Samugheo

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Un nunzio di morte
(su tragacorgios)

Nella notte samughese si muoveva un altro essere tenebroso, nunzio di morte. Veniva a portarsi via qualcuno e sceglieva le notti più oscure, trascinando la pelle rinsecchita di un animale con la testa ancora attaccata. Mentre avanzava la pelle strisciava sul selciato producendo un rumore sordo che incuteva terrore in tutti coloro che l'udivano. Nel silenzio della notte su tragacorgios, cosi era chiamato a causa delle pelli che trascinava, vagava per le vie del paese e la gente, paralizzata per la paura, pensava che si trattasse di un anima che non trovava pace, costretta ad andare qua e là senza riposo e che il rumore che provocava fosse l'annuncio di qualche imminente disgrazia. Ogni tanto si faceva una messa speciale, sa missa 'e s'arretiru, celebrata da sette preti, per costringerlo a ritirarsi dal paese. Una notte d'inverno un giovane balente, che non aveva paura neppure del diavolo, udendo il secco rumore delle pelli che venivano trascinate, usci di casa e s'inoltrò nel buio delle viuzze cercando di individuare donde provenisse il rumore. Fu cosi che vide una <pantuma>, un ombra grandissima che sfregava sui muri delle case un enorme paio di corna. Si trattenne dal fuggire per vedere dove si sarebbe fermata. Dopo alcune decine di metri la nera figura sostò presso una casa, poi si allontanò. L'indomani in quella casa morì una persona. Nella notte si muoveva anche su carru 'e sa morte, che giungeva per portarsi via le anime di coloro che volevano morire. Il  suo lugubre rumore svegliava di soprassalto le persone. Avanzava lentamente, trascinando delle lunghe catene e quando la gente lo udiva era convinta che nel paese sarebbe avvenuta una morte violenta.