FESTIVITÀ INDÙ

 

 

 

 

PONGAL

MAHASHIVARATRI

HOLI

RAMA NAVAMI

GURUPURNIMA

JANMASTAMI

 

RATAYATRA

GANESHA CATURTI

NAVARATRI

DIPAVALI

SRADDHA

KUMBA MELA

 


 

PONGAL

Pongal è una festa tradizionale del Tamil Nadu celebrata nel periodo del raccolto, nel mese di gennaio, durante la quale viene cucinato un riso dolce su un grande fuoco. È una festa agreste dedicata al raccolto e al bestiame. È l’unica festività solare che cade ogni anno nello stesso giorno ed è celebrata nel nord India come makara samkranti o festa del sole (quando il sole inizia il suo percorso verso nord segnando la fine dell’inverno).

 


 

MAHA SHIVARATRI

È la notte dedicata all’adorazione del Dio Shiva. In questa notte si fa digiuno, si canta, si raccontano le leggende del Dio. 

Cade tra il tredicesimo e il quattordicesimo giorno della luna nera di phalguna (febbraio-marzo).
Letteralmente il nome della festività significa la notte di Siva, infatti, le cerimonie iniziano durante la notte e continuano per diversi giorni. Nei templi shaiva viene data grande importanza alla danza, Shiva infatti, nella sua forma Nataraja è il signore della danza. In questa occasione si festeggia anche il matrimonio di Siva e Parvati. Si racconta che Siva, dopo la morte di sua moglie Sati, si ritirò nella foresta per adempiere ad alcune rigorose penitenze (tapas) e cercare di pacificare il suo dolore.
Dopo qualche tempo, dall’Himalaya, nacque una bellissima fanciulla, Parvati, il cui nome significa appunto "figlia della montagna Parvata". Era molto chiara di carnagione e molto attraente. Quando fu in età da marito, il padre voleva darla in moglie al Dio Visnu, ma ella era segretamente innamorata di Siva e anche seriamente preoccupata per il grande dolore che Egli provava dalla morte della moglie Sati. Così Parvati, contro il volere dei genitori, andò nella foresta, con una sua amica, in cerca di Siva. Quando finalmente lo trovò, si sedette accanto a lui e compì per anni austerità e meditazione per conquistarlo. Il Dio dell’amore, Madana, si accorse dell’accaduto e pensò che, per Siva, fosse una buona opportunità per dimenticare le sue pene, così indusse Parvati a danzare di fronte a Siva. Quando la danza fu nel pieno dello splendore e dell’armonia, Madana lanciò contro Siva una freccia odorosa di fiori profumati. Siva, adirato per essere stato disturbato, aprì il terzo occhio e immediatamente Madana fu incenerito, però ormai il tapas di Siva era stato interrotto, così si accorse della bellezza di Parvati che, con la sua danza, lo affascinò a tal punto che Egli decise di sposarla.

La divina coppia, dopo i festeggiamenti del solenne matrimonio, ritornò alla propria residenza sul monte Kailasa benedicendo il mondo intero e, da allora, vissero in felicità e armonia.

Così durante la festività di Siva Ratri, si osservano digiuni e austerità; molti devoti non bevono neanche una goccia d’acqua e vegliano tutta la notte cantando il Maha mantra di Siva. Il linga, simbolo dell’Assoluto, viene anch’esso adorato tutta la notte con l’offerta dei fiori, della frutta e del prashad (cibo sacro). Il linga viene prima purificato dall’acqua e poi è pronto per essere adornato da bellissime ghirlande di bianchi e profumatissimi gelsomini. Tutti i templi dedicati a Siva sono meta di pellegrinaggi da parte dei devoti, che lo adorano in tutte le sue forme come Sivanataraja, Signore della danza cosmica, infatti questo periodo viene considerato ideale per le danzatrici di Bharata Natyam per compiere la prima danza in pubblico (arangetra), nel tempio di Siva. Lo adorano inoltre nella forma di Siva Ardhanarisvara, rappresentante in lui l’aspetto sia maschile che femminile della manifestazione, nella forma di Sivamahayogi, Signore di tutti gli yogi del mondo, infatti, è questo il momento propizio in cui samnyasin e sadhu vengono iniziati con i favorevoli auspici del più grande degli yogi. In questa stagione i germogli di mango sono freschi e vengono offerti a Siva con atto devozionale.

 


HOLI

Holi è una festività diffusa soprattutto nel nord India. Corrisponde alla festa di primavera, momento dell’anno in cui vi è abbondanza di fiori e frutti; la notte di luna piena in un immenso falò si bruciano i ramoscelli secchi dell’inverno. Il falò richiama a una leggenda tratta da epopee puraniche che racconta che il demone Holika venne bruciato e venne proclamata la vittoria degli dei sui demoni. La mattina dopo, quando i tizzoni sono freddi, vengono venerate le ceneri sacre e su di esse vengono sparse polveri e acqua colorate a simboleggiare l’arrivo della primavera.

La festa di Holi rappresenta anche la gioiosa danza e i giochi del dio Krishna e delle gopi (mandriane), quando egli lancia su di loro polveri colorate.

E ancora oggi tutti si trovano nelle piazze, cantando, ballando, suonando rumorosamente e lanciandosi addosso polveri colorate.

 


 

RAMA NAVAMI

Rama navami, celebrazione della nascita di Rama, occasione in cui si cantano canti devozionali e si raccontano e si recitano episodi tratti dalla grande epopea del Ramayana, che descrive le gesta del valoroso re Rama.

 


 

GURU PURNIMA

Guru purnima è una festa spirituale, viene celebrata dai discepoli che seguono un cammino spirituale sotto la guida di un maestro. In questo giorno viene celebrato il saggio Vyasa, il mitico maestro che trasmise la sacra conoscenza dei Veda ai suoi discepoli per il bene dell’umanità.

 


 

JANMASTAMI

 Janmastami è la festività della nascita di Krishna, e migliaia di pellegrini per festeggiare la sua venuta, in quanto incarnazione di Vishnu sulla terra, si recano nei luoghi più sacri a Krishna. Nelle case si cucinano dolci, e sulla soglia si disegna con farina di riso e acqua (kolam) un piccolo piede che rappresenta quello di Krishna bambino.

 


 

RATAYATRA

Ratayatra è un festival celebrato soprattutto nello stato dell’Orissa, dove si contano centinaia di templi dedicati al culto vaisnava, e si svolgono leggendarie processioni nelle quali i devoti spingono le ruote di immensi e pesantissimi carri decorati (rata) che trasportano le statue delle divinità, con la convinzione che questo atto conceda loro la liberazione; addirittura anticamente molti si gettavano sotto le enormi ruote per ottenere dei meriti con il loro sacrificio.


 

GANESHA CATURTI

Ganesha Caturti è un festival importante, molto sentito soprattutto nel Maharastra, perché Ganesha è una divinità molto popolare, è il Dio invocato a scopo propiziatorio prima di iniziare qualsiasi attività, è il Dio che rimuove gli ostacoli e la sua festa è celebrata sontuosamente. In alcune zone costiere dell’India, la statua di Ganesha viene, al termine di una lunga processione, immersa nelle acque del mare. Vengono preparati dei dolci speciali, i modaka, si spezzano i cocchi, simbolo dell’ego che viene annullato con la saggezza e l’energia che Ganesha infonde.

(tratto dalla rivista Sri Vidya, rivista 3 anno 1 n. 3 una delle leggende che narrano la nascita di Ganesha ....)

Alla fine dell'ultima era ci fu il pralaya, un grande riassorbimento che distrusse l'universo e tutto ciò che era esistente in esso. Seguì una lunga, lunga, lunga notte di Brahma: tutto fu buio e oscuro... un grande silenzio... nessun rumore nessun movimento... solo pace, pace, pace... "...quando, dopo quattromilatrecentoventi milioni di anni, ci fu un piccolo spanda, un movimento, una sensazione, una aspettativa che qualcosa di grande stava avvenendo; attraverso questa lunga notte emerse un bellissimo suono, un suono potente: ecco il suono dell'om e, in questa nuova era, chiamata shvetaravaha kalpa, un grande Dio apparve nella forma dell'om a creare un nuovo universo. Le vibrazioni del suono om si espandevano e una luce soffusa, leggera rischiarava il mondo e un nuovo splendente sole nacque. Il grande spirito chiamò alla sua presenza la Trinità: Brahma, Visnu e Rudra-Siva; diede a Brahma la possibilità di creare, a Visnu quella di conservare e a Rudra-Siva quella di distruggere e trasformare.

Dal pranava emersero i quattro Veda: Rg, Yajur, Sama, Atharva dove tutta la conoscenza dell'universo fu racchiusa.

Secondo il culto dei Ganapati, è credenza che la forma di Ganesha, come prima divinità assoluta, sia rappresentata nel simbolo dell' om tamilica.

E fu così che dal suono nacque Ganesha e il suo jayanthi si festeggia nel quarto giorno luminoso della luna di bhadrapada, settembre - ottobre.

Questa festività è il giorno più sacro dedicato a Ganesha ed è una delle più popolari celebrazioni hindu, osservata in tutta l'India e anche dai devoti hindu sparsi per il mondo, poichè Ganesha è benvoluto e amato ovunque.

Vengono costruite rappresentazioni della divinità in terracotta, gesso o cartapesta, dipinte a mano con bellissimi colori. Vengono adorate per un periodo da due a dieci giorni, dopodichè vengono immerse nell'acqua del mare o di un fiume o di un lago oppure nelle vasche dei templi.
Ganesha viene adorato per primo in ogni preghiera, il suo nome viene ripetuto prima di iniziare ogni lavoro come buon auspicio.

E' la divinità che possiede il potere di andare oltre ogni difficoltà e ostacolo.

E' il fratello maggiore di Skanda (Subrahmanya), figlio di Siva e Uma Devi, prodotto dalla goccia di sudore della Devi.

Per accedere al culto della Devi bisogna sviluppare le qualità che Ganesha ci indica nel suo simbolismo.

Ganesha è Signore dei Gana, attendenti celestiali delle armate di Siva.

Anche il culto vaisnava adora Ganesha con il nome Tumbikkai Alwar che significa "divinità con la proboscide".

Egli è molto goloso di budini, dolci al cocco e soprattutto delle palline di farina di riso chiamate modakha. Tutte le famiglie hindu, durante il jayanthi di Ganesha, preparano dei dolci in suo onore e li offrono durante la puja per ingraziarsi il buon auspicio del Divino. Durante questi giorni di festa, nei villaggi si respira aria di allegria, ogni immagine di Ganesha viene addobbata e ornata con fiori e stoffe preziose, ogni tempietto è luogo di ritrovo di folle di persone che si soffermano di fronte a questa immagine benevola e rassicurante.

Dai grandi templi a lui dedicati, vengono portate fuori le statue su carri arricchiti da centinaia di collane di fiori. I devoti del Dio fanno a gara per spingere e sorreggere la statua come segno di devozione e tapas (austerità), spesso per ingraziarsi i favori del Divino. Nel Maharastra, oltre all'adorazione pubblica, nelle strade si organizzano rappresentazioni teatrali di storie, tratte dai Purana, delle quali Ganesha è il protagonista.

Ganesha è la più auspiciosa e più simpatica divinità del panteon hindu.

Anche i kirtan (canti devozionali) a lui dedicati rispecchiano il carattere di questa particolare divinità, sono gioiosi e aiutano a elevare lo spirito per rivolgerlo più vicino al Divino.


 

NAVARATRI

La festa di Navaratri si celebra in onore delle nove incarnazioni di Durga che è l’aspetto femminile della divinità. Viene festeggiata due volte l’anno, nel mese di chaitra (aprile - maggio) e asvayuja (settembre - ottobre), nei due periodi importanti di cambiamento della natura: l’inizio dell’estate e l’inizio dell’inverno.

La festività Durga puja ricorre in tutta l’India e, pur essendo celebrata in vari stili, essenzialmente essa tende a propiziare la Shakti e la Devi in tutti i suoi aspetti di potere. Navaratri inizia nella luna luminosa di asvayuja, in commemorazione della vittoria di Durga sul demone Mahisa. L’immagine della Devi viene adorata per nove giorni e il decimo (vijaya dasanami) viene portata in processione per tutte le strade dei villaggi e delle città.

Durga è la consorte di Siva con il quale vive sul monte Kailash. In questi nove giorni, ella scende sulla terra per concedersi all’umanità, mentre il decimo, ritorna nella sua dimora divina. Nel Bengala la Durga puja è una grandissima celebrazione e tutte le famiglie si riuniscono per commemorarla. Ogni devoto esprime la propria abilità, dipingendo o incidendo l’effigie della Devi nella creta. Gli abitanti di questa regione, molto devoti alla Madre Durga, risparmiano denaro per acquistare, in questa occasione, sari nuovi e sete scintillanti da offrire alla divinità.

Solamente nell’induismo, esiste questo concetto di estensione del Divino all’aspetto femminile, visto come Dio assoluto, divina Madre del mondo. Senza Durga, Siva non si può esprimere, egli è l’anima di Durga, poiché essi sono in identità. Siva non ha attaccamento al gioco cosmico, è Durga che agisce, la Shakti è il potere onnipotente di Siva nell’universo.

Il secondo giorno della Durga puja, vengono immerse le statue nell’acqua.
I primi tre giorni di Navaratri sono dedicati a Durga che aiuta l’uomo a sconfiggere i demoni e a purificare la mente, mentre i successivi tre giorni sono dedicati a Laksmi che rappresenta l’aspetto più sattvico della Devi, è la dea dell’abbondanza, della prosperità e della purezza d’animo. La sua murti spesso è raffigurata con in mano due loti, simboli appunto della purezza, mentre con le altre mani distribuisce all’umanità ricchezze non solo materiali, ma soprattutto spirituali.
Gli ultimi tre giorni di festeggiamenti, invece, sono dedicati a Sarasvati, portatrice della divina conoscenza, con l’aiuto della quale l’uomo progredisce spiritualmente. Ella tiene in mano uno strumento, la vina, che racchiude il sacro suono cosmico. Attraverso la devozione e il culto a Sarasvati, l’uomo ottiene la piena conoscenza del Sé. Attraverso la purificazione e la conoscenza, l’uomo sarà finalmente in grado di uscire dalla ruota delle rinascite.
Il nono giorno di Navaratri, tutti coloro che usano utensili per lavorare, strumenti per suonare, libri per studiare o anche libri contabili, li portano sull’altare del culto per "pujarli" in segno di offerta alla Devi, che restituirà saggezza e conoscenza. Tutti questi oggetti vengono ritornati con il segno giallo della pasta di sandalo con al centro quello rosso della curcuma.

 



DIPAVALI

La festa di Divali, festa delle luci, si celebra negli ultimi due giorni della luna nera del mese di kartik (ottobre - novembre) e dura tre giorni. Rappresenta la divina unione di Laksmi con il Dio Visnu. In questo periodo ogni luce, ogni lumino, ogni lampada viene accesa in onore della venuta di Laksmi sulla terra, come per rischiararle il cammino e rendere ogni casa, ogni villaggio, ogni capanna sparsa nella foresta, accoglienti e pronti per la visita della Devi portatrice di abbondanza e prosperità.       

Nel sud India, in questi giorni, di mattina molto presto, alle quattro, dopo il brahmamuhurta, gli hindu si lavano, si cospargono il corpo di olio e indossano, così puliti e profumati, vestiti nuovi. I più fortunati fanno il bagno nel fiume Gange in segno di purificazione. E’ diffusa anche l’usanza di scambiarsi abiti, sari e doti, dai vivaci colori; anche i datori di lavoro, in questi giorni, regalano vestiti ai propri dipendenti.
Ognuno dimentica gli antichi rancori, tutti sono gentili e festosi e si abbracciano gioiosamente in segno di amicizia.
La vibrazione molto intensa che aleggia negli animi delle persone si sente nell’aria ed è così potente da cambiare, anche solo per qualche giorno, il cuore delle persone e avvicinarlo all’amore divino.
 

In questi giorni, soprattutto nel nord, i commercianti approfittano per iniziare i nuovi libri contabili e pregano Laksmi per il successo e la prosperità della loro attività.

Le migliori illuminazioni si possono ammirare a Bombay, nel famoso tempio d’oro di Amritsar, dove migliaia di lucine vengono accese sugli scalini della grande vasca del tempio.

Tutti i maestosi templi del sud India, come Tanjore, Tiruvannamalai, Madurai, sono scintillanti di lampade di tutti i tipi.

Il sole, la luna, le stelle, tutte le luci del mondo non potranno mai uguagliare la luce della Coscienza.

Emergiamo dall’oscurità e dall’ignoranza e realizziamo, attraverso la meditazione, la luce eterna dell’anima.

 


 

SRADDHA

Rito popolare in onore degli antenati, è un’usanza che ha una lunga storia e tradizione e viene celebrata in onore degli antenati defunti per mantenere il legame tra i vivi e i morti. Il rito che è ritenuto essenziale per la continuità della propria razza e la prosperità della propria famiglia, consiste in offerte e atti meritatori.

 


 

KUMBA MELA

Il Kumbha Mela è l’istaurazione temporanea di una città celeste, la costruzione di un sogno collettivo, la manifestazione della fantastica esistenza sulla terra degli uomini vincolati a Dio.
E’ l’incontro di sadhu e pellegrini provenienti da tutti gli angoli dell’India e, attualmente, del mondo.

Il Kumbha Mela dura circa un mese e ci sono diversi importanti bagni collettivi. L’evento più importante è lo shahi snan, o ‘bagno dell’imperatore’, quando tutti gli Akhara formano una  processione per essere nel punto giusto del fiume, al momento giusto, quando il divino influsso dei pianeti è più favorevole, per saltare in acqua. In passato si verificavano combattimenti tra sette rivali perché tutti volevano essere nello stesso punto, nello stesso momento, ma durante la dominazione inglese furono fissate delle regole, diverse per ogni Mela così che tutte le sette rivali fossero accontentate.

Ed è un bellissimo spettacolo da vedere. Ma non è soltanto folclore, bensì un’esperienza di liberazione per tutti. Milioni di pellegrini si affollano nel campo dei sadhu, cercando di vedere il maggior numero possibile di Baba, sedendo presso un dhuni, facendo elemosina, ricevendo benedizioni e cibo benedetto, condividendo la magica, spirituale atmosfera. Non poche persone troveranno il loro Guru, facendo un salto nell’incognito e unendosi alla fratellanza dei sadhu.
E’ il momento più propizio per prendere una decisione così importante.

I Kumba Mela di Allahabad sono i più importanti. Tra i sadhu questa città è meglio conosciuta con il suo antico nome di ‘Prayag’, il luogo del ‘sacrificio’. Da tempo immemorabile è stata un famoso luogo di pellegrinaggi (tirtha), situata alla confluenza del Gange marrone, del blue Yamuna e del ‘nascosto,’ mitico Sarasvati sotterraneo: per questo è chiamata la ‘triplice treccia' (triveni). E’ un luogo ricco di potere, un ‘punto di contatto’ tra cielo e terra, e per questo è luogo di incontro per le moltitudini di pellegrini e Baba. Questa confluenza, la sangam, è la più sacra e una delle più utilizzate per il bagno. La terra di questo tirtha è così sacra che, si dice, anche una briciola di essa può purificare da tutti i peccati.

 


 

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