BUDDHISMO  HINAYANA

 

Come ogni altro movimento religioso o filosofico, dopo la scomparsa del maestro l'organizzazione del "movimento buddhista" è andata sfaldandosi sotto i colpi dei dissensi interni di carattere teorico e politico.

  Normalmente il buddhismo viene diviso in due grandi correnti, l'hinayana (del Piccolo Veicolo) e il mahayana (del Grande Veicolo).

  Per l'hinayana (che si fregia del titolo di buddhismo vero e cioè quello ortodosso), non esistono sostanze eterne nel mondo delle mutazioni. L'essere individuale (pudgala) è stato frammentato in una molteplicità di fattori d'esistenza che sorgono per interdipendenza funzionale. I Dharma (che sono gli elementi ultimi della realtà, quelli che poi portano al divenire cosmico) sono delle forze concepite come concrete. Queste sono le realtà ultime e irriducibili; ed è mediante il loro gioco d'insieme che ogni cosa viene a originarsi.

  L'hinayana si divide in tre grandi movimenti, tutti di ispirazione antica. Sono:

  1) il theravada (o sthaviravada)
  2) il sarvastivada (o vaibhashika)
  3) il sautrantika (o sarvastivada)

  Vediamoli brevemente uno ad uno.
 

THERAVADA

La parola thera in pali significa vecchio, autorevole. La parola sanscrita sthavira vuol dire la stessa cosa. Per questa ragione gli adepti venivano anche chiamati sthaviravadi. Indica la dottrina dei monaci anziani e venerandi, quelli che più s'avvicinano al Buddha, che più di tutti rifuggono da ogni innovazione di tipo teorico. Erano, insomma, i più conservatori. Ancora oggi i theravadin asseriscono che la loro ideologia sia proprio quella enunciata dal Divino e a più riprese si sono eretti come paladini contro ogni tipo di eresia.

Il Kathavattu è l'opera che dovrebbe contenere l'insegnamento puro del maestro. Il maestro da loro ritenuto il più autorevole è Buddhaghosha, che fu un prolifico scrittore.
 

SARVASTIVADA

La parola sarvastivadi significa "che tutto esiste" (sarvam asti). Sembrerebbe in contrasto con l'ideologia buddista, la quale nega invece l'esistenza di qualsiasi cosa. In realtà questi affermano che i dharma esistono eternamente, e di questi noi conosciamo solo le manifestazioni, mentre gli elementi originali (i dharma, appunto) in loro rimangono trascendenti. Dunque tutte le forme sono illusorie, ma i dharma che le compongono sono reali.

  Ovviamente i theravadi attaccarono energicamente queste teorie giudicate eretiche, tanto che i sarvastivadi dovettero formarsi un proprio canone, diverso da quello theravadi. E fu l'Abhidharma-dipika, composto di sette testi. In esso l'opera principale è il Jnana-prasthana (Sistema della Conoscenza), che dicono risalga al Buddha e che fu redatto da Katyayaniputra. L'opera più celebre della loro scuola è l'Abhidharmakosha (Tesoro della Dogmatica), redatta da Vasubandhu (4 o 5 secolo d.C.). E' composto di 600 versetti facili e da un diffuso commento dell'autore.

 

SAUTRANTIKA
 

I sautrantika hanno la particolarità di dare valore di norma assoluta solo ai discorsi del Buddha. La loro scuola venne fondata da Kumaralata (si suppone nel secondo secolo d.C.) ed è una derivazione del sarvastivada, tanto che loro stessi amano chiamarsi con quell'appellativo.

  Di loro si ha poca letteratura; non amano molto scrivere. Si conoscono solo le discussione nella quali si dilungano secondo una scadenza regolare.

  Sebbene si facessero chiamare sarvastivadi, fra i due movimenti omonimi c'era aperta polemica e venivano dai primi ritenuti dei traditori. Pur tentando di ristabilire le concezioni più antiche, loro stessi non poterono fare a meno di apportare modifiche anche sostanziali.

  Secondo loro, i dharma non hanno esistenza oggettiva, ma sono solo definizioni verbali. Un dharma non dura neanche un istante e quindi esiste solo il nascere e il morire, la non persistenza e l'invecchiamento. L'essere non è che una catena continua e ininterrotta di momenti. In conseguenza di ciò, non consideravano vere le percezioni dirette degli oggetti del mondo, in quanto nulla poteva essere percepito che questa non fosse già scomparsa.

  Furono dei precursori alle teorie mahayana.

  

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