PIETRABBONDANTE
Il Teatro di Pietrabbondante è forse l'esempio più bello di architettura italica nel Sannio pervenutoci in condizioni soddisfacenti. Che nella zona di "Calcatello" esistessero |
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antiche vestigia comunemente definite "romane" si sapeva fin dal 1840. Dopo diversi anni, sempre sotto il regno di Ferdinando II, iniziarono i lavori a cura della Direzione degli Scavi Reali e vennero riportati alla luce molti ruderi che, dalle fattezze, fecero subito pensare ad un grande insediamento sannitico. Una delle prime ipotesi formulate sull'origine del sito venne espressa dal Mommsen che, partendo da una iscrizione in lingua osca rinvenuta "in loco", ipotizzò per le antiche vestigia l'insediamento denominato "Bovianum Vetus". |
L'epigrafe
di Vesiullaeo su cui il Mommsen basò le proprie teorie era la seguente: |
Il Mommsen ritenne di aver trovato una seconda Bovianum, il che, tra l'altro, coincideva con quello che Plinio aveva scritto sul libro III della "Naturalis Historia".
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L'importanza di questo sito archeologico è tale da far ipotizzare un "locus" ben definito nella organizzazione sociale dei Sanniti. Ad evidenziare ciò che il Garrucci affermò vi sono diversi toponimi nella zona che sembrano convalidare le sue ipotesi ed in più vi è una coincidenza basata sulle dimensioni del teatro sannitico di Pietrabbondante. Al di là delle
caratteristiche di controllo che il luogo offriva, considerando il
fatto che vi erano altri siti con requisiti analoghi, l'unica
ipotesi che emerge è l'esistenza di una permanenza storica tale
da far preferire, per motivi che analizzeremo, quel luogo ad
altri.
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Quindi,
considerando questa permanenza storica ed architettonica tipica di un
grosso insediamento abitativo e valutando l'estensione dei singoli
municipi romani, oppure quei territori che sappiamo con certezza
dovevano far parte dei municipi romani, diventa plausibile l'ipotesi che
anticamente Pietrabbondante possa aver occupato un ruolo preminente
nella politica romana nel contesto di quel determinato territorio. |
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Alla luce delle
odierne acquisizioni storiche, siano esse di derivazione archeologica o
letteraria, è diventata plausibile l'ipotesi dell'esistenza di due
Bovianum presso le quali indistintamente Livio ambienta le narrazioni
degli avvenimenti bellici. Ma l'interpretazione topografica degli
scritti sembra indirizzare gli avvenimenti verso una precisa regione del
Sannio e con l'esempio di alcuni passi è possibile evidenziarla. |
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