OPIDERGIUM


La zona di Camino ed Oderzo è abitata da almeno tremila anni, cioè da quando i Veneti fondarono Opterg ("piazza del mercato"), l'attuale Oderzo, città che dopo essere passata spontaneamente sotto il dominio romano prendendo il nome di Opitergium, ebbe un notevole sviluppo fino a diventare un municipium romano (capoluogo di provincia) di cinquantamila abitanti che controllava tutta la zona del Veneto dalla laguna fino alle montagne del cansiglio (chiamati da Plinio il Vecchio i monti Opitergini). Opitergium, attraversata dall'importante Via Postumia che collegava Genova ad Aquileia attraversando tutta la pianura padana, diede i natali a Caio Voltejo Capitone, centurione romano che combatté con Cesare durante la guerra civile contro Pompeo sacrificandosi con i suoi uomini presso Fiume, e secondo studi recenti sembra che fossero originari di Opitergium e della vicina Concordia Sagittaria anche i soldati di istanza a Gerusalemme nel periodo della morte di Gesù (30 d.C.). Oderzo, grazie ad un ramo del Piave che ricalcava il percorso degli attuali Piavesella, Lia e Navisego, era anche porto fluviale (il porto è stato scoperto alcuni anni fa dietro all'ENEL ad Oderzo, dove ora c'è una nuova lottizzazione).

 

La città romana si estendeva tutta a sud del Monticano, quindi non occupava parte del territorio di Camino. Però già in quell'epoca in paese forse esisteva una grossa fornace con uno o più comicoli, demolita agli inizi del Novecento, situata dietro a casa Poletto dove ora c'è una vigna (di fronte a dove ora c'è il Bowling TomCat). Da questa fornace quel luogo prese il nome di "Camino". Per Camino passava la strada che da Oderzo portava a Settimo (ora Portobuffolè): di questa strada sono state trovate tracce subito a nord dello stabilimento della Plastal-Zcp a Camino (ex Sole) e a Basalghelle. La strada proseguiva per Portobuffolè e poi per Camolli di Sacile, sopra Pordenone fino a Cordenons, quindi ripiegava verso Quadruvium (Codroipo) ed infine su Aquileia. Secondo lo storico P. Fraccaro si tratterebbe della via Postumia (anche se è poco probabile), per altri è un prolungamento della via Altinate (Opitergium-Altino) o un altra strada.

Con la fine dell'Impero Romano, cominciò un periodo nero per Opitergium, che venne più volte distrutta dai Barbari tra cui anche da Attila: esiste ancora una leggenda che il grande capo Unno avrebbe nascosto una grossa quantità di tesori saccheggiati dentro un pozzo di Oderzo in attesa di venirli a prendere alla fine delle sue scorribande, e secondo un documento, ritenuto certamente falso, ad Oderzo ci sarebbe stato pure il palazzo del re barbaro Liutprando attorno all' VIII secolo.

 

Oderzo fu completamente rasa al suolo da Grimoaldo nel 667: ma già da tempo ormai i suoi abitanti erano scappati verso la laguna dove, insieme ai superstiti di Concordia, Aquileia, Padova, Altino, e le altre città della pianura veneta, fondarono Rialto, la futura Venezia, alla quale Oderzo diede il primo doge, il leggendario Paolo Lucio Anafesto. In quel periodo Oderzo è anche sede vescovile, e tra i suoi Vescovi può contare anche i tre Santi Tiziano, Magno e Floriano.

 

Da quel periodo fino all'anno 1000 Oderzo non fu altro che un piccolo villaggio di agricoltori che costruirono le loro misere case intorno ai ruderi della vecchia città, continuamente spogliati dai primi Veneziani essendo tutto materiale utile per la costruzione della nuova città. Oderzo viene nominato in un documento solo nel 963, forse neanche come paese ma come semplice località. Col passare dei regni Oderzo diventa prima Corte Regia, poi Gastaldia Longobardica, poi Pieve nel 994. Oderzo fu distrutta ancora dai Veneziani nel 974 ad opera del Doge Pietro Candiano IV, con la pronta risposta del Vescovo di Belluno Giovanni II, che controllava l'Opitergino e che mise a soqquadro la laguna.

 

Nell'anno 1000, dopo la passata paura della fine del mondo, anche Oderzo riprende lentamente a vivere intorno al suo Castello, edificato nel IX o X secolo. Tra tutto il X e l'XI secolo Oderzo fu contesa proprio dal Vescovo di Belluno e da Venezia a cui seguì Treviso.

Il primo centro abitato a Camino risale sicuramente a prima dell'anno 1000 nella zona più alta del paese, intorno all'antichissima chiesa di Santa Cristina, risalente probabilmente al X secolo. E' in questo periodo che i Conti da Montanara, nobili di origine longobarda provenienti dalle pendici del Cansiglio, si stabiliscono in paese.


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