PERUGIA

      

   

Aree archeologiche

 

La città conobbe il periodo di maggior splendore a partire dal IV sec. a.c..; scarsi i ritrovamenti di epoca anteriore (sarcofago del VI sec. a.c..).

Porta Trasimena

Porta della Mandorla o Trasimeno

È giunta fino a noi, in gran parte conservata, la cinta delle mura etrusche, in blocchi di travertino. Nel perimetro di circa 3 km si aprono numerose porte (arco della Mandorla, porta di San Luca, porta Sole, porta di Sant'Ercolano).

 Notevoli tra le altre quella detta Arco etrusco o arco di Augusto, fiancheggiata da torrioni quadrangolari e sormontata da un fregio a capitelli ionici e scudi rotondi e da un grande arco di età augustea; i resti della Porta Marzia, anch'essa databile ai secc. III - II a.C., sono inclusi nel bastione della Rocca Paolina. L'antico tracciato urbano è coperto dall'abitato moderno; sono stati identificati i resti di due templi e di case romane; un bel mosaico pavimentale con Orfeo e le fiere, del II sec. d.c.., apparteneva probabilmente a un edificio termale. Di particolare interesse le vaste necropoli (Santa Caterina Vecchia, dello Sperandio, di Monteluce, di Monterone, di San Costanzo), che hanno rivelato tombe prevalentemente a inumazione fino al III sec. a.c..; a epoca più recente appartengono invece tombe a camera, costituite da un vano quadrangolare con dromos e panchine alle pareti; in questi ambienti venivano custodite urne cinerarie in travertino o in terracotta, decorate con scene mitologiche, e sormontate dalla figura giacente del defunto o da un coperchio a forma di tetto. Notevoli l'ipogeo di villa Sperandio (secc. III - II  a.c..) ora al Museo archeologico di Firenze e l'ipogeo dei Volumni scoperto in località Palazzone.

In località Monteluce, alla fine del 1983, è stata rinvenuta fortuitamente la tomba dei Cutu (dal nome di una famiglia di stirpe etrusca), che racchiude almeno quindici generazioni dal III al I sec. a.C. Il sepolcro, ritrovato integro, formato da quattro vani sul modello dell'abitazione etrusca, contiene circa cinquanta urne a inumazione. È da segnalare inoltre il restauro che ha reso possibile l'accesso, nel sottosuolo di piazza Piccinino, a un grande pozzo etrusco ricavato nel tufo, profondo 37 m e di circa 5 m di diametro, sormontato da un'enorme volta a cupola formata da pesanti lastroni in pietra; è da ritenersi il più antico pozzo costruito nella città etrusca, dove fungeva anche da cisterna all'interno della rocca fortificata. Il Museo archeologico nazionale dell'Umbria, distinto nelle sezioni etrusco-romana e preistorica, conserva una notevole quantità di reperti archeologici provenienti da tutta la zona.

 

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