LAVINIUM

 

Il territorio tra Lavinio ed il Tevere era occupato dalla tribł latina dei Laurentes, i cittadini di Lavinio sono perciņ detti Laurentes Lavinates, come gli abitanti della vicina Ardea Ardeates Rutuli. Secondo la leggenda la cittą fu fondata da Enea, giunto sulle coste del Lazio dopo la caduta di Troia (1183 a.C. secondo la cronologia tradizionale) ed avrebbe preso nome da Lavinia, figlia di Latino, re degli Aborigeni e sposa dell'eroe.

A Lavinio sarebbe stato ucciso Tito Tazio, mentre sacrificava ai Penati e nel 509 (a Roma: fine della monarchia, dedica del tempio di Giove Capitolino) vi si sarebbe ritirato Tarquinio Collatino.

  Le 13 Are

La cittą figura tra i centri inclusi nel trattato del 509 tra Roma e Cartagine. Nel VI e V sec. fece parte della lega Latina. Santuario federale della Lega, del pari ai santuari di Giove Laziare sul Monte Albano, di Diana presso Aricia e di Diana sull'Aventino, fu certamente il santuario di Venere (Aphrodision) nel territorio di Lavinio, ricordato da Strabone (V, 232) come comune a tutti i Latini. La cittą č poi ricordata in relazione alle vicende belliche tra Volsci e Latini, si dice infatti presa da Coriolano.

Nel 338, a conclusione della guerra latina che segnņ la sconfitta e la fine della lega ed il definitivo predorninio di Roma nel Lazio, strinse un patto (foedus) con Roma, rinnovato annualmente.

In discussione il carattere politico o religioso dello stesso e se Lavinio, a seguito della guerra, fosse incorporata nello stato romano o divenisse municipium foederatum.

Incerta, anche cronologicamente, la notizia di devastazioni subite ad opera dei Sanniti. Per l'etą imperiale disponiamo soprattutto di testimonianze epigrafiche.

Da ricordare la visita di Marco Aurelio nel 176 d.C. e provvedimenti di Costantino.

L'importanza della cittą č legata, anche nella tradizione antica, al suo carattere di centro religioso (Religiosa civitas la definisce ancora Simmarco, Ep. I,71, nel IV sec. d.C.) e secondariamente al ruolo nella leggenda troiana delle origini di Roma. Per questo motivo Lavinio assunse un ruolo unico nella religione ufficiale di Roma stessa, come appare sia dal sacrificio che i supremi magistrati romani vi compivano ai Penati e a Vesta quando assumevano e deponevano la carica, sia dalla credenza che i Penati di Lavinio fossero i Penati di Roma e che fossero gli stessi Penati di Troia portati da Enea.

Oltre ai culti di Venere (santuario comune a tutti Latini) dei Penati e di Vesta sono attestati i culti di Athena Iliąs, Indiges, Giuturna, Liber, Anna Perenna.

Gli stretti rapporti con Roma (molti culti di Lavinio sono culti ufficiali dello Stato romano; medesimi culti Sol Indiges, Penati, Vesta, Giuturna, Castori presenti a Roma e Lavinio) e le influenze greche ( Presenza accanto a divinitą indigene di divinitą mutuate dal mondo greco: Castori, Vesta, Cerere, Athena Iliąs) sono aspetti fondamentali della religione arcaica di Lavinio e costituiscono un elemento di particolare interesse per gli studiosi, le implicazioni, come per la leggenda della fondazione, trascendono infatti l'ambito lavinate.

 

Torna alle Cittą Italiche         I LATINI