Villa dei Volusii Saturnini

 

La Villa dei Volusii Saturnini, venuta alla luce durante i lavori per la costruzione dell'Autostrada del Sole, si trova a 500 mt. a Nord-Est di Lucus Feroniae, ed è raggiungibile da qui attraverso i campi, oppure dall'area di servizio Feronia dell'Autostrada. I Volusii Saturnini furono una potente famiglia Senatoria. Il primo personaggio che si conosce è il pretore Quinto Volusio, al quale va attribuita la prima edificazione della Villa (50 a.C.).

La villa fu ampliata dal figlio Lucio Volusio Saturnino, tra la media età augustea e la prima età tiberiana (10 a.C - 20 d.C.). Gli ultimi esponenti della famiglia dei Volusii sono due fratelli, consoli nell'87 e nel 92 d.C. La famiglia probabilmente declinò a causa delle persecuzioni antisenatorie di Domiziano.


Veduta generale

La villa presenta, come abbiamo visto, due fasi di costruzione: alla prima appartiene il nucleo centrale o parte signorile; nella seconda fase fu ristrutturata in parte la zona residenziale già esistente e fu creato un grande peristilio con intorno gli ambienti "servili". All'inizio la villa ebbe l'aspetto di una lussuosa abitazione di campagna, in seguito prese l'aspetto di un vasto complesso rurale con numerosi schiavi che lavoravano la terra, unico esempio del genere arrivatoci così ben conservato. La parte centrale della residenza padronale è composta da un peristilio con 6 x 4 colonne tuscaniche di calcare, con un ambulacro (corridoio), pavimentato con marmi colorati inseriti su un fondo nero. Sul peristilio si aprono numerosi ambienti: un vasto tablinio (sala da pranzo) a triplice ingresso che ha un vano di passaggio a Sud e una sala a Nord; un oecus (sala di soggiorno), pavimentata in opus sectile (con marmi intarsiati); un'esedra divisa in due parti. Sempre sul peristilio si aprono anche cubicoli (stanze da letto) e recessi intimi.

Alcuni ambienti hanno bei mosaici policromi decorati a "cassettoni' e a "cancellata in prospettiva" rifiniti con uccelli, fiori e simboli vari; altri sono pavimentati con mosaici in bianco e nero.


Pavimenti in mosaico

Dietro ai vani del lato Nord-Est del peristilio, vi sono alcuni ambienti identificati come appartenenti ad un frantoio. Un passaggio univa la zona signorile con il peristilio del complesso servile (ergastulum). Gli ambienti del lato meridionale del nucleo padronale, appartengono per la maggior parte al periodo repubblicano . Le costruzioni di prima fase sono eseguite in "opus incertum" e predomina la pavimentazione a mosaico policromo. L'opus reticulatum" invece, caratterizza le strutture della seconda fase e i mosaici sono in bianco e nero. Il grande complesso "servile" si sviluppa a Nord e a Est della villa signorile; vi si accedeva da una strada lastricata proveniente dalla campagna. Il vastissimo peristilio di questa zona aveva delle colonne su tre lati e mezzo. Lungo i portici si aprono una ventina di stanze col pavimento a nuda roccia: quasi certamente si tratta delle cellette degli schiavi del latifondo (forse alcune centinaia). All'estremità orientale si trova una latrina con il pavimento in "opus spicatum" (mattoni di cotto messi a spina di pesce). Al centro del lato più lungo e in asse con l'ingresso alla casa signorile, si trova il "larario" della casa, costituito da una grande sala. Sul pavimento vi è un mosaico molto bello, di forma circolare, a motivo radiante in bianco e nero, con al centro il simbolo policromo della vita.


Larario

Al centro della sala è situato l'altare di marmo con i simboli del sacerdozio della famiglia: l'albero sacro degli Arvali e il lituo dell'Augure.

Su di un lato vi è una tavola rotonda e una sella (sedia) - copie degli originali - con bei piedi di leone, di stile neo-attico. Su di un bancone, nel fondo della sala, venivano poste le statue degli avi e le iscrizioni in loro onore.

 

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