Situata
su un colle, nei pressi dei Monti Cimini, domina austera la valle sottostante
offrendone una splendida visione panoramica. Pregevole il borgo medievale, così
meravigliosamente conservato: percorrendo gli angusti vicoli ci si può calare
nella stessa atmosfera di allora, circondati da nobili palazzi e angoli
caratteristici.
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Abitata dagli Etruschi e dai Romani subì, come altri paesi, molteplici invasioni e saccheggi, favoriti dalla vicinanza con la Via Cassia. Per questo, a ridosso del Medioevo, venne realizzata un'imponente cinta muraria, proprio con lo scopo di scoraggiare eventuali attacchi. |
L'immane
opera non spaventò però la potente Viterbo, che voleva a tutti i costi
impadronirsi di una vasta distesa boschiva donata a Vetralla da Innocenzo III
nel 1206. Viterbo fu però sconfitta, e ancora oggi viene commemorata quella
vittoria con una festa, lo "Sposalizio dell'Albero", durante la quale
il Sindaco della città sposa un albero su Monte Fogliano.
Stazione
di Posta lungo la Consolare Cassia, le cui rovine si trovano a due chilometri
dal centro in località S. Maria di Forcassi. Visi possono ammirare resti di
mura e di pavimenti in opus reticulatum e di monumenti sepolcrali che si rifanno
all'uso, proprio delle classi più agiate, di innalzare ai lati della strada le
tombe dei defunti.
Immersa
nel verde e nella quiete di una campagna intatta, tra Blera e Norchia, questa
località conserva un insieme raccolto di monumenti etruschi di particolare
valore ed interesse costruiti da un modesto insediamento agricolo di cui è
sconosciuto il sito. Il promontorio allungato di una alta collina tufacea è
stato modellato nella sua parte finale a tumulo (Castelluzzo) con un diametro di
28 metri ed un tamburo alto m. 3,50 nel quale ancora si notano resti della
decorazione perimetrale (VI sec. a.C.). All’interno una tomba formata da tre
ambienti in asse, con i soffitti scolpiti a cassettoni purtroppo alterata dal
lungo uso nei secoli.
A fianco del tumulo altra notevole tomba a due camere anch’esse scolpite ed altre ancora sulla collinetta di fronte. Scendendo verso la valle sono i resti di un grande altare cilindrico con decorazioni floreali e animalistiche in basso rilievo, attorniato da gradinate tutto ricavato nel tufo (VI sec. a.C.) riconosciuto con il più antico "teatro cultuale" d’Etruria: vicino è il basamento di un’ara del periodo ellenistico trasformata poi in pestarola e poco distante ai piedi di una altura, fiancheggiata da altre tombe a camera, i resti di un piccolo tempio con ambienti ricavati nella roccia tufacea (VI sec. a.C.) con tèmenos e pozzo votivo in uso fino al III sec. a.C. La necropoli del Cerracchio consiste in tombe a fossa, risalenti al VI e V secolo a. C., relative ad un insediamento rurale etrusco sorto sul luogo di un precedente sito villanoviano. (L'assetto della zona è attualmente sconvolto da una cava di tufi).
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