EGNAZIA

 

Il sito archeologico di Egnazia, inserito in un felice contesto naturalistico-ambientale, è uno dei più interessanti della Puglia.
Citata da autori come Plinio, Strabone, Orazio, la città ebbe grande importanza nel mondo antico per la sua posizione geografica; grazie alla presenza del porto e della Via Traiana, infatti, essa fu attivo centro di traffici e commerci.

La storia dell'antica Gnathia si è snodata nell'arco di molti secoli. Il primo insediamento, costituito da un villaggio di capanne, sorse nel XV sec. a. C. (età del bronzo). Nell'XI sec. a. C. (età del ferro) si registra l'invasione di popolazioni provenienti dall'area balcanica, gli Iapigi, mentre con l'VIII sec. a. C. inizia la fase messapica che per Egnazia, come per tutto il Salento, cesserà con l'occupazione romana avvenuta a partire dal III sec. a. C. 

La città entrerà quindi a far parte prima della repubblica e poi dell'impero romano e decadrà insieme ad esso.

Della fase messapica di Egnazia restano le poderose mura di difesa (alte 7 m., lunghe 2 km., delimitano un'area urbana di circa 40 ettari) e le necropoli, ove oltre a tombe a fossa e a semicamera, sono presenti monumentali tombe a camera decorate con raffinati affreschi.
Della città, scavata solo in parte, si conservano le vestigia risalenti alla fase romana. 

Notevoli i resti della Via Traiana, della basilica civile con l'aula delle Tre Grazie, del Sacello delle divinità orientali, dell'anfiteatro, del foro.
Ottimamente conservato il criptoportico. Sono presenti anche due basiliche paleocristiane, originariamente con pavimento a mosaico.

 

Acropoli

Piccola collina tutta artificiale, formatasi tra il XV secolo a . C. e almeno il IX d. C. 

Particolarmente felice la sua posizione fra due insenature, che avranno sia agevolato la difesa dell'insediamento protostorico, sia consentito il riparo e l'alaggio delle imbarcazioni; l'insenatura settentrionale, anzi, fu trasformata in un piccolo porto artificiale in epoca romana.

Sul pianoro dell'acropoli, invece, sono le fondazioni di un tempio di epoca ellenistica, mentre dal lato di terra si eleva una fortificazione di epoca tarda, che fa perno su un recinto bastionato nell'angolo sud-orientale.

 

Necropoli occidentale

Questo tratto delle estese necropoli di Egnazia si è inserito, a partire dalla metà del IV secolo a. C.. In un'area con preesistenti cave di blocchi servite da due tracciati stradali paralleli. Le tombe messapiche sono a fossa ( o a pseudo sarcofago), per lo più riunite a gruppi al fondo di più ampie controfosse, a semicamera o a camera; quelle degli ultimi due tipi sono spesso intonacate e dipinte. Nel I secolo a. C. le aree di cava furono occupate da una necropoli ad incinerazione, mentre nel III-IV sec. D. C. le residue porzioni libere di roccia accolsero nuove fosse per inumazioni.

 

Piazza Grande

Piazza di forma trapezoidale (scavata solo per metà), pavimentata con lastre di tufo e circondata da una canaletta per il deflusso delle acque piovane e da un portico di ordine dorico (elementi del fregio e metope lisce e triglifi sono poggiati sul basolato dalla parte dell'anfiteatro); verso l'acropoli si conservano resti di una tribuna oratoria, mentre l'originaria presenza di altri monumenti è suggerita dalle impronte riconoscibili sul basolato. Un passaggio lastricato, ad uso pedonale, collega la piazza alla Via Traiana. Di recente, si è ipotizzato che questa piazza, databile comunque al I sec. A. C., non costituisse il vero e proprio forum della città romana, che sarebbe invece da ricercare a sud-est della basilica civile.

 

Tombe Messapiche

A pianta circolare con corridoio di accesso (praefurnium), la fornace serviva probabilmente per la cottura di grandi recipienti di argilla. Essa risulta costruita al di sopra di una tomba a fossa con l'iscrizione messapica TABAPA (sacerdotessa) su uno dei lastroni di copertura, mentre altre due tombe ricadono in un ambiente contiguo verso la via lastricata ed altre ancora si riconoscono al di sotto delle abitazioni a sud del foro. In tutti i casi, però, la sovrapposizione è del tutto casuale, in quanto le tombe si riferiscono a tempi in cui queste parti della città non erano ancora organizzate, come poi in epoca romana, secondo un tessuto continuo, ma le case si alternavano agli spazi liberi e questi erano destinati anche alle sepolture, con i loro corredi spesso ricchi di ceramiche e di terrecotte figurate.

 

 

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