VERCELLAE
Vercelli, capoluogo della Provincia di Vercelli, fu fondata dai Romani nel II secolo a.C. come centro fortificato con il nome di Vercellae, diventando un ricco municipio e un nodo stradale. Libero Comune nell'XI secolo, fece parte della Lega lombarda contro Federico Barbarossa, passando successivamente ai Visconti nel 1335 e ai Savoia nel 1427. Nel XVII secolo fu dominata dalla Spagna, nel 1704 fu occupata dai francesi, che ne smantellarono le fortificazioni, e nel 1814 tornò ai Savoia.
La Città ed il Centro Storico
Vercelli, la
Vercellae dei latini, è uno dei più antichi centri urbani dell'Italia
Settentrionale ed ebbe, prima in Piemonte, la struttura amministrativa e
materiale della città-stato come centro protourbano già nel V secolo a.C..
Allora Vercelli, oppidum delle popolazioni celto-liguri stanziate in questa
zona, poteva vantare un'organizzazione amministrativa e un territorio molto più
ampio dell'attuale Provincia, basato sul modello delle colonie greche della
Francia meridionale con le quali era in relazione. Il contatto con Roma e la sua
civiltà in espansione portarono la città-stato, semplice centro di scambi
situato in un'area strategica per posizione rispetto alle vie d'acqua e
terrestri, ad assumere rapidamente alcuni dei costumi e delle magistrature
romane, anche se rimaneva un agglomerato di villaggi costruiti in legno attorno
ad un centro amministrativo e militare sul quale gravitavano alcuni nuclei
tribali locali.
E' solo nel 43 a. C. che Vercelli emerge dalla protostoria con le prime
attestazioni scritte: una lettera di Bruto a Cicerone e la stele bilingue
scritta in leponzio e in caratteri latini anteriormente al 49 a.C, nella quale
è nominato un magistrato monetario della città-stato. Con Augusto Vercelli,
divenuta ormai municipium romano, si monumentalizza ed assume le caratteristiche
della città romana, cancellando le tracce del centro più antico con nuove
domus, templi, mercati, teatro, anfiteatro, porto fluviale, acquedotto e solide
mura munite di un profondo e largo fossato. La sua popolazione poteva
raggiungere nel I secolo d.C. le ventimila unità.
Queste mura, di cui si è rinvenuto un tratto nei recenti scavi di via Q. Sella,
sono le prime vere mura della città anche se, probabilmente, un tracciato più
antico e molto più esiguo, dovette cingere l'oppidum protostorico.
Questo primo circuito di mura dovette rimanere tale sino al Tardoantico, poichè
se ne riscontrano i restauri e l'aggiunta di torri e di rafforzamenti esterni
sino a quell'epoca. Successivamente furono abbandonate e demolite. Il tracciato
completo non è noto ancora, ma non dovette essere di molto inferiore, nel
perimetro complessivo, al successivo circuito di mura medievali. Fra il circuito
di epoca romana e quello medievale la città ebbe, molto probabilmente, un
sensibile restringimento, così come avvenne in molte altre città dell'Italia
Settentrionale, dove in epoca longobarda il centro urbano occupa solo una
piccola porzione del più antico centro romano. Intorno al 1100, costituito il
comune medievale, Vercelli ha necessità di un nuovo e più ampio recinto
fortificato che, a grandi linee, occupa uno spazio leggermente più ampio
dell'aerea dell'antico centro romano. Le mura romane infatti, nel tratto noto,
distano poche decine di metri dalle mura medievali, più esterne. Fra il 1300 e
il 1500 i Visconti ed i Savoia trasformano la città in una piazzaforte
dotandola del nuovo castello, della cittadella, e di nuove mura in linea con le
necessità moderne. Esse occuperanno tuttavia il medesimo spazio delle mura
medievali sovrapponendovisi in gran parte. Questi poderosi bastioni, visibili
nell'incisione seicentesca del Theatrum Sabaudiae, furono successivamente
demoliti dopo la conquista francese del 1704 ed i mattoni recuperati per la
costruzione di nuove case. Ad esse si sostituirono le allee: i viali in
elevato che contornano ancora oggi il centro storico.
Da questa secolare successione di circuiti murari si può comprendere come
l'attuale centro storico, compreso nella cerchia dei viali, sia un tessuto
urbano in continua trasformazione dal V secolo a.C. ad oggi. In questo esiguo
spazio si svolgono infatti duemilacinquecento anni di storia che conducono sino
alla Vercelli attuale.
In elevato le case che compongono il centro conservano moltissime parti di epoca
medievale che furono fra il XVIII e XIX secolo coperte da nuove facciate in
stile più aggiornato. Nel sottosuolo si stratificano i resti della città dalle
sue fasi protostoriche e romane sino al nuovo impianto medievale, formato da
isolati difendibili con case forti e palazzi turriti delle famiglie nobili che
costituirono e portarono a notevole potenza il comune vercellese.
Per questo l'attuale centro storico, pur ampiamente snaturato e trasformato da
recenti manomissioni, conserva un grandissimo valore architettonico ed
archeologico e meriterebbe ben maggiori attenzioni da parte della municipalità
per tramandare intatto e per valorizzare il grande potenziale che ancora
racchiude.
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