CALLIPOLIS

 

In un sito già frequentato in epoca preistorica e importante per i collegamenti fra Taranto e Leuca, fu fondata dai Messapi col probabile nome di Anxa, e ribattezzata nell'VIII secolo a.C. con il nome di Callipolis (città bella) dagli Spartani, che ebbero un ruolo decisivo nella formazione della personalità della città, contraddistinta da un forte sentimento di indipendenza. Fu alleata di Taras (Taranto) nella resistenza ai Romani, dai quali tuttavia fu conquistata nel 265. Diventò municipio e conservò autonomia amministrativa; seguì le sorti di Taras divenuta anch'essa romana col nome di Tarentum nel 90 a.C. Negli anni del declino dell'Impero romano d'Occidente, subì, non senza fiera resistenza, i saccheggi e le devastazioni dei Vandali nel 460 e degli Ostrogoti di Totila nel 542; fu poi ricostruita e tenuta ininterrottamente dai Bizantini vittoriosi sugli invasori - diventando sede vescovile nel 551 - sino alla conquista dei Normanni nel 1071. Contesa per la posizione naturalmente notevole, capitolò - dopo lunga e strenua opposizione - agli Svevi, prima, e agli Angioini, nel Trecento. Nel 1481 resistette all'invasione turca, ma tre anni dopo - divenuta appetibile base di traffici commerciali - fu sottomessa dai Veneziani, che lasciarono sul campo il loro doge Giacinto Marcello, per appena quattro mesi. Fortificata con mura alla fine del Quattrocento, respinse le truppe del re di Francia Carlo VIII di Valois, che aveva sottomesso Napoli. Dalla fine del XVI secolo diventò uno dei più importanti centri commerciali europei, con la conseguente straordinaria crescita di iniziative nei settori dell'arte e dell'edilizia religiosa e civile, che durarono fino al Settecento. La partecipazione al Risorgimento e alla vita dei primi anni dello Stato unitario non avvenne pacificamente per la presenza di una forte componente cittadina filo-borbonica. Successivamente l'integrazione diede risultati positivi e la partecipazione della città e della sua classe dirigente fu proficua.

 

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