OSTROGOTI  

Stanziati fin dal 382 lungo il Danubio, nel territorio della Mesìa e della Dacia, servivano l'Impero come federati. 

In Italia, nel 476 il barbaro Odoacre depose l'ultimo imperatore romano Romolo, detto Augustolo, e, non osando proclamarsi imperatore, si proclamò re di un misto di popoli barbari (Eruli, Sciri, Turcilingi). Egli riscattò dai Vandali con un tributo la Sicilia, che rimase, dunque,unita all'Italia e ne seguì le sorti.
Caduto l'Impero Romano d'Occidente, era rimasto in piedi quello d'Oriente, il cui imperatore Zenone intendeva riconquistare l'Occidente, che era in mano ai barbari. L'imperatore era preoccupato dall'intraprendenza di Odoacre, che aveva saputo governare in modo da non urtare la suscettibilità dei Latini e da estendere i confini del suo regno. Altra circostanza che preoccupava l'imperatore d'Oriente era la vicinanza di un popolo bellicoso, quello degli Ostrogoti, che, guidati da Teodorico, si erano stanziati nella valle del basso Danubio a ridosso di Costantinopoli.
Zenone pensò di risolvere con una sola mossa i due problemi indirizzando in Italia contro Odoacre l'ambizioso Teodorico, barbaro vissuto alla corte bizantina, il quale nel 493 sconfisse Odoacre e si proclamò re degli Ostrogoti, ottenendo il riconoscimento dell'imperatore Anastasio.

 

In numero di forse 300.000, da Novae, risalendo la Sava, condotti da Teodorico loro re, si scontrarono con Odoacre ad Aquileia e lo batterono a Verona (489). Odoacre scese invano nell'Italia centrale per ottener aiuti da Roma. Riguadagnata Ravenna riusciva a battere l'avversario e a chiuderlo in Pavia: ma gli aiutanti Visigoti, giunti dalla Spagna, ruppero il blocco; Odoacre, battuto una volta sull'Adda (Agosto 490) e chiuso in Ravenna, si arrendeva (febbraio 493). 

Venne poi pugnalato durante un banchetto.  

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