Da L'Arena del 29/1/03
Le Voci. Entusiasmante concerto a San Pancrazio: il soprano ha ottenuto grande successo personale. Suo marito è tornato alla direzione dell’ensemble strumentale
Vivaldi e la Longhi regalano emozioni
Piena maturità esecutiva dell’orchestra «La risonanza» guidata da Tasso
Entusiasmante
concerto, quello voluto dal circolo lirico Le Voci, nella parrocchiale di Porto
San Pancrazio. Era un concerto a scopo umanitario, a sostegno alla Fondazione
per la fibrosi cistica, che ha visto la straordinaria partecipazione del soprano
Daniela Longhi, accompagnata dalla giovane formazione orchestrale veronese La
Risonanza, diretta dal marito, il maestro Armando Tasso. La serata era
interamente imperniata su musiche di Antonio Vivaldi, del quale sono state
scandite alcune partiture in parte sconosciute, come tre stupefacenti «Mottetti»
per soprano e in parte note, come la Sinfonia in si minore «Al Santo Sepolcro»
di struggente fattura. I «Mottetti» potrebbero essere correttamente definiti
«concerti per voce», tanto elaborata è la loro linea vocale, che in tutti
termina con un'«Alleluja» in tempo di allegro.
Un excursus, quello voluto da Tasso, che ha ampiamente testimoniato la
complessità e la reale profondità di una musica dall'ampia visione d'insieme.
La scelta dei tre «Mottetti» ha messo in mostra quanto Vivaldi sapesse
dipingere splendidamente la parola e come il trattamento delle parti, voci ed
archi, anche per l'intricata figurazione di questi ultimi, fosse molto avanzato
per i suoi tempi.
In queste difficilissime composizioni, Daniela Longhi ha potuto accostarsi alla
sua originale vocazione di cantante del barocco, suscitando non poche emozioni
per la precisa articolazione, l'ottimo accostamento dei registri ed un gusto
stilistico davvero raffinato. Un successo, il suo, personalissimo, accolto con
chiamate continue da parte di un pubblico che ha letteralmente gremito la
chiesa. Anche per Armando Tasso la serata è servita a fare un tuffo nel
passato, consentendogli di tornare nella sua condizione primaria di un tempo,
quella di direttore d'orchestra.
Sotto la sua guida, i giovani de La Risonanza (tutti diplomati da qualche anno
al nostro Conservatorio) hanno dimostrato piena maturità esecutiva e di poter
aspirare a traguardi ben più impegnativi. Il colore dei loro archi è sempre
stato chiaro, preciso e cristallino nell'intonazione, attento sia al fraseggio
sia alle nuances espressive, che hanno reso le pagine vivaldiane ricchissime di
toni.
Tasso ha fatto cogliere alla formazione un aspetto qualificante, di non poco
conto: una precisa congenialità con la scrittura vivaldiana. Ciò ha permesso
alla musica di respirare con meravigliosa spontaneità e non solo nella suadente
cantabilità dei movimenti lenti. Sugli scudi sono finiti gli interventi
solistici delle due sorelle, Barbara e Giada Broz, che al violino hanno mostrato
come tutti i passaggi, i più virtuosistici, venivano risolti con una
naturalezza disarmante.
Per La Risonanza si parla di una prossima tournée nelle due Americhe. Sarebbe
un riconoscimento meritato. La serata, presentata con garbo e proprietà da
Luciana Ravazzin, ha pienamente convertito anche il pubblico più incallito de
Le Voci, quello tradizionalmente di matrice operistica. Un segno che la musica
di Vivaldi e la simpatia dei giovani di Armando Tasso avevano fatto veramente
breccia.
Gianni Villani