SIBRIUM
L'origine
del nome di Castelseprio non é ancora chiara: pare che il termine Seprio (da Sibrium) derivi dai Galli Insubri,che avrebbero invaso il territorio e fondato
il primo insediamento fortificato dell'antica Insubria. Secondo altre fonti il
nome Seprio deriverebbe da Severo, nome del Vicus vicino: Severo
deriverebbe a propria volta da un'antichissima radice sev che indica
abbondanza d'acqua. La zona infatti era spesso allagata dalle tumultuose
inondazioni del torrente Tenore che ristagnavano nella pianura attorno alla
collina.
Attorno al IV secolo i Romani costruirono un castrum fortificato in posizione
strategica, Castrum Sibrium, sullo strapiombo che si affaccia sulla valle
dell'Olona. A questa prima fortificazione militare si affiancarono le prime
architetture civili che diedero inizio al borgo.
Nell'VII
secolo Castel Seprio crebbe d'importanza: con i Longobardi e i Carolingi, il
castello, assieme al vasto borgo che lo circondava, divenne capitale
amministrativa, giudiziaria e militare di un territorio vastissimo delimitato
a nord dal lago di Lugano, ad ovest dal lago Maggiore e, per un tratto, dal
Ticino, ad est dal corso del torrente Seveso e a sud da un tratto che
congiunge il Seveso con il Ticino.
La favorevole posizione fece diventare il borgo un importante crocevia di
merci, luogo di scambio e sede del mercato agricolo. Con l'avvento dei
Carolingi, a Castel Seprio fece capo un Comitatus retto da un conte.
Dal X secolo i conti di Seprio si trasmetteranno il titolo per via ereditaria
nell'ambito familire, fino al XII secolo, quando, divenuto di pertineza
milanese, il castello venne riattrezzato come pubblico fortilizio del Comune
di Milano. In seguito a questo riassetto, le antiche difese vennero
restaurate, l'adiacente abitato si ingrandì e il tutto venne difeso da un
complesso di estesi fossati.
Ma é nei primi anni del XIII secolo che Castel Seprio si guadagnò il titolo
di borgo, con i diritti e i doveri che ne conseguirono; ed é sempre in questi
anni che la nuova comunità adottò una propria insegna o gonfalone: un campo
diviso in due verticalmente, a sei bande orizzontali alternate rosse e
bianche, invertite nelle due diverse metà.
Verso
la fine del XIII secolo, Castel Seprio fu teatro di scontro nelle lotte
durissime tra Torriani e Visconti e, dopo anni di assedi e assalti, la
distruzione della rocca avvenne per mano dell'arcivescovo e signore di
Milano, Ottone Visconti, che ne decretò la fine con queste parole:"Castel
Seprio sia smantellato e perpetuamente mantenuto tale, né alcuno osi o
presuma di potervi ancora abitare".
Difatti nella notte tra il 28 e 29 marzo 1287, alcuni ossolani, sotto
l'ordine dei Visconti e convenuti a Castel Seprio per la fiera mercato di S.
Maria foris portas, introdottisi nella rocca, se ne impossessarono con un
colpo di mano. Guido da Castiglione, signore del borgo, venne sopraffatto e
da quella notte di lui non si seppe più nulla. Nel succesivo mese di aprile
l'imposizione dell'arcivescovo venne fatta rispettare, la rocca e il borgo
vennero completamente distrutti; scamparono a questa sorte solo gli edifici
sacri e le costruzioni a loro annesse.
Privata della possibilità di risiedere nel borgo e persi i diritti
borghensi, la comunità di Castel Seprio fu costretta a trasferirsi presso
il vicino Vico Seprio; e così, per sette secoli, solo il silenzio, la
boscaglia e l'assenza dell'uomo regnarono nel vecchio Borgo.
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