha costituito un fattore tutt'altro che favorevole alla ricerca.
Un'aura di incertezza grava purtroppo anche sulla questione relativa alle sue
origini, tradite dalle fonti con accenti contraddittori: se Velleio Patercolo (storia
romana, 1,7 ,2-4) e Catone, nelle sue Origines, la ascrivevano al
novero delle città fondate dagli Etruschi, Servio (Commento all'Eneide, 7,738)
e Silio ltalico (Punica, 12, 161) ne avallavano per contro l'origine
greca, attribuendo la paternità della sua fondazione, insieme a quella di Abella,
alla città di Calcide.
La tradizione raccolta da Ecateo di Mileto conosce invece Nola anche come centro abitato dagli oscuri Ausoni/Aurunci, un'etnia locale che in epoca storica sembrò arroccarsi soprattutto nel comprensorio settentrionale della Campania, verso la Valle del Liri. Maggiori informazioni riguardano il periodo più tardo: Livio tramanda che, dopo la prima guerra sannitica (Storia di Roma, 8, 22-26; 9, 28), Nola trasse probabilmente giovamento da un'intesa stabilita con i Sanniti, ma sul finire del IV secolo, nel 313 a.C., dopo una inevitabile resa divenne città alleata di Roma, a fianco della quale, seppur attraverso contraddittorie vicende interne legate alle opposte fazioni politiche, si schierò contro Annibale. Dopo la Guerra Sociale, durante la quale essa aveva parteggiato per Mario, fu espugnata nell'80 a.C. da Silla, che ne fece una colonia per i suoi veterani; in epoca augustea, infine, Noia prese il nome di Colonia Felix Augusta Nolana e durante l'epoca imperiale fu arricchita di edifici monumentali alcuni dei quali dovevano essere ancora visibili nel XVI secolo, quando l'erudito Ambrogio Leone nella sua opera dedicata alle antichità di Noia (Antichità e storia di Noia e del suo territorio) segnalava ancora nel 15141 ' esistenza di ben due anfiteatri (o più verosimilmente di un teatro e di un anfiteatro), l'uno in marmo e l'altro in opera laterizia.
Torna a