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L'
ambiente naturale
L’Ucraina è uno stato
dell’Europa Orientale affacciato sul Mar Nero e sul Mar d’Azov.
Un’infinita distesa pianeggiante: così si presenta gran parte del
territorio dell'Ucraina, Paese che per estensione, con la sua superficie
di 603.700 kmq (il 5,7 % del
territorio dell’ Europa e 0,44% di quello del mondo), è il secondo
in Europa, superata solo dalla Russia. Per avere un’ idea concreta della
sua grandezza bisogna pensare che essa equivale esattamente a due volte
l'Italia, oppure a qualcosa in più della Francia e della Svizzera messe
assieme. Diversamente
dall'Italia, che si estende sopratutto in senso longitudinale, ha una
forma molto compatta, simile grosso modo ad un grande rettangolo. In
conseguenza di ciò, chi deve recarsi da un estremo all'altro del Paese
deve percorrere "solo" circa 1300 km da est ad ovest e 900 km da
nord a sud. I suoi 5.450 km di confini terrestri non sono un limite
geografico, ma quasi esclusivamente il risultato della storia dell’Ucraìna.
Andando in senso orario da ovest verso est, i confini la separano dalla
Romania, dalla Moldova, dall'Ungheria, dalla Slovacchia, dalla Polonia e
dalla Russia. Soltanto a sud il confine è preciso, dove la penisola di
Crimea si affaccia sul Mar Nero e sul Mar d'Azov, con 1.050 km di coste:
il paesaggio è mosso e la vegetazione è così mediterranea da ricordare
un po' il meridione dell’Italia. Grandi
e piccoli fiumi (più di 73 mila) solcano, solenni, questo
territorio tra le estese foreste che a nord coprono una superficie di 8,6
milioni di ettari, pari al 14,3% del territorio nazionale, e la steppa, la
grande distesa di erba che ad esse succede. Scorrono lenti e maestosi
perché non incontrano dislivelli che ne rendano rapido il fluire delle
acque; solo ad ovest, infatti, il massiccio dei monti Carpazi dà
l'idea delle montagne con le sue cime tra i 1500 e i 2000 metri
(con il monte Goverla, che supera di poco i 2000 metri, la Bukovyna
settentrionale e la Galizia orientale), per il resto l'altitudine media
sul livello del mare è di soli 175 metri. Il Dnister (1362 km in
Ucraina), il Pivdennyi Bug (806 km), il Dnipro (Dniepr,
terza per la sua lunghezza fiume in Europa - 981 km) e il Sivers'kyi
Donets' (672 km), per citare solo i maggiori fiumi del Paese, si
avvicinano pigramente alla loro foce, che per i primi tre è nel Mar Nero,
per il quarto, che è un affluente del Don, è nel mar d'Azov. Il Po, che
scorre in Italia lungo tutta la Pianura Padana e che con i suoi 652 km è
il più grande fiume dell’Italia, appare piccolo a confronto con i
grandi fiumi dell’Ucraina, sia per lunghezza che per larghezza. Basti
pensare che, soprattutto nel tratto in cui il Dniepr scorre in Kiev, le
rive distano l’una dall’altra non meno di 3 km. Il grande poeta Gogol,
scriveva di questo fiume che "rari sono gli uccelli capaci di volare
anche solo fino alla metà del Dniepr"!
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Breve storia dell'Ucraina
Per anni, il mondo occidentale ha
considerato l'Ucraina semplicemente come una parte della Russia. Ma il
bortsch, le uova dipinte e molte delle piщ famose canzoni cosacche e
delle danze tradizionali hanno avuto origine in Ucraina. Gli ucraini
occidentali si considerano Ucraini al 100% e difendono la loro cultura,
parlando la loro lingua e sbandierando il loro nazionalismo. A est, dove
vivono più di 10 milioni di russi, il nazionalismo è meno sentito e la
maggior parte della popolazione parla russo.
L'ucraino, come il russo e il bielorusso, è una lingua slava orientale.
Molto probabilmente è la più vicina delle tre allo slavo originale del
IX secolo parlato a Kiev prima dell'introduzione, nel X secolo, del più
formale slavo ecclesiastico originario della Bulgaria, diffusosi insieme
con il cristianesimo. Nonostante sia stato messo in secondo piano dal
russo e dal polacco e addirittura vietato dallo zar Alessandro II nel
1876, l'ucraino ha resistito e attualmente si sta diffondendo sempre di più.
Nel 1990 fu adottato come lingua ufficiale del paese, anche se il russo è
compreso praticamente da tutti.
Le origini della letteratura nazionale ucraina risalgono alle cronache
slave medievali, come per esempio lo Slovo o polku Ihrevim (The Tale of
Ihor's Armament), del XII secolo. Gli inizi della letteratura ucraina
moderna si devono al filosofo errante della metа del XVIII secolo,
Hryhorii Skovoroda, il 'Socrate ucraino'. Skovoroda scrisse poemi e
trattati filosofici in ucraino, destinati alla gente comune piuttosto che
all'elite. Taras Shevchenko, un fervente nazionalista nato come schiavo
nel 1814 e poi diventato un eroe nazionale, fu il primo scrittore di
lingua ucraina di una certa importanza. Le sue opere contribuirono alla
nascita di un periodo d'oro per la letteratura ucraina. Il migliore e più
produttivo scrittore dell'inizio del XX secolo fu Ivan Franko, le cui
opere comprendono racconti di fantasia, poesia, opere teatrali, trattati
filosofici e racconti per bambini. Molti scrittori trattarono l'argomento
dell'occupazione sovietica e molti furono perseguitati per questo motivo.
Le opere di Vasyl Stus, Winter Trees (1968) e Candle in the Mirror (1977)
diedero inizio all'agonia dei poeti dissidenti; Stus venne ucciso in un
campo di concentramento sovietico. L'Unione degli Scrittori Ucraini di
Kiev ebbe un ruolo molto importante per quanto riguarda l'indipendenza
dall'URSS ottenuta nel 1991.
La musica ucraina trae ispirazione dalle antiche tradizioni orali dei
bylyny (poemi narrativi epici) e delle dumas, lunghe ballate liriche che
celebravano la gloria dei Cosacchi. La musica popolare ucraina affonda le
sue radici nei leggendari kozbar, i menestrelli erranti del XVI e del XVII
secolo, le cui canzoni, che narravano episodi eroici (in genere dei
Cosacchi), erano accompagnate dal kozba, uno strumento simile al liuto. La
bandura, uno strumento piщ grande che poteva avere fino a 45 corde,
sostituì il kozba nel XVIII secolo. I cori di bandura si diffusero
nell'arco di poco tempo e la bandura divenne il simbolo della nazione.
Oggi, il Coro di Bandura Ucraino di Kiev si esibisce in tutto il mondo.
Mykola Lysenko и probabilmente il compositore classico ucraino piщ
conosciuto e famoso, perchй ha arrangiato le sue composizioni per
pianoforte, basandosi su canzoni popolari ucraine. Fra i musicisti
contemporanei famosi segnaliamo il gruppo punk Plach Yeremiyi e la
cantautrice Nina Matvienko che trae spunto dalle tradizioni popolari
ucraine.
Il cristianesimo giunse in Ucraina alla fine del X secolo. La chiesa
cattolica e la chiesa ortodossa si divisero nel 1054 e quella ortodossa si
divise a sua volta in tre filoni principali, ognuno dei quali aveva un
rapporto diverso con l'ortodossia russa controllata da Mosca e con il
cattolicesimo romano. L'architettura ucraina è dominata da chiese. Un
genere molto particolare è quello delle chiese in legno caratterizzate da
cupole a strati costituite da asticelle in legno, il tutto tenuto insieme
da un sistema complesso che non prevede l'uso di chiodi. Nell'intento di
distruggere l'identitа e il nazionalismo ucraini, negli anni '30 i
sovietici demolirono centinaia di edifici sacri, tra cui quattro
cattedrali del XII secolo. Anche la pittura affonda le sue origini nelle
tematiche religiose. Fino al XVII secolo, la forma di espressione più
diffusa era l'icona, una piccola immagine di Cristo, della Vergine Maria,
degli angeli o dei santi dipinta su un pannello in legno alla quale erano
attribuiti poteri guaritori e spirituali. Insieme alle icone, nelle chiese
si diffusero anche i dipinti murali, i mosaici e gli affreschi, oltre a
manoscritti illuminati. L'ascesa Dopo anni di freddo Realismo Sovietico, in questo momento
la sperimentazione stilistica e le tematiche nazionalistiche sono
nuovamente in auge. |
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Il clima
L'Ucraina non ha una
catena montuosa che la protegga come le Alpi fanno per l'Italia. Pianura
nella pianura, non ha nessuna barriera da opporre né ai venti freddi che
arrivano fino a lei dalla Siberia, nè all'influenza delle masse d'aria
secca provenienti da Est. Il clima, continentale tranne che nell'estrema
punta meridionale della penisola della Crimea, è caratterizzato da
differenze abbastanza sostanziali non tanto tra nord e sud, quanto tra est
ed ovest. Ad ovest, infatti, l'umidità dell'aria è molto più alta che
ad est, il regime termico cambia molto e la stagione vitale della
vegetazione è più prolungata. Su tutto il territorio si alternano di
continuo cicloni e anticicloni, con una instabilità che in estate dà
luogo a molte precipitazioni piovose, sopratutto nella regione dei monti
Carpazi, a nord ovest e a sud est. Ma a partire dalla fine dell'autunno e
fino al marzo è la neve a farla da padrona, ricoprendo con uno spesso
mantello quasi l'intera Ucraina, con la solita eccezione della Crimea. Qui
il clima è mitigato dal mare a Sud ed è nettamente mediterraneo.
Questo in linea generale, perché anche in Ucraina, negli ultimi
anni il clima sta diventando sempre più caldo e, in particolare
d'inverno, umido.
Se si guarda solo il dato della temperatura si può avere l'impressione
che il clima non sia molto diverso da quello dell’Italia settentrionale:
le temperature medie di gennaio, che è il mese più freddo, sono comprese
tra – 3
– 10° C, (tranne nella Crimea meridionale), quelle di luglio tra
17 e 25 °C. |
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La popolazione ucraina
All’inizio
del 2001 la popolazione dell’Ucraina era di 49,5 milioni di abitanti
circa (cioè il 7 % circa della popolazione totale dell’Europa e 1 %
circa della popolazione del mondo). Per il numero di abitanti l’Ucraina
è al 5° posto in Europa (dopo la Germania, Italia, Gran Bretagna e
Francia) ed al 21° posto nel mondo. Dunque, più o meno gli ucraini sono
tanti quanti gli italiani. Essendo distribuita su un territorio grande il
doppio, la popolazione ha però, al confronto, una densità media assai
minore, di 85 persone al kmq (la più alta densità è raggiunta nella
regione di Donetsk – 196 persone al kmq, la meno alta – nella regione
di Cernighiv, a nord est di Kiev – 42,3). Più dei due terzi degli
ucraini, pari a 34,8 milioni (68%), abitano nelle città, mente nei
villaggi vive l’altro terzo, cioè 16,5 milioni (32%).
La
crescita demografica nel Paese, per ragioni diverse, legate a congiunture
storiche, politiche, ambientali, durante tutto il Novecento ha subito
molte battute d’arresto: negli anni Venti-Trenta gli ucraini furono
assoggettati al regime comunista con il terrorismo politico imposto da
Mosca, tra lo sterminio dei kulaki e la
storica Carestia (1932 – 1933), “governata” dal dittatore Stalin per
sterminare i piccoli proprietari terrieri, si calcola siano morti 12
milioni di cittadini; nei due conflitti mondiali sopratutto nel
secondo, rimasero uccisi circa 9 milioni di ucraini. Tra il 1990 e il 1995
il coefficiente di accrescimento annuo della crescita demografica è stato
pari allo zero; nei tre anni successivi c’è stato addirittura un
decremento che continua in questi anni, anche per l’uso troppo sovente
tra le giovani donne della pratica dell’aborto e di quella della
contraccezione. Tra le altre
cause, rilevante è l’inquinamento ecologico dovuto sia alle numerose
industrie che riversano in modo incontrollato liquami chimici nei corsi
d’acqua e i loro fumi nocivi nell’aria, sia la contaminazione subita
con il noto disastro nucleare di Cernobyl. La durata media della vita
degli uomini è di 61,6 anni, quella delle donne è di 72,8 anni. La
scarsità di nascite conduce ad un più veloce processo d’invecchiamento
della nazione: attualmente i pensionati sono il 28% della popolazione. Per
questo dato l’Ucraina si pone al 52° posto nel mondo. Il 46 % della
popolazione sono uomini, ed il 54% le donne. In quanto alla sua composizione, il 73% degli abitanti è
costituito dagli ucraini (circa 37,5 milioni); del restante 27%, la
maggior parte, il 20% circa (11 milioni) è formato da russi e da ridotte
comunità ebraiche (0,9%), bielorusse, moldave, polacche, slovacche,
greche, e tatare. In totale,
in Ucraina abitano più di 110 nazionalità. Lo sviluppo e la tutela del
loro patrimonio culturale, religioso e linguistico viene garantito dalla
Costituzione ucraina.
Circa
15 milioni di ucraini, inoltre, vivono all’estero: di essi quasi la metà,
circa 15 milioni, abitano in altri Paesi dell’ex URSS (Russia – quasi
11 milioni, Bielorussia – 1,3 milioni, Kazakistan – 0,9milioni,
Moldova - 0,6 milioni, ,
Uzbekistan – 0,15 milioni, Kirghisistan – 0.1 milioni). Consistente è
stata anche l’emigrazione verso l’America del Nord (in Canada più di
1 milione, negli Stati Uniti – più di due milioni, in Polonia – 0,9
milioni,). E in minor misura verso quella meridionale, in particolare in
Brasile e in Argentina, e verso l’Australia. Dopo gli anni della
Perestroika gorbacioviana 1991, molti ucraini sono emigrati per lavoro nei
paesi dell’Europa occidentale, si calcola che in Italia vivano e
lavorino attualmente non meno di 800 mila ucraini, per lo più sono donne.
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