ALGHERO
Necropoli di Anghelu Ruju
La necropoli a
domus de janas di Anghelu Ruju, sulla strada Alghero-Porto
Torres, è la più importante concentrazione di tali sepolture, tipiche
della cultura di Ozieri.
La necropoli, che conta decine di ipogei, dovette esercitare un influsso non indifferente sulla tipologia delle numerose grotticelle artificiali della regione centro-settentrionale della Sardegna. La tomba III della necropoli, fra le altre, riprende una planimetria variante del tipo della grotticella a corridoio e a schema cruciforme. Il sepolcro, a copertura piatta, ha un lungo corridoio fiancheggiato sulla destra da due cellette disposte in profondità; la camera rettangolare di fondo, su cui si apre il corridoio, è circondata da una raggiera simmetrica di sette vani, compresa l'anticella. |
Necropoli a domus de janas di Anghelu Ruju: particolare della tomba I. |
Decorazioni a rilievo e a pittura interessano i vestiboli e i vani interni delle domus de janas: protomi taurine stilizzate sono riportate sulla parte alta dei pilastri, mentre veli di pittura rossa ricoprono vestiboli e celle.
Il nuraghe Palmavera è un edificio caratteristico, risultato di una serie di interventi costruttivi successivi, da prima dell'anno 1000 al sec. VIII, e per questo differisce decisamente dai nuraghi "convenzionali".
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Infatti ad una torre, databile a prima del 1000, si è aggiunta intorno all'VIII-VII secolo a.C. una cortina a tracciato irregolarmente ellittico che determina sul versante di sud-est il giro di una torretta secondaria posta a protezione dei due ingressi e, al centro, un piccolo cortile scoperto. La torre antica ha ingresso ad oriente con porta leggermente rastremata; la camera, circolare, conta sedici file di pietre disposte a formare la calotta della pseudovolta. |
Movimentano il perimetro
della camera tre grosse nicchie a sezione trapezoidale; l'accesso al piano
superiore, a 3 metri dal piano di calpestio, è dato da una scala che salendo
da sinistra a destra conduce ad un camera preceduta d un pianerottolo.
L'intero impianto superiore risale alla ristrutturazione della torre primitiva
operata in sincronia con l'aggiunta della cortina ellittica e sfruttando lo
spazio del terrazzo originale. L'alzato residuo della torre ha parametro
esterno in blocchi squadrati di calcare, mentre all'interno la messa in opera
con l'aggiunta di scheggie e di argilla è sensibilmente meno accurata. Il
corpo aggiunto rifascia per tre quarti la torre centrale e da luogo ad un
articolato sistema di ridotte e di ingressi controllati da garitte affrontate,
da feritoie: scale e passaggi sopraelevati rendono particolarmente funzionale
l'intero complesso fortificato.
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