Una guida alla
crescita delle Missioni ortodosse
1. Introduzione
Perché sto scrivendo questa guida
Troppe missioni falliscono! Nell'area in cui vivo (Orange County, California) ho
visto l'avvio di molte missioni ortodosse. Alcune sono fallite, altre stanno
appena "vegetando," e alcune sono sopravvissute, hanno prosperato, e
hanno ottenuto un pieno status di chiesa. Ma io ho l'impressione che, in
generale, le missioni ortodosse trovino difficile attrarre un numero
sostanziale di nuovi membri.
In
alcune missioni, non ci sono programmi di crescita. La crescita viene vista
come "evangelizzazione," e si lascia allo Spirito Santo il compito di
portare i nuovi membri. Si cita spesso Atti 2:41 a sostegno di questa
posizione. Alcune di queste missioni sono cresciute e sopravvissute senza un
programma di crescita. Altre hanno chiuso le porte perché, a loro dire, non
sono state benedette.
Ma
io credo che troppe di queste missioni siano fallite semplicemente perché si
sono trovate a corto di denaro e di aiuti prima che le loro congregazioni
fossero abbastanza grandi perché la missione fosse autosufficiente. Il defunto
Padre Stephanides ha detto che la ragione per cui alcune missioni ortodosse
falliscono è il fatto che si occupano solo degli ortodossi. Non hanno alcun
programma di crescita. Si limitano a fornire un'altra chiesa per servire i
membri della propria Diocesi. Così non si fa altro che suddividere una chiesa
esistente, non si offre una missione.
Sono
convinto che molte di queste missioni fallite sarebbero sopravvissute se
avessero adottato un programma di crescita per far aumentare il numero dei
propri membri, invece di aspettare che lo Spirito Santo facesse tutto il lavoro
pesante.
Sto
scrivendo questa guida per incoraggiare la tua missione ad adottare un
programma di crescita. Questa guida parla di programmi e strategie di crescita
che sono state efficaci altrove e che possono essere adottate in una piccola
missione.
Ho
raccolto alcuni libri sulla crescita delle chiese in generale (per la maggior
parte sono testi di autori protestanti). Questi offrono programmi specifici per la crescita del numero dei
fedeli, che sembrano funzionare (per loro). Questi principi di crescita delle
chiese funzioneranno anche nelle missioni ortodosse.
Sto
scrivendo questa guida sulla crescita in termini di marketing, poiché poche
persone si rendono conto che la crescita è un problema di marketing. Vedono la
crescita e l'evangelizzazione come se fossero la stessa cosa. La parola
"evangelizzazione" ha così tanti stereotipi a lei associati, da non
poter proprio pensare l'evangelizzazione come un problema di marketing.
Discuterò in seguito le differenza tra "crescita" ed
"evangelizzazione".
In
fondo, sto scrivendo questa guida perché non ho trovato in giro alcun buon
libro sui programmi di crescita per la missione ortodossa. Quelli buoni sono di
carattere così protestante che, anche se contengono molti eccellenti
suggerimenti, non "si adattano" proprio alla scena della missione
ortodossa.
Questa
è una questione di giudizio personale, ovviamente, ma io non ho trovato nessun
libro ortodosso sulla crescita che fosse davvero buono. Questi non parlano
proprio delle cose di cui parlo io.
Chi può trarre profitto dalla lettura
di questo libro
Il
pubblico ideale di questo libro sono quelle persone che fanno parte di missioni
già avviate e che desiderano veder crescere la loro missione. Do per scontato
che la missione abbia un prete assegnato. Mi dispiace, ma questo libro non sarà
di grande aiuto a quanti vogliono iniziare una prima presenza ortodossa o
portare una presenza occasionale allo status di missione. Questa materia
richiede un libro differente. Ma potete sempre iniziare a tenere uffici dei
lettori senza la presenza del clero.
Che cosa potete aspettarvi da questo
libro
Questa
guida contiene discussioni un po' irriverenti, pratiche e di buon senso su
"ciò che funziona e perché."
Le
questioni sono discusse da un punto di vista di "marketing." I
principi che fanno "vendere le saponette" fanno vendere anche l'Ortodossia.
Sottolineo
la misurazione oggettiva dei risultati. Parlo di "rientro di
investimenti".
La
guida include molti suggerimenti concreti ed esempi dal mondo reale - e dice se
hanno funzionato oppure no.
Che cosa è richiesto al lettore
Il
lettore di questa guida deve essere disposto a guardare molto obiettivamente la
storia della crescita della propria missione. Deve essere capace di vedere uno
schema di mancanza di crescita, e ammettere che c'è bisogno di fare qualcosa a
proposito. Soprattutto, il lettore deve essere disposto ad ammettere di avere
la capacità (e l'obbligo) di far crescere la propria missione.
Vi
sono alcuni che obietteranno che la situazione della LORO missione è così
difficile (e così unica) che nessuna delle tecniche descritte in questo libro
li aiuterà nella crescita. Tali persone dovrebbero smettere ora di leggere
questo libro.
Qual'è la differenza tra
"Evangelizzazione" e "Crescita"?
Ho
ricevuto una volta una lettera dal prete di una missione, che scriveva:
"condivido il tuo entusiasmo nel portare la Buona Novella del nostro
Signore, Dio e Salvatore Gesù Cristo." Ovviamente pensava che io stessi
scrivendo riguardo ai programmi di evangelizzazione, dato che nella sua lettera
ha usato sei volte la parola "evangelizzazione," e neppure una volta
la parola "crescita."
Se
una missione ha un programma di "crescita," e una seconda missione ha
un programma di "evangelizzazione," hanno entrambe lo stesso tipo di
programma? Io non credo.
Né
ci crede il Dr. C. Peter Wagner. Nel suo libro Strategies for Church Growth scrive: "Per quanto
l'evangelizzazione e la crescita delle chiese siano strettamente collegate, non
dovrebbero essere confuse l'una con l'altra." E passa quindi la maggior
parte di un capitolo a discutere le differenze.
Io
ho un approccio molto più pratico nel discutere le differenze tre
"crescita" ed "evangelizzazione". Faccio la domanda:
"Che tipo di persone cerca di raggiungere un programma di
"evangelizzazione," e che tipo di persone cerca di raggiungere un programma
di "crescita"? Sono due classi differenti di persone?
La
letteratura sull'evangelizzazione abbonda di frasi fatte, gergo e parole in
codice che io (come tanti altri) non userei mai in conversazioni ordinarie. Ma
il tema generale è inconfondibile - L'evangelizzazione è il processo con cui si
convertono i non-cristiani in cristiani.
McGavran
e Hunter, nel loro libro Church Growth -
Strategies that Work, dividono i non-cristiani in due gruppi:
"Il
gruppo B comprende cristiani nominali o marginali, che vivono di giorno in
giorno con poca consapevolezza dell'ubbidienza a un Maestro. Non sanno cosa
significhi essere in Cristo. Trovano difficile credere davvero in Dio, nel
perdono dei peccati, o nella vita eterna. Non seguono alcun Pastore e non
obbediscono ad alcun Signore...
Il
gruppo C comprende coloro che non sostengono di essere cristiani e sono, di
fatto, materialisti, edonisti, umanisti, marxisti e secolaristi. Milioni di
persone scelgono di vivere come animali guidatori di macchine."
È
chiaro che i programmi di "evangelizzazione" sono orientati a
raggiungere i membri del gruppo B e i non-cristiani del gruppo C. Chi si occupa
di evangelizzazione misura il successo dei propri sforzi tramite il numero di
persone portate a Cristo attraverso il sacramento del Battesimo.
D'altro
canto, se l'obiettivo di un programma di "crescita" è quello di far
crescere il numero delle persone nella congregazione nel modo più veloce e
semplice possibile, tale programma sarà orientato a raggiungere quanti sono i più probabili futuri membri della
missione. E questi NON sono persone
del gruppo B o del gruppo C. Sono piuttosto i cristiani praticanti nel tuo
vicinato.
I
più probabili futuri membri della tua missione sono:
-
gli ortodossi del vicinato. Questi sono gli ortodossi praticanti che devono
coprire lunghe distanze per andare alla chiesa della propria infanzia, o che
hanno figli che non comprendono più le funzioni nella lingua dei loro avi, o
quanti si sono allontanati dall'Ortodossia per problemi di distanza, o di lingua,
o entrambi.
-
i cristiani praticanti che sono profondamente disturbati dalle politiche di
cambiamento delle gerarchie delle proprie denominazioni.
-
i cristiani praticanti che non sono spiritualmente soddisfatti delle funzioni
di culto delle chiese che frequentano. Queste sono le persone che possono
trovare una profonda soddisfazione spirituale nel culto e nello stile liturgico
ortodosso (se ne conoscono l'esistenza).
Tutti
i membri di questi gruppi sono, o erano, cristiani praticanti. Penso che tutti
abbiano già udito la Buona Novella del nostro Signore, Dio e Salvatore Gesù
Cristo. Ciò di cui hanno bisogno è una nuova casa spirituale che serva più
adeguatamente le loro necessità.
L'enfasi
di un evangelizzatore può essere quella di salvare le anime, ma la mia enfasi è
quella di riempire le chiese. Un evangelizzatore può essere in cerca di modi di
raggiungere gli indifferenti da portare a Cristo, ma io sto cercando i modi per
raggiungere quelli che entreranno con più probabilità a far parte della tua
missione.
Ti
sto forse dicendo di ignorare il Grande Mandato di Cristo (Mt 28,19:
"Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni...")? Naturalmente no.
Ma finché la vostra Missione non sia autosufficiente, dovresti concentrarti
sull'aumento dei membri della congregazione, nel modo più veloce possibile e
con il minimo sforzo. Infatti, se non diventerete autosufficienti, non
sopravviverete. E se non sopravvivete, non potete servire la causa
dell'Ortodossia. Quando sarete autosufficienti, sarete forti abbastanza da
raggiungere le persone del gruppo B e del gruppo C.
Qual'è la differenza tra
"Pastorale" e "Crescita"?
Ho
avuto una conversazione con un prete, e gli ho detto che la misura di successo
di un programma di crescita è il numero di persone che firmano un impegno di
donare regolarmente una somma alla chiesa. Il prete non era affatto d'accordo.
Diceva che ci voleva molto di più. Voleva che la misura di successo di un
programma di crescita includesse un certo grado di spiritualità di un membro.
Quando gli ho chiesto un esempio, mi ha fatto il paragone tra uno che paga con
gratitudine una decima, e uno che brontola dando qualche dollaro ogni
settimana.
Come
ho cercato di far capire (ovviamente senza il 100% di successo), definisco la
"crescita" come ciò che si richiede per portare nuove persone in
chiesa, per farle tornare, per farle continuare a tornare, e per far loro
sviluppare un senso di appartenenza alla chiesa, al punto di essere disposti a
sostenerla prendendosi un impegno di donarle con regolarità una somma (a
prescindere dall'entità di questa somma). Solo allora si può dire che la
crescita ha raggiunto il suo obiettivo.
A
questo punto un nuovo ministero - la pastorale - prende piede. Una volta che
una persona si è impegnata a dare sostegno alla chiesa, tocca al ministero
pastorale di educare tale membro a ciò che ci si aspetta in termini del suo
tempo, talento e fondi in aiuto alla chiesa. Come ho detto al prete,
"Questo è un compito senza fine. Ma prima, devi fare in modo che entrino a
far parte della chiesa".
Non
sminuisco la pastorale. come chiunque altro, potrei parlarne per ore intere. Mi
sembra soltanto che la pastorale non debba essere confusa con la crescita. E
voglio parlare della crescita, non della pastorale.