ARTE, TEATRO, MUSICA |ECONOMIA - investimenti estero: Russia, Ucraina, Romania

 

 




                                                                                

      





 

 

Casella di testo: Le serate della solidarietà di  'Ukraina in Europa' 
a favore dei bambini di Chernobyl. 

di Giulio de Nicolais

Si è svolta in Tarquinia presso il Chiostro San Marco, come è previsto in altre località balneari dello stivale, la Festa della Solidarietà organizzata dall'Associazione Culturale Ukraina in Europa in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura del Comune di Tarquinia, che ha visto  esibirsi i 50 Bambini di Chernobyl, ospiti della città dal 23 luglio   per un  "soggiorno di salute". Durante la serata multimediale sono stati proiettati filmati e diapositive sulla vita dell'Ucraina di oggi. Un nutrito pubblico appassionato del Bel Canto ha avvolto la formazione dei bimbi di Chernobyl, i tenori ucraini ed italiani che assieme hanno dato vita ad una serata indimenticabile per le emozioni suscitate. Eseguite ballate tratte dalla tradizione cosacca,proposti dal tenore Ivan Maximovich, ma anche brani di Verdi, Puccini e Tosti in omaggio alla canzone italiana eseguiti dal Tenore Maurizio Ceccarelli. L’evento teso alla promozione della cultura e delle tradizioni ucraine è stato possibile grazie all’aiuto di Croce Rossa Italiana, settore Femminile di Viterbo.. La serata, è stata interamente  dedicata ai 50 bambini ucraini provenienti da orfanotrofi statali, che fanno parte dell'associazione «Ukraina in Europa». Il progetto «Pro bambini di Chernobyl», che si è svolto sotto l'egida del ministero italiano della Solidarietà e del ministero ucraino della Gioventù, è della professoressa Lilya Bilyk. Tra i presenti: l’assessore alla Cultura Silvano Olmi; il consigliere del Comune di Viterbo Piera Aloisio Coscarelli; Giulio de Nicolais, giornalista Free Lance, Liliya Bilyk presidente dell’associazione Ukraina in Europa; il professor Enrico Frati, storico e scrittore. Sono stati proiettati filmati e servizi inediti, che mostrano fotogrammi sconvolgenti della tragedia di Chernobyl, tratti dagli archivi segreti del Kgb ed altri che mostrano  l'Ucraina attuale, con le sue ricchezze e contraddizioni, un Paese geograficamente sempre appartenuto all'Europa, che nell'anno 2004 con la Rivoluzione Arancione ha operato una particolare scelta democratica. Sul finire della manifestazione - raggiunta in collegamento dall' emittente radio internazionale Radio Sloboda di Odessa  e Forum Tv - l'Assessore Olmi ha conferito all'Associazione "Ukraina in Europa", capo del progetto umanitario ed ai suoi responsabili alcune targhe raffiguranti le effigi del Comune di Tarquinia. 
Casella di testo: “Portare l’Ucraina in Europa” 

di Giulio de Nicolais


E’ un messaggio rivolto soprattutto ai giovani affinché possano costruire il loro futuro in un’Ucraina che sia ormai diventata parte integrante dell’Europa, seguendo ideali e principi in linea con l'etica sociale. È quanto è alla base della Costituzione di “Ukraina in Europa”, l’Associazione fondata da un gruppo di donne ucraine che lavorano in Italia ed è un ente con finalità assistenziali e di servizi che svolge la propria attività senza scopo di lucro. L'associazione svolge una poliedrica azione che investe tutti i campi: organizza e gestisce attività socio-culturali, artistiche, sportive, ambientaliste, turistiche, assistenziali, di ricerca e di formazione professionale degli operatori e dei quadri dirigenti, che operano quotidianamente nel campo sociale. Il programma dell'Associazione è stato presentato anche in Crimea nell'agosto scorso alla presenza delle più alte cariche dello Stato ucraino. “Ukraina in Europa”, è stata fondata a Roma da un grande gruppo di donne ucraine che in Italia (Roma – Napoli – Milano) nell’autunno del 2004 hanno lavorato a sostegno di Victor Yushenko. Essa promuove la diffusione della cultura e delle tradizioni di un’Ucraina appena risorta dalla barbarie, grazie alla “revoluzionere orangevin”. “Ukraina in Europa” partecipa ad iniziative multilaterali europee e internazionali, anche in associazione con altri soggetti per prestare assistenza tecnica nei settori dello sviluppo nelle varie parti del mondo ma soprattutto in Ucraina, a favore della dignità umana e della Democrazia; organizza Soggiorni per motivi di salute a favore dei bambini di Chernobil, in Italia presso Tarquinia ed altre località balneari di chiara fama. A sostegno del programma umanitario PRO-BAMBINI DI CHERNOBYL 2006-2007, l’Associazione, organizza a Roma presso il Teatro delle Muse e a Viterbo le serate della solidarietà, per la raccolta dei fondi che serviranno l’estate per la realizzazione dei programmi, svolti in collaborazione con Regione Lazio Provincia di Viterbo, Comune di Roma, Croce Rossa Italiana, ASL di Viterbo, le ACLI, GESA, ed il lavoro di molti volontari.  “Con il nostro operato - dichiara Liliya Bilyk, Presidente di “Ukraina in Europa”- vogliamo cercare di recuperare ad una vita degna, così da potersi definire ‘umana’ nel suo pieno significato, sia i bambini di Chernobyl bisognosi di cure e di affetti, ma anche molte lavoratrici ucraine vessate da condizioni di lavoro estremamente disagiato, aiutandole nella difesa dei loro diritti e nella crescita della loro coscienza sociale: faremo in modo che “Ukraina in Europa” diventi il movimento culturale, riferimento per tutti i cittadini ucraini che desiderino impegnarsi con noi affinché il loro Paese entri in Europa”. Le offerte destinate al mantenimento invernale ed estivo dei Bambini degli orfanotrofi di Kiev, Chervonograd e Volodymyr–Volinskij si possono versare sul c/c postale 71453138 all’Associazione Ucraina in Europa – causale PRO-BAMBINI DI CHERNOBYL. 

Casella di testo: L’anniversario 
dell’Indipendenza dell’Ucraina.

di Giulio de Nicolais



Il 15 ottobre in Roma, presso la sede centrale dell’Associazione Cristiana Italo-Ucraina diretta da Mario Tronca, si è svolta la Festa Popolare in commemorazione del 15° anniversario dell’indipendenza dell’Ucraina affrancata dall’Unione Sovietica. Nonostante l’anniversario fosse caduto nel mese di agosto, il grosso della comunità ha inteso festeggiare in questi giorni  l’importante ricorrenza, con un concerto folcloristico cui hanno partecipato anche le delegazioni di Pescara, Perugina e Foggia dando una valenza nazionale alla manifestazione. Si sono esibiti di fronte ad un pubblico di circa 3000 connazionali, le formazioni storiche del canto ucraino in Italia, con il tenore Ivan Maximovich, ed il Duo Beregynya, dai simpatici vestiti ricamati, tipici delle regioni occidentali e nazionaliste dell’Ucraina. E’ intervenuta la giornalista Tetyana Kuzyc, candidato della comunità ucraina di Roma a Consigliere comunale aggiunto.  L’Associazione Cristiana Italo-Ucraina ONLUS offre da molti anni supporto sociale e servizi ai numerosi immigrati ucraini in Roma e, con le sue delegazioni, riesce a farlo anche in molte altre città italiane: è stata tra le promotrici dell’apertura delle tratta aerea Roma-Leopoli. Sono trascorsi ormai 15 anni da quando l’Ucraina è divenuta una Repubblica indipendente. Dopo l’avvio della Perestroika, con il disfacimento dell’ex Unione sovietica, questo Paese che и stato la culla della Rus’ cristiana e per più volte diviso nel corso del tempo, da poco più di un decennio si misura sui traguardi del vivere nella democrazia. Esistono nel suo interno particolari differenze culturali, politiche, religiose ed etniche che sono i suoi limiti e la sua ricchezza. Le tensioni frappongono la parte occidentale, che ha forti legami con l’Occidente europeo, e la parte orientale, con una cospicua minoranza russa, che sembra frenare ogni processo di evoluzione. Nella prima area vive, sin dal cinquecento, la preponderante maggioranza dei greco-cattolici; nella seconda area vivono le popolazioni legate alla Chiesa ortodossa. Per qualche tempo dopo la svolta post-comunista, si era creata una situazione di bilico fra i rapporti con Mosca e la volontà a tendere verso l’Unione Europea, soprattutto con la “revoluzionere orangevin” del2004 e l’elezione a presidente del filo-occindentale Victor Yuchenko, Tuttavia l’attuale posizione della Russia di Putin all’interno del G8 e monopolista energetico, rischia di scardinare l’asse di equilibrio sul quale viveva quel bilico.