PROF. PRECARI TRAPANI

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Posta ricevuta anno 2001

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Livello Superiore

09/11/2001  Da: Francesco Viviani
Cari colleghi,
sono un precario di Napoli. Ho insegnato per anni Matematica con discrete
prospettive di aspirare al passaggio in ruolo dalle G.P., finchè
quest'estate, in virtù dell'accorpamento di 3° e 4° fascia, mi son visto
retrocedere di diverse decine di posizioni sia nella classe A047 che A049.
Mi son visto costretto a ripiegare in una nuova graduatoria, la A042, con la
prospettiva di ricominciare tutto l'iter dell'accumulo di punteggi per
scalare posizioni e con la vanificazione, o quasi, del servizio prestato
nelle altre classi di concorso. Sono fortemente motivato a presentare un
ricorso contro quest'ingiustizia. Vi sarei pertanto estremamente grato se mi
voleste fornire qualche indicazione in merito. Mi sapreste dire fino a
quando c'è
tempo per presentare ricorso? Va fatto presso il TAR? In particolare qual'è
l'oggetto del ricorso?
In caso di una vostra risposta non esiterei a contattare un avvocato e
coinvolgere altri colleghi nella mia stessa situazione.
Vi ringrazio in anticipo e vi saluto,
Francesco Viviani


Alvaro Merolle
Via Vadurso  106
03036 ISOLA DEL LIRI  (FR)

03/09/2001 Bruna Mino:
Scrivo da Torino a nome di un gruppo di precari ex-terza fascia, vorrei
dettagli su questioni pratiche circa: il costo del ricorso al giudice
del lavoro, la necessità o meno di  un legale e quali le motivazioni di
cui vi siete avvalsi.
Grazie e ...in boccal al lupo!
Bruna

03/09/2001 Raffaela Uggetti:
Siamo un gruppo di precari di Pavia: abbiamo appuntamento con un avvocato
martedì mattina: Vi terrò al corrente. Ciao Raffaela di Pavia

03/09/2001 Precari Frosinone

08/11/2001  Da: Alvaro Merolle

lettera inviata a "il manifesto" - 2 ottobre 2001

UNA STRADA C'E', E' LA POLITICA DELL'ESSERCI

1. Dall'orrore delle torri newyorchesi sembra essere di fatto iniziato un orrendo "tempo di guerra". Il tempo in cui o si è con qualcuno o con qualcun altro, o per o contro, o vendicatori dell'occidente o complici del terrorismo.
Il rischio è che finiscano presto per scomparire gli spazi di democrazia, i luoghi della parola e del confronto, delle mediazioni e degli incontri ­ non è più tempo di discorsi, si dice, siamo in guerra.
Ma per noi, uomini e donne dell'autoriforma gentile della scuola, - ne abbiamo discusso a Bologna il 15 e 16 settembre - è invece proprio adesso fondamentale mantenere, riprodurre e moltiplicare i luoghi delle parole dei contatti degli incontri. E non per avere nicchie in cui sopravvivere, resistendo alla tempesta infinita, facendo passare la nottata. Ma spazi di relazioni generative di relazioni: spazi per il pensiero intimo e divergente, per far circolare esperienze storie e comunicazioni vitali: il territorio della politica e della polis. Siamo insomma nel tempo della crisi, e insieme del bisogno, di politica e democrazia, che nel suo senso migliore vuol dire esserci in prima persona e non abdicare a dire quel poco o quel tanto di vero che si sa dire.

Peraltro se qualcosa dimostra il mostruoso attentato di Washington e New York, è che non c'è salvezza negli scudi e nelle armi: se anche la più super delle super potenze (l'unica) è vulnerabile nel suo cuore "umano" e perfino militare, allora forse non c'è difesa armata possibile da chi mette in gioco per dare morte la propria vita, e vive come tutti accanto a tutti il mondo aperto della globalizzazione (nella fase non della "fine della storia", com'era stato detto, bensì della geografia, come abolizione delle distanze nel tempo zero dei collegamenti e della comunicazione). Il grande villaggio, fabbrica di assemblaggi del postmoderno, l'ha portato in seno e forse perfino finanziato quell'altro mondo, nemico, invisibile che semina morte, che attraversa gli stati nazione e che rischia oggi di produrre un nuovo tipo di guerra civile.
Allora, se anche solo si cerca "sicurezza" ­ versione privatizzata della pace ­ occorre accettare il rischio del discorso e del confronto; occorre ridare occasioni alla politica, ricreare tessuti di relazioni e conoscenza.
Certo si tratta di un'altra politica rispetto a quella che abbiamo conosciuto nel novecento ­ almeno nel novecento "ufficiale" dominante, maschile. Una politica che ha bisogno di ridefinire parole e linguaggio, che chiede sorveglianza e cura del discorso, per essere in conflitto senza essere contro, senza fare dell'altro il nemico, senza le forme distruttive del vincere o perdere.

2. Nell'autoriforma gentile della scuola abbiamo conosciuto un'altra forma del fare politica. Una forma esistenziale che parte dalla nostra soggettività, dal nostro appartenere a un genere, dall'essere uomini e donne attraversati da storie diverse, segnate da ordini simbolici diversi.
Dalla nostra intera vita. L'esperienza dell'insegnamento ci ha fatto scoprire l'efficacia delle parole che aprono all'intelligenza delle cose, che non producono umiliazione, che non richiudono gli esseri umani e i problemi in gabbie troppo strette: solo a queste condizioni i conflitti servono a comprendere meglio sé e il mondo, ad illuminare le zone grigie interne a ciascuno e ciascuna per conoscerle e affrontarle.
Le relazioni, che abbiamo costruito nell'autoriforma sono culturali, politiche, professionali, umane: dunque attraversate dalla differenza, dunque appassionate difficili laboriose. Ma abbiamo vissuto conflitti contenuti in una trama relazionale, non la politica delle maggioranze e minoranze, delle "linee" e delle piattaforme da diffondere alle masse. Siamo stati disseminati e "orizzontali", senza grandi organizzazioni, strutture permanenti, deleghe. Era ed è l'invenzione della politica delle donne, che ha attraversato il novecento, e si è incontrata oggi nei luoghi più diversi con uomini che hanno avuto anche altri percorsi e una molteplicità di storie. Per noi della scuola ha significato la consapevolezza di come il nostro lavoro sia intriso di soggettività, relazioni e cura: non riducibile a tecnica di trasmissione-misurazione di contenuti neutri, buoni per i sogni di onnipotenza e di controllo.

3. Oggi ci sembra che questa esperienza di riflessione sulle proprie pratiche nei luoghi in cui si vive e si lavora, cioè si esiste politicamente, dando parola a un sapere di sé e del mondo costruito in uno spazio pubblico e in un tessuto sociale, possa uscire più allo scoperto per dire che è possibile cambiare le forme della politica, che è possibile una autoriforma della politica.
I venti di guerra spazzano la società, spezzano le parole, ammutoliscono. Chiedono solo schieramento, arruolamento o fuga, potere e contropotere.
Noi pensiamo invece che è possibile ripartire da una politica dell'esserci, dal fare politica come fare società, polis, costruzione di luoghi pubblici di relazioni significative, radicate nei nostri corpi sessuati e nelle nostre storie di vita. Luoghi di lavoro e non lavoro, spazi per relazioni ravvicinate e aperte alle contaminazioni, territori fondati sulla diversità e la pluralità, sottratti alla legge privatistica del mercato e a quella di massa della militarizzazione. Pratiche linguistiche capaci di trovare parole che lascino spazio all'altro, che non abbiano la presunzione di riempire tutti gli interstizi. Pratiche di un discorso capace di regolarsi in relazione, senza affidarsi a strutture permanenti che poi rischiano di occupare tutto lo spazio, forme tradizionali di rappresentanza dietro le quali scomparire, non esserci. Già nel "movimento dei movimenti" che ha riempito Genova, e in un certo senso anche nelle vicende successive, abbiamo visto come la società ­ delle associazioni, del volontariato, delle professioni: del lavoro in relazioni significative ­ abbia mostrato la sua politicità e autonomia. Medici, avvocati, infermieri, giornalisti, hanno fatto del loro lavoro il loro esserci politico. Oggi ci sembra più difficile pensare che questa ricchezza di relazioni sociali possa farsi irreggimentare in qualche esercito, ridurre a spettatrice di guerre celesti o film dell'orrore, fermare e controllare nei processi di comunicazione sociale. Oggi si tratta di inventare pratiche di esistenza libera.
Secondo noi, nel disastro di orrore e di sangue che si alimenta del fanatismo che si alimenta dell'odio che si alimenta della disperazione di mondi cancellati dalla scena, è ancora viva la possibilità di ripartire da altre pratiche e altri rapporti, vitali disseminati e profondi: dalla politicità dell'esistenza, dal tessuto di rapporti concreti che non riducono uomini e donne, bambini e bambine a masse da conquistare o bersagli da colpire, ma ne fanno il cuore di un altro mondo possibile.

quelle e quelli dell'autoriforma della scuola

 


Oggetto: ricorsoPagina 

 

26/10/2001  Da: Raffaela Uggetti

Oggetto: ricorsoPagina 

Vorrei informarvi a proposito di un ricorso presentato da un gruppo di precari della provincia di Pavia contro l'accorpamento della 3/4 delle GP. Non è proprio come i vostri ricorsi contro i vari passaggi, ma è pur sempre contro un'ingiustizia che ha danneggiato molti di noi, precari da tanto tempo anche se abilitati solo nel 2000 (non per colpa nostra ma perché non hanno più bandito concorsi). Se vi può interessare vi terrò al corrente degli sviluppi. Vorrei anche sapere se nella vostra zona sono state intrapese simili iniziative per un confronto. Vi ringrazio. Ciao Raffaela

22/10/2001 
Dal sito: http://www.ilpartitoperlascuola.it/bacheca.html  vi comunichiamo questa ulteriore iniziativa:                                                                                             

ILLUSTRISSIMO MINISTRO MORATTI,

Con la presente intendiamo metterla a conoscenza diretta delle conseguenze dovute all’introduzione del decreto n.255 del 3 luglio 2001 che ha previsto la riunificazione in un solo scaglione delle precedenti fascia terza e quarta della graduatoria permanente.

Oggetto:esposto situazione precari di ogni ordine e grado di scuola

Premesso che :

con il decreto ministeriale n.146 del 18 maggio 2000 venivano istituite le graduatorie permanenti con la suddivisione in quattro scaglioni;in particolare secondo l’art.2,comma 4,lettera a2 e comma 5 del Regolamento si affermava che “per il requisito di servizio si dovrà fare riferimento al periodo intercorrente dal primo settembre 1996 ed il termine di scadenza di presentazione della domanda” e tale requisito si intendeva per gli aspiranti da inserirsi in terza fascia valido solo nelle scuole statali,mentre “Il personale docente ed educativo che non è in possesso del requisito di servizio dei 360 giorni prestato nelle scuole statali……”doveva essere inserito in quarta fascia…..,

Premesso inoltre che:

la maggior parte dei partecipanti al concorso riservato essendo già assunti a tempo indeterminato in scuole private o comunali non avrebbero dovuto neppure partecipare alla sessione riservata essendo essa appunto RISERVATA al personale precario e quindi assunto a tempo determinato,e pertanto non avrebbero potuto inserirsi successivamente nella graduatoria permanente

Vorrei concludere che:

-I docenti precari di ogni ordine e grado di scuola dopo l’introduzione del decreto del 3 luglio che non era previsto dal precedente documento di istituzione delle graduatorie permanenti hanno visto profondamente lesi i propri diritti,hanno subito danni economici e morali gravissimi e ciò appare ancora più incredibile soprattutto in considerazione del fatto che noi docenti che abbiamo scelto la scuola statale l’abbiamo fatto con motivi di profonda convinzione sapendo che ogni anno purtroppo avremmo appunto vissuto in modo precario ,non sapendo mai né dove né di chi saremmo stati docenti, rinunciando spesso alla retribuzione estiva,ma bisogna riconoscere che la scuola statale in questi anni è sopravvissuta anche grazie al nostro indispensabile apporto.

A ciò si aggiunga il fatto che destituendo un servizio statale(aggravato dalle prospettive della “finanziaria”), si rischia inevitabilmente di impedire che tutti siano liberi di usufruire di una uniforme e più qualitativa offerta formativa!!!!

E a noi docenti precari cosa rimane?

A qualcuno rimane ancora per poco un posto a tempo determinato breve,in condizioni disagiatissime,a qualcuno qualche supplenza saltuaria,agli altri SOLO QUESTA LETTERA!!!!!

Ai docenti della scuola privata invece con l’introduzione del decreto unificante rimane la scelta di continuare dove già erano o di optare per il ruolo nella statale!!!!!

Non possiamo subire in silenzio e pertanto esigiamo una risposta immediata ed esauriente,ma soprattutto chiara.

Forse lei,Signor Ministro, non si rende conto dei sacrifici che ciascuno di noi ha sostenuto:innumerevoli corsi, adattamenti, aspettative vanificate….. ma si continuava ad andare avanti,e ciò perché si credeva in ciò che si perseguiva,un giorno sicuramente avremmo detto “Ne valeva la pena”,non solo perché entrare di ruolo significa avere una sicurezza ma perché si credeva in una scuola vera,in progresso continuo,capace di stare al passo coi tempi e capace di offrire una scuola di qualità a tutti i ceti sociali.

Non saprei come esprimerle in modo semplice e sintetico come si possa sentire una persona che ha investito la propria vita in ciò in cui crede e svegliandosi un giorno scopre che per lei non c’è più posto!!

Ogni governo ha il potere di modificare i decreti e le leggi,ma per fortuna non può modificare la coscienza delle persone!

Concludiamo lasciandole un breve stralcio di una storia che fino ad oggi era solo una storia di fantasia raccontata da qualcuno di noi docenti a qualche alunno….purtroppo ora è divenuta realtà!!!

“C’erano una volta un maestro e una maestra che non avevano una scuola.

<Questo è assurdo> dissero,<noi dobbiamo avere una scuola>:allora si procurarono una targa di ottone e ci scrissero sopra la parola <Scuola> e la misero sulla porta…..”

I precari della scuola statale di ogni ordine e grado

Lodi,li 15/10/01

Questa lettera deve essere spedita in triplice copia con raccomandata con ricevuta di ritorno(A.R.) ai seguenti indirizzi:

Ministero della Pubblica Istruzione

Alla cortese attenzione del Ministro Letizia Moratti

Viale Trastevere 76/a

00185 Roma

Ministero della Pubblica Istruzione

Alla cortese attenzione del sottosegretario On.Valentina Aprea

Viale Trastevere 76/a

00185 Roma

Alla cortese attenzione

Dell’ On.Silvio Berlusconi

Sede di Forza Italia

Viale Monza 137

20100 Milano

 

Firmare personalmente ogni lettera con caratteri chiari indicando anche l’indirizzo possibilmente ,contattare più persone possibili entro il 10 novembre.

In bocca al lupo!!!

20/10/2001 
Associazione Per la Scuola della Repubblica
(Ass. Onlus)Via Venezian 3 40121 Bologna e.mail
scuolarep@tin.it


Bruna Mino

Mi chiamo  Bruna Mino e vi scrivo dalla provincia di Torino. Stiamo organizzando anche qui un ricorso contro i trasferimenti selvaggi. A che punto siete voi? ci sono novità?

A Torino, inoltre, circola la voce che in Sicilia le nuove graduatorie unificate abbiano già riconosciuto il punteggio pieno agli insegnanti delle private. E' vero?

Ciao Bruna

27/09/2001 - xavier_mol@hotmail.com
Ultimamente si e' fatto un gran parlare dei criteri con cui sono state assegnate le tante abilitazioni all'insegnamento, e mi riferisco ai corsi concorsi riservati (con cui fra l'altro si sono abilitati anche coloro che già erano insegnanti di ruolo), al concorso ordinario e alle scuole di specializzazione SSIS. Credo sia abbastanza condivisibile il fatto che tutti questi diversi canali per l'accesso al ruolo, finiscano per creare disparità di trattamento e false aspettative in quanti ambiscono a diventare insegnanti. Quello che mi sorprende sempre più e' come, nelle discussioni che si sviluppano sui vari forum, non si puntualizzino alcuni punti che sono di fondamentale importanza per comprendere quanto e' accaduto in questa calda estate.

I concorsi riservati originariamente avevano un senso, in quanto si voleva sopperire alla vergogna del precariato storico. Si voleva dare dignità di insegnante, riconoscimento economico e ai fini pensionistici, a quanti per anni avevano retto le sorti della scuola pubblica in Italia, creando un canale privilegiato per l'accesso al ruolo. L'esercito dei 150000 precari era costituito dai laureati che dal 1990 non avevano avuto alcuna possibilità di abilitarsi, e di questi solo una minima parte oggi occupa la prima e seconda fascia delle permanenti.  Il corso degli eventi ha fatto sì che tali premesse si realizzassero solo in minima parte, e le ragioni sono da ricercare essenzialmente nello scandalo dei passaggi di cattedra degli insegnanti già di ruolo, nonché nell'accorpamento della terza e quarta fascia delle graduatorie permanenti. I passaggi di cattedra, infatti, hanno in sostanza stravolto la geografia  delle disponibilità. Molte classi di concorso ora sono sature a causa di tali passaggi di cattedra e molti precari che per anni hanno lavorato solo su queste classi di concorso, si trovano a non lavorare più. Il danno in realtà e' doppio, in quanto cambiare classe di concorso per molti precari significa ricominciare da zero e mandare per aria anni e anni di insegnamento.
 L'accorpamento della terza e quarta fascia delle graduatorie permanenti e' stata un'ulteriore beffa per quanti hanno da sempre insegnato nella scuola  pubblica. Ha rappresentato un riconoscimento dato ai più furbi, che hanno scelto la strada meno aspra per raggiungere un comune obiettivo.  Come si può non indignarsi di fronte a tali atti di profonda ingiustizia? Come si può rimanere indifferenti e sordi dinanzi alla disperazione di chi da quest'anno ha smesso di lavorare? E' facile fare proclami in nome dell'efficientismo, senza considerare il danno morale ed economico arrecato a tante famiglie, a tanti precari che si sono visti mettere da parte come stracci vecchi!

27/09/2001 - MARIANO
Come vedete amici avevo visto bene!
Ora anche i sindacati si stanno muovendo!

L?ufficio legale della Gilda degli insegnanti unitamente al Sam-Gilda e al CO.SS.MA. di Napoli sta preparando un ricorso contro i criteri adottati dal Provveditorato agli studi di Napoli nello scorrimento delle graduatorie permanenti per le nomine in ruolo sul contingente 2000/2001, 2001/2002 e per l?attribuzione delle supplenze annuali e temporanee di durata annuale per il 2001/2002
Tali criteri hanno danneggiato i docenti beneficiari di riserve che sono stati scavalcati sui posti a loro destinati da docenti non aventi titolo. 
La Gilda di Napoli ha predisposto un modulo da compilare in tempi brevi e da consegnare al Provveditorato presso l?ufficio relazioni con il pubblico per avviare il ricorso. I modelli possono essere ritirati presso la sede della Gilda degli insegnanti, del Sam-Gilda e del CO.SS.MA. Via Toledo n. 210 tutti i giorni tranne il sabato,di mattina dalle ore 9.00 alle ore 12.00, di sera dalle 17.30 alle 20.00. I modelli possono anche essere reperiti presso la cartoleria di Via Settembrini.

25/09/2001 - Vincenzo
Cari colleghi, seguo da vicino la questione in oggetto e visto che x la provincia di Bergamo non ho trovato riferimenti e supporto sono qui a chiedervi info sulla possibilità di intraprendere un giudizio collettivo di parte, su scala nazionale, che scateni un putiferio maggiore di quello attuale e su cui ritengo di impegnarmi in prima persona.
Si può fare???
Fatemi sapere.
P.S. x Caterina mi dispiace aver disturbato sul cellulare messo disposizione sul web. Le mie scuse!!
Vincenzo Milano
tel. 328-3294490

23/09/2001 - Mariano: Precariato e Riservisti

Vorrei sollevare una spinosa questione che il mio provveditorato e molti altri hanno risolto in maniera sommaria.
Quello di cui vorrei parlarvi è l'assegnazione delle riserve dei posti nel Concorso Ordinario e nella Graduatoria Permanente.
Bisogna fare assolutamente luce sul meccanismo di assegnazione delle riserve;
esso risulta essere cervellotico e poco chiaro!
La precedente legge (2/4/68 n.482), molto più chiara, attribuiva agli orfani la stessa percentuale dei disabili (15% dei posti), l'attuale (13/3/99n.68) ha diminuito la percentuale al 7% per i disabili e al 1% per gli orfani.
Ora non vengono conteggiati sui posti messi a disposizione bensì sull?organico
già assunto fino a coprirne la quota.
I tabulati dei docenti assunti con la riserva sono stati comunicati dal Miur tramite il Simpi ai vari provveditorati di provincia prima delle immissioni in ruolo. Non si trova traccia nei provveditorati di questi tabulati, non si sa chi sono questi riservisti di ruolo, non si sa se hanno chiesto passaggi di cattedra o di ruolo, se si sono trasferiti in altre provincie. Ulimamente sul sito del Provveditorato di Caserta è stato pubblicato il tabulato per l'immissione in ruolo per l'anno 2001-2 ( http://www.bdp.it/provv.caserta/Pagine/Circolari.htm ) in cui si vede chiaramente una cattedra da assegnare ad un orfano per A050, la diretta interessata nel concorso ordinario regionale non ha ricevuto nessuna proposta di assunzione.
Cari colleghi ricorrete contro i falsi riservisti, chiedete ai sensi e per gli effetti della legge 241/90 (trasparenza) i nominativi dei docenti riservisti già di ruolo e di quelli che sono stati assunti per il 2000-1 e 2001-2, la relativa documentazione (devono essere disoccupati quando hanno prodotto la domanda sia nell'ordinario che nella permante)e i fantomatici tabulati.
Io sono un riservista orfano e mi sto battendo per far valere i miei diritti
e quelli di tanti miei colleghi scavalcati dai numerosi falsi riservisti.


11/09/2001 CARO MINISTERO TI SCRIVO

 

Lettere di Bruno Chiozzi e di Stefano Micheletti

 


 

 

La lettera di Bruno Chiozzi, docente di Vicenza


A S.E. 
Il Segretario di Stato alla Pubblica Istruzione, all'Università ed alla Ricerca Scientifica
d.ssa Letizia Moratti

Illustre Signor Segretario di Stato,
mi permetto di rivolgermi a Lei per sottoporle un aspetto per lo meno curioso ed anomalo di quanto sta accadendo in occasione delle nomine a tempo indeterminato nella Provincia di Vicenza (classe di concorso A050 Materie letterarie Istituti tecnici e professionali) e non certo per irregolarità degli uffici competenti, ma per l'applicazione di una norma (mi si permetta) per lo meno stravagante.
Il 10 agosto u.s. sono stati nominati a tempo indeterminato undici docenti per la sopraindicata classe di concorso: sei dalla graduatoria del Concorso Ordinario e cinque dalla Graduatoria Permanente.
Tuttavia esiste una stravaganza causata dai Ministri, suoi predecessori, l'on.le Berlinguer ed il prof. De Mauro, che Lei non ha voluto risolvere o non ha potuto.
Con il decreto della fine di giugno, approvato recentemente dal Parlamento, il Governo su Sua indicazione ha annullato la divisione tra la terza e quarta fascia delle graduatorie permanenti (riconoscendo parità ai docenti che insegnano nelle scuole pubbliche e nelle scuole private l.r.), ma ha mantenuto la prima, la seconda fascia e la "nuova" terza. Ecco la stravaganza legislativa: in quanto la seconda fascia che prevede l'inclusione di docenti abilitati prima dell'ultimo concorso riservato, ma senza 360 giorni di servizio nella stessa classe di concorso è formata da personale di ruolo della scuola media che, in gran parte, non ha mai superato un concorso per la classe A050, ma in base agli ambiti disciplinari ha ottenuto l'estensione dell'abilitazione per l'insegnamento delle medie. Per quanto sopra il 10 agosto u.s. dalla graduatoria permanente A050 di Vicenza sono stati immessi in ruolo cinque docenti già di ruolo alle medie e il 27 agosto prossimo (in cui verranno nominati altri cinque insegnanti) accadrà la stessa cosa, ma l'aspetto più curioso è che potrebbero venir nominati professori che non hanno mai insegnato alle superiori (zero punti di servizio nella A050!). Vorrei, però, precisare che non ho alcun dubbio sull'elevato livello professionale di questi colleghi!
In alcuni casi, Signor Segretario di Stato, i precari non solo rimarranno precari, ma, come si suol dire, saranno ulteriormente bastonati rischiando di perdere l'incarico annuale (e per la precisione non dovrebbe accadere a me, ma a molti colleghi che da anni insegnano nelle scuole periferiche macinando chilometri e chilometri ogni giorno per raggiungere la sede di servizio).
Perché non ha pensato di eliminare tutte le fasce e corretto gli errori dei suoi predecessori? Almeno questo i precari vorrebbero saperlo; e perché la Graduatoria Permanente che doveva servire a "sistemare" il personale precario in realtà offre al personale di ruolo una seconda occasione (oltre ai trasferimenti e relativi passaggi di ruolo) per passare dalle medie alle superiori? 
Forse ai "posteri l'ardua sentenza"?
Forse una riflessione è d'obbligo anche perché se fossero entrati in ruolo alle superiori dalla Permanente colleghi precari, saremmo, noi precari, tutti più fiduciosi.
L'altro giorno telefonando ad un'amica entrata in ruolo alle Medie per esprimerLe la mia felicità per la Sua nomina, Lei si è così espressa "è una follia verso chi come te insegna da anni almeno avessero unito le graduatorie A043 e A 050 e eliminato realmente le fasce". Io ho risposto pensa al primo precario della graduatoria (un'altra amica e compagna di delusioni) da quanti anni insegna e quindi ho tanto tempo davanti.
Certo Signor Ministro il legislatore ha sempre ragione. 
Insegno dall'a.s. 1989/90 sono stato commissario per gli esami di maturità negli anni scolastici 1990/91 (esterno), 1992/93, 1993/94, 1994/95 (interno), 1995/96, 1996/97, 1997/98 (esterno) e per gli esami di stato 1998/99 (esterno), 1999/2000 (interno in due commissioni) e 2000/01 (esterno) e vedere scelte di questo tipo dei vari governi di destra o di sinistra certamente legittime (ma stravaganti!) non anima il mio cuore di povero precario. 
Si aprirà il nuovo anno scolastico, prenderò probabilmente l'incarico annuale (egoisticamente ne sono contento, ma penso ai colleghi con figli e con mutui da pagare etc. che dovranno sperare in qualche maternità dei colleghi di ruolo magari passati alle superiori dalle medie in questa estate afosa, che beffa???!!!), insegnerò cercando di dare il meglio: spinto solo da un senso di dovere verso gli alunni che hanno il diritto di avere un docente disponibile e motivato e si aspettano dai loro insegnanti il massimo che essi possono offrire.
Vero è che come molti colleghi precari, che forse per timore o stanchezza non si esprimono pubblicamente, affermo ad alta voce la mia delusione per istituzioni e sindacati (per anni sono stato iscritto) che forse dovrebbero essere più attenti e sensibili.
Signor Ministro, 
Le auguro un buon lavoro con la speranza che dal Suo ufficio romano voglia guardare anche la situazione della graduatoria permanente A050 provincia di Vicenza e quella di molte altre città e magari pensi ad un mutuo a fondo perduto per i precari che, costretti a lasciare la scuola, decidano di aprire un'osteria nonostante gli anni di servizio e le pubblicazioni. 
Con stima
                Bruno Chiozzi
n. 42 graduatoria permanente prov. di Vicenza Classe A050 (ottavo della terza fascia)

 

11/09/2001 Lettera di un collega

....ben fatto e sottoscrivo pienamente non per la A050 ma per le altre materie letterarie penalizzate dai salti della quaglia...l'avvocato mi ha comunicato che il giudice in questa situazione può assegnare mia figlia al mio exmarito poichè sua madre dopo 16 anni di illudente precariato non è in grado di mantenerla ...queste sono le sciagure che si nascondono sotto le scelte politiche!"tu non altro che il "pianto"...Foscolo mi conceda di parafrasarlo e il mio pianto di mamma è quasi ben più doloroso...Un saluto e un abbraccio a tutti i miei colleghi delusi ed amareggiati in situazioni analoghe alla mia,mutui,prestiti,figli,responsabilità...che ridono ancora per non piangere,che si sentono crollare il mondo addosso,che si aggrappano ad ogni speranza:tacciano gli altri ,presuntuosi e saccenti,privatisti e di ruolo,che hanno barattato il certo per il certo infischiandosene del male altrui, vergognatevi se andate a Messa a timbrare il cartellino ma grazie a voi uno solo di noi non avrà i soldi per arrivare alla fine del mese e dovrà negare il minimo ai propri figli!come vi sentireste dopo aver negato alla vostra figlia anche un solo giorno di vacanza dicendole "cucciola mia,dobbiamo risparmiare e vedremo come andrà questo inverno",come vi sentireste quando vi dice "mamma, vengo con te in Provveditorato,forse ti porto fortuna..."ho 37 anni ,un matrimonio fallito alle spalle e non mi sono arresa, il mio ex non passa nulla per me e mia figlia ma ,grazie a Dio, dal 1985 ho sempre lavorato,con il dottorato e le varie supplenze,mi sono abilitata con l'ordinario e con il riservato per tutte e quattro le mie classi di concorso,sarei la prima della terza fascia se aggiornassero il punteggio e invece sono 19 ! con 5 incarichi disponibili...sono stanca di tutto, di ricorsi-ormai il mio Provveditore mi odia per tutte le mie raccomandate,è un anno e mezzo che lo tempesto per un motivo o per l'altro-di parole ,di promesse rinnegate...questa è la solidarietà di cui la gente si riempe la bocca?!mi spiace per le persone povere,per i barboni,per gli extracomunitari ma come li sento vicini!che differenza c'è tra me e loro?una laurea appesa al muro...no,al muro ci sono le foto dei miei ragazzi dalla prima classe del 1985 all'ultima accanto al viso di mia figlia sulla scrivania:scusate il lungo sfogo ,ancora parole e lacrime mi restano nel cuore e nella tastiera,cercate di intuirle.Per correttezza non mi voglio nascondere,pensino di me tutti pure quello che vogliono,come nickname rimango tris perchè così ,in confidenza ,mi chiamano i colleghi.Claudia Trisoglio-Genova

 

09/09/2001 SCUSE da un docente di ruolo

Scuse da un docente di ruolo.

Mio figlio, che ha 23 e studia all'università mi ha insegnato ad usare internet e ha scoperto questo forum, di cui ignoravo l'esistenza e stanotte dopo aver mandato quella lettera alle maestre vi racconto i corsi abilitanti che ho tenuto come docente di contenuti per italiano e latino.
Vi premetto che ero entustiasta di tenere questo corso, per me era stupendo avere per tre mesi degli insegnanti a cui trasmettere tutte le mie competenze, di confrontarmi con loro e di crescere con loro. Per prima cosa mi è stato comunicato che dovevo stilare in 10 gg. un programma che sarebbe stato visionato da una commissione nominata dal provveditorato. Non ho dormito per fare quel programma da svolgere in 40 ore e alla fine ho saputo che la commissione non li ha nemmeno guardati.
Per seconda cosa ho visto i titoli dei corsisti, erano differenti, alcuni con insegnamento alle medie, alcuni al liceo, altri al magistrale, molte dalle elementari.
Per terza cosa mi accorgevo che durante la mia lezione le docenti elementari sbuffavano e non si avvicinavano mai a fine lezione per chiedermi spiegazioni e non intervenivano mai.
Per quarta cosa all'esame le maestre hanno puntualmente fatto scena muta, o detto corbellerie.
Per quinta cosa ho dato il minimo a tutte perchè ero sicuro dai loro atteggiamenti e in forza della loro preparazione che mai avrebbero chiesto un passaggio di ruolo e sapevo che era stato concesso loro solo per la riforma dei cicli.
Mi sbagliavo, ho sbagliato, me ne pento.
Ora so di aver fatto del male a tutti quei corsisti preparati che hanno preparato lavori straordinari; con alcuni di loro sono ancora in contatto e sono felice di incontrarli, mi dispiace solo che molti di questi mi hanno confidato che quelle maestre ora sono di ruolo in un liceo dove prima loro erano incaricati.
Sarebbero stati ottimi insegnanti se io non avessi creduto nell'onestà delle persone.

08/09/2001 Mauro
Lettera aperta.

Poveri precari!

Ci hanno tolto tutto, anche gli spezzoni. Dopo 10 anni di insegnamento sulla A047 e 2 abilitazioni specifiche mi ritrovo ad aspettare le supplenze dei Dirigenti scolastici. Notate bene che sono il secondo in assoluto nella graduatoria permanente di Matematica nella mia provincia. La prima nella graduatoria, invece, è stata "molto fortunata" , ha avuto le uniche 12 ore di nomina a 30 chilometri da casa con 15 anni di precariato sulle spalle.

Grazie Stato. Grazie Signora Moratti (e ai suoi precedenti colleghi). Grazie Signori del Sindacato. Grazie Signori Colleghi di Ruolo. -----------------------------------------------------

 

07/09/2001  Roberto D'Alessandro
Anche a Bari ci si sta organizzando per agire come i colleghi di Latina, Vi prego di comunicarci il nome del vostro avvocato o la sua  e-mail  in modo che  i legali (il nostro è Sergio Mannerucci di Bari smannerucci@tin.it ) possano comunicare fra loro e concordare una comune linea d'azione: uniti e concordi si può vincere!!! Abbiamo fatto la stessa richiesta anche agli altri ma ad oggi ci ha risposto solo il gruppo di Latina e Foggia.
Non facciamo i separatisti perchè così facendo finiremmo come al solito e cioè schiacciati dal potere.
D'Alessandro Roberto

04/09/2001 Alvaro Merolle

To: Vittoria Sacco ; SteFi ; Rossana Zilla ; Rosalba Seghetti ; Rinaldo Panfili ; prof_mauro@libero.it ; Pompy ; Nicola ; Maryonline ; Mariella Palma ; Maria Rosaria Di Salvatore ; Maria Maddalena Battaglino ; Maria Luisa Spampinato ; Marco Bechelli ; Luisa Mirabelli ; Lucia Mancini ; Leonardo Zilla ; Giulio Zinzi ; Gina Biga
Sent: Tuesday, September 04, 2001 4:38 PM
Subject: Comunicato stampa di un gruppo di insegnanti precari della provincia di Frosinone.

    Un gruppo di circa settanta insegnanti precari della provincia di Frosinone ha intrapreso un ricorso avverso i passaggi di cattedra e di ruolo. Tali passaggi, pubblicati il 3 luglio scorso, hanno avuto come conseguenza un esodo di insegnanti di ruolo di materne, elementari e medie verso le scuole superiori, facendo in modo che migliaia di insegnanti, con diversi anni di precariato e di professionalità acquisita nella pratica quotidiana, perdessero così il posto di lavoro. Il ricorso è curato dagli avvocati Di Ciollo e Agostini di Latina che hanno già vinto lo stesso ricorso in quella provincia.
 
    Allego una 'memoria' sulla vicenda.
 
Un gruppo di insegnanti precari della provincia di Frosinone c/o: