MEDIOLANUM
La tradizione tramandata da Tito Livio attribuisce la fondazione di Milano ai Celti di Belloveso. Le scoperte archeologiche portano a credere che Milano sia sorta a poco a poco da un piccolo villaggio, molto tempo prima della venuta dei Galli, forse ad opera degli Insubri.
CAPITALE DELL'IMPERO ROMANO D'OCCIDENTE
Dell'epoca romana rimangono in città scarsissime tracce (le Colonne di San Lorenzo, resti in Via Circo, sotto la Borsa, al Monastero Maggiore), sufficienti però a documentare che gli edifici pubblici erano quelli di una grande città. Con la suddivisione amministrativa dell'Impero Romano, Milano divenne capitale della sua parte occidentale (292 d.C.), e fu un centro di grande importanza per il consolidarsi della nuova religione cristiana. Molte delle chiese milanesi - per esempio Sant'Ambrogio, Sant'Eustorgio e San Lorenzo - hanno origine paleocristiana.
Colonne di San Lorenzo
Le sedici colonne
del II secolo dC di fronte alla basilica di San Lorenzo costituiscono il
più importante resto romano in città. |
Due passi in città alla ricerca della Milano romana
Fermiamoci un attimo appena all'esterno del museo, nel chiostro posteriore per
ammirare i resti delle mura perimetrali della città di età tardo antica e una
delle torri poligonali, con affreschi del XIV secolo.
Anche la torre quadrata è di epoca romana e
costituiva una delle due torri del circo, poste a lato dei carceres, i
cancelli lignei che si aprivano per far partire i carri che disputavano le loro
gare all'interno del circo. Questa torre fu utilizzata successivamente come
campanile. I chiostri e il giardino ospitano anche numerose epigrafi, alcuni
sarcofagi e i resti del basolato di una strada romana.
Nel chiostro antistante il museo si trovano due pregevoli sarcofagi, resti di
colonne, capitelli, ritratti funerari, are e decorazioni in pietra e marmo.
Uscendo dal
museo possiamo ripercorrere le vie del quartiere che nasconde l'antico palazzo
imperiale. In via Brisa sono visibili i resti di
quelle che per anni sono state erroneamente ritenute le terme imperiali. In
realtà si trattava di un edificio di rappresentanza del palazzo imperiale
costantiniano.
L'edificio era dotato di riscaldamento, come attestano i ritrovamenti delle
"suspensurae" cioè di un particolare accorgimento realizzato con
colonnine di mattoni sopra le quali poggiava il pavimento e all'interno delle
quali veniva fatta passare l'aria calda per riscaldare l'ambiente. Proseguendo
fino in via Vigna, all'interno di un cortile
troviamo i resti dei muri perimetrali. In via Morigi al civico n.2, visibile
dalla strada, si trova un pavimento a mosaico. Arrivando in largo Carrobbio si
possono vedere parte delle mura e di una torre di epoca augustea; questo era il
limite della città, al di là della porta si estendevano i sobborghi.
Le basiliche paleocristiane
I luoghi di culto dei primi secoli del cristianesimo erano a Milano numerosi;
possiamo visitare San Lorenzo, Sant'Ambrogio, Santa Tecla, San Nazaro e San
Simpliciano.
San
Lorenzo
Arrivando da porta Ticinese si viene accolti dal maestoso colonnato che faceva
parte del quadriportico antistante la basilica realizzato con colonne antiche (II
sec. d.C.). La basilica, conservata fin al tetto, ha subito numerosi interventi
e rifacimenti, ma mantiene ancora la struttura originaria nella pianta circolare
con matroneo e deambulatorio. Di straordinaria suggestione sono i mosaici
perfettamente conservati alle pareti della cappella paleocristiana di
Sant'Aquilino: rappresentano Cristo fra gli apostoli e la parabola del buon
pastore.
Scendendo al di sotto della cappella sono visibili i blocchi in pietra
dell'anfiteatro riutilizzati all'epoca della costruzione della basilica come
materiale per bonificare la zona, un tempo paludosa e malsana.
Sant'Ambrogio
La basilica si può raggiungere a piedi percorrendo via Gian Giacomo Mora e Via
Circo. Dopo aver oltrepassato il quadriportico romanico entriamo nella basilica;
la chiesa romanica è a tre navate e si possono vedere resti risalenti al IV
secolo d.C.
Eccezionale è il sarcofago cosiddetto di Stilicone riutilizzato come base per
il pulpito: porta scolpito la scena del presepe. Non dimenticate la cappella di
San Vittore in Ciel d'Oro: i suoi splendidi mosaici ci mostrano il ritratto di
Sant'Ambrogio.
Santa
Tecla
Per vedere questo suggestivo e antichissimo luogo di preghiera è necessario
raggiungere il Duomo; la chiesa è infatti situata proprio sotto il sagrato. è
possibile visitare parte dell'antica basilica di epoca costantiniana e il
battistero di san Giovanni alle fonti, fatto costruire da Ambrogio, dove
Agostino ricevette il battesimo dal vescovo Ambrogio immergendosi nella vasca
ottagonale.
San
Nazaro
Dalle epistole di Ambrogio sappiamo che questa chiesa venne eretta tra il 382 e
il 386 e dedicata agli Apostoli. Era inserita a metà della via Porticata, che
era lunga circa 600 metri e collegava la porta della città ad un arco onorario,
posto all'incrocio tra l'attuale Corso di Porta Romana e Corso di Porta
Vigentina.
L'impianto è a croce latina; all'incontro degli assi si trova l'altare che
conteneva delle reliquie all'interno della famosa Capsella d'argento.
San
Simpliciano
Era probabilmente la più imponente fra le chiese paleocristiane di Milano ed è
sicuramente l'edificio paleocristiano meglio conservato, nonostante le aggiunte
romaniche. Sorge sulla strada per Como ed aveva una pianta a croce latina con un
portico a U davanti alla facciata.
Il paramento originale, in laterizio, è conservato in altezza per 22 metri.
Il pavimento originale in opus sectile (formato da frammenti di marmo
colorato) è posto ad una profondità di 1.80 metri sotto il livello stradale
attuale.
Cronologia
—600 a.C.
All'arrivo degli Etruschi gli Insubri fuggono
—396 a.C. I Celti varcano le Alpi, sbaragliano gli Etruschi a Melpum (forse
Melzo) e si insediano al centro della Pianura Padana
—222 a.C. I Romani, dopo aver sconfitto i Galli a Clastidium (Casteggio),
assediano e conquistano Milano 49 a.C. Milano si trasforma in municipium.
Fioriscono il commercio e l'artigianato. La città ha un teatro, un foro, una
zecca, un circo, templi, un edificio termale
—293 L'imperatore Diocleziano instaura la tetrarchia e Milano viene scelta da
Massimiano Augusto come capitale dell'Impero Romano d'Occidente. Assume il nome
di Aurelia Augusta Mediolanum, viene cinta da nuove mura e abbellita con nuovi
edifici 52 Arriva a Milano da pellegrino Barnaba. Conficca il bastone in un
masso nella boscaglia di fronte a Porta Argentea (oggi Porta Ticinese), oggi
conservato nella chiesa di S. Maria al Paradiso. Inizia la sua predicazione tra
i viandanti; al suo passaggio tutte le statue degli dèi pagani vanno in
frantumi. Le autorità permettono che egli continui la sua predicazione. Viene
ricordato come il protovescovo di Milano. Dopo sette anni lascia la carica al
suo discepolo Anatalone. Il cristianesimo inizia così a diffondersi nella città.
Presto, però, iniziano anche le persecuzioni e i martiri. La Chiesa milanese
diventa sempre più potente
—313 Costantino promulga un editto con cui concede piena libertà di culto ai
cristiani e restituisce al clero le sue proprietà
—355 Costantino II proibisce tutti i culti pagani
—369 Arriva a Milano Ambrogio per svolgervi le funzioni di magistrato. La città
è divisa dal conflitto fra ariani e cristiani, che sfocia in veri e propri
tumulti alla morte del vescovo Aussenzio.
—374 Riunita nella Basilica Nova, la popolazione acclama Ambrogio, presente in
qualità di responsabile dell'ordine pubblico, vescovo. Egli riceve il
battesimo, viene ordinato prete e il 7 dicembre consacrato vescovo di Milano.
Con lui finisce il paganesimo e l'arianesimo riceve un duro colpo. Ambrogio fa
erigere numerosi luoghi di culto, tra cui la Basilica ad Martyres (oggi S.
Ambrogio), la Basilica degli Apostoli (S. Nazaro) e la Basilica delle Vergini
(S. Simpliciano)
—390 L'imperatore Teodosio è costretto a chiedere pubblicamente perdono per
un grave massacro perpetrato a Tessalonica 391 Teodosio prescrive tutti i culti
pagani
—397 Muore Ambrogio. Viene sepolto nella Basilica ad Martyres, che prende poi
il suo nome 402 I barbari varcano le Alpi e la capitale dell'Impero Romano
d'Occidente viene trasferita a Ravenna. Commercio e industria milanesi ne
risentono pesantemente.
—476 Gli Unni, guidati da Attila, invadono la Pianura Padana, espugnano e
saccheggiano Milano. Tramonta l'Impero Romano d'Occidente. Sono anni di miseria
e di confusione.
—493 L'Italia passa nelle mani dei Goti di Teodorico. Milano si è ripresa,
soprattutto grazie al medico Lorenzo, che ha coordinato la ricostruzione della
città, facendo erigere molti luoghi sacri, tra i quali la Basilica dei Santi
(oggi San Babila) e il primo nucleo dell'Arcivescovado.
—539 Allo scoppio della guerra goto-bizantina la popolazione caccia dalla città
i Goti. Il re goto Vitige invia contro Milano un esercito che la assedia per 6
mesi, costringendola alla resa senza condizioni. La città viene rasa al suolo e
la popolazione sterminata
—533 La guerra finisce con la vittoria dei Bizantini. Milano viene restaurata
dal generale Narsete, ma è ormai ridotta a un misero e insignificante villaggio
—568 L'Italia settentrionale viene invasa dai Longobardi
—569 Milano cade in mano ai Longobardi. Pavia resiste fino al 572 e quando si
arrende viene scelta come capitale. Milano diventa capitale di uno dei 36 ducati
in cui i Longobardi dividono il territorio conquistato. Il duca stabilisce la
sua dimora nella Curs Ducis (oggi Cordusio). I Longobardi si fondono con la
popolazione locale. Artigiani e mercanti si riprendono, mentre dopo le carestie,
le epidemie e le guerre le campagne rimangono in stato di abbandono. Nasce la
consorteria dei maestri comacini, composta da imprenditori edili, capomastri,
architetti, muratori, che lascia un'impronta nell'architettura lombarda, ma
anche europeaI Longobardi dominano per 206 anni.
—774 L'ultimo re longobardo, Desiderio, viene sconfitto da Carlo Magno e gli
cede il trono. 814 Muore Carlo Magno e il suo impero si disgrega in pochi
decenni. E' il periodo dell'anarchia feudale.
—868-881 A Milano emerge l'arcivescovo Ansperto da Biassono, che accentua
l'autonomia della Chiesa milanese nei confronti del papato. A lui si deve la
costruzione della chiesa e del monastero di San Satiro, dell'omonimo ospedale,
l'ampliamento e il rafforzamento delle mura. La città si ingrandisce e cresce
la sua importanza. Acquista la Val Blenio e la Valle Leventina; attraverso
questi valichi può svolgere un intenso traffico commerciale.
Periodi successivi
—983 Sono
anni bui. La città viene spopolata da una pestilenza e tiranneggiata da
Bonizone, che la trasforma in una sorta di proprietà personale. Sembra che
l'intera città insorga e giustizi il despota. L'arcivescovo, in cambio della
pace, promette ai cittadini nobili tutte le pievi della diocesi (cioè i
territori delle parrocchie) a titolo di feudo. I nobili accettano e lo
riaccolgono in città. Milano viene divisa in quartieri detti porte. Ogni porta
ha il suo feudatario capitaneo. La città è costituita prevalentemente da case
in legno, da pochi edifici in muratura, molte chiese e monasteri, un
arcivescovado e un'imponente cerchia di mura.
—1018 Viene nominato vescovo Ariberto d'Intimiano. Con lui avviene la
consacrazione del potere temporale della Chiesa milanese. L'imperatore Corrado
II il Salico pone fine alle controversie tra vassalli e valvassori con la
Constitutio de Feudis, che sancisce l'ereditarietà dei feudi minori.I borghesi,
guidati da Lanzone da Corte, rivendicano i loro diritti politici e riescono a
scacciare i nobili dalla città. Dopo 2 anni viene ristabilita la pace.
—1045 Muore Ariberto. Contro l'alto clero e la nobiltà nasce il movimento dei
patarini, che propugna una riforma radicale della Chiesa. Sul piano religioso,
non si verificano cambiamenti di rilievo, mentre su quello politico dà un duro
colpo alla feudalità, privandola di buona parte del potere. Si forma una nuova
aristocrazia, che si organizza in consorzi per difendere i propri privati
interessi. I rappresentanti dei vari consorsi, detti consoli, si impongono come
corpo amministrativo accanto all'arcivescovo e allargano la loro influenza.
Nasce il Comune.
—1151 Inizia una vasta opera di bonifica delle acque che fluiscono dalle Alpi,
con la costruzione di due canali, derivati rispettivamente dall'Adda e dal
Ticino, chiamati il primo Nuovo Adda e poi Muzza, il secondo Ticinello.
Quest'ultimo è il primo canale navigabile del mondo moderno. Viene prolungato
fino a Trezzano e poi fino a Milano e da allora assume il nome di Naviglio
Grande 1158 L'imperatore riconosce giuridicamente il consolato
—1152 Diventa imperatore del Sacro Romano Impero Federico "il Barbarossa".
Milano è al culmine del suo splendore
—1158 Il Barbarossa cala in Italia con un forte esercito e cinge d'assedio
Milano, rea di usurpare l'autorità imperiale. Dopo un mese, la città,
dilaniata dalle epidemie, si arrende. Qualche mese dopo, a Roncaglia, viene
decretata la fine della libertà comunale. Milano non si sottomette e scaccia i
nunzi imperiali.
—1161 Inizia il secondo assedio di Milano, che, dopo sette mesi, stremata, si
arrende senza condizioni. La città viene evacuata e distrutta
—1164 Nasce la Lega della Marca Veronese
—1167 Nasce la Lega Lombarda (Cremona, Mantova, Bergamo e Brescia). I Milanesi
rientrano nella città, ridotta ormai a un cumulo di macerie, e iniziano la
ricostruzione
—1176 Il Barbarossa torna in Italia e si scontra con l'esercito della Lega
Lombarda, che gli infligge una dura sconfitta. Milano ottiene il riconoscimento
dell'egemonia sul contado e del consolato. Ormai è una delle città italiane più
importanti e popolose. L'economia è fiorente e la città è nelle mani di una
nuova potente aristocrazia mercantile e imprenditoriale. Il lavoro è
organizzato in arti, corporazioni che riuniscono imprenditori e manovali
—1186 Viene istituita la carica di Podestà, per avere un governo al di sopra
delle parti. Il primo podestà è il piacentino Uberto Visconti
—1201 L'ordine religioso degli Umiliati, costituito dagli artigiani lanaioli
per sottrarsi allo sfruttamento, con sede nell'attuale palazzo di Brera, ottiene
l'approvazione papale. Milano continua a espandersi. I conflitti interni
crescono fino a sfociare in violenti scontri fra i vari ceti
—1228-1233 Viene costruito il Broletto Nuovo, dove trovano sede uffici
pubblici e tribunali; la sede politica diventa così anche fisicamente staccata
dalla sede religiosa 1226 Viene rifondata la Lega Lombarda, tra Milano, Bologna,
Mantova, Vicenza, Padova e Treviso, per opporsi alle mire dell'imperatore
Federico II sull'Italia settentrionale
—1237 L'esercito della Lega viene sbaragliato a Cortenuova, ma negli anni
seguenti i milanesi sconfiggono a più riprese l'imperatore. Continuano, però,
le lotte interne; le istituzioni comunali vanno in crisi e la città è preda di
veri e propri dittatori, come Napo della Torre
—1266 Napo della Torre ordina il primo censimento della popolazione di Milano,
da cui risultano presenti 19.000 famiglie
—1271 Napo della Torre fa ripulire e lastricare tutte le strade di Milano
—1273 L'imperatore Rodolfo d'Asburgo conferisce a Napo della Torre il
Vicariato Imperiale, che gli consente di esercitare il potere sovrano, imporre
tasse, esercitare la giustizia, dichiarare guerre. La carica comunale e quella
imperiale unite costituiscono di fatto la Signoria
—1277 Napo della Torre viene sconfitto a Desio dall'arcivescovo Ottone
Visconti. Alla notizia della disfatta il popolo milanese si schiera dalla parte
del vincitore, saccheggiando e distruggendo le case dei Torriani. Il potere
passa all'arcivescovo e ha inizio la Signoria Viscontea, che dura più di un
secolo e mezzo
—1287 Il pronipote dell'arcivescovo, Matteo, viene eletto Capitano del Popolo
e l'anno seguente podestà
—1288 Bonvesin da la Riva (così chiamato dalla ripa di porta Ticinese, dove
risiede a lungo) scrive un trattato intitolato "De magnalibus Mediolani"
(Le meraviglie di Milano), che offre un quadro abbastanza preciso della città
all'inizio della Signoria Viscontea. Le opere "volgari", cioè non in
latino, di questo autore sono anche le prime testimonianze del dialetto milanese
—1294 Arriva il riconoscimento ufficiale con l'attribuzione del Vicariato
Imperiale
—1295 Muore Ottone 1302 Matteo deve fuggire dalla città per l'ostilità dei
nobili che ha osteggiato; i Torriani rientrano a Milano dopo 25 anni di esilio;
otto anni dopo, Matteo si riappropria del potere e le case dei Torriani vengono
saccheggiate e distrutte
—1322 Matteo Visconti muore lasciando il potere al primogenito Galeazzo, il
quale finisce col cadere imprigionato ad opera dell'imperatore Ludovico il
Bavaro
—1329 L'imperatore vende il Vicariato Imperiale al figlio di Galeazzo, Azzone,
che si riconcilia con il Papa ed estende la sua signoria su altre città
(Novara, Como, Lecco, Lodi, Crema e Brescia). Abbellisce la città, facendo
costruire chiese e palazzi, tra cui la chiesa di S. Gottardo, col campanile
munito di orologio che batte le ore (il primo in Milano), e ordina la
fortificazione e l'abbellimento delle mura della città.
—1339 Azzone muore senza lasciare figli. Vengono proclamati Signori Generali
di Milano gli zii Luchino e Giovanni, figli di Matteo. Luchino continua l'opera
del nipote a favore della città e del popolo, crea nuove fabbriche e fa
rinascere l'agricoltura.
—1349 Luchino muore e il Consiglio Generale affida l'ereditarietà del potere
nelle mani dei Visconti, e l'arcivescovo Giovanni diventa Signore di Milano.
Acquista le città di Bologna e Genova.
—1354 Muore Giovanni, e Milano e il suo territorio vengono divisi in tre parti
fra i nipoti Matteo, Bernabò e Galeazzo II. Matteo muore dopo un anno, Galeazzo
si ritira a Pavia, e il potere resta nelle mani di Bernabò, che lo esercita in
maniera ambiziosa e crudele, attirandosi l'odio del popolo. Galeazzo II fa
costruire il Castello "di porta Giovia"
—1359 Inizia la costruzione del Navigliaccio o Naviglio di Pavia
—1378 Muore Galeazzo II e gli subentra il figlio Gian Galeazzo, che nel giro
di sette anni riesce a strappare il potere allo zio Bernabò e a farlo
arrestare.
—1386 Inizia la costruzione del Duomo sull'area in cui sorgevano la Basilica
di S. Tecla e poi la Basilica di S. Maria Maggiore. Lo Stato Visconteo prospera
e diventa, dopo il Regno di Napoli, la più potente Signoria italiana.
—1395 Lo Stato, che comprende ben 28 città, viene eretto a Ducato
dall'imperatore Venceslao 1402 La peste dilaga e miete migliaia di vittime, tra
le quali lo stesso Gian Galeazzo. Lo Stato viene diviso tra i suoi due figli,
Giovanni Maria e Filippo Maria, ma di fatto retto dalla duchessa Caterina, che
muore nel 1404. Milano rimane per molti anni in preda al caos, tra la
popolazione serpeggiano malcontento e disperazione.
—1412 Giovanni Maria viene ucciso da una congiura di nobili e il ducato
finisce nelle mani di Filippo Maria, che lo ricostruisce con l'astuzia, la
diplomazia e la violenza
—1447 Muore Filippo Maria, lasciando una Milano ricca e fiorente. Milano
insorge e alcuni nobili intellettuali sostenuti dal popolo proclamano l'Aurea
Repubblica Ambrosiana. Il potere viene assunto da 24 Capitani e Difensori della
libertà di Milano, che lo detengono per 30 mesi. Sorgono subito molte gravi
difficoltà, all'interno e all'esterno, Francesco Sforza prende d'assedio la
città, attendendo che capitoli per fame, come avviene.
—1450 I Milanesi acclamano Signore di Milano Francesco Sforza, che si fa
subito benvolere per la sua generosità e magnanimità. Segue un periodo di
prosperità, finché la città viene colpita da una nuova pestilenza, in cui
muoiono oltre 30.000 persone, e poi dalla carestia. Il nuovo duca persegue una
politica saggia: si impegna per rappacificare l'Italia, abbellisce la città,
facendo costruire la Ca' Granda, poi Ospedale Maggiore (1456), e il Naviglio
della Martesana, detto anche Naviglio Piccolo (1460), progettato da Leonardo per
collegare Milano all'Adda e al lago di Como.
—1466 Muore Francesco e il ducato viene ereditato dal figlio Galeazzo Maria,
che opprime il popolo con le tasse e si disinteressa degli affari politici
—1476 Una congiura di patrizi uccide Galeazzo Maria. Viene proclamato duca il
figlio primogenito Gian Galeazzo, che ha solo 6 anni. A detenere il potere è di
fatto Ciccio Simonetta, segretario di Stato, che, però si procura molti nemici
e viene osteggiato da Bona di Savoia, madre e tutrice di Gian Galeazzo. Della
situazione approfitta uno dei fratelli del defunto Galeazzo Maria, Ludovico,
detto "il Moro", che riesce a farsi affidare la tutela del bambino e
lo confina nel castello di Abbiategrasso. Diventa così il padrone effettivo di
Milano.
—1482 Arriva a Milano Leonardo da Vinci, presentandosi alla corte di Ludovico
come maestro di lira, inventore di marchingegni bellici e architetto. Rimane a
corte fino al 1499
—1489 Il duca Gian Galeazzo sposa Isabella d'Aragona, nipote del re di Napoli
Ferdinando 1491 Ludovico il Moro sposa Beatrice d'Este, figlia del duca di
Ferrara, Ercole I. Nasce il figlio di Gian Galeazzo e Isabella, Francesco
—1494 Re Ferdinando muove in armi contro Milano, ma il Moro convince il re di
Francia Carlo VIII a scendere in Italia con un forte esercito per fronteggiarlo.
Mentre Carlo VIII e il Moro marciano verso Napoli, muore Gian Galeazzo. Ludovico
rientra a Milano e si fa proclamare duca al posto di Francesco
—1495 Ludovico riceve l'investitura del ducato dall'imperatore Massimiliano.
Si fa promotore di una Lega italiana contro Carlo VIII, divenuto ormai re di
Napoli, e lo costringe a riparare in Francia. Il ducato vive un periodo di
prosperità. La città si abbellisce, Leonardo dipinge il Cenacolo (1494-1497),
viene costruito il Lazzaretto (1488).
—1496 Ludovico prolunga il Naviglio della Martesana fino alle porte di Milano
e ne decreta il congiungimento alla cerchia dei Navigli. Viene realizzato un
grande bacino artificiale, detto tombon de san Marc, per il carico e lo scarico
delle merci dai barconi
1498 Muore di parto la duchessa Beatrice 1498 Muore Carlo VIII, senza lasciare
eredi maschi. Gli succede Luigi XII d'Orléans, nemico di Ludovico e pretendente
al ducato di Milano. Il Moro si ritrova isolato. Luigi XII muove alla conquista
del ducato con un colossale esercito. Il popolo insorge, esasperato dalle
esorbitanti gabelle.
—1499 Ludovico fugge da Milano e l'esercito francese si impadronisce della
città, che governa con prepotenza ed esosità. Il popolo insorge. Il Moro
marcia verso Milano alla testa di un'armata di 15.000 uomini 1500 Milano
accoglie tripudiante il duca. Arrivano i rinforzi dalla Francia e il Moro viene
sconfitto e condotto prigioniero in Francia, dove rimarrà fino alla morte
(1508). Luigi XII governa Milano
—1506 Torna a Milano Leonardo da Vinci, che si pone al servizio dei dominatori
francesi, trattenendosi fino al 1513 1512 Le truppe svizzere del cardinale di
Sion, Matteo Scheiner, occupano Milano e sul trono viene messo un duca
fantoccio, Massimiliano Sforza, figlio del Moro
—1515 Muore Luigi XII e sul trono di Francia gli succede Francesco I di Valois,
che riconquista il ducato di Milano sconfiggendo duramente gli svizzeri. La città
viene poi assediata dai lanzichenecchi dell'imperatore Massimiliano, che vengono
però sconfitti
—1519 Muore l'imperatore Massimiliano e gli succede Carlo V, che arma un
esercito e lo affida a Francesco Sforza per conquistare il ducato
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