ANXANON

Secondo ricerche degli ultimi decenni, il territorio di Lanciano fu sede di insediamenti umani fin dall'era paleolitica. A Marcianese è stato scoperto un insieme di fondi di capanne seminterrate fatte risalire al V millennio a.C. e resti di ceramiche impresse" appartenute alla civiltà neolitica abruzzese-marchigiana. Alla metà del III millennio a.C. si fa risalire l'insediamento umano in località Serre, mentre quello scoperto a S. Egidio, sotto le torri Montanare, risale al II millennio a.C.

Dopo l'inizio dell'età del ferro sono scarse le tracce scoperte dei popoli pelasgici o illidici ed è possibili che in questa fase potrebbe risalire la fondazione di Anxa (o Anxia). La città di Lanciano fu fondata da Solima, compagno di Enea e fondatore anche di Sulmona, il quale, per onorare la memoria di un suo compagno, Anxa, fondò la città chiamandola Anxanon o Anxia. Verso l'anno 1000 a.C., le popolazioni originarie di una vasta zona dell'Italia centro-meridionale, furono assoggettate dagli Osco-Sabelli che originarono i popoli Italici: Umbri, Sabini, Volsci e Sanniti. Da essi discendono i Frentani che si stabilirono lungo il litorale Abruzzese-Molisano tra il fiume Pescara e il fiume Fortore, verso l'800 a.C. Erano popolazioni basate su un'organizzazione politica che comprendeva due nuclei principali: la tribù e la famiglia o tutt'al più l'organizzazione in città stato con a capo un anziano. L'economia era basata sull'agricoltura ma il commercio, avvantaggiato dai numerosi porti, era fiorente. La lingua dei Frentani era uno dei molti dialetti  derivati dall' osco parlato dai progenitori dei Sanniti. 

Ci furono diverse invasioni da parte degli Etruschi, dei Galli e successivamente dei Romani, che la conquistarono definitivamente nel 435 a.C. Diverse testimonianze stabiliscono che Lanciano fu prima "colonia" romana e in seguito "municipio", molto probabilmente capitale della Frentania o almeno della zona superiore di essa; in oltre, da alcune lapidi si risale ad una sicura presenza di edifici e monumenti tipici delle città di quel periodo:

le terme, il teatro, il ponte sulla valle della Pietrosa (dedicato alla Divinità di Diocleziano), i templi, dedicati a Giunone, a Apollo, a Marte, gli acquedotti e le fontane. 

L'antica Anxanum, subì probabilmente gravi saccheggi da parte delle orde barbariche e, intorno all'anno 571,  sembra che fu rasa completamente al suolo dai Longobardi che, sulle rovine della città ormai distrutta, eressero un forte di forma circolare situato nel punto più alto e quindi più facilmente difendibile (il Colle Erminio)  e proprio intorno a tale fortificazione cominciò a raccogliersi la popolazione indigena che man mano ricostruì le abitazioni.

 

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