Sotto la presidenza di Piero Sanguineti il 22 settembre 1946 inizia l'avventura della Sampdoria a Roma contro i giallorossi del 'bomber' Amadei.
L'incontro termina 3-1 a favore dei romanisti con tripletta del bomber e gol di Bassetto per la Samp.
Brutta partenza assorbita, però, egregiamente dalla squadra che, al termine del campionato, si piazza al decimo posto a pari merito con Genoa, Inter e Lazio.
Il decimo posto all'esordio in campionato fu un risultato lusinghiero e venne interpretato positivamente dalla tifoseria che si scaldò anche per l'avvento alla presidenza dell'ambizioso Rissotto.
La campagna acquisti-vendite fu un disastro: partirono Fattori, Fabbri e Fiorini e arrivarono tre 'bidoni' argentini (fra tutti collezionarono sette presenze in campionato).
La stagione 1947/48 fu una stagione disgraziata culminata con la scomparsa di Luigi Cassano, morto per tifo.
La squadra si salvò grazie soprattutto alle reti di Bassetto (21) e Baldini (15). Nel frattempo alla presidenza giunse Aldo Parodi, presidente dell'Andrea Doria al tempo della fusione.
Con gli acquisti di Lucentini, Prunecchi, Gei e degli argentini José Curti e Juan Carlos Lorenzo la Sampdoria concluse il campionato al quinto posto a pari punti con il Bologna (41).
La stagione 1948/49 fu quella del leggendario 'attacco atomico' e suscitò molto entusiasmo fra le schiere blucerchiate che si gonfiarono attirando non solo gli immigrati, ma anche non pochi transfughi rossoblu e, soprattutto, molti giovani attirati dalla nuova realtà del calcio genovese.
Sotto la gestione di Parodi la Samp ottenne il 13° posto nel 1949/50 e nel
1950/51, il 7° nel 1951/52 e il 10° nel 1952/53.
Un ruolino di marcia non esaltante, ma nobilitato dalla prima prestigiosa vittoria: il torneo giovanile di Viareggio vinto nel 1951 dalla squadra giovanile sotto la guida di Gipo Poggi.
Nel settembre del 1953 avvenne la svolta. Parodi dette le dimissioni e un Comitato di cinque (Gallina, Corti, Della Flora, D'Azzaro e Costa) portò alla presidenza Alberto Ravano (con vice-presidenti Parodi e Diana).
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