Il
primo weekend di settembre del 1975, dopo la sessione di qualifica del
sabato, la Ferrari 312T di Niki Lauda era in pole position affiancata
dal compagno di squadra Regazzoni: mio padre commise l'errore di
confessarmi che il circuito di Monza non era molto distante da casa, ed
io iniziai ad insistere finché lui esasperato mi ci portò!
Arrivammo al circuito quando la folla era già uscita, e mi aggrappai al
cancello dei box urlando per poter vedere da vicino le auto da corsa,
finché ad un certo punto un tecnico Ferrari mi prese per mano e mi condusse
personalmente al cospetto della vettura di riserva: fu il mio primo e
più stretto contatto con una vera Formula 1, proprio alla
vigilia della vittoria del Campionato del mondo! |
In realtà la mia passione per le auto da corsa è sempre stata abbastanza
misurata, ma una volta tornato da AFOL (Adult Fan of LEGO®) a contatto
con gli amati mattoncini e con le comunità di appassionati, ho avuto
quasi subito la tentazione di creare vetture da Formula 1: all'inizio
modificando i set ufficiali LEGO Technic, poi spingendo la mia
attenzione ai dettagli da modellista in direzione di creazioni
completamente originali.
Nel frattempo, tra la prima esperienza da bambino ed il ritorno ai LEGO
dopo anni, è molto cambiato il mio approccio alla costruzione:
l'attitudine alla progettazione ed alla programmazione, oltre ai vincoli
di tempo e spazio, mi hanno orientato a disegnare e studiare i miei
modelli prima di costruirli realmente, e così facendo lascio poco spazio
all'improvvisazione!
Considerata la mia attitudine, è stata una fortuna che abbia scoperto
rapidamente l'esistenza di software dedicati alla disegnazione
tridimensionale di
modelli LEGO, con ampie librerie di pezzi disponibili e molti
applicativi per la visualizzazione, il rendering, la creazione di
istruzioni di montaggio, ecc.: prima di tale scoperta avevo iniziato a
studiare alcune soluzioni costruttive usando addirittura MS Excel! |
Realizzare un modello utilizzando pezzi LEGO è affascinante e divertente
ma presenta il vincolo dei pezzi esistenti, che per una vettura di
Formula 1 risultano critici soprattutto per quanto riguarda le
dimensioni degli pneumatici disponibili: sono questi infatti che solitamente
definiscono la scala dell'intero modello! Ovviamente è importante
anche considerare il livello minimo di dettaglio che si vuole
riprodurre: nelle mie vetture devono sempre risultare funzionanti lo
sterzo, le sospensioni anteriore e posteriore con relativi
ammortizzatori, la trasmissione tra ruote motrici e albero motore,
barre
antirollio e altre eventuali peculiarità (es. le minigonne della Lotus
79).
Per fissare la scala di un modello solitamente mi baso sulla stampa
(possibilmente in formato A3) di un disegno con le viste in pianta ed in
alzata: confrontando alcune misure ufficiali o comunque note (tipicamente passo,
carreggiate, altezza, larghezza, ecc.) ricavo la scala del disegno
stesso, e posso pertanto individuare con una certa precisione le
dimensioni di tutti gli altri dettagli "minori" che andrò a considerare,
e che confronto con le foto di dettaglio.
Come fonte di disegni di questo tipo, oltre ai siti web dedicati, si
rivelano spesso particolarmente utili i manuali di montaggio dei set di
modellismo.
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Il
confronto tra tutte le dimensioni rilevate dal disegno con quelle della
vettura reale e con quelle del futuro modello LEGO è realizzato con un
file MS Excel.
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Solitamente
in seguito sovrappongo anche l'immagine CAD del modello LEGO a quella del disegno
di riferimento, per verificare il risultato e la correttezza delle
proporzioni generali e dei singoli componenti: le dimensioni del modello
sono infatti calcolate in "studs", ossia in unità LEGO come quelle di un
mattoncino 1x1, e la precisione che mi prefiggo è di mezzo mattoncino!
Per realizzare modelli con il grado di dettaglio desiderato occorre
rimanere al disotto della scala 1:10, ma poiché esistono pochi pneumatici
LEGO di così grandi dimensioni, ecco che sono proprio gli pneumatici a
vincolare la scala generale del modello, che tipicamente è all'incirca
tra 1:7 e 1:8.
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Come software di disegnazione 3D utilizzo MLcad 3.20 di Michael Lachmann,
ed in parallelo un visualizzatore 3D LDview 3.2 di Travis Cobbs e Peter
Bartfai per controllare il modello passo passo. MLcad ha una
interfaccia semplice ed intuitiva, e permette la gestione di
sottomodelli per costituire modelli complessi, utili anche per poi
sviluppare delle sequenze di montaggio: solitamente durante la
progettazione tengo i sottomodelli in ordine alfabetico, e solo alla
fine li dispongo considerando la sequenza di montaggio, anche se in ogni
sottomodello prevedo fin da subito i passi di costruzione e le rotazioni
di visuale per meglio inquadrare il punto in cui si aggiungono i pezzi.
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Il primo sottomodello che preparo è sempre quello degli assi di
riferimento: è praticamente una dima di plates 1x10 che rappresentano
l'asse longitudinale della vettura (in giallo) e gli assi delle ruote
anteriori (blu) e posteriori (verde), ossia l'interasse della vettura.
Le plates lunghe 10 aiutano a riportare le misure in studs calcolate nel
foglio Excel, a partire dagli assi; esse rappresentano anche il suolo su
cui poggeranno gli pneumatici.
Analogamente preparo una colonnina di plates 1x1
rotonde in due colori alternati a gruppi di 10, che mi serve per
riportare le misure in altezza calcolate nel foglio Excel, a partire da
terra. |
Una volta posizionati gli pneumatici scelti in corrispondenza degli assi
e della rispettiva carreggiata, si può iniziare a creare il resto del modello!
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Telaio e sospensioni vengono sviluppati in modo congiunto, con l'intento
di riprodurre quanto più fedelmente possibile la geometria ed il
funzionamento delle sospensioni originali.
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Per
quanto riguarda la sospensione posteriore
parto da una soluzione compatta per il gruppo differenziale che permette
di moltiplicare i giri dalle ruote all'albero motore, dato che non c'è
spazio per creare un cambio di velocità: in questo modo si può ridurre al minimo la
distanza tra motore ed asse posteriore. |
La geometria della sospensione posteriore è sempre riprodotta da foto e
disegni delle vetture reali: può variare il numero, la forma e la posizione dei
bracci e degli attacchi, sia superiori che inferiori, sia la presenza di
eventuali puntoni longitudinali o diagonali.
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Quando presenti, anche le barre antirollio sono riprodotte in modo
fedele e funzionale, così come altri dettagli tecnici ed estetici, quali
dischi freno, pinze freno, prese di raffreddamento, tubazioni e
radiatori, ecc.
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La sospensione anteriore, deve prevedere il sistema di sterzo,
solitamente con cremagliera e tiranti, e utilizza dei portamozzi molto
semplici e compatti, ma perfettamente funzionanti e spesso arricchiti da
dischi freno e prese d'aria per il loro raffreddamento.
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Il motore è sempre stato il cuore di ogni vettura da corsa: mentre oggi
il frazionamento (numero di cilindri) e la configurazione (angolo fra le bancate)
è fissato dal regolamento sportivo, un tempo questi parametri
erano liberi e caratterizzavano le scelte tecniche fondamentali dei vari
costruttori! Così mentre Ferrari ha utilizzato per buona parte degli anni
'70 un boxer 12
cilindri, molte squadre inglesi erano mosse dal longevo ed affidabile 8
cilindri a V della Cosworth.
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Anche i tubi di scarico seguono ovviamente il frazionamento del motore,
e hanno conformazioni a volte molto complesse: con MLcad si possono
modellare grazie agli script LSynth di Kevin Clague, che partendo da
punti di vincolo (punto iniziale, finale ed intermedi) tracciano i percorsi di
parti LEGO flessibili.
Con un po' di pratica e numerosi tentativi si può arrivare a soluzioni
come un doppio 3 in 1 (tubi bianchi) o addirittura ad un 4 in 1 (tubi
scuri).
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Alla fine è quasi un peccato dover nascondere sotto la carrozzeria il
telaio, le sospensioni, il motore, i radiatori e altre parti
interessanti: il modello però sarà completo solo quando anche la parte
estetica riprodurrà al meglio quella originale.
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Così si aggiungono di volta in volta le parti che caratterizzano l'estetica
del frontale, l'alettone anteriore, la parte di imbocco delle pance
laterali, gli sfoghi d'aria calda in uscita dai radiatori anteriori, i
profili aerodinamici davanti agli pneumatici posteriori, ed infine si
completa l'abitacolo, la presa d'aria per il motore, l'alettone
posteriore con relativo supporto.
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Di seguito alcune curiosità e suggerimenti sull'utilizzo del software MLcad 3.20 di Michael Lachmann,
ed alcuni dettagli ottenuti sui miei modelli. Solitamente raggruppo in
sottomodelli tutte quelle
parti che risultano successivamente inclinate rispetto al resto del
modello: in questo modo eventuali
modifiche successive possono essere realizzate più facilmente nel sottomodello
secondo gli assi canonici, e ci pensa poi MLcad a riportarle correttamente
inclinate anche sul modello completo!
Nell'esempio di seguito, l'ala anteriore è un sottomodello che può
essere inclinato a piacimento rispetto al muso della vettura: inoltre, con
questo approccio, basta avere l'accortezza di fissare il punto di
rotazione (con l'apposita icona) su "personalizzato" per poterlo
richiamare come punto di rotazione dell'intero sottomodello.
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Nelle opzioni di configurazione di MLcad, ci sono 3 tipi di griglia
diversi per spostamenti e rotazioni, a passo grosso, medio e fine: per
realizzazioni più precise, in particolare con rotazioni di grossi
sottomodelli, suggerisco di utilizzare un passo di rotazione fine di
soli 0.5°, utile anche per comporre gli angoli di 12.5° di molti
connettori Technic e degli hinge con i dentini, come si vede
nell'esempio seguente.
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Infine, l'uso dei sottomodelli è utilissimo anche per la tecnica SNOT (Stud
Not On Top), ossia con pezzi non disposti canonicamente in verticale,
che permette di ottenere risultati estetici davvero interessanti.
Così, alla fine mi ritrovo solitamente a condividere la ricerca dei dettagli
e delle proporzioni con gli appassionati di Formula 1 in grado di apprezzare la
fedeltà del modello ma non la difficoltà di realizzarlo con pezzi LEGO, mentre
gli AFOL possono cogliere la bontà di alcune soluzioni costruttive, pur ignorando
la peculiarità o l’importanza data ad alcuni aspetti tecnici della vettura…
In questo caso, tuttavia, spero di aver descritto entrambi gli aspetti in modo
sufficientemente chiaro da poter risultare gradito ed interessante a tutti voi.
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