La manifestazione
Un Natale diverso, lontano dai frastuoni e dai richiami della civiltà dei consumi, magari un po al freddo, ma riscaldati dalla suggestione che proviene dalla nostalgia di ricordi dellinfanzia, dallintimità di uno spettacolo che si svolge in un scenario che è quello che la nostra mente ha da sempre immaginato; come quello del piccolo presepio di Casa, animato da pastori di gesso che ogni anno ci appaiono muti e immobili, nascosti tra le parole di quotidiano che ci racconta storie vecchie un anno.
Trascorrere unora sullonda dei ricordi: questo è 1invito che viene dall Aquila dove il giorno di Natale. il Gruppo artistico di Pianola propone la rappresentazione della natività in uno spettacolo denominato, per lassoluta aderenza ai fatti storici oltre che per la fedele rappresentazione delle componenti scenografiche, "Come a Betleem".
In uno scenario di oltre quattro ettari, ricavato all interno di un enorme anfiteatro naturale a ridosso della montagna di Pianola, oltre 250 figuranti (tutti in costumi dell epoca) danno vita alle fasi salienti della Natività, ripercorrendo le tappe più significative della teoria della cristianità: dalla nascita dell Uomo, al Peccato Originale, al Dettato delle 10 Leggi, alla schiavitù ebraica, all Annunciazione, alla Natività.
Sull enorme palcoscenico è stata realizzata una scenografia fissa e mobile che riproduce nei particolari un villaggio della Palestina di 2000 anni fa, frutto di un lavoro di ricerca che perdura da anni e che tiene occupata, oltre a tutta la popolazione del centro aquilano, un'equipe di tecnici e di ricercatori impegnati nell intento di migliorare quella che viene definita la manifestazione di maggior rilievo che si tiene nel periodo invernale nel comprensorio aquilano.
I movimenti degli attori e le scene hanno per sottofondo una colonna sonora (interamente realizzata in "compact disc") diffusa sull intero anfiteatro mediante un potente impianto di amplificazione.
Particolare cura. data la vastità del "praticabile" e lestensione della scenografia, è stata posta nell illuminazione dello spettacolo, per la quale è stato utilizzato un parco luci di oltre 100 mila watt.
Il Presepe Vivente
"Come a Betleem" nacque a Pianola nel dicembre del 1973
sulla piazzetta della Chiesa parrocchiale, da un'idea di un
gruppo di giovani (e anche meno giovani...) del paese.
La prima edizione fu realizzata con mezzi di fortuna, allestendo
una scenografia primitiva e impiegando fari fatti in casa con
barattoli vuoti!
Già dal secondo
anno, però, ci fu un primo salto di qualità.
La manifestazione, infatti, si spostò nella "Fossa",
una grande dolina a ridosso del paese: un vero anfiteatro
naturale di enorme dimensione.
Nel corso dei
decenni, la manifestazione si è progressivamente evoluta,
compiendo un passo alla volta.
E così dalle illuminazioni precarie si è passati ad un parco
luci di oltre 100 kw; da una capanna di poche tavole a
scenografie fisse e mobili, frutto del lungo lavoro di architetti
esperti del settore; da un giradischi e un megafono, a una
colonna sonora in digitale; da un breve canovaccio, a una
sceneggiatura articolata, scritta ad hoc; da una organizzazione
semplice, a una struttura a doppia regia (luci e suoni).
Oggi "Come a Betleem" é divenuto, dopo anni di impegno, uno spettacolo che commuove ogni anno migliaia di spettatori ed è conosciuto in Italia ed all'estero.
Alla riuscita della
rappresentazione oltre alla popolazione della frazione
aquilana che da decenni fa del presepio vivente il motivo
centrale della propria vita sociale - hanno dato il loro
contributo professionisti dello spettacolo e consulenti nei vari
campi.
Solo per ricordarne alcuni, lorganizzazione di "Come a
Betleem" si è avvalsa della collaborazione di:
* Architetto
Giuseppe Santoro scene, luci e coreografia
* Dr. Ammahad Jalambè costumi e ambientazione
* Esercito Italiano effetti speciali e logistica
* Teatro Stabile dellAquila
* Rancati (Roma) - attrezzeria
La rappresentazione sacra non costituisce una novità per una terra ancora legata alle sue tradizioni che tengono unito il suo popolo sparso in tutto il mondo e che hanno reso lAbruzzo famoso per le sue espressioni di vita e di cultura popolare
Antica terra dei dannunziani pastori e dei modelli cari a Patini e a Michetti, più di qualunque altra regione, lAbruzzo esprime lo spirito e la magia di una rappresentazione come un presepe vivente
Per ricercare lessenza di queste antiche tradizioni bisogna risalire al bisogno che spinge luomo a ricercare in esse il modo per poter cancellare le sue colpe e iniziare, grazie a questa catarsi, il nuovo ciclo stagionale.
Linterpretazione e la
ripetizione di questo "mito", si servono - come nel
caso dello spettacolo di cui stiamo parlando - di fattori
squisitamente teatrali che preludono alla rappresentazione.
E in maniera tipicamente
teatrale che viene rievocata la nascita del Redentore. E
del tutto teatralmente che i personaggi si caricano del fattore
magico che interpretano in maniera cosciente e voluta.
Questo il miracolo del Natale operato a Greccio da Francesco nel 1217, questo il senso del perdurare di queste manifestazioni fino ai nostri giorni, fino in Abruzzo.
Questa pagina è stata creata il 9 ottobre 2000 - ultima modifica 8 dicembre 2001